PRESENTAZIONE SULLA CINA
Joel Miller
Created on March 4, 2023
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Transcript
歡迎
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CINA
L'inquinamento
FINE
LA CINA COMUNISTA
DALLA GUERRA CIVILE ALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE
LO SCONTRO CON L'OCCIDENTE
I QING: L'ULTIMA DINASTIA IMPERIALE
L'INVASIONE MONGOLA E LA DINASTIA MING
LA TECNICA, LE SCOPERTE E LE INVENZIONI
IL MEDIOEVO CINESE
L'UNIFICAZIONE IMPERIALE SOTTO LA DINASTIA QIN
L'EPOCA DEGLI STATI COMBATTENTI
città
popolazione
clima
territorio
economia
La Cina in breve
INDICE
La Repubblica Popolare Cinese, nome ufficiale della Cina, è uno stato dell'Asia Orientale. Il suo territorio copre un'area di 9.6 milioni di chilometri quadrati, è il quarto Paese più grande del mondo, dopo Russia, Canada e Stati Uniti, e ha una popolazione di 1,4 miliardi di persone.
LA CINA IN BREVE
CLIMA
Il clima della Cina si presenta come secco durante l'inverno nella maggior parte delle regioni, con temperature anche piuttosto fredde , le estati invece sono calde, umide e piovose . Possiamo suddividere lo stato in 5 zone climatiche ovvero : zona temperata fredda; zona temperata intermedia; zona temperata calda; zona subtropicale; zona tropicale.
L ' immenso territorio della Cina si divide in due regioni diverse tra loro per caratteristiche geografiche e insediamenti umani : la Cina orientale , con pianure fertili e popolatissime, e la Cina occidentale, resa inospitale dalla presenza di alte montagne , altipiani, deserti, e quasi del tutto disabitata Le più famose catene di monti cinesi includono: l’Himalaya, i monti Kunlun e Tianshan, la catena dei monti Tanggula, i monti Qinling, Daxinganling, Taihang, Qilian, Hengduan .I fiumi più importanti della Cina sono : il fiume azzurro (6300 km) , fiume Giallo 5464 km , Xi Jiang 2197 km .
TERRITORIO
L'economia cinese è basata meno sull'agricoltura e più sul commercio, sull'industria, scienza, sulle risorse minerarie e forestali, sull'allevamento e sul turismo. L'industria cinese è la più grande consumatrice di carbone ed acciaio nel mondo.Il settore sanitario, il settore alimentare, le tecnologie pulite e le infrastrutture per la mobilità, nonché il retail e la distribuzione rappresenteranno i segmenti che mostreranno i più elevati tassi di crescita.Ma secondo il metodo più comune di misurazione, e cioè guardando l'ammontare totale del PIL misurato in dollari, si nota che quello cinese è ancora dietro quello americano. Nel 2021 ha raggiunto i 17.700 miliardi di dollari, mentre l'economia americana vale 23mila miliardi di dollari.La Cina attualmente produce il 70% in più dell'intera produzione agricola dell'Unione Europea, il 150% in più di quella indiana e il 205% in più di quella statunitense. L'agricoltura rappresenta circa il 15% del PIL cinese e cresce mediamente dell'8% l'anno.
L'ECONOMIA
La Cina è il paese più inquinamento al mondo .La Cina, con 9,9 miliardi di tonnellate di CO2 emesse, in gran parte dovute all'esportazione di beni di consumo e alla forte dipendenza dal carbone, il paese promette che raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro 40 anni.
L'INQUINAMENTO
La Cina ha una popolazione di 1.313.973.700 (2006) abitanti, con una densità di 137 ab./Km². La popolazione è sparsa in modo molto irregolare; è infatti concentrata prevalentemente a est nelle grandi pianure, mentre a ovest, zona più aspra e arida, vi è una densità bassissima. La Cina è lo stato più popolato al mondo e la sua popolazione rappresenta circa un quinto dell’intera popolazione mondiale.Con la drastica riduzione della mortalità infantile in seguito alla rivoluzione maoista la popolazione crebbe in maniera esponenziale. Di conseguenza già a partire dagli anni settanta cominciarono delle campagne di controllo delle nascite che culminarono nella politica della pianificazione familiare, tra cui la politica del figlio unico.
POPOLAZIONE
CITTA
Nel 5° secolo a.C. cominciò in Cina un periodo di disgregazione e di lotte politiche conosciuto come l'epoca degli Stati combattenti: in questa fase i diversi regni cinesi si combatterono con l'obiettivo di ottenere la supremazia sugli altri. Durante tale periodo visse Confucio. Secondo la sua dottrina l'umanità viveva allora una profonda crisi sociale e spirituale dalla quale si poteva uscire solo attraverso la pratica della virtù e dello studio. Confucio insegnava il rispetto di alcune virtù fondamentali che si ispiravano alla lealtà, all'umanità, alla benevolenza, alla reciprocità, come insegna la massima "non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te". Il pensiero di Confucio ha influenzato e influenza tuttora fortemente la società cinese.
