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Cornelio Nepote
Camilla Tripicchio
Created on March 3, 2023
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Transcript
Cornelio Nepote
INdice
la vita
il relativismo culturale
il liber catulliano e le opere minori
la lingua e lo stile
De viris illustribus
a cura di
La vita
Cornelio Nepote nacque probabilmente nella Gallia Cisalpina intorno al 100 a.C.Durante i suoi anni di formazione si spostò a Roma, dove entrò in familiarità con i letterati della cerchia di Tito Pomponio Attico, con i quali si trovava in sintonia per quanto riguarda gli studi culturali. Divenne inoltre amico di Cicerone, e instaurò una profonda amicizia con il poeta Catullo, il quale gli dedicò il suo liber. Volendosi dedicare esclusivamente agli studi, si allontanò dalla vita politica. Morì probabilmente intorno al 25 a.C., in età augustea.
Il liber catulliano e le opere minori
Tra le sue opere minori ricordiamo il Chronicon (una compilazione di cronologia universale, ormai interamente perduta) e una raccolta di Exempla, composta da un repertorio di aneddoti e curiosità erudite sulla storia di Roma, della quale possediamo pochi frammenti. Sappiamo inoltre che fu il destinatario del liber di Catullo, come viene espresso nella dedica che apre il liber stesso. Egli probabilmente, o chi per lui, si occupò della pubblicazione della raccolta, ordinando i carmi non cronologicamente, ma basandosi sulla struttura metrica di cascuno di essi, nonchè della materia di cui trattavano.
De viris illustribus
L'opera maggiormente conosciuta di Cornelio Nepote è il De viris illustribus, dedicata all'amico Attico e composta da 16 libri. Nell'opera vi sono raccontate le vite dei personaggi illustri del passato, le quali sono suddivise per categorie (re, filosofi, storici, condottieri, oratori...), a ciascuna delle quali sono dedicati due libri: il primo destinato alle biografie di personaggi stranieri, il secondo a quelle dei romani. Alla sezione dedicata a personaggi stranieri, ci sono pervenute integre alcune biografie su importanti condottieri come Milziade, Alcibiade ed Epaminonda, ma possediamo inoltre le biografie di Attico e Catone il Censore, tratte dalla sezione dedicata agli storici latini. Nel proemio dell'unico libro giunto a noi egli sembra cosciente di trattare un genere minore rispetto alla storiografia tradizionale, e questo lo dimostrano anche i lettori a cui era destinata l'opera, i quali non erano specialisti. Le biografie, infatti, di breve estensione, erano ricche di particolari e aneddoti della vita privata dei personaggi di cui si parlava, e ciò dimostrava l'intento didascalico e moraleggiante dell'opera, che si sofferma sugli episodi che sottolineano le virtù morali dei protagonisti, i quali venivano presentati come modelli di riferimento.
Il relativismo culturale
La scelta di trattare di personaggi sia romani che stranieri ha il fine di proporre un confronto tra culture diverse. Nonostante infatti nell'opera sia implicita la presunta superiorità dei Romani sugli altri popoli, Nepote assume una posizione di parziale apertura verso gli apporti provenienti da altre città. La sincera ammirazione verso Annibale (nemico per eccellenza del popolo romano) è la dimostrazione dell'assenza di pregiudizi nazionalistici. Nel corso dell'opera, però, l'apertura di Nepote sembra più apparente che reale, in quanto i valori morali ritenuti come estranei in realtà sono gli stessi valori che la cultura romana condivide con quella greca, come quello della fides, , dell'humanitas, della iustitia e via dicendo. Nonostante ciò, questa "apertura apparente" si mostra come un'esortazione ad un'apertura ai rapporti umani e all'arte con persone, correntie e valori importati dal mondo ellenico.
LOREM IPSUM
La lingua e lo stile
Lo stile adottato da Nepote, il quale ricercava un'esposizione breve e sintetica, che non avrebbe quindi annoiato il lettore, si presenta semplice e lineare, che coglie esclusicìvamente i tratti più sigfnificativi ed immediati della materia che si sta trattando. Il periodare classichegguante, il registro medio e l'uso di alcune figure retorie non innalzano in genere lo stile, il quale ai mantiene su un livello di dignitosa mediocrità.
A cura di:Martina Bianco Francesco Benvenuti Valentina De Bonis Emanuela Natale Camilla Tripicchio