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LE AUTONOMIE LOCALI
Lodovica Rando
Created on March 5, 2023
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Transcript
LE AUTONOMIE LOCALI
Le Regioni
Le Province
Le Città metropolitane
I Comuni
Prof. G. M. Lodovica Rando
Art. 5. Costituzione La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Il potere politico è suddiviso tra lo Stato nazionale e i governi regionali e locali
Riforma costituzionale del 2001
Art. 114 Cost. La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.
La divisione territoriale dei poteri è uno dei temi più accesi nel dibattito politico in tutti i paesi
Stati unitari
Stati federali
La sovranità è ripartita tra diversi enti: la Federazione e gli Stati federali.
La sovranità è esercitata da un unico ente: lo Stato. A esso spetta in modo esclusivo l'esercizio delle funzioni legislativa, giurisdizionale e amministrativa
Gli stati federali conservano alcuni aspett tipici della sovranità: potere di emanare la legge, riscuotere le tasse, amministrare la giustizia...
La Federazione conserva alcune funzioni particolarmente importanti: la moneta, politica estera, economica, la difesa...
i Prefetti, diretta espressione del Governo, sono presenti nelle zone periferiche.
Alcuni Paesi si pongono a metà strada tra il modello dello Stato unitario e quello dello Stato Federale decentrato. Spesso di tratta di Paesi unitari che hanno deciso di decentralizzare il potere, come Italia, Francia (che rimane prevalentemente unitario) e Regno Unito.
Sia negli Stati unitari che in quelli Federali
Per ogni ambito territoriale troviam più livelli di governo
Ogni ambito è governato da un ente che è espressione della comunità interessata
Il grado di decentramento è massimo nei paesi Federali, intermedio in quelli regionali, minimo negli Stati Unitari.
Stati Uniti - Italia - Francia
Il principio di sussidiarietà
I poteri devono essere assegnati al livello di governo più basso possibile
I Paesi che vogliono attuare un alto grado di decentramento si ispirano al principio di sussidiarietà
Più vicino ai cittadini
Il principio di sussidiarietà
Nell'enciclica Quadragesimo Anno (1931) di Pio XI: “… è ingiusto rimettere ad una maggiore e più alta società quello che dalle minori ed inferiori comunità si può fare (…) perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento nella società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium) le membra del corpo sociale, non già di distruggerle e assorbirle.”
Il principio di sussidiarietà
Nel diritto comunitario il principio entra attraverso il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 che lo qualifica come principio cardine dell'Unione Europea. Richiamato nel preambolo del Trattato: "[...] decisi a portare avanti il processo di creazione di un'unione sempre più stretta fra i popoli dell'Europa, in cui le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini, conformemente al principio della sussidiarietà."
Il principio di sussidiarietà
Nel diritto amministrativo italiano: leggi Bassanini del 1997 e 1998, e definitivamente legge cost. n. 3/2001: nuovo art. 118 Cost. sussidiarietà = l’attività amministrativa dovrebbe essere svolta dall'entità territoriale amministrativa più vicina ai cittadini (i comuni), e può essere delegata ai livelli amministrativi territoriali superiori solo se questi possono rendere il servizio in maniera più efficace ed efficiente. Il principio di sussidiarietà può essere visto sotto un duplice aspetto: in senso verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti amministrativi pubblici più prossimi al cittadino e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio (i Comuni); in senso orizzontale: il cittadino, sia come singolo che attraverso i corpi intermedi (associazioni, cooperative, ecc.), deve avere la possibilità di collaborare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più prossime.
Accentramento o decentramento?
La tendenza dominante nei moderni Paesi democratici è quella di attuare un sempre maggiore decentramento.
Accentramento
vantaggi
svantaggi
- Garantisce una maggiore uguaglianza ai cittadini (stesse leggi - equa distribuzione del denaro)
- Favorisce l'unità della nazione
- Limita l'autogoverno delle autorità locali;
- impone un'eccessiva uniformità;
- Impone impacci burocratici;
Lo Stato Italiano nasce come Stato unitario fortemente centralizzato.
Precedentemente era composta da una pluralità di Stati indipendenti
Senza un forte potere centrale sarebbe stato impossibile mantenere l'unità
Per quasi 100 anni la situazione restò invariata, anzi sotto il fascismo il centralismo divenne ancora più forte.
La Costituzione della Repubblica operò una svolta radicale a favore del decentramento con l'art. 5
Si istituiscono per la prima volta le Regioni alle quali viene conferito il potere legislativo
Tuttavia il processo di decentramento non fu facile e la stessa istituzione delle regioni incontrò forti resistenze (ostruzionismo di maggioranza - paura di perdere potere).
