DANTE ALIGHIERI
IL PURGATORIO
Il purgatorio è un'invenzione della dottrina cattolica, nelle sacre scritture ci sono solo due accenni a questo: nell'Antico Testamento si afferma che le preghiere dei vivi possono accelerare la remissione dei peccati delle anime defunte, nel Nuovo Testamento San Paolo allude alla funzione purificatrice delle pene nell'aldilà.
L'idea del Purgatorio si diffuse tra i Padri della Chiesa tra la tarda antichità, ma divenne ufficialmente dottrina della Chiesa nel secondo concilio di Lione.L'affermazione della sua esistenza implica l'efficacia dei suffragi, cioè preghiere che i vivi rivolgono a Dio per i loro defunti; e poichè ciò avveniva spesso prese piede la vendita delle indulgenze.
1315
1308-1315
Porta a termine la cantica, che verrà pubblicato in autunno.
Probabilmente la seconda cantica risale a questi anni.
1300
1312
Dante viene accolto a Verona da Cangrande della Scala.
All'alba del 27 marzo Dante e Virgilio giungono sulla spiaggia del Purgatorio. La loro ascesa della montagna fino al Pradiso terrestre dura tre giorni, fino a mezzogiorno del mercoledì successivo.
Dante colloca il Purgatorio al polo sud della Terra e lo immagina come una montagna troncoconica i cui piedi sono circondati da una spiaggia e la cui cima è occupata dall'Eden, il Paradiso terrestre, punto di passaggio verso il Pradiso celeste. Il Purgatorio ha avuto origine dalla caduta di Lucifero dal cielo, che ha provocato lo spostamento di una massa di terra, che inorridita del contatto con lui, si è ritratta al centro dell'emisfero sud e si è innalzata in forma di montagna.
La salita è faticosa per Dante, gravato anche dal peso del suo corpo, ed è giusto così, perchè il pentimento comporta sofferenza.
I PERSONAGGI
L'angelo nocchiero, che porta le anime dei defunti, è luminoso, leggero e veloce.
Catone, il severo custode della montagna, appare come un vecchio autorevole, che ha dimenticato le passioni terrene.
Lia e Rachele, allegorie della vita attiva e della vita contemplativa.
Stazio, poeta latino e autore della Tebaide, finisce il suo periodo di espiazione e si unisce a Dante e Virgilio.
Matelda, che canta e coglie i fiori nell'Eden, è allegoria della felicità terrena.
Virgilio, che è disorientato perchè non è mai stato nel Purgatorio e alla fine del viaggio loda Dante e dichiara di aver terminato il suo compito e sparisce.
Beatrice, che dopo la scomparsa di Virgilio appare a Dante, che dapprima rimprovera per il suo traviamento, e poi gli mostra la processione allegorica esortandolo a raccontare ai vivi ciò che ha visto e infine lo conduce in Paradiso.
LA STRUTTURA
Dopo la spiaggia su cui sbarcano le anime portate dalla foce del Tevere dall'angelo nocchiero, c'è un Antipurgatorio, dove le anime pentite in punto di morte devoni aspettare prima di entrare nel Purgatorio vero e proprio.Le anime degli individui tardi a pentirsi sono divise in quattro gruppi:
Quelli per amore rivolto al male del prossimo, cioè la superbia, l'invidia e l'ira; quello per amore poco intenso del bene, cioè l'accidia; e quelli per amore eccessivo dei beni terreni, cioè l'avarizia (e il suo contrario, la prodigalità) la gola e la lussuria. Alla fine di ogni cornice, una P viene cancellata dalla fronte di Dante da un angelo che rappresenta la virtù opposta al peccato.Dopo l'ultima cornice, un muro di fuoco porta all'Eden dove si trova Matelda, allegoria della felicità terrena. Qui Dante assiste a una processione allegorica che inscena la storia della decadenza della chiesa e durante ritrova Beatrice e perde Virgilio (la ragione umana scompare dinanzi alla fede). Infine si bagna nel fiume Letè , che cancella i peccati commessi, ed Eunoè, che predispone all'ascesa al Paradiso.
