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UDA LATINO

CHIARA SINOPOLI

Created on March 6, 2023

Presentazione, nella quale vengono approfonditi i significati deli termini otium e negotium e ricondotti al viaggio dei romani, con vari esempj

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Transcript

ROMANORUM ITER

OTIUM ET NEGOTIUM

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Index

04. "I viaggi dell'otium"

01. il viaggio (etimologia)

08. "I VIAGGI DEL NEGOTIUM"

05. ESEMPI DI GRANDI VIAGGIATORI

02. significato di viaggio nell'antica roma

10. glossario

10. conclusione

07. negotium

03. OTIUM

IL VIAGGO

etimologia e signifcato
Potenzia il lessico

Dal latino iter, itineris: s. neutro, appartenente alla terza declinazione, con declinazione irregolare. der. del tema di ire «andare» (supino itum); «viaggio, cammino, percorso itinerario», usato in ital. come s. m. Grazie agli ampliamenti dei sui casi obliqui in italiano viene usato anche sottoforma di aggettivo: "itinerante", che signfica "che va qua e là". Spesso adoperato con la forma in itinere (in+ablativo), per indicare un'operazione che è in corso

Il viaggio ad oggi è il sublime piacere della conoscenza, è la scoperta di originali contesti, è l’incontro di eccezionali culture, è l’esperienza di emozioni irripetibili, ma all'epoca aveva funzioni ben differenti. Ora scopriremo cosa significava viaggare per i romani.

Il viaggio per i romani

Per riuscire a risalire a delle testimonianze sul viaggio in epoca romana, bisogna fare un grande salto nel passato, fino al 3000 a.C., dove dall'Egitto alla Mesopotamia iniziarono i primi spostamenti con scopi militari, religiosi e commerciali. Molto diversi da quelli romani, sfruttati inizialmente solo per scopo militare.

Una problematica venne a galla fin dai primi tempi, era quello della mancanza di mezzi di trasporto adatti, ma non scoraggiò i romani, che riuscirono poi a girare il mondo in lungo e in largo, anche grazie alle loro efficienti reti stradali, la moneta e una lingua compresa da tutti. Intorno all'età imperiale il viaggio venne utilizzato anche per scopi turistci,culturali, educativi, svago e riposo.

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Come spostarsi?

Una delle più grandi opere costruite dagli antichi romani fu, senza dubbio, l’imponente rete di comunicazione che attraversava tutto l’impero: le strade: "viae" L’immenso complesso realizzato dai Romani rappresenta un’opera di straordinaria ingegneria che ha portato la civiltà romana ad essere all’avanguardia in tutto il mondo allora conosciuto. Proprio questo agevolò notevolmente viaggi e spostamenti. Le “consolari” erano concepite in modo da essere sufficientemente adatte per il passaggio dei carri. La larghezza di ogni strada era di circa 5 metri, per permettere l’affiancamento di due mezzi.

Le strade dell’antica Roma si suddividevano in: itinera (accesso solo ai pedoni), actus (un carro alla volta) e viae (due carri potevano incrociarsi e superarsi). Le uniche due strade che venivano definite viae, in epoca repubblicana, erano la Via Sacra e la Via Nova, ai lati del Foro, mentre i sentieri erano chiamati angiportus.

I veicoli da viaggio si dividevano in mezzi a due ruote e mezzi a quattro ruote:

  • Il cisium: un calesse veloce e leggero per chi voleva andare svelto
  • L'essedum: un tipo di carro da viaggio la cui forma era stata suggerita dai carri da guerra dei Galli
  • La raeda: il carro di uso più più comune per il trasporto di persone e bagagli

Nel mondo antico il viaggio spesso non era visto, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, come uno svago o un passatempo: viaggiare era faticoso e rischioso. Si viaggiava per vari motivi, un po’ come ora:

  • lavoro, tipica figura del mercante che solca i mari a bordo di navi o che viaggia lungo le strade su di un carro pieno di mercanzia o con delle bestie da soma;
  • per religione, andando in pellegrinaggio presso qualche santuario per onorare una divinità o richiedere la guarigione da una malattaia;
  • per andare a trovare una persona cara in un posto lontano;
  • per studiare, dato che erano molto ambiti i soggiorni nelle città per scopo culturale

Alcuni, invece, viaggiavano semplicemente per il gusto di scoprire e vedere posti nuovi o antichi monumenti, come noi moderni turisti. Ma perloppiù facenti parte di classi sociali abbienti.

L'OTIUM

Se nel senso comune l’ozio – in passato chiamato alla latina otium – sta ad indicare il dolce far niente, il lasciarsi cullare dalle onde del mare mentre si è in vacanza o semplicemente lo starsene distesi sul divano di casa, nell’antichità aveva un significato molto diverso sia in ambito letterario che filosofico. Nell'antichità l'otium veniva considerato sempre i contrapposizione al negotium

Per ozio si intendeva tutto ciò che era lontano dall’attività pubblica. L’otium era la cura di sé e della propria saggezza, che passava per la contemplazione e lo studio. Fu visto da molti padri della filosofia in modi differenti, per esempio Cicerone ritiene co l'otium e il negozium siano importanti ugualmente e dovrebbero essere praticati allo stesso modo; Orazio invece, ritiene che l'otium sia la sola via che conduce alla felicità; per Ovidio l'otium è imprescindibile e fondamentale.

Nel secolo breve in cui la velocità è diventata un’esigenza insieme alla pragmaticità, l’otium si è trasformato in ozio. Il ritiro in sé non corrisponde più alla ricerca di sé ma, anzi, forse potremmo dire alla perdita di sé. Siamo sempre di più presi dai mille affanni quotidiani che ci impediscono di fermarci a riflettere su ciò che siamo o facciamo e sul modo in cui questo si verifica. Quell’antico otium è concepito piuttosto come il momento in cui possiamo lasciarci andare alla totale passività.

