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bambini-soldato
Jessica Gjinaj
Created on January 26, 2023
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Bambini-soldato
Un bambino soldato è una persona minorenne che si è arruolato nell'esercito o lo hanno obbligato a farlo. Secondo l'UNICEF più di 250.000 minori, solitamente di 15-17 anni, ma anche di 10-14 anni -e in casi più estremi anche più giovani-. I bambini soldato possono essere non sono soltanto soldati, ma anche cuochi e spie. I bambini soldato si trovano soprattutto in Africa e Asia, ma ci sono casi anche in Europa e America. Vengono scelti i bambini perchè sono più facilmente convincibili, non pretendono paghe, difficilmente disertano, maneggiano meglio le armi leggere sono più facilmente sacrificabili. Questi ragazzi spesso si arruolano volontariamente all'esercito perchè muoiono di fame, perchè tutta la famiglia gli è stata uccisa e vogliono vendicarsi. Questi bambini inoltre, spesso no hanno documenti che certifichino la loro età. Questi bambini vengono drogati per dare loro più coraggio e grinta, spingendoli a fare i lavori più pericolosi, come attraversare un campo minato. Nella guerra tra Iran e Iraq i bambini vennero reclutati per sostituire i soldati adulti morti in guerra. In Uganda del nord i bambini soldato devono uccidere con le loro mani un familiare o un compagno, come rito di iniziazione. Bambine e ragazze cucinano per l'esercito e vengono abusate da esso, trasmettendo loro gravi malattie. Ciò inoltre impedisce le ragazze di sposarsi nel futuro. Questi bambini non possono andare a scuola e spesso muoiono per malattie he nessuno si cura di guarire. I bambini soldato inoltre vengono puniti molto severamente anche per piccoli errori. Tra le cose assurde vi è il fatto che i minori di 18 anni non possono votare e reclutando minorenni nell'esercito è come se lo facessero.
Se la guerra non uccide questi bambini, essa li ferisce o causa loro problemi psicologici a lungo termine per le atrocità subite e fatte. Per loro è difficile riinserirsi nella società, tornare a studiare a scuola, sposarsi. I bambini subiscono un trauma, uno shok. Ogni anno l'ONU pubblica un lista della vergogna che elenca le milizie e i paesi che accettano e reclutano i bambini soldato. Il 12 febbraio è il "Red Hand Day", giorno in cui si organizzano eventi per richiamare l'attenzione del mondo su questi fatti. l'UNICEF sta creando in vari paesi programmi per aiutare i bambini soldato a tornare alla vita di prima: Afghanistan, Angola, Burundi, Colombia, Costa d'Avorio, Liberia, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone, Somalia, Sudan e Sri Lanka. Il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell'infanzia ha aumentato il minimo d'età per combattere in guerra, dai 15 ai 18 anni. L'età minima per la leva obbligatoria è 18 anni. Lo Statuto della Corte penale internazionale rende crimine di guerra far combattere minori di 15 anni.
Il reclutamento dei bambini in guerra va contro gli obbiettivi che Onu e associazioni stanno cercando di raggiungengiere, cioè istruzione, diminuzione della mortalità infantile e eliminazione di malattie, spesso anche l'AIDS, ed eliminazioni di abusi sessuali sui bambini. L'ONU ha come obbiettivo riportare i bambini nelle lore case e offrire loro scuole e servizi. Oltre ai bambini soldato, molti altri bambini soffrono a causa delle guerre che si stanno svolgendo eni loro paesi e delle scorrettezze dei soldati
daniel Uche Daniel Uche è un ex-bambino soldato che ora vi trova in Italia ed è adulto. Nacque nel Diafra, terra contesa tra Nigeria e il Massob. Quando aveva soli 11 anni suo padre morì in guerra e lui fu reclutato nell'esercito per rimpiazzarlo. A 15 anni decise di cambiare la sua situazione e scappò andando prima in Libia, poi a Lampedusa e infine a Crotone e Napoli. Iniziò a spacciare droga e venne arretato più di una volta. uscito dal carcere riprese gli studi e lavora con persone con disagi mentali ed è allenatore di squadre di calcio. Lui ha due ricordi impressi di quel periodo: la notte in cui gli dissero che doveva entrare nell'esercito e pianse moltissimo. Dovette lasciare la scuola e di quello si vergognò. L'altro ricordo risale al suo viaggio verso la Libia, quando chiese ad un ragazzo di fargli mangiare le briciole della ciotola, ma il ragazzo la ripulì con la sabbia del deserto e ciò lo umiliò molto.