Dopo la porta del Purgatorio, dove un angelo guardiano incide con una spada sette P sulla fronte di Dante, si trovano sette cornici dove si espiano altri peccati capitali.
i morti scomunicati, i pigri, i morti di morte violenta e i prìncipi negligenti.
Le anime del Purgatorio devono subire una pena triforme. Dapprima c'è la pena corporale, che è basata sulla legge del contrappasso per analogia o per contrasto. Insieme alla punizione corporale, c'è la parte costruttiva della pena: l'osservazione di esempi celebri del proprio peccato punito e della virtù opposta premiata. Infine le anime devono intonare canti in latino tratti dalla Scrittura le cui parole rimandano alla propria pena. Malagrado queste pene prevale la serenità di chi sa di essere destinato alla beatitudine, pur dopo una lunga sofferenza. Le anime del Purgatorio si muovono in gruppo e parlano in prima persona plurale, come rinuncia alla loro individualità, poichè il peccato più grave è quello della superbia, perchè la virtù suprema non può che essere l'umiltà.
Dante stesso deve compiere fin dal canto I un rito di umiltà, senza il quale il viaggio nel Purgatorio sarebbe impossibile e inoltreLe anime ricordano ciò che fecero in vita ma solo per separarsi per sempre da quel passato che li ha indotti al peccato. Il Purgatorio è un regno temporaneo, le anime vi sostano per un tempo più o meno lungo, e il giorno del Giudizio universale la montagna si inabisserà per sempre. In questo regno quindi è di grande importanza il tempo e da qui la continua precisazione, da parte di Dante, dell'ora e del giorno, spesso espressa con parafrasi astronomiche che specificano la posizione del Sole, della Luna o di una costellazione rispetto a uno dei quattro punti di riferimento del mondo. Il Purgatorio quindi il regno più umano, dominato dallo scorrere del tempo e dal paesaggio esterno.
IL PURGATORIO
Nicole Deriu
Created on February 6, 2023
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DANTE ALIGHIERI
IL PURGATORIO
Il purgatorio è un'invenzione della dottrina cattolica, nelle sacre scritture ci sono solo due accenni a questo: nell'Antico Testamento si afferma che le preghiere dei vivi possono accelerare la remissione dei peccati delle anime defunte, nel Nuovo Testamento San Paolo allude alla funzione purificatrice delle pene nell'aldilà.
L'idea del Purgatorio si diffuse tra i Padri della Chiesa tra la tarda antichità, ma divenne ufficialmente dottrina della Chiesa nel secondo concilio di Lione.L'affermazione della sua esistenza implica l'efficacia dei suffragi, cioè preghiere che i vivi rivolgono a Dio per i loro defunti; e poichè ciò avveniva spesso prese piede la vendita delle indulgenze.
1315
1308-1315
Porta a termine la cantica, che verrà pubblicato in autunno.
Probabilmente la seconda cantica risale a questi anni.
1300
1312
Dante viene accolto a Verona da Cangrande della Scala.
All'alba del 27 marzo Dante e Virgilio giungono sulla spiaggia del Purgatorio. La loro ascesa della montagna fino al Pradiso terrestre dura tre giorni, fino a mezzogiorno del mercoledì successivo.
Dante colloca il Purgatorio al polo sud della Terra e lo immagina come una montagna troncoconica i cui piedi sono circondati da una spiaggia e la cui cima è occupata dall'Eden, il Paradiso terrestre, punto di passaggio verso il Pradiso celeste. Il Purgatorio ha avuto origine dalla caduta di Lucifero dal cielo, che ha provocato lo spostamento di una massa di terra, che inorridita del contatto con lui, si è ritratta al centro dell'emisfero sud e si è innalzata in forma di montagna.
La salita è faticosa per Dante, gravato anche dal peso del suo corpo, ed è giusto così, perchè il pentimento comporta sofferenza.
