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La RUOTA per l'Annuncio sulla strada

Tiziano Manzoli

Created on January 18, 2023

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Gira qui al n° 1
Istruzioni alla visione: dopo l'apertura, passando sui vari numeri col mouse si apre una finestra con una prima spiegazione legata al numero da 0 a 11. Poi cliccando sui numeri, alcuni apriranno pagine di spiegazione, di approfondimento e consentiranno poi di andare al numero successivo.

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E poi si possono ascoltare le poche parole pronunciate da papa Francesco sull'aereo di ritorno dalla Slovacchia nel 2021 al termine della Conferenza stampa dal minuto 23 circa: "...il Signore è buono e salverà tutti, questo non dirlo a voce alta, il Signore vuole la salvezza di tutti...".Questo richiede che quanti si sentono chiamati accolgano questa Bella Notizia donata del tutto gratuitamente e a prescindere e senza nessun'opera meritoria.
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1/1 Cosa dire? Cosa annunciare? Al n° 164 di E.G. papa Francesco ha scritto nel 2013: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. Noi crediamo che Gesù, Figlio di Dio nato da Maria è morto, ed è risorto e così ci ha fatti pure noi dei risorti. Noi crediamo che Gesù ha tolto 2000 anni fa e per sempre il Peccato, il Male del mondo intero, per cui alla nostra morte Lui ci accoglie nel suo Regno dove sarà salvata l'intera Umanità con il Creato. Vedi nella pagina successivaquanto scrisse nel 2021 Lohfink nel libro: "Alla fine il nulla. Sulla risurrezione e sulla Vita Eterna", e quanto scrisse nel 1985 il card. Martini nel libro "Parole sulla Chiesa".
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Lohfink a pag. 185 scrive: “...queste affermazioni, però, non sono ancora sufficienti. La risurrezione è ancora di più: secondo il Nuovo Testamento, con la risurrezione di Gesù inizia ciò che l'apocalittica dell'Antico Testamento e del proto giudaismo chiama "nuova creazione" o creazione «di un nuovo cielo e una nuova terra». La risurrezione di Gesù non riguarda perciò soltanto il mondo degli umani ma, insieme ad esso, l'intero cosmo. Con il Risorto non arriva alla meta soltanto la storia dell'umanità. Con lui trova il proprio compimento anche l'universo. Ciò suona essere un discorso elevato. Eppure, è proprio questo quanto è affermato dal Nuovo Testamento, come vorrei mostrare in questo capitolo. Se nella risurrezione dei morti, che inizia con Gesù, non giunge alla meta solo l'essere umano ma il cosmo intero, allora ciò significa che tra l'uomo e il cosmo esiste un legame indissolubile”.E Martini a pag. 88 scrive: "L'azione di Cristo è quella di colui che tiene il libro della storia e attira a sè l'intera storia Universale".

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1/2 Perchè dirlo? Perchè annunciare? Il cristianesimo è nato 2000 anni fa per trasmissione orale, da bocca ad orecchio. Come scrive s. Paolo ai Romani 10,14: "Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno ancora creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?" Poi nei secoli questa modalità si è come dimenticata, fino a qualche secolo fa in cui veniva anche detto ai laici che non potevano dire niente, dovevano restare muti, mentre dovevano osservare ciò che veniva loro detto dai chierici. Possiamo chiederci: perchè non dovrebbe essere ritenuto valido questo modo? L'aveva detto Gesù prima di salire al cielo: "Andate ed annunciate a tutti..." Poi il vescovo Roberto 10 anni fa ci ha detto: "Come Gesù è risorto, noi siamo dei risorti per cui non possiamo più restare muti". E dieci anni fa papa Francesco in E.G. scrive che è compito di ogni cristiano annunciare la Buona Notizia. Certo noi laici non siamo abituati, pensiamo non sia nostro compito, è meglio ubbidire che pensare, così non si sbaglia, e la responsabilità non è nostra ma loro, ecc... Mentre invece è bene liberare chi ascolta, dall'oppressione dei tanti sensi di colpa che si portano tanti cristiani, che senza saperlo sono dei poveri in spirito lasciati tali. Per cui non sanno neanche di essere Beati. (Mt 5,1-12).
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1/3 Quando annunciare? In tutte le occasioni, quando si presentano, senza forzature, il detto infatti è: ditelo anche dai tetti. Sappiamo che la Bella Notizia non fa male a nessuno, ma solo bene di per sè, perchè è liberante, in quanto secondo Verità. E non ne viene un merito a chi la offre come dono, ma è seme gettato su ogni terreno che solo il Padre farà fruttare a tempo debito e opportuno, quando e se vuole. Perchè: "Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme donato germoglia e cresce" Mc 4,26. Possiamo esserne certi.