Ovidio: "Remedia amoris"

"VENERE AMA IL TEMPO LIBERO; TU CHE VUOI LA FINE DI UN AMORE DATTI AL LAVORO E SARAI AL SICURO: L’AMORE SI RITIRA DI FRONTE ALL’ATTIVITÀ."

I "viaggi dell'otium"

Come viaggi dell’otium romani, possiamo per esempio pensare a tutti gli spostamenti che avvenivano per allontanarsi dalla vita lavorativa. Anche per le ferie dobbiamo ringraziare gli antichi romani, perché non solo furono precursori nell'ingegneria, nei giochi e nello sport, ma appuntoacquisirono col tempo l'usanza di lasciare il caos dell'Urbe per andare in vacanza.

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Augustus

Con l'arrivo della bella stagione, gli antichi romani che se lo potevano permettere - e quindi soprattutto imperatori e senatori con la loro corte - fuggivano dal logorio della città eterna andando in località di campagna o di mare dove dedicarsi non solo a banchetti lucculiani, ma anche a gite in barca, passeggiate nella natura e bagni termali in piscine.

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I centri vacanzieri più gettonati dagli abitanti dell'Urbe erano dislocati lungo il bellissimo golfo di Napoli. I più frequentati erano Ercolano, Stabia e Oplontis, veri e proprio paradisi terrestri che sarebbero stati peraltro spazzati via, assieme a Pompei, dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

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Le mete più ambite

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ESEMPI DI GRANDI VIAGGIATORI

TIBERIO

ADRIANO

NEGOTIUM

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Negotium, poi, per il Romano è attività: il contrario dell’ozio, la negazione dell’ozio (“nec-otium”), ma nel senso che, preso dalle normali occupazioni della giornata, non si aveva tempo e disponibilità di seguire i propri studi. Era negotium, infatti, fare il militare sia in guerra che in pace, occuparsi delle cose dello Stato, seguire gli affari, ecc.. E qui, ci rendiamo conto che in italiano il negozio è tutt’altra cosa. Certo, siamo ancora vicini al significato degli antichi; però più che l’attività in sé, per noi indica il luogo dove essa si svolge. Solo nel linguaggio giuridico il termine negozio recupera l’antico significato.

Dal 476 d.C. il mondo non ha più visto una società dell’otium. Il negotium è padrone del mondo, i soldi sono il padrone del mondo. La società di oggi è l’esasperazione del negotium, che sopprime totalmente l’otium. L’uomo medio è totalmente immerso nei propri affari, nel proprio lavoro, perché deve produrre ricchezza, mentre il tempo libero si è trasformato in ozio, in un dolce far nulla.

"Soli omnium otiosi sunt qui sapientiae vacant, soli vivunt"

Soli fra tutti, sono gli “oziosi” quelli che dedicano il tempo alla saggezza, solo essi vivono

SENECA: De brevitate vitae

"I viaggi del negotium"

Come viaggi del negotium romano potremmo prendere come esempi gli spostamenti in ambito militare, raggiungere le sedi dei propri studi, recarsi negli uffici di provincia, o viaggi per ragioni commerciali

Anche il mondo romano ha conosciuto il commercio: anzi, gli scambi regionali, interregionali e internazionali erano comuni a Roma. Un modello combinato di controllo statale e di libero mercato garantiva che i beni prodotti in un unico luogo potessero essere esportati in lungo e in largo. Cereali, vino e olio d'oliva, in particolare, venivano esportati in grandi quantità mentre, nella direzione opposta, arrivavano importanti importazioni di metalli preziosi, marmi e spezie.

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Un imperatore che viene ricordato per le sue spedizioni in ambito militare è decisamente Gaio Giulio Cesare, considerato uno dei maggiori personaggi della storia universale. La sua fama è legata alle eccelse qualità personali e al ruolo nella storia di Roma. È stato allo stesso tempo un geniale generale, un abile politico e un grande scrittore. Le sue campagne militari, che estesero enormemente i possedimenti di Roma, sono rimaste un modello per i condottieri e per gli studiosi di arte militare d'ogni tempo.Intraprese diversi viaggi nel corso degli anni, ma il principale fu proprio quello in Gallia (attuale Francia), che riuscì infine a conquistare nel 50 a.C.

Glossario

  • Iter, itineris : sostantivo neutro maschile della terza declinazione (con declinazione irregolare), cammino, viaggio, marcia, itinerario
  • Romanus, romani: sostantivo maschile seconda declinazione, romano, cittadino di Roma
  • Index, indicis: sostantivo maschile e femminile terza declinazione, indicatore indice, catalogo, lista
  • Via, viae: sostantivo femminile prima declinazione, strada, via, cammino, percorso
  • Cisium, cisii: sostantivo neutro seconda declinazione, calesse a due ruote, carrozzella
  • Essedum, essedi: sostantivo neutro seconda declinazione, carro da guerra, carrozza, cocchio dei gladiatori
  • Raeda, raedae: sostantivo femminile prima declinazione, carrozza a quattro ruote
  • Otium, otii: sostantivo neutro seconda declinazione, tempo libero, riposo, ozio, pace, calma
  • Feria, feriae: sostantivo femminile prima declinazione, vacanze, giorni festivi, pace, quiete
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  • Negotium, negotii: sostantivo neutro seconda declinazione, attività , occupazione, lavoro, affare, attività
  • Bellum, belli: sostantivo neutro seconda declinazione, guerra, conflitto, lotta, combattimento

Gratias maximas!

CHIARA SINOPOLI 2^B