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MIMNERMO (FR.5 WEST)

ANDREA VENTIMIGLIA

Created on March 8, 2023

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Transcript

mimnermo

FR.5 WEST

Andrea Ventimiglia 3^ I

LA GIOVINEZZA, UN BREVE SOGNO (fr.5 West):

indice

5. Contenuto del testo

6. Metro

7. Origine

MIMNERMO:

8. Testo

1. La vita

9. Traduzione

2. Le opere

10. Struttura e temi

3. Il metro e la lingua

11. Figure retoriche

4. I temi

12. Il mito di Titono e l'amore di Eos

13. Collegamento con Mimnermo

1. La vita

È uno tra i principali rappresentanti della lirica ionica antica. Le notizie sulla vita di Mimnermo sono piuttosto scarse e non prive di contraddizioni: non sappiamo con certezza se egli, vissuto nella seconda metà del VII secolo a.C., nacque a Colofone (secondo le indicazioni del lessico Suda) o a Smirne (secondo altre fonti più attendibili), la città di cui il poeta aveva narrato gli eventi storici più antichi. Fu auleta (flautista) e/o aulodo (cantore delle sue elegie) e probabilmente aristocratico, consapevole del declino della sua classe. Può darsi che fu chiamato Μίμνερμος, “colui che resiste sull’Ermo”, un fiume in cui durante la generazione precedente, i Greci della Ionia avevano combattuto contro Gige, re della Lidia, e a questa battaglia, aveva preso parte anche un suo avo, battendosi gloriosamente.

2. Le opere

3. Il metro e la lingua

I frammenti di Mimnermo che ci sono giunti sono in genere ricondotti a due raccolte distinte: Nannò e Smirneide. La prima porta il nome della fanciulla amata dal poeta, un' auletride, contenente, non come ci si aspetterebbe solo poesie d’amore, ma anche un gran numero di elegie che presentano contenuti etici e politici. Mentre la seconda inaugurò il genere dell’elegia storico-narrativa, e trattava probabilmente della guerra tra gli abitanti di Smirne e Gige, cui aveva partecipato qualche avo del poeta. Inoltre in essa erano rievocate le vicende storiche di Smirne fin dalla fondazione, senza l’esclusione di implicazioni politiche.

Di Mimnermo si ricorda l’adozione del distico elegiaco a scopi narrativi e in particolare per una narrazione storica, mentre la lingua deriva, come in buona parte della lirica, dall’epos e costituisce una sua rimodulazione in un senso molto conservatore, diversamente dalla lingua di Archiloco (provocatorio) e Ipponatte (parodico).

4. I TEMI

Mimnermo è il poeta dell’amore, il cantore dei piaceri della giovinezza, dei dolori della vecchiaia, della malinconica nostalgia per tutto ciò che nella vita è effimero. La felicità e il piacere sono valori fondamentali, caratteristiche dell’età della giovinezza, che però tendono a sparire con la presa di consapevolezza della fugacità dell’esistenza e l’incombere della vecchiaia, guardata con orrore angosciato è associata alla privazione dei piaceri, alla decadenza fisica, alle malattie.

5. Contenuto del testo

Il frammento, tratto dalla Nannò, è basato sulla dolorosa scoperta della legge dell’esistenza: essa è caratterizzata dall’impossibilità di fermare il tempo della giovinezza effimera, paragonata a un sogno, che porta ben presto alla vecchiaia, associata al dolore, alla deformità, al disprezzo.

8. Testo

Αὐτίκα μοι κατὰ μὲν χροιὴν ῥέει ἄσπετος ἱδρώς, πτοιῶμαι δ’ ἐσορῶν ἄνθος ὁμηλικίης τερπνòν ὁμῶς καὶ καλόν· ἐπὶ πλέον ὤφελεν εἶναι· ἀλλ’ ὀλιγοχρόνιον γίνεται ὥσπερ ὄναρ ἥβη τιμήεσσα· τὸ δ’ ἀργαλέον καὶ ἄμορφον γῆρας ὑπὲρ κεφαλῆς αὐτίχ’ ὑπερκρέμαται, ἐχθρòν ὁμῶς καὶ ἄτιμον, ὅ τ’ ἄγνωστον τιθεῖ ἄνδρα, βλάπτει δ’ ὀφθαλμοὺς καὶ νόον ἀμφιχυθέν.