I PERSONAGGI
L'angelo nocchiero, che porta le anime dei defunti, è luminoso, leggero e veloce.
Catone, il severo custode della montagna, appare come un vecchio autorevole, che ha dimenticato le passioni terrene.
Lia e Rachele, allegorie della vita attiva e della vita contemplativa.
Stazio, poeta latino e autore della Tebaide, finisce il suo periodo di espiazione e si unisce a Dante e Virgilio.
Matelda, che canta e coglie i fiori nell'Eden, è allegoria della felicità terrena.
Virgilio, che è disorientato perchè non è mai stato nel Purgatorio e alla fine del viaggio loda Dante e dichiara di aver terminato il suo compito e sparisce.
Beatrice, che dopo la scomparsa di Virgilio appare a Dante, che dapprima rimprovera per il suo traviamento, e poi gli mostra la processione allegorica esortandolo a raccontare ai vivi ciò che ha visto e infine lo conduce in Paradiso.
LA STRUTTURA
Dopo la spiaggia su cui sbarcano le anime portate dalla foce del Tevere dall'angelo nocchiero, c'è un Antipurgatorio, dove le anime pentite in punto di morte devoni aspettare prima di entrare nel Purgatorio vero e proprio.Le anime degli individui tardi a pentirsi sono divise in quattro gruppi:
Quelli per amore rivolto al male del prossimo, cioè la superbia, l'invidia e l'ira; quello per amore poco intenso del bene, cioè l'accidia; e quelli per amore eccessivo dei beni terreni, cioè l'avarizia (e il suo contrario, la prodigalità) la gola e la lussuria. Alla fine di ogni cornice, una P viene cancellata dalla fronte di Dante da un angelo che rappresenta la virtù opposta al peccato.Dopo l'ultima cornice, un muro di fuoco porta all'Eden dove si trova Matelda, allegoria della felicità terrena. Qui Dante assiste a una processione allegorica che inscena la storia della decadenza della chiesa e durante ritrova Beatrice e perde Virgilio (la ragione umana scompare dinanzi alla fede). Infine si bagna nel fiume Letè , che cancella i peccati commessi, ed Eunoè, che predispone all'ascesa al Paradiso.
Dopo la porta del Purgatorio, dove un angelo guardiano incide con una spada sette P sulla fronte di Dante, si trovano sette cornici dove si espiano altri peccati capitali.
i morti scomunicati, i pigri, i morti di morte violenta e i prìncipi negligenti.
Le anime del Purgatorio devono subire una pena triforme. Dapprima c'è la pena corporale, che è basata sulla legge del contrappasso per analogia o per contrasto. Insieme alla punizione corporale, c'è la parte costruttiva della pena: l'osservazione di esempi celebri del proprio peccato punito e della virtù opposta premiata. Infine le anime devono intonare canti in latino tratti dalla Scrittura le cui parole rimandano alla propria pena. Malagrado queste pene prevale la serenità di chi sa di essere destinato alla beatitudine, pur dopo una lunga sofferenza. Le anime del Purgatorio si muovono in gruppo e parlano in prima persona plurale, come rinuncia alla loro individualità, poichè il peccato più grave è quello della superbia, perchè la virtù suprema non può che essere l'umiltà.
Dante stesso deve compiere fin dal canto I un rito di umiltà, senza il quale il viaggio nel Purgatorio sarebbe impossibile e inoltreLe anime ricordano ciò che fecero in vita ma solo per separarsi per sempre da quel passato che li ha indotti al peccato. Il Purgatorio è un regno temporaneo, le anime vi sostano per un tempo più o meno lungo, e il giorno del Giudizio universale la montagna si inabisserà per sempre. In questo regno quindi è di grande importanza il tempo e da qui la continua precisazione, da parte di Dante, dell'ora e del giorno, spesso espressa con parafrasi astronomiche che specificano la posizione del Sole, della Luna o di una costellazione rispetto a uno dei quattro punti di riferimento del mondo. Il Purgatorio quindi il regno più umano, dominato dallo scorrere del tempo e dal paesaggio esterno.