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IL MELODRAMMA E L'ORATORIO - IL BAROCCO - MUSICA

Vito Bellomo

Created on February 2, 2023

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Transcript

A.S. 2022/2023

I.C "L. SINISGALLI - PZ

L'ORATORIO ED IL MELODRAMMA

A cura di Vito Bellomo, Claudio Bellomo, Aurora Bellomo, Maria Francesca Marchetti e Sofia Palmieri

Classe 2F

INDICE

IL MELODRAMMA

L'ORATORIO

  • Le trame e gli allestimenti
  • Le trame e gli allestimenti
  • I teatri pubblici
  • "Alleluia" - George Friedrich Händel
  • Cantanti come "Rockstar"
  • "O capo insanguinato" - Johann Sebastian Bach
  • I castrati
  • L'orfeo di Claudio Monteverdi

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IL MELODRAMMA

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A Firenze, all'inizio del Seicento, venne inventata una forma di spettacolo teatrale, nel quale i personaggi sulla scena, invece di recitare, cantano accompagnati da un'orchestra.

A questa forma fu dato il nome di «melodramma>>, parola che in greco antico significa «azione cantata», proprio perché agli inventori di questo genere l'idea venne pensando all'antico teatro greco, nel quale la musica accompagnava l'azione drammatica.

Questa forma di spettacolo ebbe un grandissimo successo fin dalla sua nascita.

LE TRAME E GLI ALLESTIMENTI

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I primi melodrammi venivano allestiti nei palazzi nobiliari, che spesso erano dotati di piccoli teatri. Gli spettacoli venivano arricchiti di scene sfarzose, costumi ed effetti speciali per potenziare l'illusione scenica, grazie a macchinari per simulare la pioggia, le onde del mare, o far volare un dio.

Durante il Barocco le storie più amate da mettere in musica furono quelle che si ispiravano alla mitologia greco-romana e ai poemi epici: storie di eroi, dèi e semidei.

Spesso collaboravano alla messa in scena anche i familiari e gli amici del signore, che si dilettavano a cantare, suonare o recitare.

Per farsi un'idea di quanto erano ingegnosi i macchinari scenici seicenteschi, pensati per creare l'illusione di realtà e meravigliare il pubblico, ti proponiamo in visione una sequenza dal film Vatel: l'allestimento di uno spettacolo musicale in un giardino all'italiana.

I TEATRI PUBBLICI

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Nella seconda metà del secolo, con l'apertura dei teatri pubblici a pagamento.

L'allestimento del melodramma divenne un lavoro totalmente profes- sionale e nacquero nuovi mestieri a esso collegati, come l'impresario teatrale, l'inventore e costruttore di macchinari per gli effetti speciali, tecnici e operai per far funzionare l'intera rappresentazione.

Si allargò anche il pubblico degli spettatori: insieme agli aristocratici, frequentavano il teatro anche gli esponenti della borghesia, la nuova classe sociale di professionisti, imprenditori, mercanti, artigiani che si stava affacciando sulla scena proprio in quegli anni, ma che avrebbe ottenuto influenza politica solo alla fine del secolo successivo.

I teatri pubblici a pagamento

Nel 1637 a Venezia si verificò un evento destinato a cambiare la storia del teatro e della musica: fu aperto il primo teatro pubblico a pagamento, il San Cassiano. Se oggi per noi è normale recarci a teatro o al cinema pagando il biglietto d'ingresso, un tempo non era così.

Infatti, in origine gli unici teatri erano quelli delle corti, destinati esclusivamente alla nobiltà.

A questo punto il teatro è pronto ad accogliere spettacoli di ogni genere: melodrammi, commedie, tragedie, e a diventare perciò un luogo di grandissima importanza per la società.

CANTANTI COME "ROCKSTAR"

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I momenti più attesi del melodramma erano le arie, che dovevano dimostrare l'abilità dei cantanti: scale velocissime, vocalizzi arditi, note acutissime oppure gravissime, virtuosismi e difficoltà a raffica!

I cantanti più bravi erano adorati, avevano le loro schiere di fan che tributavano loro un entusiasmo degno di una finale calcistica, e qualche volta si prendevano a male parole se non addirittura a botte con i fan del cantante rivale...

I CASTRATI

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Tra i cantanti più ammirati c'erano i castrati; la loro voce possedeva l'acutezza del registro femminile unita alla potenza tipica della capacità polmonare maschile.

L'ORFEO DI CLAUDIO MONTEVERDI

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"L'Orfeo" di Monteverdi del 1607, rappresenta il primo vero capolavoro del genere del melodramma, tipico dell'età rinascimentale.

Tuttavia è perseverata fino ad oggi, rimanendo l'esempio più caratterizzante del melodramma italiano, oltre che il più rappresentato dai conservatori in Francia, Spagna e Inghilterra.

L'ORATORIO

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Fin dal Medioevo laudi e sacre rappresentazioni avevano avvicinato la gente alla religione attraverso la narrazione di episodi biblici o di vite dei santi, racconti che avvenivano sempre con il supporto della musica.

In epoca barocca queste forme sacre diventarono sempre più simili al melodramma, con l'inserimento di solisti, coro e orchestra, costituite da arie, recitativi e parti solo strumentali. A questo tipo di composizione venne dato il nome di oratorio.

Le differenze fondamentali con il melodramma sono: ♪ l'argomento, che è sempre sacro;

♪ l'allestimento, che non prevede scene e costumi. Quando l'argomento dell'oratorio era tratto direttamente dai Vangeli e narrava la passione di Gesù Cristo, la composizione veniva chiamata appunto passione e, al posto del narratore, c'era l'evangelista.
A.S. 202/2023

I.C "L. SINISGALLI - PZ

L'ORATORIO ED IL MELODRAMMA

GRAZIE PER L' ATTENZIONE

A cura di Vito Bellomo, Claudio Bellomo, Aurora Bellomo, Maria Francesca Marchetti e Sofia Palmieri

Classe 2F