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Le torri nel XIII secolo arrivavano addirittura a 150, numero che col passare del tempo diminuì sempre di più: le torri infatti persero la loro funzione e vennero o demolite, o inglobate in altri edifici, con altre funzioni, o bombardate. Concluso il fenomeno della guerra per le investiture, le torri furono messe in secondo piano, per poi essere riscoperte con il romanticismo.
la dotta, la grassa, la rossa
#0001
Congresso Minghettiano della cultura e della storia bolognese
27 / 10 / 2023
Le case-torri
Un tempo si contavano più di cento torri a Bologna, edificate tra la fine del 1200 e la prima metà del 1300 : erano le dimore ( case torri) delle nobili famiglie che le costruirono per difesa ma anche per una questione di prestigio. Erano addensate all'interno della prima cerchia di mura di cui rappresentavano un ulteriore forma di protezione.
I tesori bolognesi
BOLOGNA,
LA TURRITA

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BOLOGNA, LA TURRITA

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Created on February 27, 2023

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Le torri nel XIII secolo arrivavano addirittura a 150, numero che col passare del tempo diminuì sempre di più: le torri infatti persero la loro funzione e vennero o demolite, o inglobate in altri edifici, con altre funzioni, o bombardate. Concluso il fenomeno della guerra per le investiture, le torri furono messe in secondo piano, per poi essere riscoperte con il romanticismo.

la dotta, la grassa, la rossa

#0001

Congresso Minghettiano della cultura e della storia bolognese

27 / 10 / 2023

Le case-torri

Un tempo si contavano più di cento torri a Bologna, edificate tra la fine del 1200 e la prima metà del 1300 : erano le dimore ( case torri) delle nobili famiglie che le costruirono per difesa ma anche per una questione di prestigio. Erano addensate all'interno della prima cerchia di mura di cui rappresentavano un ulteriore forma di protezione.

I tesori bolognesi

BOLOGNA,LA TURRITA

12.Torre dell'arengo 13.Torre Lambertini 14.Torre Lapi 15.Torre Ramponi 16.Torre Azzoguidi 17.Torre Uguzzoni 18.Torre Prendiparte 19.Torre Guidozagni 20.Torre Conoscenti 21.Torre Ghisilieri *Torre Carbonesi

"Frati gaudenti fummo, e Bolognesi,io Catalano e questi Loderigo nomati, e da tua terra insieme presi"

1.Le due torri2.Torre Alberici 3.Torre Oseletti 4.Torre Bertolotti 5.Torre Toschi 6.Torre Carrari 7.Torre Galluzzi 8.Torre Catalani 9.Torre Agresti 10.Torre Lapi 11.Torre dell'orologio

Un’altezza sufficiente per proteggere la famiglia dai Carbonesi, i vicini ghibellini coi quali i Galluzzi spesso venivano alle mani, ma non dalla freccia lanciata da Cupido, che nel 1258 fece scoccare l’amore impossibile tra Virginia Galluzzi e Alberto Carbonesi. Finì male, con Alberto ucciso dai familiari di Virginia e la povera ragazza impiccata, “fatta suicidare” al balcone della casa di famiglia, accanto alla torre.

La casa, un vero e proprio complesso abitativo fortificato, aveva nella torre la sua arma bellica, ma era l’intera corte ad essere il cuore pulsante dei Galluzzi. Lo si può notare dalla porta originaria, posta a poco più di sei metri d’altezza: la soglia di pietra ha un evidente avvallamento, frutto di 800 anni di continuo calpestio. La porta era infatti direttamente collegata alla casa, come confermano i fori sotto la porta nei quali erano fissate le travi di sostegno dei ballatori. In Corte dei Galluzzi, nell’attuale piazza Galvani e nell’area circostante, già prima che fosse costruito San Petronio e il Portico del Pavaglione, fin dal ‘200 si svolgeva la Fiera dei bachi da seta (filugelli). I mercanti, provenienti da tutta Europa, erano protetti da un enorme tendone, alla francese, un “Pavillon”, da qui l’attuale nome Pavaglione.