L'EPOCA DEGLI STATI COMBATTENTI
Alla fine della fase più arcaica della storia cinese si verificò una svolta fondamentale nella lunga storia di questo paese: l'unificazione imperiale (221 a.C.). Ying Zheng si autoproclamò primo imperatore (Qin Shi Huangdi), cioè quasi una divinità, e lasciò un'impronta indelebile nella storia cinese. L'obiettivo principale del suo governo era quello di dare un'organizzazione unitaria al suo vasto impero: dalla capitale ai confini del suo regno unico doveva essere l'esercito e uniche la legge, la burocrazia, la moneta, l'unità di misura e la scrittura. Durante il regno di Ying Zheng furono proseguiti i lavori di costruzione della Grande Muraglia, un muro fortificato di oltre cinquemila chilometri lungo la frontiera settentrionale del paese. Alla sua morte la dinastia Qin si estinse ma lasciò in eredità al paese il suo nome attuale, Cina.
L'UNIFICAZIONE IMPERIALE SOTTO LA DINASTIA QIN
Tra il 3° e il 6°-7° secolo d.C. lo Stato cinese si frammentò. Il declino delle istituzioni imperiali lasciò spazio alla diffusione di nuove ideologie e religioni: in Cina si diffuse il buddismo, con il suo spirito fortemente antipolitico. Nel 589, dopo oltre tre secoli e mezzo di divisioni, l'impero cinese si riunificava sotto nuove dinastie che seppero dare rinnovato splendore alla civiltà cinese. In questo periodo furono istituiti i cosiddetti esami imperiali, che consentivano l'accesso alla carriera amministrativa solo agli intellettuali più capaci e raffinati (artigiani e mercanti non erano ammessi). In questo modo gli imperatori potevano regolare dal centro il reclutamento di tutti i funzionari dell'impero, anche di quelli destinati alle province più lontane. Questo sistema si perfezionò nei secoli successivi e confermò la preminenza delle classi colte nella società cinese.
IL MEDIOEVO CINESE
Nella Cina imperiale la ricerca scientifica e tecnologica era molto avanzata. Erano gli stessi imperatori a promuovere gli studi scientifici, consapevoli dell'importanza della tecnica nel progresso militare, economico e agricolo. Tra il 2° secolo a.C. e il 1° d.C. i Cinesi perfezionarono l'arte della fabbricazione della carta; nell'11° secolo erano già attestate nella navigazione le bussole magnetiche; la polvere da sparo, infine, fu utilizzata sui campi da battaglia in Asia molto prima che in Europa. Nell'11° secolo venivano già presentate agli imperatori le prime armi da fuoco dai nomi roboanti: palle di fuoco, catapulte tuonanti, tuoni che scuotono il cielo.
LA TECNICA, LE SCOPERTE E LE INVENZIONI
Nel 13° secolo i Mongoli, guidati da Genghis Can e dai suoi successori, dilagarono in Cina e fondarono nuove dinastie: era la prima volta che degli stranieri, dei 'barbari' riuscivano a sottomettere tutto il vasto territorio della Cina, emarginando dal potere le dinastie nazionali cinesi. Dilagando in tutta l'Asia centrale Genghis Can e i suoi successori erano riusciti a creare un vasto impero unitario che facilitò gli scambi commerciali con l'Europa: il veneziano Marco Polo raggiunse Pechino in questo periodo e rimase incantato dallo splendore della civiltà cinese. Dopo la cacciata dei Mongoli, fu fondata una nuova dinastia, i Ming (1368-1644). Il fondatore proveniva da una famiglia di contadini poveri: i suoi obiettivi furono l'espansione produttiva dell'agricoltura e il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. Appezzamenti da coltivare furono distribuiti ai contadini senza terra, mentre si diversificò e sviluppò la produzione delle colture tipiche del paese: tè, cotone, bambù, seta, nuove qualità di riso. Durante l'epoca Ming i Cinesi si chiusero sempre più verso il mondo esterno esaltando i valori della loro cultura tradizionale.
