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Ungaretti

chiara colangelo

Created on February 15, 2023

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Transcript

  • Biografia
  • Raccolte
  • Tematiche
  • Filosofia

GIUSEPPE UNGARETTI

Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria D'Egitto nel 1888. Gli anni della sua infanzia saranno fondamentali per la formazione letteraria soprattutto i paesaggi che lo ispireranno.

Il trasferimento a Parigi nel 1912 fa nascere in lui il desiderio di rinnovare la cultura italiana tradizionale messa in crisi dai futuristi.

La sua formazione letteraria viene alimentata dalla lettura dei testi di Boudelaire e D'Annunzio e dalla lettura di "La Voce" e "Mercure de France"

Cultura bilingue

Partecipa alla guerra ma il suo entusiasmo svanisce a contatto con la disorganizzazione dell'esercito italiano. Quindi appoggia Mussolini come unico capo che può mettere ordine all'Italia.

Ungaretti sposa una ragazza francese, Jeanne Dupoix, che morirà successivamente per una malattia.

Ungaretti conosce anni di difficoltà economica e prova ad avere successo con l'attività giornalista che lo porterà a scrivere per il giornale "La Gazzetta del Popolo"

Subisce una serie di lutti famigliari e diventa insegnante di letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università La Sapienza di Roma

Viene accusato del suo appoggio alla politica mussoliniana e fu costretto a giustificare tale decisione, ma questo non rovinò la sua reputazione.

Diventa presidente della Comunità europea degli scrittori ed è ammirato dalle giovani generazioni.

Prima della sua morte incontra Pasolini

Muore nel 1970 a Milano per una malattia.

Ungaretti alla presentazione del libro di Pasolini, Roma 1961

Ungaretti e Pasolini

Nel corso degli anni 50-60 della vita di Ungaretti avvennero degli incontri con Pasolini. Pasolini stimava molto Ungaretti tanto da inviargli lettere e opere per sapere la sua opinione. Inoltre lo stesso Pasolini scrisse anche testi appartenenti alle sue opere su Ungaretti.

Intervista da parte di Pasolini

Pasolini considerava Ungaretti un maestro che lo ha aiutato nella sua vita.

Titolo 1

Libreria a Roma, 1960

Sottotitolo ghgvhhj

Festival di Venezia, 1962

Premio Viareggio, 1962

  • L'Allegria
  • Sentimento del tempo
  • Il Dolore
  • La Terra Promessa
  • Un grido e Paesaggi
  • Il taccuino del vecchio
  • Le prose
I Fiumi

La poesia, collocata all'interno della raccolta "L' Allegria" rappresenta quasi una pausa dallo scenario della grande guerra.

In questa poesia Ungaretti fa un viaggio conoscitivo interiore a se stesso e utilizza la figura dei fiumi come simbolo del correre della vita.

Poesia

I fiumi rappresentano il corso della vita e si congiungono in un luogo ideale in cui la vita coincide con morte. (mente)

L'acqua rappresenta il flusso vitale e il poeta, immergendosi, comprende di essere una minuscola parte dell'universo.

Ungaretti si trova disteso in una cavità e, mentre guarda le nuvole di notte, inizia a ricordare i fiumi della sua vita:

La costruzione è circolare come si può notare dal continuo alternarsi del presente e passato ma anche dalle immagini del "circo" e della "corolla".

  • ISONZO

Nella poesia ricorrono molte similitudini e viene inserita spesso la figura dell'anafora. Inoltre ci sono strofe come la seconda e la quarta strofa che rimandano al tema religioso.

  • SERCHIO
  • NILO
  • SENNA

L'immersione panica nel fiume al mattino

Il testo risulta diviso in due parti:

La riflessione notturna all'interno della trincea

ISONZORappresenta il luogo di guerra ma nonostante il dolore riesce a trovare un momento di felicità immergendosi.

SERCHIORappresenta le sue origini, luogo di provenienza dei genitori. (Lucca)

NILORappresenta il luogo dell'infanzia e dell'adolescenza.

SENNARappresenta il luogo dove ha conosciuto se stesso.

Sentimento del tempo

La raccolta scritta nel 1933 è divisa in 7 sezioni e rappresenta la seconda fase della poetica ungarettiana. Egli torna alla versificazione tradizionale con la ripresa della metrica con l'endecasillabo e il lessico non più essenziale e antiletterario ma aulico.

