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Erec e Enide
Ari Pavin
Created on February 28, 2023
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Transcript
EREC ED ENIDE
Name Surname
Arantxa Pavin Lucrezia Barbati Jennifer Sara Fusaro Shaira Lostumbo
Chrétien de Troyes
Chrétien de Troyes (circa 1135-1185) è stato un poeta francese medievale noto soprattutto per la sua produzione di romanzi cavallereschi. Poco si sa della sua vita e possiamo ricavare informazioni biografiche dai suoi scritti. Nato a Troyes, Chrétien era un membro della corte di Champagne e visse durante un'epoca di grande fermento culturale in cui i poeti erano molto apprezzati. Chrétien fu uno dei primi a scrivere romanzi in francese, invece che in latino, che erano ambientati nel mondo della cavalleria, dei cavalieri e delle dame. Tra le sue opere più famose c'è "Erec e Enide", un racconto d'amore e di avventure che segue le gesta del cavaliere Erec e della sua sposa Enide. Dalla lettura delle sue opere si pensa che abbia compiuto dei viaggi in Inghilterra e in Bretagna, ma visto la mancanza di fonti attendibili non si può affermarlo con certezza. Grazie a Chrétien e ad altri autori di quel periodo la poetica è dedicata alle donne in particolare a quelle nobili.
Origine dell'opera
Erec e Enide
L'opera "Erec e Enide" è stata scritta da Chrétien de Troyes attorno al 1170 d.C., in antico francese, la lingua parlata in Francia durante il Medioevo. La storia fu commissionata dal suo mecenate, Filippo, conte di Fiandra, e divenne uno dei primi esempi di romanzo cortese della letteratura francese. L'opera di Chrétien de Troyes ha avuto un forte impatto sulla letteratura medievale europea, influenzando anche autori successivi come Wolfram von Eschenbach e Thomas Malory
Temi presenti nell'opera
Il problema trattato nell'opera è quello della conciliazione necessaria tra l'amore e la prodezza della cavalleria, poiché fino ad all'ora l'amore era stato esaltato come valore autonomo rispetto alla dimensione guerriera. L'autore propone la sintesi di questi due aspetti della vita del feudo. Un altro tema ricorrente è la fedeltà da parte di Enide nei confronti di Erec, infatti anche quando quest'ultimo la maltratta, lei non smette mai di stargli vicino e non se ne andrà mai. Un altro argomento importante e il rispetto che tutti i cavalieri hanno tra loro.
Enide
Erec
Erec, il protagonista di tutta la vicenda, è un valoroso cavaliere di nobili origini, figlio di re Lac. Erec viene descritto come un cavaliere importante e valoroso, pari a nessuno, molto bello e cortese. Erec fa parte della Tavola Rotonda e godeva di grande rinomanza a corte.
Enide è una giovane fanciulla semplice e bellissima, figlia di un vecchio valvassore, che conquista con il suo fascino e i suoi modi garbati il cuore del cavaliere Erec. La fanciulla oltre, che essere molto bella, tanto da essere considerata la più bella della corte, era anche rispettosa, obbediente, dai modi cortesi e molto saggia.
Personaggi secondari
Sono molti i personaggi secondari in questo libro,ma tutta la vicenda ruota attorno ad Erec ed Enide, i veri protagonisti. Erec durante il suo viaggio incontra molte persone: briganti, cavalieri, fanciulle, re e conti e le relazioni che si vengono a creare con questi sono brevi. Tra questi personaggi ve ne sono tre particolarmente rilevanti: Re Artù, un re molto potente, disponibile e generoso, che possedeva vari castelli, amava i giochi ed era molto legato ad Erec; Ginevra, compagna di Artù, anch'essa disponibile e generosa, legata sia ad Erec che ad Enide; Guilvert, il piccolo re d'Irlanda, uno dei primi personaggi che Erec incontra nel suo viaggio. In principio scontroso, una volta sconfitto da Erec, i due fanno amicizia e Guilvert soccorre l'amico nel pericolo e lo accompagna fino alla fine del suo viaggio.
La storia inizia con il banchetto di Pasqua alla corte di re Artù. Al termine di esso re Artù dichiara aperta la caccia al cervo bianco. Chi avrebbe ucciso il cervo bianco poteva dare un bacio alla più bella damigella della corte. Erec decide di non voler partecipare alla caccia del cervo, ma di rimanere accanto alla regina e alla sua damigella.
Trama dell'opera
L'opera Erec e Enide, di Chretién de Troyes, racconta le avventure del protagonista, Erec figlio di re Lac e cavaliere della Tavola Rotonda, e della coprotagonista, Enide, una bellissima fanciulla figlia di un vecchio valvassore.
Erec inseguì il nano fino a quando, esso, non prese alloggio. Il cavaliere giunge in un castello dove chiese alloggio ad un vecchio valvassore. Erec, appena il vecchio gli presenta la famiglia, rimane stupito dall'incredibile bellezza della figlia Enide. Il vecchio disse ad Erec che l'indomani ci sarebbe stata la gara dello sparviero e che era questo il motivo per il quale si trovavano così tanti cavalieri nel borgo, compreso il nano con la fanciulla e il cavaliere che stava inseguendo.