La Costituzione della Repubblica operò una svolta radicale a favore del decentramento con l'art. 5
Si istituiscono per la prima volta le Regioni alle quali viene conferito il potere legislativo
Tuttavia il processo di decentramento non fu facile e la stessa istituzione delle regioni incontrò forti resistenze (ostruzionismo di maggioranza - paura di perdere potere).
Nel dopoguerra furono effettivamente istituite solo le Regioni a statuto speciale.
Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige/Südtirol e Valle d'Aosta/Vallé d'Aoste
Lo Stato Italiano rimane uno Stato centralizzato
Le altre 15 vennero alla luce solo nel 1970 e dovettero attendere fino al 1977 per ottenere un reale conferimento di competenze da parte dello Stato.
La società italiana resta invece policentrica (dotata di molti centri).
Le differenze tra Nord e Sud sono molto accentuate.
Nel corso degli anni '90 scoppia la protesta anticentralista, soprattutto al nord.
Nel corso degli anni '90 venne riaperto il dibattito sui rapporti tra centro e periferia e venne attuato un ampio programma di trasferimento delle competenzea favore delle Regioni, delle Province e dei Comuni sulla base del principio di sussidiarietà.
RIFORMA COSTITUZIONALE
TITOLO V
Regioni - Province - Comuni
Legge DEL RIO 1914
Istituisce le città metropolitane e ridimensiona le Province che ora non sono più direttamente elettive
L'Italia è divisa in 20 regioni, di cui 5 a statuto speciale e 15 a statuto ordinario
Le Regioni sono divise in Province e Città metropolitane, queste ultime vengono definite Enti territoriali di area vasta con funzioni di pianificazione, strategia, sviluppo e coordinamento dei Comuni che ne fanno parte; sono 14.
Le province sono 96. Due di esse, Trento e Bolzano, sono province autonome e hanno potere legislativo.
Città metropolitane e province sono a loro volta divise in Comuni, che attualmente sono circa 8.000.
Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni sono ENTI PUBBLICI TERRITORIALI in quanto svolgono funzioni di governo sul loro territorio, sono perciò dotati di potere di comando sui cittadini.
Province e Comuni vengono anche detti Enti Locali
Si tratta inoltre di ENTI AUTONOMI (art. 114 Cost.) in quanto democratici, cioè eletti direttamente o indirettamente dal popolo.
Autonomia
Ciascun ente può essere governato da maggioranze politiche diverse da quelle dello Stato e, nell'ambito delle proprie competenze, può prendere decisioni in condizioni di totale indipendenza. Tra gli enti territoriali di rango superiore e quelli di rango inferiore non c'è rapporto di subordinazione.
Autonomia
Limite dell'
Ciascun Ente può agire liberamente solo nella sfera di propria COMPETENZA, definita dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato per le Regione e dalla legge dello Stato e della Regione per i Comuni e le Province
Stato
Regione
Provincia
Comune
La Regione
15 Ordinarie
5 Speciali
Maggiore Autonomia
Stesse competenze
Statuto
Organizzazione interna
Per ragioni geografiche e culturali
Regioni Speciali
Regioni ordinarie
Approvato dal Parlamento nazionale con Legge Costituzionale. Ogni Regione ha competenze più ampie e diverse da Regione a Regione.
Approvato dal Consiglio Regionale a maggioranza assoluta con 2 deliberazioni successive a distanza di 2 mesi.
Le province autonome di Trento e Bolzano
La regione Trentino Alto Adige/Sudtirol è divisa in 2 province autonome dotate di potere legislativo e, a differenza delle altre province, sono direttamente elettive.
Trento--> popolazione di lingua italiana
Bolzano/Bozen--> popolazione di lingua tedesca e ladina
L'organizzazione delle Regioni
Struttura simile per le ordinarie e le speciali
Dal 2000--> forma di governo di tipo Presidenziale: i cittadini eleggono sia il Consiglio regionale sia il Presidente della Regione, il quale nomina i componenti della Giunta.
Lo Statuto può stabile forma diversa (nessuno lo ha mai fatto)
Sistema elettorale può essere stabilito dallo Statuto ma finora si è sempre applicato quello stabilito da legge nazionale
Sistema proporzionale con premio di maggioranza e elezione diretta del Presidente. Elezioni ogni 5 anni.
Il Consiglio Regionale
E' formato da un numero di consiglieri, da 20 a 80, in base alla popolazione della Regione
- Corrisponde al Parlamento dello Stato ma è a 1 sola camera.