TORRE DEI GALLUZZI

Torre Galluzzi, affacciato sull’omonima Corte, è l’ultima torre gentilizia costruita a Bologna (1257). Progettata per essere alta quanto l’Asinelli (i muri basali spessi tre metri lo fanno supporre) doveva essere in grado non solo di migliorare la difesa della potente e litigiosa famiglia guelfa dei Galluzzi, ma anche della Curia di Sant’Ambrogio, l’antico tempio del Comune di Bologna, con il quale confinava. Probabilmente la sua funzione originaria venne meno già durante la costruzione, e l’elevazione della torre si fermò agli attuali 31 metri.

"Frati gaudenti fummo, e Bolognesi,io Catalano e questi Loderigo nomati, e da tua terra insieme presi"

Ebbe tre figli Enrico, Catalano e Pierolino. Enrico, spirito irrequieto e frivolo, fu allontanato dalla città nel 1231 perché accusato di omicidio. Pierolino combatté per la sua città e partecipò anche all'assedio di Vignola. Catalano è sicuramente colui che accresce il nome della sua famiglia, reggendo nel corso della sua vita ben nove città. Inoltre governò una parte dei fanti bolognesi nella guerra in cui venne fatto prigioniero re Enzo (1284). Venne relegato da Dante nella bolgia degli ipocriti.

TORRE DEI CATALANI

Questa famiglia di Bologna prima di essere conosciuta con il nome di “Catalani” dal nome di uno di loro erano detti di Guido della Madonna di Ostia o di Ostia, attingendo all’usanza di unire la provenienza materna al patronimico. Il loro capostipite è Ubaldo conte di Bologna (1027), detto Malavolta. Guido di Madonna Ostia invece appare come console di Bologna nell’atto con cui il comune consentiva a Firenze di unirsi con Pistoia. Sempre a lui furono consegnati alcuni prigionieri della battaglia di Fossalta. E

Dickens a Bologna: -”(...) anche senza la rimembranza della due torri pendenti costruite in mattoni e abbastanza brutte, ( bisogna dirlo!) inchinante l’una verso l’altra, come per farsi un inchino duro e stecchito”

LE DUE TORRI

GLI ASINELLI

La Torre degli Asinelli, alta ben 97,2 metri, è la più alta delle Due Torri e una delle più alte torri medievali d’Europa. Sarebbe stata iniziata nell’esordio del secolo XII da Gerardo Asinelli e condotta a compimento da Pietro Asinelli che fu console nel 1170 e combatté contro il Barbarossa. Nel 1185 la torre fu incendiata dagli avversari politici e arse in modo particolare dato lo scheletro interno di legno.

“Qual pare a riguardar la Garisenda sotto il chinato quando un nuvol vada sovr’essa sì ch’ella in contrario penda, tal parve Anteo a me, che stava a bada di vederlo chinare…”

La torre garisenda, di ben 48 metri di altezza,è nota per la sua pendenza di 3.22 mentri che isiprò Dante. Si ritiene che sia stata costruita dal 1110 in poi da Filippo e Oddo Garisendi dopo il loro ritorno dalla Palestina. La famiglia dei Garisendi, divenuta ricca e potente fra le famiglie di parte Lambertazza, per tre volte ebbe dei suoi membri consoli nel comune. Che sia stata la torre più alta di Bologna lo dimostra lo spessore ( raggiunge i 4.10 e 3.75m alla base). Fu mozzata a metà del Trecento per timore di possibili crolli.

LA GARISENDA

Le torri nel XIII secolo arrivavano addirittura a 150, numero che col passare del tempo diminuì sempre di più: le torri infatti persero la loro funzione e vennero o demolite, o inglobate in altri edifici, con altre funzioni, o bombardate. Concluso il fenomeno della guerra per le investiture, le torri furono messe in secondo piano, per poi essere riscoperte con il romanticismo.

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