6. Metro

Distici elegiaci (esametro dattilico catalettico + pentametro) esametro: ˉˉ˘˘ˉˉˉ˘˘ˉˉˉ˘˘ˉˉˉ˘˘ˉˉˉ˘˘ˉˉ˘ pentametro: ˉˉˉ˘˘ˉˉˉ˘˘ˉ‖ˉ˘˘ˉ˘˘ˉ

7. Origine

-Stobeo IV 50,69 (vv. 4-8) -Corpus Theognideum 1017-1022 (vv. 1-6) *Si ritengono autentici solamente i versi 4-8, citati da Stobeo, e si considera il verso 3 modellato sul verso 7 (nesso “aggettivo + ὁμῶς καί + aggettivo”), mentre l’αὐτίκα del verso 6, pare richiamare l’analogo del verso 1.

10. Struttura e temi

9. traduzione

Il frammento si fonda sulla contrapposizione tra la giovinezza (ἥβη v.5) e la vecchiaia (γῆρας v.6) dagli effetti devastanti, e si sofferma a descriverne gli aspetti esteriori, interiori e relazionali. Il termine ὄναρ alla fine del v.4 attribuisce all’ἥβη un carattere illusorio, leggero, ma anche di breve durata (ὀλιγοχρόνιον), che contrasta con la pesantezza della vecchiaia incombente sul capo. Il tema presente nei primi 3 versi è quello della sintomatologia d’amore: la visione della bellezza e della giovinezza in fiore porta turbamento e scatena manifestazioni fisiche difficilmente esprimibili, come l’incapacità di parlare e il sudore che scorre sulla pelle. I versi seguenti propongono invece la consueta opposizione mimnermea giovinezza-vecchiaia.

Subito mi scorre sulla pelle un sudore immenso, sono sconvolto vedendo il fiore dei (miei) coetanei, ugualmente piacevole e bello; dovrebbe durare più a lungo; ma è come un sogno di breve durata, la giovinezza onorata: la penosa e deforme vecchiaia, subito sopra il capo incombe, ugualmente odiosa e disprezzata, (e) che rende l’uomo non riconoscibile, danneggia gli occhi e la mente, avvolgendolo.

11. Figure retoriche

12. Il mito di Titono e l'amore di eos

-Chiasmo: 1 (a) ἄνθος ὁμηλικίης, << fiore della giovinezza >>, v.2; (b) τερπνòν ὁμῶς καὶ καλόν, << piacevole e nondimeno bello >>, v.3; (b) τὸ δ’ ἀργαλέον καὶ ἄμορφον, << penosa e deforme >>, v.5; (a) γῆρας, << vecchiaia >>, v.6. 2 τερπνòν ὁμῶς καὶ καλόν v.3 - ἐχθρòν ὁμῶς καὶ ἄτιμον v.7 -Enjambement: ἄμορφον γῆρας (vv. 5-6)

Titono, figlio di Strio e fratello maggiore di Priamo, era un bellissimo uomo. Fu così notato dalla dea Eos (l'Aurora), che lo rapì per farlo suo; ebbero persino due figli, Emazione e Memnone. Era tale l'amore che lei provava per questo mortale che chiese a Zeus di donargli l'immortalità, dimenticandosi tuttavia di chiedere l'eterna giovinezza. Col passare del tempo, quindi, Titono invecchiava sempre di più, fino a quando la dea lo rinchiuse, lasciandolo a mormorare balbetii per l’eternità. Secondo un’altra versione, invece, la dea fu costretta ad adagiarlo in un cesto di vimini, come un bambino, e per pietà lo trasformò in una cicala.

13. Collegamento con mimnermo

Nella tradizione mitologica, dunque, si può affermare che il tema dei mali della vecchiaia trova sviluppo nel mito di Titono, a cui Mimnermo fa riferimento nel fr.4 West, che viene citato da Stobeo poco prima dei v. 4-8 del frammento qui proposto (fr.5 West): «a Titono Zeus concesse di avere un male immortale, la vecchiaia, che è più agghiacciante della terribile morte». Per questa ragione il passo su Titono in alcune edizioni è inserito all'inizio del frammento che stiamo trattando, al posto dei vv. 1-3 (con lacuna di un verso).

Grazie per l'attenzione