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Il peccato contro lo Spirito è non capire che abbiamo ancora delle immagini di Dio non del tutto corrette, per cui non sappiamo neanche cosa ci perdiamo. E sono frutto di "Una certa teologia del passato che con un audacie antropomorfismo ha applicato sconsideratamente a Dio la nostra giustizia umana e lo ha presentato come un giustiziere. Ne è nato un cristianesimo dispensatore di paure, non annunciatore del Regno che è «giustizia, pace e gioia» (Rm 14,17)", sono parole di p. Armellini nel commento di Natale 2023. E' quasi un'ammissione di errore.
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2 Per cui tu non potevi sfuggire e non essendo mai senza colpe, pensavi che Lui fosse pronto e castigarti per un senso di giustizia verso chi opera il male, giustificando chi invece opera il bene. Questa mentalità che è presente ancora oggi, ci porta a pensare come Giovanni Battista che aspettava un Messia in grado di punire e mettere ordine facendo piazza pulita di tutte le ingiustizie. Solo più tardi capisce che Gesù non corrisponde alle sue idee e capisce che il Dio di Gesù non è così come pensava e accetta il cambiamento da Lui proposto. Ma ancora oggi tanti cristiani pensano che Dio sia ingiusto se salva tutta l'Umanità peccatrice senza che prima si converta e si penta. Ma questa è un'immagine falsa di Dio Padre, che non corrisponde a quella presentata da Gesù.
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“Convertirsi” è molto di più, è capire che la "giustizia" di Dio (di p. Hernandez) ha fatto sì che tu hai già ricevuto tutto da Lui, è dunque semplicemente accettare che tutto ti sia già stato donato come un Dono inestimabile e ingiustificato, come aveva spiegato il vescovo Marco nel 2017 con il Dono del Battesimo, e con sommo stupore e meraviglia riconoscere questo, per poi ringraziarlo, vivendo con coerenza e condividendolo a tua volta ad altri, senza restare chiuso in te stesso.

Oppure leggi il testo

Allora “Convertirsi” non equivale a diventare un po’ migliori, pregare meglio, fare qualche opera buona in più, ma cambiare radicalmente modo di pensare e di agire nei confronti di Dio, di p. Armellini 3°to 2023, in altre parole purificare le immagini che abbiamo di Lui è accogliere ciò che ha già preparato per noi in modo gratuito e senza necessità di contraccambio. E pensare che la nostra tentazione più grande è da sempre volere che Dio pensi e si comporti come noi umani.

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3 Dobbiamo tener ben presente che Dio scrive sempre diritto specialemente dove noi scriviamo storto con i nostri comportamenti non corretti, così Lui porta sempre a compimento la Sua Storia della Salvezza, sempre fedele fin dall'Eternità. E come esempio ricordiamo l'incontro di Gesù Risorto con Saulo di Tarso, mentre sta andando a Damasco per imprigionare i primi cristiani. Lo illumina della sua Luce, gli parla e gli fa capire la sua nuova chiamata: diventare suo annunciatore a tutti i non ebrei. E così Saulo letteralmente trasformato nel suo intimo più profondo, diventa Paolo. E inizierà a percorrere la sua strada diritta per l'annuncio a tutti i pagani. Il mondo è già stato redento, salvato, 2000 anni fa da Gesù Cristo, il Risorto, per Grazia del Padre, per attuare il suo Regno Eterno di salvezza. Non dobbiamo pensare che dobbiamo essere noi cristiani a doverlo salvare. Ma purtroppo larga parte del mondo non lo sa ancora, ma neanche tanti di noi cristiani ancora non sanno di avere proprio questo mandato, per cui abbiamo timori a dire questa Bella Notizia che Lui ci ha chiesto di dire e di far conoscere a tutti prima di salire al cielo. Fino a 10 anni fa i laici non potevano annunciare, ma dovevano solo operare secondo l'insegnamento dell'autorità ecclesiastica.

