Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

Manet

mary 11

Created on February 26, 2023

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Audio tutorial

Pechakucha Presentation

Desktop Workspace

Decades Presentation

Psychology Presentation

Medical Dna Presentation

Geometric Project Presentation

Transcript

Manet

Chez le père Lathuille, Edouard Manet (1879)

BIOGRAFIA

Édouard cominciò allora a praticare nella bottega di Thomas Couture, e durante i sei anni di permanenza, caratterizzati da numerosi diverbi tra lui e il maestro nati da punti di vista opposti sull’arte, non perse occasione per compiere diversi viaggi di studio per l’Europa, continuando a copiare i capolavori del passato come faceva in gioventù al LouvreNel frattempo, Gustave Courbet e la sua pittura realista faceva sempre più parlare di sé, e Manet ne rimase affascinato

La famiglia Manet abitava nei pressi della École des Beaux-Arts, eppure il padre non amava per nulla la pittura ed anzi, cercò di dissuadere il figlio quando la sua passione per le arti divenne evidente. Fu uno zio materno, Édouard Fournier, che invece si prodigò per incoraggiare il nipote a dipingere, e lo portò spesso in visita al Louvre affinché si esercitasse nel copiare i grandi capolavori del passato.

EVOLUZIONE ARTISTICA

La primavera, Edouard Manet (1882)

  • Édouard Manet (Parigi, 1832 – 1883) è stato un pittore francese di grande importanza nel momento di passaggio dalla corrente realista a quella impressionista.
  • Il realismo è stato il primo movimento artistico esplicitamente anti-istituzionale e anticonformista. Pittori realisti hanno preso di mira i costumi sociali e i valori della borghesia e della monarchia su chi ha patrocinato il mercato dell’ arte.
  • D’altro canto dal 1870 possiamo identificare una fase impressionista in Manet il quale ,sollecitato da Monet, iniziò a dipingere ad olio en plan air, avvalendosi di colori più chiari stesi con pennellate più leggere e veloci.
  • Manet rielaborava grandi capolavori del passato, che conosceva in modo approfondito avendoli studiati e copiati con accuratezza (è risaputo, ad esempio, come la Colazione sull’erba sia una rielaborazione de Il concerto campestre di Tiziano) per collocarli nella società contemporanea, attirandosi aspre accuse di mancanza di rispetto verso i grandi maestri.
  • Manet rifuggiva dall'arte canonica dei Salon, che all'epoca dominavano la scena artististica francese, ritenendo che si chiudessero inutilmente in stanze chiuse con manichini e ambientazioni posticce, quando invece c’era molto da dipingere nel mondo al di fuori degli atelier.
  • In seguito all’esplosione della stampa di giornali e dei mass media sulla scia della Rivoluzione Industriale, il Realismo ha portato in una nuova concezione dell’ artista come autopubblicista. Gustave Courbet, Édouard Manet e altri hanno volutamente corteggiato le polemiche e usato i media per aumentare la loro celebrità

STILE

  • A caratterizzare le tele di Manet, contribuì la concezione spaziale bidimensionale delle stampe giapponesi, notevolmente diffuse e apprezzate all’epoca: è evidente infatti l’uso esclusivo della linea di contorno come meccanismo di qualificazione spaziale.
  • Nelle opere di Manet inoltre non vi è traccia di chiaroscuro o sfumature, anzi Manet anticipa di netto l’Impressionismo accostando tra di loro una serie di macchie colorate che solo se viste da una certa distanza prendevano forma.
  • Significativo inoltre l'attenzione ai dettagli per rappresentare al meglio la condizione sociale e psicologica del personaggio

DEGAS & MANET

  • Manet fece un incontro particolare al Louvre: vide Edgar Degas mentre era intento a realizzare una copia di un dipinto di Velázquez, apprezzato da entrambi gli artisti.
  • Le analogie non mancano per quanto riguarda i soggetti che introdussero (dalle corse di cavalli alle scene di caffè, dalla prostituzione al bagno), i generi che reinventarono, il realismo che aprirono a nuove possibilità formali e narrative, i luoghi (caffè, sale da spettacolo). Per di più lo stesso Degas produsse la sua opera "Assenzio" (1875) ispirato dall'opera "Il bevitore di assenzio" (1859).
  • Essi presentarono però anche delle scelte divergenti in fatto di mostre e di carriera a partire dalla ricerca di riconoscimento di Degas al rifiuto ostinato di Manet nell'adottare i canali di legittimazione ufficiali.

