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razzismo power point
Susi Ferrara
Created on February 28, 2023
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Transcript
HISTORY
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Indice
1. Cos'è il razzismo?
4. Il movimento BLM
2. Chi è la persona razzista?
5. Il razzismo nelle scuole
3. Un passo indietro nella storia...
6. Riflessioni sul razzismo
COS'E' IL RAZZISMO?
Il termine razzismo si riferisce ad un'idea preconcetta, e scientificamente errata, che la specie umana possa essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali, etiche e/o morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito, possa essere considerato superiore o inferiore a un altro.
CHI E' LA PERSONA RAZZISTA?
La persona razzista crede che lo straniero appartenga ad una razza inferiore ma ha completamente torto. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, esiste un solo genere umano nel quale ci sono uomini, donne, persone di colore, di alta statura, o bassi, con attitudini differenti e varie. Tutti gli uomini e le donne del pianeta hanno nelle vene sangue della stessa tinta, indipendentemente dal colore della pelle, perché un uomo è uguale a un uomo.
"Razzisti si diventa, non si nasce."
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Il razzismo nella storia
... UN PASSO INDIETRO NELLA STORIA...
La Germania Nazista
Martin Luther King
Nelson Mandela
L’autore compie, infatti, un excursus che parte dall’intolleranza religiosa del Medioevo ad opera dei cristiani che hanno perseguitato gli ebrei ritenuti “impuri”, per giungere poi alla nascita del “razzismo biologico” con l’avvento del colonialismo in età moderna e la sottomissione dei neri resi schiavi, arrivando al genocidio degli ebrei, alle ‘leggi di Jim Crow’ nel sud degli Stati Uniti e al Sudafrica sotto l’apartheid definiti “regimi apertamente razzisti”. Per arrivare infine ad oggi, al “razzismo culturale”, nato durante gli anni ‘80 e ‘90, e basato sulla convinzione che la cultura occidentale sia superiore alle altre culture.
Il razzismo ha percorso secoli e secoli della storia dell’umanità. Il termine è entrato nell’uso comune per la prima volta negli anni Trenta, per motivare il genocidio degli ebrei, ma viene usato oggi per descrivere i sentimenti ostili di un gruppo etnico o di un popolo nei riguardi di un altro e le azioni che scaturiscono da tali atteggiamenti. Per capire meglio questo fenomeno possiamo prendere come punto di riferimento il saggio “Breve storia del razzismo” scritto da George Fredrickson, uno dei più autorevoli storici americani, che aiuta a comprendere quanto sia un pericolo radicato nella nostra società, e le misure da adottare affinché non si trasformi in ‘razzismo sistemico’.
LA GERMANIA NAZISTA
Il razzismo raggiunse i suoi esiti più tragici nella Germania nazista, dove diventò ideologia ufficiale dello Stato. Adolf Hitler sostenne la superiorità della razza ariana e l’antisemitismo. Nella Germania nazista gli Ebrei, dichiarati esseri subumani furono oggetto di comportamenti discriminatori – espulsione da scuole e professioni, boicottaggi, violenze – e di leggi razziali (come quelle di Norimberga del 1935, che li privarono dei diritti civili e proibirono i matrimoni misti), fino allo sterminio nei Lager come soluzione finale durante la Seconda guerra mondiale.
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M.L. King jr
Negli Stati Uniti il razzismo si manifestò nella discriminazione dei neri. L’abolizione della schiavitù con la guerra di Secessione (1865) non migliorò le condizioni di vita della popolazione di colore negli Stati del Sud, per la persistenza dei sentimenti razzisti. I neri continuarono a essere emarginati nella vita sociale, ed una società segreta usò il terrore e la violenza per impedire loro il godimento dei diritti civili. Solamente dagli anni Sessanta, grazie all’esplosione di movimenti antirazzisti nel paese, in particolare con Martin Luther King, e nel mondo, la discriminazione legale ebbe fine, senza però scomparire del tutto in via di fatto.
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L'APARTHEID
Un regime di segregazione razziale, l’apartheid, fu istituito nel 1948 in Sudafrica, dove la minoranza bianca costrinse la maggioranza nera a vivere in quartieri separati. Ai neri erano assegnate aree specifiche dalle quali non potevano fuoriuscire, o acquistare proprietà all'esterno di esse; i neri lavoravano per paghe misere a tutto vantaggio delle industrie dei bianchi; erano vietati matrimoni interrazziali ed erano considerati reato persino rapporti sessuali occasionali con persone di etnie diverse.L’apartheid fu abolito negli anni Novanta, quando il movimento antisegregazionista di Nelson Mandela e dell’African national congress riuscì a trionfare, col sostegno dell’onu e della solidarietà mondiale.