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4 Ascolta la 1° predica di Padre Cantalamessa degli esercizi spirituali sulla FEDE tenuti alla Curia romana il 2-12-2022 dove ha detto che: "La grande porta che l'uomo può aprire o chiudere a Cristo è una sola e si chiama libertà. Essa però si apre secondo tre modalità diverse o secondo tre tipi di decisione diversa che possiamo chiamare come altrettante porte: la Fede la Speranza e la Carità. Sono queste delle porte speciali, si aprono da dentro e da fuori con due chiavi di cui una in mano all'uomo e una in mano a Dio. L'uomo non può aprire senza il concorso di Dio e Dio non vuole aprirle senza il concorso dell'uomo". Oppure leggi il testo trascritto dell'audio intero
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E già Joseph Ratzinger nel 1968 scriveva nel suo libro: Introduzione al cristianesimo a pag. 44 queste parole: "La forza di gravità naturale ci spinge nella direzione opposta a quella di compiere il Bene", e a pag. 86 scriveva: "Nel campo della religione si incontrano individui religiosamente "dotati" e altri "non dotati"; ma anche qui sono pochissimi coloro ai quali risulta possibile un'esperienza diretta". In altre parole fa capire che non è da tutti arrivare a credere, o a credere allo stesso modo, e servono tempi diversi perchè i "dotati" aiutino i "non dotati" che ancora non conoscono perchè nessuno ha parlato loro della Buona Notizia.

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5Per questo Gesù non è stato capito e accolto da tanti, anzi è stato condannato essendo Lui rimasto fedele alla sua missione sulla quale aveva riflettuto per 33 anni. Ha cercato in tanti modi di riuscire a far conoscere nel miglior modo possibile Dio suo Padre, ma era una modalità che contrastava totalmente con le idee dei sacerdoti, farisei, scribi e sadducei del tempo. Ha saputo individuare qual'era la sua chiamata fino ad arrivare a prendere la sua decisione a muso duro, cioè non si è tirato indietro ed è andato avanti fino in fondo a muso duro, senza tentennamenti, restando fedele alla sua immagine di Dio.Tra l'altro Lui ha iniziato la sua vita pubblica, partendo proprio da terre considerate pagane, da Cafarnao in Galiea e proprio da lì Gesù inizia, nella terra dei "gentili", delle genti, cioè promiscue, pagane, praticamente fuori dal contesto della fede tradizionale d'Israele. Sembra che Gesù stesso abbia voluto insegnarci a non contare troppo sul passato, al "si è sempre fatto così", Lui è uscito senza paura da quello schema, per far conoscere proprio ciò che probabilmente i Guiudei non avrebbero mai potuto capire, troppo legati alle leggi del passato.

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6 Secondo p. Rupnik nel 2021
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6Come è stata accolta con favore la prima richiesta di perdono fatta con estremo coraggio da san Giovanni Paolo II nell'anno giubilare del 2000, denunciando i tanti peccati morali commessi per le ingiustizie perpetrate dai popoli cristiani d'Europa e America (il primo mndo) nei confronti dei popoli africani nell'arco di due secoli tra il 1600 e il 1800, che hanno causato sofferenze indicibili non solo per le deportazioni forzate. Così è stata poi la richiesta di perdono per gli orrori della Shoah di papa Bendetto XVI nel 2006, e infine per gli scandali della pedofilia di papa Francesco nel 2014. Sono tutti scandali morali, ma quello detto in precedenza, si può considerare a buon giudizio, uno scandalo spirituale, ben più grave, perché non secondo Verità, e la Verità è Cristo. Ma chi potrà mai fare questa richiesta di perdono e quando lo si potrà fare? Dato che c'è un grosso problema di cui tener conto, le divisioni secolari scandalose tra i cristiani che dicono di credere in Cristo: cattolici, ortodossi, anglicani, protestanti, lefebvriani, conservatori, riformisti, che non consentono e non facilitano un'unica visione, comunione per una tale richiesta. Così i cristiani nel mondo sembrano divisi come al tempo di S. Paolo che scrive ai Corinti: "Ciascuno di voi dice: io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa, e io di Cristo". E' questo il senso della richiesta di perdono fatta nel 2019, che Avvenire ha pubblicato.