L'INVASIONE MONGOLA E LA DINASTIA MING
L'ultima dinastia imperiale della Cina, quella dei Qing (1644-1911), proveniva dalla Manciuria, una regione ai confini nordorientali del paese. Era dunque una dinastia straniera. Una volta insediati sul seggio imperiale i Mancesi mantennero nelle loro cariche i funzionari cinesi avviando una tentativo di collaborazione tra i due popoli. Ma la paura dei Mancesi di venire assimilati e di subire l'influenza della millenaria e raffinata cultura cinese li spinse a prendere un provvedimento che, seppure esteriore, doveva servire a ricordare ai Cinesi chi fossero i veri padroni. A tutti i sudditi maschi dell'impero fu infatti imposto di adottare un'acconciatura tipica della Manciuria: la rasatura della parte anteriore del cranio e il codino. Durante l'epoca Qing si verificò un importante aumento della popolazione, dovuto anche ai progressi nella produzione agricola; si estese il dominio dell'impero in Asia centrale a spese della potenza russa; fu sottomesso definitivamente il Tibet (1759).
QING: L'ULTIMA DINASTIA IMPERIALE
LO SCONTRO CON L'OCCIDENTE
Nel corso dell'Ottocento la Cina fu scossa da una grave crisi con molte facce. Il malcontento sociale esplose nella rivolta dei Taiping, che per circa quarant'anni attraversò il paese: i ribelli chiedevano una redistribuzione delle terre ma alla fine furono violentemente repressi. Nel paese, infatti, erano andate sempre più peggiorando le condizioni di vita dei contadini, tartassati dalle imposte agricole. Molto più grave fu lo scontro con le potenze europee lanciate in una sorta di gara per la spartizione della Cina. Dopo lo scontro con la Gran Bretagna (1839-42) nella guerra dell'oppio, la Cina fu costretta a cedere Hongkong che le sarebbe stata restituita solo nel 1997. A quel tempo i Cinesi facevano largo uso dell'oppio, una droga che veniva introdotta di nascosto nel paese e dal cui traffico la Gran Bretagna si arricchiva. Sconfitti nella guerra, i Cinesi furono costretti ad aprire i loro porti agli stranieri. Nel 1900 scoppiò una nuova sommossa, nota in Occidente con il nome di rivolta dei Boxers; gli insorti si ribellavano contro le umiliazioni imposte alla Cina dagli stranieri. Ma fu proprio un contingente internazionale a sconfiggere i rivoltosi imponendo alla Cina forti limitazioni della sua sovranità.
Nei primi decenni del Novecento la Cina fu lacerata da una lunga e sanguinosa guerra civile tra nazionalisti guidati da Chiang Kai-shek e comunisti. Le continue umiliazioni delle grandi potenze occidentali ai danni della Cina avevano ridestato nel paese l'agitazione dei nazionalisti, che intendevano riportare la Cina al suo ruolo di grande potenza regionale in Asia frenando l'espansione giapponese. Cresceva intanto nel paese il peso politico dei comunisti di Mao Zedong. Influenzato dall'esempio della Rivoluzione russa, ma deciso a impostare la sua strategia rivoluzionaria sulle specificità della società cinese, Mao individuò nei contadini, duramente oppressi, i protagonisti del processo rivoluzionario. Nel 1934, accerchiati dai nazionalisti nel Sud, i comunisti di Mao intrapresero una marcia all'interno del paese di circa 10.000 km, passata alla storia con il nome di Lunga marcia. Dopo una breve tregua una nuova lotta civile tra nazionalisti e comunisti si concluse con la vittoria di Mao Zedong: il 1° ottobre 1949 nasceva così la Repubblica popolare cinese. I nazionalisti, sconfitti, si ritirarono sull'isola di Formosa (Taiwan) e proclamarono un repubblica indipendente dalla madrepatria.
DALLA GUERRA CIVILE ALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE
I primi provvedimenti di Mao Zedong furono la distribuzione di terra ai contadini e la nazionalizzazione delle banche e delle industrie. L'iniziativa privata fu dapprima scoraggiata e poi praticamente proibita. Sotto la dittatura del Partito comunista, la Cina si avviava a diventare il più popoloso Stato comunista del mondo, trasformandosi, da preda degli Stati coloniali europei, in una grande potenza. Nell'ottobre 1950 la Cina invase la capitale del Tibet riaffermando la sua sovranità sulla regione e costringendo il Dalai Lama a fuggire. La pratica religiosa buddista fu vietata. Dopo la morte di Mao (1976) furono avviate alcune riforme economiche e riammessa gradualmente la proprietà privata, ma rimase incontrastato il potere del Partito comunista. Nell'aprile 1989 decine di migliaia di giovani e studenti occuparono il centro di Pechino chiedendo riforme democratiche. Dopo giornate di grande tensione tra il 4 e il 5 giugno scattò la repressione: i carri armati arrivarono in piazza Tian An Men, travolsero gli studenti e fecero oltre un migliaio di vittime. Nei primi anni del 21° secolo, in seguito alle riforme economiche avviate nel paese, le relazioni tra Cina e Stati Uniti hanno conosciuto un netto miglioramento, dopo il lungo gelo seguito alla nascita della Repubblica popolare.
LA CINA COMUNISTA