Mentre entrano nella foresta, Erec, la regina e la damigella, incontrano un cavaliere con una fanciulla e un nano con una frusta. I tre volevamo interagire con loro, ma quando Erec cerca di avvicinarsi alla fanciulla il nano frusta il dorso della mano della damigella e poi, anche, il viso di Erec. Dopo la vergogna subita, davanti alla regina, Erec decide di inseguirli partendo senza le sue armi, le ricomprerà strada facendo. Prima di partire promette alla regina che farà ritorno tra 3 giorni in modo che lei potesse aspettare il suo arrivo prima di consegnare il premio.
Erec quando venne a sapere che alla gara avrebbe partecipato lo stesso cavaliere che stava inseguendo, volle subito partecipare. Erec chiese all’anziano se poteva prestargli delle armi e lui non esitò a dargliele. Visto che per partecipare alla gara bisognava avere una fanciulla al proprio fianco, Erec chiese al vecchio se poteva avere al suo fianco, sua figlia Enide. Per farlo stare più tranquillo, Erec gli disse di essere il figlio di re Lac e che era uno dei cavalieri della tavola Rotonda. L’anziano, pieno di gioia dalla notizia del cavaliere, fece subito preparare la figlia e partirono per partecipare alla gara. Alla gara, come previsto, si presentano anche il cavaliere, la pulzella e il nano incontrati nella foresta.
Erec sfida a duello il cavaliere e ne esce vincitore. Dopo la vittoria fa ritorno alla corte di Artù insieme alla figlia del valvassore, di cui è perdutamente innamorato e decide di sposarla. Arrivati a corte, Artù e tutti i cavalieri presenti concordano sul fatto che Enide sia la più bella damigella di tutta la corte.
Pochi giorni dopo i due si sposano e per più di quindici giorni continuano i festeggiamenti. Erec, preso dalla passione e dall'amore per l'amata, dimentica i suoi doveri da cavaliere e così attira su di sé le critiche dei suoi compagni. Il tanto parlarne della gente scosse l'animo di Erec che decise improvvisamente di prendere con sé la moglie e partire. Non volle nessuno con sé e non rivelò neppure la sua meta e le sue intenzioni; tutti a corte erano preoccupati, ma nessuno osò fermarlo. Anche la moglie Enide era molto scossa per la decisione presa dal marito, ma lo seguì senza chiedere nulla; i due partirono per il viaggio attraversando molte foreste e andando incontro a molti pericoli.
Erec dovette scontrarsi prima con tre briganti che volevano derubarlo, poi con altri cinque, ma nonostante tutto ne uscì vittorioso senza problemi. Successivamente si trovò alle prese con un conte che cercò di imbrogliarlo: voleva ucciderlo per impossessarsi di Enide, ma grazie a un'abile mossa della ragazza riuscirono a fuggire e a salvarsi. Il viaggio non era ancora finito ed Erec si trovò a scontrarsi ancora con un altro cavaliere, che poi scoprì essere il re d'Irlanda Guirvet il Piccolo; lo scontro fu brutale e sanguinoso e il vincitore fu Erec. I due fecero amicizia e rimasero in buoni rapporti. Passando di foresta in foresta Erec ed Enide vennero a imbattersi con re Artù e la sua corte. Essi soggiornavano in quella foresta, perciò i due decisero di fermarsi una notte per riposare, ma il mattino seguente erano già in sella ai loro cavalli.
Durante il viaggio però si fermarono a Brandigan, in una roccaforte, dove Erec era stato attratto da una sfida chiamata Gioia della Corte; deciso a conquistarla contro il parere di tutti, si fece accompagnare dal re del posto Evrain nel luogo della sfida. Qui dovette lottare contro un cavaliere molto potente e dopo un sanguinoso combattimento Erec fu ancora una volta il vincitore; tutta la gente del posto fece festa e acclamò Erec che aveva dato ancora una volta prova del suo coraggio e della sua forza. Arrivati a corte festeggiarono e si scoprì che era voluto partire per mettere alla prova sia il suo coraggio che le sue forze, ma soprattutto rinforzare l'amore che lo legava ad Enide; nel frattempo però era morto il padre di Erec, re Lac. Il trono adesso spettava a lui, così Artù lo incoronò re ed Enide divenne regina, come promesso.
La sfida di Erec continua e si scontrò con due giganti che avevano rapito un cavaliere, ne uscì in fin di vita tanto che cadde da cavallo e svenne, perciò viene creduto morto. Enide in preda al panico cominciò a urlare, vide un conte passare per di lì, che li aiutò e li portò al castello di Limors, il suo intento era quello di seppellire Erec e di sposare Enide nonostante lei si fosse rifiutata. Erec però si risvegliò improvvisamente, uccise il conte e con Enide riprese il cammino. Guirve, sapendo cosa era accaduto a Erec corse in loro aiuto, ma visto che la vicenda era già conclusa, prese il cammino con loro verso la corte di re Artù dove Erec voleva fare ritorno.
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