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CATONE L'UTICENSE

Michelangelo Lopardo

Created on February 27, 2023

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Transcript

Sub lege libertas

Analisi della figura di catone l'uticense nel I canto del purgatorio

inizio

Indice

Catone l'uticense

Il canto i

Catone nel canto

Socrate

Pier della vigna

ringraziamenti

CATONE

L'UTICENSE

Inizio

Marco porcio Catone

VITA, OPERE E IMPRESE POLITICHE:

IL SUICIDIO E LA LIBERTA'

LA CONGIURA DI CATILINA

LA BATTAGLIA DI FARSALO

il purgatorio

Canto I

Inizio

Il primo canto del Purgatorio

ANALISI DEL PRIMO CANTO DEL PURGATORIO

- Il racconto del primo canto del Purgatorio

La prima cantica della Divina Commedia inizia con un prologo, in cui Dante enuncia il suo itinerario attraverso il purgatorio, dove le anime espiano i propri peccati per diventare degne di salire al cielo. Verso il polo artico, scorge un vecchio solo, pieno di dignità, dalla lunga barba brizzolata come i capelli e con il volto illuminato dalla luce delle quattro stelle: il romano Catone, suicida per non sopravvivere alla fine della repubblica. Egli pensa che Dante e Virgilio siano due dannati fuggiti dall’Inferno. Perciò chiede loro se abbiano violato le regole infernali o se siano potuti arrivare fin lì per una nuova legge del cielo. Virgilio fa inginocchiare Dante in segno di rispetto. Poi ne spiega la situazione: in purgatorio intende fargli vedere le anime che espiano i propri peccati, affinché possa trovare quella libertà spirituale che lo stesso catone amò tanto. Dunque le leggi eterne non sono state violate, perché Dante è vivo e lui è venuto dal Limbo, dove si trova anche Marzia. Anzi lo prega che, proprio per amore di lei, consenta loro di visitare le sette cornici del purgatorio. Catone risponde che ormai Marzia non può più indurlo a concederle alcun favore per la legge che divide gli spiriti dell’inferno da quelli del purgatorio. Poiché però lo guida una donna dal cielo, consente alla richiesta di Virgilio. Gli ingiunge di lavare il viso di Dante affinché non si presenti all’angelo portiere con l’occhio offuscato dalla nebbia infernale e g li consiglia anche di cingerlo con un giunco che troverà sull’orlo della spiaggia.

LA figura di catone

nel Canto I

Inizio

La figura di catone nel canto

ANALISI DELLA FIGURA DI CATONE IN RAPPORTO CON DANTE

- Perchè Dante colloca Catone nel Purgatorio?

Perché Dante colloca un personaggio pagano, oppositore di Cesare che fondò l’Impero di Roma voluto da Dio, e suicida come Catone Uticense a guardia del Purgatorio. La figura di Catone era già stata celebrata nella Letteratura latina come quella di un uomo dalle virtù incorrutibili. La teologia medievale ammetteva poi la possibilità che pagani particolarmente nobili fossero stati salvati. Lo stesso suicidio poteva essere legittimo, quando avvenisse per ispirazione divina e desse una testimonianza e un esempio morale agli uomini. Infine, Catone fu sempre considerato il simbolo della libertà umana (osteggiò Cesare per superiore amore di libertà) e in Purgatorio le anime conquistano appunto la libertà dal peccato.

- Come appare catone?

Catone l’Uticense, che appare come un vegliardo, solo, degno di riverenza e di ossequio, autorevole nello sguardo e nell’atteggiamento, illuminato dalle quattro stelle che in chiave simbolica rappresentano le virtù cardinali. Se Catone è illuminato da queste, significa che la sua persona ha raggiunto il vertice dell’umano prima dell’incarnazione di Cristo, Catone è l’uomo in cui si sono concretate tutte le massime virtù umane.

Il confronto con

pier della vigna

Inizio

tra Catone e pier della vigna

ANALISI DELLA FIGURA DI PIER DELLA VIGNA E CONFRONTO CON CATONE E LA SUA STORIA

- Chi era Pier Della Vigna?

Nel 1246 fu nominato protonotaro e logoteta del regno di Sicilia, giungendo al culmine della potenza: caduto in disgrazia per ragioni ignote (ma probabilmente vittima di maneggi di cortigiani), fu imprigionato dal sovrano e accusato di tradimento (1249). Si uccise, forse a Pisa, dopo essere stato accecato con un ferro rovente (sulla sua reale colpevolezza non c'è accordo tra gli storici). Lasciò vari componimenti letterari, in volgare e in latino.

- Il suicidio di Pier Della Vigna

Dante lo colloca tra i suicidi del secondo girone del VII Cerchio dell'Inferno, le cui anime sono imprigionate negli alberi di una selva. Il poeta lo incontra nel Canto XII. Il discorso del personaggio è un esempio di stile alto e solenne, pieno di raffinatezze e ricercatezze retoriche. Il gesto di Catone è dettato da un'estrema rivendicazione di libertà, tanto da risultare simbolo di questa stessa, quello di Pier delle Vigne non è ugualmente eroico. Pier delle Vigne, cortigiano, si suicida dopo essere caduto in disgrazia, preferendo quindi la dignità presso la corte imperiale di Federico II alla vita donatagli da Dio.

il senso profondo di un suicidio:

Socrate

Inizio

la profondità di un suicidio

CONFRONTO TRA SOCRATE E CATONE

- Apologia della morte di socrate

La morte di Socrate (470-399 a.C.) è forse il più famoso suicidio dell’antichità. Esso sposta la prospettiva dal campo individuale a quello simbolico, politico e morale assumendo così connotazioni di valenza universale. Socrate rifiutò di abiurare ai princìpi filosofici da lui e venne perciò condannato a morte, condanna a cui non si sottrasse, ma anzi accelerò bevendo per propria volontà la mortale cicuta. Dalla testimonianza di Platone sappiamo, però, che Socrate si intrattenne fino alla fine con i suoi discepoli, accettando con animo sereno l’ingiusta condanna e la pena finale.

- Il valore profondo del suicidio

Per Platone il suicidio è giustificato solo nei casi in cui il suicida con il suo gesto si sottrae a una naturale predisposizione al crimine, per prevenire una condanna giustamente pronunciata, perché non in grado di sopportare una vergogna incancellabile, ovvero, in sintesi, per “motivi di giustizia” . Il suicidio, quindi, appare a Platone come un atto di disubbidienza alla divinità che predispone ogni uomo al proprio destino; nel caso di Socrate, invece, il suicidio del filosofo non è attuato in opposizione al volere di Dio, ma come preciso ossequio al volere di questo, seppure mediato dal precetto della legge umana.

Grazie per l'attenzione!

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