Edouard Manet e la moglie, Degas (1869)

Olympia

  • Manet nel dipinto Olympia propose una nuova interpretazione del nudo femminile, un genere appartenente alla tradizione.
  • La prostituta è rappresentata in modo prosaico senza veli, anche fisicamente, e con un linguaggio crudo. Al posto del nudo idealizzato, Manet propose una immagine fredda e realista di una giovane cortigiana.
  • La sua figura infine non è rivisitata con filtri mitologici, allegorici o simbolici ma rappresenta solo una prostituta nuda. Anzi, la posa che la tradizione classica assegna a Venere viene qui destinata alla rappresentazione del meretricio.

    Non solo la raffigurazione di una prostituta nuda, sdraiata su un letto e che rivolge lo sguardo provocante all'osservatore crea scandalo, ma soprattutto l'eccessivo realismo, fatto di vivi contrasti cromatici e vivi contrasti di luce (le parti chiare e luminose sono nettamente contrapposte a quelle scure senza passaggi graduali).

    CONFRONTO

    • Manet fece riferimenti diretti però a opere del passato quali la Venere di Urbino di Tiziano, la Maja desnuda di Goya e Vélasquez. Inoltre riprese i personaggi dell’odalisca e della schiava nera da autori come Ingres. Nel territorio veneto poi tale iconografia era tipica della tradizione del Cinquecento.
    • La Venere dipinta da Tiziano dallo sguardo ammaliante, simbolo di femminilità ma circoscritta nell’ambito matrimoniale (cagnolino), diventa nell’opera di Manet una prostituta che guarda sfrontatamente verso l’osservatore (gatto). Tale immagine ricordava anche le prime fotografie di giovani donne che lavoravano nelle case di tolleranza dell’epoca.

      "Manet, che la gente considera pazzo furioso, è un uomo assai leale e semplice, che fa il possibile per essere ragionevole; ma, per sua sfortuna, è improntato, fin dalla nascita, di romanticismo".

      Charles Baudelaire

      Il bevitore di assienzio, Edouard Manet (1859)

      Il bevitore di assenzio

      • La prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
      Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.
      • E' evidente inoltre il bidimensionalismo dell’opera fu oggetto di discussione in quanto venne interpretato come un voler ignorare i ragionamenti e gli studi sulla prospettiva e sulla tridimensionalità.
      • Petronio: l'analisi dei vizi

      Bar delle Folies-Bergère

      • Nella rappresentazione della vita serale alle Folies-Bergère di Edouard Manet non vi è alcuna condanna morale. L’artista stesso era solito frequentare il locale. Come in atri dipinti del maestro la motivazione a voler raffigurare questa realtà è piuttosto l’intenzione di descrivere la vita reale.
      • L’interno stesso del locale, tutti i suoi avventori sono rappresentati attraverso un riflesso. Pare infatti che non siano nemmeno reali ma l’illusione di un momento fugace che svanisce in un lampo. Il dipinto rappresenta la modernità così definita da Baudelaire come “il transitorio, il fugace, il contingente”
      • Il dipinto non è ancora un’opera impressionista. Le forme del dipinto sono determinate da campiture quasi uniformi e monocromatiche, a prospettiva è totalmente ignorata. Il chiaroscuro è minimo e si ritrova negli effetti di luce sulle bottiglie. Nel suo insieme il taglio è quello di una istantanea fotografica. Le masse sono definite da forti contrasti di luminosità.
      • Manet indaga la psicologia della barista, elemento ripreso in base scientifica negli studi di Freud. Inoltre la borghesia francese può essere assimilabile al popolo americano degli anni '20 durante il boom economico.