Le ambientazioni sono paesaggi di monti, boschi e spiagge in un panorama laziale. Lo sfondo della raccolta è però costituito dalla città di Roma con i suoi monumenti rovinati con il TEMPO.

Il tema principale della raccolta è il trascorrere del tempo che porta le cose a scomparire nel tempo, così come i monumenti di Roma, che portano nell'uomo un sentimento di vuoto.

BAROCCO

RELIGIONE

Proprio da questa raccolta nasce in Ungaretti il sentimento di fede cristiana come una preghiera di speranza alla salvezza.

Ispirato dalla città di Roma, il poeta riprende i temi di carattere barocco come il senso di vuoto.

POESIA

La Madre

Scritta nel 1930 racchiude in se il tipico atteggiamento stilistico della seconda fase ungarettiana.

La Madre

  • Registro stilistico elevato
  • Ritorno all'uso di punteggiatura
  • Uso frequente di termini religiosi

E il cuore quando d’un ultimo battito avrà fatto cadere il muro d’ombra per condurmi, Madre, sino al Signore, come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa, Sarai una statua davanti all’eterno, come già ti vedeva quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, come quando spirasti dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m’avrà perdonato, ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d’avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Analogia

Nella lirica il poeta immagina il momento in cui il suo cuore finirà di battere e oltrepasserà il muro terreno "muro d'ombra"(la linea che separa il mondo dei vivi con quello dei morti) per ritrovarsi al cospetto del Signore.

Metafora

Sinestesia

Similitudini temporali

Lì troverà la madre in ginocchio in preghiera per la salvezza di suo figlio e, solo quando Dio avrà perdonato il poeta per i suoi peccati, lei si alzerà e lo guarderà con un sospiro di sollievo

Il Dolore

Il dolore è una raccolta di poesie composte tra il 1937 e il 1946, anni che comprendono diverse tragedie ed eventi drammatici della vita del poeta. Da questa raccolta possiamo capire la sua concezione della realtà, che secondo lui non può essere decifrata attraverso metafore o riflessioni letterarie, ma deve essere registrata quotidianamente. Articolata in 6 brevi sezioni, la raccolta ha il suo nucleo nelle poesie dedicate al figlio Antonietto (prematuratamente scomparso), intitolate “Giorno per giorno e il tempo è muto”. In queste poesie regna un atmosfera di rassegnazione, con la frequente immagine della morte. Con la sezione “Roma occupata” invece Ungaretti si esprime sul dolore provocato dalla guerra, qui la raccolta assume un carattere religioso: il dolore sta contaminando il mondo e alla vista di Roma straziata dal sangue, il poeta si consola nella preghiera e nella meditazione religiosa.

LO STILE

Il linguaggio è spesso alto e sublime, usa molte metafore. Mentre sul piano dei contenuti c’è un approccio più diretto alle tematiche, dal punto di vista stilistico la raccolta diviene più formale.

POESIA

Non gridate più
Il poeta non si trova più al fronte, qui è un civile fra tanti, che osserva e ricorda la tragedia del secondo conflitto mondiale. Invita a rispettare i morti, gridare significherebbe coprire le loro voci, che sono impercettibili ma pur sempre preziose.
Non gridate più
FIGURE RETORICHE

ANALISI

Ossimoro

Cessate d’uccidere i morti, Non gridate più, non gridate Se li volete ancora udire, Se sperate di non perire. Hanno l’impercettibile sussurro, Non fanno più rumore Del crescere dell’erba, Lieta dove non passa l’uomo.

Ripetizione

Non gridate più è una poesia scritta nell’immediato dopoguerra (1945), che si rivolge a chi ha vissuto e superato le terribili tragedie dei lunghi anni di conflitto. A tutti coloro che sono riusciti a vederne la fine, Ungaretti rivolge una sorta di preghiera, invitando i vivi a riscoprire il valore della pietà. Nel testo si trovano diversi imperativi, che non sono affatto ordini rigorosi, ma delle esortazioni e suppliche pietose. La poesia si esprime sul contrasto tra i vivi, che possono uccidere persino coloro che già sono morti con le loro grida, e i morti, che invece tramite il loro sussurro provano a portare un senso di pace e a restituire agli uomini un po’ di quella dignità perduta. Il componimento è caratterizzato da allitterazioni, richiami sonori, anafore e ripetizioni: a ricorrere sono particolare le s e le p; il secondo verso è sostanzialmente composto dalla ripetizione di "non gridate", il terzo e il quarto si aprono con un "se".