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L'APARTHEID
Mandela viene considerato un portatore di pace nel mondo, un uomo che è riuscito a capire nel profondo l'animo umano, che non si è mai arreso e che ha dimostrato che tutti possono cambiare, imparare ad amare e rendere migliore questo mondo: "Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio".
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Posti in cui sono avvenuti episodi razziali tragici
La distinzione del colore della pelle ha creato - e purtroppo crea ancora - numerosi e sanguinolenti conflitti, partiti sempre da una illogica "superiorità della razza". E già queste parole innescano due critiche: la prima è che nessun uomo può mettersi al di sopra di un altro, considerato che nasciamo, cresciamo e moriamo avendo la stessa dignità di essere umani; la seconda riguarda il termine "razza", utilizzato da diversi personaggi della storia per dividere e soggiogare, ma che deve essere o cancellato o al massimo ridefinito, parlando solo di "razza umana". Non si dovrebbe più porre il problema di dividere le persone in base al colore della propria pelle.
Non esistono le razze. Esistono i razzisti.
IL MOVIMENTO #BLM
Ad oggi i fenomeni di discriminazione, sorgono qua e là in tutto il mondo, nonostante le molteplici manifestazioni e contestazioni.La cultura della contestazione oggi trova voce nel movimento attivista Black Lives Matter, nato nel 2013 in seguito all’assoluzione di George Zimmerman che il 26 febbraio del 2012 aveva sparato al diciassettenne afroamericano Trayvon Martin. Ciò divenne virale quando sui social comparve l’hashtag #BlackLivesMatter.
IL MOVIMENTO #BLM"I can't breathe"
Più in generale il movimento si è sviluppato in reazione agli omicidi delle persone nere da parte delle forze di polizia statunitensi e contro le politiche discriminatorie ai danni della comunità nera. Esso è salito agli onori delle cronache nella primavera del 2020 quando a Minneapolis George Floyd, sospettato di aver pagato un pacchetto di sigarette con una banconota contraffatta, venne ucciso da un agente di polizia che gli tenne il ginocchio premuto sul collo per più di nove minuti.Prima di morire l’uomo pronunciò più volte la frase I can’t breathe (non posso respirare) e tali parole sono divenute un grido di protesta usato dagli appartenenti al Black Lives Matter. Le proteste statunitensi si sono protratte per settimane, ma si sono verificate anche su scala mondiale, portando il razzismo ad essere riconosciuto come un fenomeno presente in ogni ambito della realtà e come un sistema da abbattere e smantellare. È questo quindi ciò che fa BLM, informa, coinvolge e lotta affinché si possa sperare in un futuro migliore, lontano dall'odio e dalla violenza di oggi.
Il razzismo nelle scuole
Il razzismo rischia di influenzare negativamente lo sviluppo dei bambini e giovani adulti, con conseguenze negative per la salute e il benessere, sia durante l’infanzia che nelle altri restanti fasi della vita. Soprattutto le scuole si configurano come luoghi chiave nella vita di bambini e giovani dove si sperimentano le varie dinamiche delle relazioni tra pari. Le scuole sono anche luoghi privilegiati in cui i bambini imparano a relazionarsi in contesti culturali di diversità. Infatti, in quanto ambiente interculturale, molto spesso sono presenti tensioni e atteggiamenti di razzismo. Ciò non potrebbe portare giovamento né sul percorso scolastico, né sul percorso di crescita del ragazzo, poiché comporta problemi di natura psicologica come depressione, chiusura in se stessi, ed inferiorità in quanto “diversi”.
Riflessione personale
È mia opinione dire che il razzismo sia una forma d’intolleranza che difficilmente sparirà, è sempre esistita e sempre sarà un grosso problema per l’umanità. Per combatterlo, secondo un mio parere, bisogna eliminare i pregiudizi che fanno apparire le cose diverse da come sono, diffondere sempre più la cultura e con essa lo spirito di umana comprensione, ma soprattutto convincere la gente che tutti gli uomini, indipendentemente dal colore della pelle e dalle idee che seguono, sono uguali davanti a Dio ed alle leggi umane.
Realizzato da: Susi Ferrara