      Musica alle Tuileries

      • Con questo dipinto Manet mette in scena l'eroismo della società moderna, rifuggendo dunque temi storici o mitologici, e raffigurando la borghesia parigina assiepata tra gli alberi delle Tuileries.
      • Tra le varie personalità che affollano il parco vi sono lo stesso Manet con un bastone da passeggio, tagliato dal margine sinistro della tela e alcuni dei suoi amici.
      • La risposta della critica davanti a questo quadro, come anche per molti altri realizzati da Manet non è stata molto positiva, in molti hanno accusato il pittore francese di aver realizzato un’opera mediocre e poco tecnica.
      • Lo stile pittorico presenta molte novità che lo stesso Manet decise di introdurre proprio con la creazione di quest'opera: le forme risultano costruite su un singolo piano che unite all'appiattimento dei mezzi toni rendono il dipinto privo di una vera e propria tridimensionalità
      • Manet può essere assimilabile alla figura di un artista dandy, di cui Oscar Wilde fu il pioniere.

      “Un pittore, un vero pittore sarà quello che riuscirà a strappare alla vita moderna il suo lato epico, e ci farà vedere e sentire quanto siamo grandi e poetici nelle nostre cravatte e nelle nostre scarpe lucide”

      Baudelaire "il pittore della vita moderna"

      Colazione sull'erba

      • Nel dipinto sono raffigurate quattro persone riunitesi insieme per una colazione nella natura, nei pressi di un laghetto, circondati da alberi e vegetazione. Si tratta di due donne nude e due uomini, ben vestiti.
      • La figura femminile nuda viene presentata per la prima volta nella pittura senza un apparente motivo che ne giustificasse la presenza: infatti, non si trattava della personificazione mitologica di qualche dea, come erano soliti fare gli artisti prima di lui, bensì ella poteva essere una qualsiasi donna parigina.
      • Questo fu un grande scandalo per i parigini dell’epoca, forse ancor più scossi dallo sguardo della donna, che sembra rivolgersi a loro mettendoli di fronte ad un corpo senza veli per quello che è realmente
      • La secondaria rinuncia all’effetto prospettico e l’imprecisione di certi dettagli, l'attualizzazione del dipinto sancirono il rifiuto ufficiale della critica.

      CONFRONTO

      Manet si ispirò al "Il concerto campestre" di Tiziano per la disposizione delle figure; mentre i nudi e alcune posizioni plastiche provengono certamente da incisioni di Marcantonio Raimondi tratte da Il Giudizio di Paride di Raffaello, questo non lo risparmiò da critiche. In questo dipinto è evidente l’utilizzo del tonalismo unito ad una linea di contorno sfumata che crea forme incerte e chiamate con lo sfondo. Lo spazio è, quindi, articolato nella sovrapposizione dei piani. Le figure, soprattutto nel gruppo seduto, descrivono lo spazio attraverso la loro sovrapposizione e il gioco di luci e ombre. Il paesaggio corre in profondità grazie allo stesso meccanismo percettivo, poi, grazie alla prospettiva aerea e alla rappresentazione dell’orizzonte nella parte alta del dipinto.

      CONFRONTO

      • Picasso era attratto dalla modernità dell’opera, dal suo essere “sovversiva”.
      • Picasso ripropone inizialmente il quadro fedelmente: il paesaggio, la natura morta, la bagnante, l’uomo a sinistra con il braccio proteso, la donna nuda e il secondo uomo seduto alle sue spalle.
      • Successivamente il pittore spagnolo si concentrerà sulla posizione dei quattro personaggi, cambiando le distanze e i movimenti.
      • La raffigurazione femminile di Manet perde la sua eroticità giudicata tanto scandalosa. Non ammicca più allo spettatore ma si rivolge all’uomo che le sta di fronte. Sembra avviare un silenzioso dialogo che rimanda all’interiore dialogo tra Picasso e la pittura

      fine