Allitterazione

Anafora

La Terra Promessa
Questa raccolta risale al 1950 ed è dedicata al critico Giuseppe De Robertis. Presenta una struttura frammentaria; espressa anche dal sottotitolo :”Frammenti”. L’autore infatti ha inizialmente concepito l’opera come un libretto di un melodramma, con canovaccio e diverse composizioni. Ritornano il tema della morte e del nulla, con una sensazione di desolazione e disfacimento. L’ispirazione per quest'opera, viene da un viaggio del poeta in Campania, da cui proviene anche l’atmosfera mitica che si trova in tutti i componimenti.
Il taccuino del vecchio
Un grido e Paesaggi
Raccolta uscita nel 1960, in cui affiorano i ricordi personali del poeta e le sue considerazioni sugli avvenimenti che si stanno svolgendo in quel periodo nel mondo. Assume sul piano stilistico una forma più tradizionale e classicista.
Una delle ultime opere del poeta, caratterizzata dal pessimismo sulla condizione umana e da una saggezza quasi dolente. Uscita nel 1952, è una minuscola raccolta di testi scritti a partire dal 1939, in cui pervade il senso di una solitudine senza tempo e senza fine. Famoso in questa raccolta è il componimento "Gridasti: soffoco", straziante rievocazione della morte del figlio Antonietto

Le prose

Nei saggi e interventi Ungaretti definisce la propria concezione della poesia, il valore dei procedimenti linguistici adottati, le influenze di diverse esperienze significative della lirica europea. Nella sua attività da prosatore, produce anche giornali e reportage, per lo più si tratta di scritti di viaggio, composti secondo le regole della prosa d'arte, promosse dalla rivista "La Ronda"

ERMETISMO

SIMBOLISMO

Il termine Ermetismo viene introdotto da Francesco Flora nel 1936 nel suo saggio La poesia ermetica. Ungaretti è il principale autore di quella che viene definità poesia pura, cioè una poesia basata sulla purezza della parola e priva di aggettivi e punteggiatura.

Una poesia priva di scopo ideologico e politico con l'obiettivo di avere una comunicazione diretta con i lettori attraverso la produzione di versi brevi.

L'ermetismo si basa sull'idea di "letteratura come vita" , vita intesa come la realtà interiore dell'uomo

Consiste in un viaggio simbolico → la meta immaginaria è la scoperta della condizione dell'uomo attraverso un viaggio interiore.

I poeti ermetici hanno un impegno di tipo esistenziale, cioè la ricerca di una verità attraverso il simbolo. Inotre sono orientati verso uno spiritualismo cattolico e verso un atteggiamento filosofico simile all'esistenzialismo.

STILE

Tema principale di Ungaretti

Gli ermetici usavano il verso libero, lessico formato da parole allusive ed evocative, versi brevi, riduzione della punteggiatura e l'adozione dell'analogia.

Metafora del viaggio

Filosofia

ESISTENZIALISMO

La poesia di Ungaretti si collega al tema del dramma esistenziale dell'uomo e alla riflessione del senso tragico della vita. Questa visione della vita però si allarga a una riflessione valida per tutti gli uomini in una dimensione cosmica. (Leopardi)

Ungaretti fu il primo a proporre per la prima volta in Italia la tematica dell'esistenzialismo.

Secondo Ungaretti il dolore e la sofferenza appartengono agli uomoni che li costringe a vedersi così come sono realmente. Tale condizione può essere espressa solo dalla poesia

Il poeta così come l'individuo si sente abbandonato nell'infinito tanto da essere definito "uomo di pena". L'uomo infatti è travolto dalla sofferenza ma soprattutto dal destino che lo porta a stare in uno stato di angoscia.

Ha il compito di comprendere la sofferenza e di offrire conforto.

La poesia può alleviare tale dolore

Chiara Colangelo
Matteo Organtini
Fernando Vitagliani