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animus

penelope zingale

Created on February 23, 2023

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Transcript

Animus: il coraggio nell antica roma

un importantissima virtus del mos maiorum

Index

03. animus nei testi di cicerone

01. che cos'è

04. c'è sempre stato questo valore?

02. animus nei testi di cesare

Significato

Grandezza d'animo, l'atteggiamento distaccato e grandioso di un cittadino (soprattutto il nobile).

Cesare -de bello gallico

il coraggio e la forza d'animo dei soldati Romani erano uno dei piu importanti punti di forza che difenderanno sempre la patria. A Roma vedremo tanti uomini con questi valori come ad esempio Cesare.Il quale parla della forza d'animo nel suo 'de bello gallico

Cesare, terminato il suo discorso alla decima legione, si diresse verso l'ala destra, dove vide che i suoi erano alle strette e che i soldati della dodicesima legione, vicini l'uno all'altro, si impacciavano a vicenda, perché le insegne erano state raccolte in un sol luogo; tutti i centurioni e un vessillifero della quarta coorte erano caduti, il vessillo perduto, quasi tutti i centurioni delle altre coorti morti o feriti; tra di essi il primipilo P. Sestio Baculo, soldato di grandissimo valore, non riusciva più a reggersi in piedi, sfinito com'era dalle numerose e gravi ferite; gli altri andavano esaurendo le forze e alcuni della retroguardia, rimasti senza comandanti, lasciavano la mischia e si sottraevano ai colpi; nemico non cessava di avanzare dal basso frontalmente e di premere dai lati. Quando vide che la situazione era critica e che non aveva truppe di rincalzo, prese lo scudo a un soldato della retroguardia (perché era giunto fin li senza), avanzò in prima linea, si rivolse ai centurioni chiamandoli per nome, uno per uno, arringò ¡ soldati e diede l'ordine di muovere all'attacco e di allargare i manipoli, perché i nostri potessero usare le spade con maggior facilità. Il suo arrivo infuse fiducia nei soldati e restituì loro coraggio: ciascuno, pur in una situazione di estremo pericolo, voleva dar prova di valore agli occhi del comandante, per cui l'impeto dei nemici per un po’ venne frenato.

Caesar milites decimae legionis cohortatus ad dextrum cornu contendit atque, ubi vidit suos urgeri et in magna difficultate versari, quarte cohortis omnibus centurionibus occisis signiferoque interfecto, signo ammisso, relinquarum cohortium omnibus fere centurionibus aut vulneratis aut occisis, in his primpilio P. Sextio Baculo, fortissimo viro, tam multis gravibusque vulneribus confecto, ut iam se sustinere non posset, praeterea nonnullos ab novissimis proelio excedere ac tela vitare simulque hostes ab utroque latere instare et rem in angusto esse, scuto uni militi detracto, quia ipse eo sine scuto venerat, in primam aciem processit et, centurionibus nominatim appellatis, reliquos cohortatus milites, iussit signa inferre et manipulos laxare quo facilius gladiis uti possent. Redintegrato militum animo Caesaris adventu, paulum hostium impetus tardatus est.

fonte: de bello gallico liber 2 -25

Cicerone -Rethorica-de officis

Secondo Cicerone a causa della debolezza d'animo molti hanno perso i congiunti, molti gli amici, parecchi la patria, parecchi se stessi.

Invece un animo forte ed eccelso è libero da ogni affanno e angoscia, poiché disprezza la morte ed è preparato ai dolori così li affronta con animo sereno

Generalmente la fortezza e la grandezza dell'animo si manifestano principalmente in due modi: l'uno consiste nel disprezzo dei beni esteriori, posto il principio che l'uomo non deve né ricercare né desiderare né ammirare cosa alcuna che non sia onesta e decorosa, e non deve sottostare, né ad alcun uomo, né ad alcuna passione, né ad alcun evento di fortuna; l'altro modo (ove tu sia in quella disposizione dello spirito che ora ho detto), consiste nell'operare bensì azioni grandi e soprattutto utili, ma anche straordinariamente difficili, e pine di. travagli e di pericoli, come per la vita, così per moltecose che servono alla vita.

Omnino fortis animus et magnus duabus rebus maxime cernitur, quarum una in rerum externarum despicientia ponitur, cum persuasum est nihil hominem nisi quod honestum decorumque sit aut admirari aut optare aut expetere oportere, nullique neque homini neque perturbationi animi nec fortunae succumbere. Altera est res, ut cum ita sis affectus animo, ut supra dixi, res geras magnas illas quidem et maxime utiles, sed ut vehementer arduas plenasque laborum et periculorum cum vitae, tum multarum rerum, quae ad vitam pertinent.

fonte: Rethorica de offici liber primus par.66

Cosa successe nel periodo della congiura di Catilina?

C'è stato pero un periodo nella storia Romana in cui questo valore si era perso ed era stato corrotto.Proprio nella congiura di Catilina di cui parla il famoso scrittore politico e poeta Sallustio.

Il coraggio degli antichi

Nelle culture antiche il coraggio è associato allo sterno e al cuore – dove albergano anima, forza vitale e intelletto -. È rappresentato dal leone, associato al sole e ai simboli delle divinità solari.

Greci il coraggio è l’andreia. Dalla radice anèr – maschio –, la parola greca è erede delle ancestrali culture militari dove il guerriero rappresenta la figura apice nella società.

Il coraggio degli antichi

Estendendo le virtù militari a tutto l’essere, Platone riconosce il coraggio nella capacità stessa dell’uomo di conoscere e interpretare il proprio stare al mondo, senza retrocedere e senza temere. Quello che per i Greci era separato – slancio, coraggio fisico e poi astuzia, intelligenza -, nei Romani confluisce nel concetto del cuore. Audentes – coloro che osano -, fortes – forti – sono chiamati i coraggiosi, coloro che hanno animus, cioè coraggio.

Grazie per l'attenzione!

Penelope Zingale- Erica Pompilio- Juliette Barbato