- Esercita la funzione legislativa;
- Controlla il governo della Regione
Il Presidente della Regione
Corrisponde grossomodo al Presidente del Consiglio dei ministri e, per qualche aspetto, al Presidente della Repubblica.
Francesco Rocca (Lazio 2023)
Può essere sfiduciato dal Consiglio, ma non può essere sostituito. Se riceve la sfiducia (o si dimette, grave malattia, morte) il Consiglio regionale viene sciolto e si tengono elezioni regionali anticipate.
- Dirige la politica della Giunta;
- Coordina l'attività degli assessori;
- Rappresenta la Regione all'esterno;
- Promulga le leggi regionali.
La Giunta regionale
E' il Governo della Regione ed è formato dal Presidente e dagli assessori regionali.
Gli assessori:
- Sono nominati dal Presidente;
- Corrispondono grossomodo ai ministri;
- Si occupano di un ramo dell'ammnistrazione regionale;
- Numero e competenze variano in base alla regione.
La ripartizione delle Competenze Legislative tra Stato e Regioni (art. 117 Cost.)
Con la riforma del 2001 le competenze delle Regioni sono aumentate
L'art. 117 Cost. distingue 3 forme diverse di competenza legislativa:
- Materie di competenza esclusiva dello Stato;
- Materie di competenza concorrente tra Stato e Regione;
- Materie di competenza esclusiva delle Regioni
Materie di competenza eslcusiva dello Stato
Art. 117, comma 2, Cost
- Amministrazione della giustizia;
- Politica monetaria;
- Politica estera;
- Cittadinanza;
- Ordine pubblico ecc..
In tali ambiti le regole devono rimanere identiche su tutto il territorio nazionale. Riguardano le PREROGATIVE FONDAMENTALI DELLA SOVRANITA'.
Materie di competenza concorrente
Stato - Regioni
Art. 117, comma 3, Cost
- salute;
- trasporti;
- governo del territorio;
- istruzione;
- ricerca scientifica;
- Porti e Aeroporti;
- alimentazione ecc
In tali ambiti lo Stato fissa i principi fondamentali con proprie leggi (leggi quadro) e le Regioni sono libere di emanare leggi più particolareggiate.
Materie di competenza esclusiva della Regione
Art. 117, comma 4, Cost
- assistenza sociale;
- Polizia locale;
- Formazione professionale ecc
Sono tutte le materie non riservate alla competenza esclusiva dello Stato nè sono soggette alla competenza concorrente.
Di conseguenza su tali materie ci sarà una normativa molto diversa da Regione a Regione
Le Leggi Regionali
Sono approvate dal Consiglio Regionale e Promulgate dal Presidente della Regione.
Competenza della Corte Costituzionale in caso di conflitto con la competenza legislativa dello Stato.
Ricorso in via principale entro 60 gg dalla promulgazione
Le funzioni amministrative
Principio di sussidiarietà
Art. 118 Cost.
Devono essere svolte dall'ente territoriale più vicino possibile ai cittadini!
Principio di adeguatezza
Il cittadino deve avere la possibilità di rivolgersi al proprio Comune per qualsiasi pratica amministrativa e solo in casi eccezionali alla Provincia, alla Regione o allo Stato.
Capacità dei Comuni di fare fronte alle esigenze del cittadino
Principio di differenziazione
Alcune funzioni amministrative possono essere gestite solo dai Comuni più grandi
Le finanza delle Regioni e degli enti locali
Art. 119 Cost.
Le Regioni hanno 2 tipi di entrate:
Compartecipazione ai tributi erariali
Tributi propri
- Gestiti e riscossi dalla Regione e dagli Enti locali;
- Quote dei tributi istituiti e riscossi dallo Stato nel loro territorio.
(tassa automobilistica)
(Irpef, Iva ecc.)
Art. 119 c. 3 Cost.
Fondo Perequativo: istituito dallo Stato e attribuito, senza vincoli di destinazione, ai territori con minore capacità fiscale per contribuente.
Rapporti tra Stato, Regioni e Enti locali
Dopo il 2001 il Governo non può più controllare preventivamente le leggi della Regione, nè i loro atti amministrativi
Al Governo centrale sono rimasti 2 poteri di carattere eccezionale:
- Disporre lo scioglimento del Consiglio Regionale nei casi indicati dall'art. 126 Cost.
- Sostituirsi agli organi delle Regioni in circostanze particolari
Mancato rispetto trattati internazionali, pericolo grave incolumità o sicurezza pubblica, unità giuridica ed economica ecc...