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"Le aspettative che abbiamo o vogliamo, sono un Dio severo che faccia giustizia castigando i non meritevoli, come pensava Giovanni B., tagliando ciò che non va nel mondo! Noi vogliamo impedire a Dio di essere tale, cioè giusto con tutti, ci dà fastidio che Lui salvi l’intera Umanità. Lui cammina sempre verso di noi (te e me), ma non vogliamo lasciar fare, che cioè si avvicini a noi, perchè non ci sentiamo a posto nè meritevoli del suo Amore. E così ergiamo una muraglia cinese pensando di proteggerci dal suo fare. Ma in questo modo escludiamo anche gli altri, non annunciando loro la B.N. non sapranno mai il suo Amore. Mentre invece dovremmo “lasciar fare” insieme a Lui per fare insieme la giustizia che è la sua volontà, che tutti siano uno, cioè tutti salvati. Gesù vuol stare insieme a noi, non realizza la volontà del Padre senza l’Umanità e senza il Creato. Giovanni capisce e lo lasciò fare. Sembra che a noi manchi questo lasciarci fare a Lui! Abbiamo timore a mettere la sua aspettativa davanti alla nostra, restiamo legati all’idea che dobbiamo essere noi a fare qualcosa per salvarci. E così l’Amore si abbassa sempre, mentre noi vogliamo costruirci dei piedistalli per farci belli e bravi. L’Amore ha già toccato il punto più basso della nostra Umanità per salvarlo e redimerlo. Così il Padre si aspetta che noi ci apriamo alla gioia accogliendo ciò che ha fatto Gesù. E Dio ci faccia la Grazia di aprirci a questo suo fare per la sua volontà e la nostra salvezza.”

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Prendo alcune parole di mons. Repole, nuovo vescovo di Torino per applicarle a questo contesto: "Forse possiamo giustificarci riconoscendo che non avendo questo dono-annuncio da donare è inutile che "usciamo" per andare incontro agli altri, non avremo niente da donare". Può essere utile la lettura del suo recente libro: "Il dono dell'annuncio".
Intanto però aiutiamoci a purificare le nostre false immagine di Dio, e cambiare le nostre idee, perchè è stato Dio per primo a rovesciare tutto, Lui ci è già venuto incontro, anzi qualcuno ha detto: stai fermo che viene Lui a prenderti, accorgitene: ascoltiamo...
11/1 Per nostra consolazione possiamo considerare che già nel gruppo di Gesù c'è stato Giuda che pensava in modo diverso, poi anche Pietro e Paolo hanno avuto divergenze, poi la grande divisione 1000 anni fa tra la Chiesa Orientale e quella Occidentale, e altre successivamente e ancora oggi ce ne sono sotto i nostri occhi di queste spinte, "non c'è niente di nuovo sotto il sole" direbbe Giobbe, non dobbiamo meravigliarci o temere, perchè Dio scrive sempre diritto sulle nostre righe storte. Lo nota anche Riccardi poco tempo fa su Famiglia Cristiana.
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La nuova Evangelizzazione devrà essere supportata anche dalla comprensione di questi semplici passaggi, come spiega papa Francesco nell'Udienza del 11-1-2023: "La chiamata all'apostolato".
11/2 Ora chi è arrivato a questo punto avrà capito un po' meglio come potrà comportarsi. E se vorrà potrà iniziare a prestare la sua voce a Lui, perché è sempre Sua l'iniziativa, è Lui che ribalta, e mette in ordine tutte le cose se vuole, e così iniziare a seminare e donare la Bella Notizia. Non ti manchi questa fiducia certa, perchè il cristiano non ha una semplice speranza, ma una certezza, come disse papa Francesco nell'Udienza del 1-2-2017. Così chi ascolta e accoglie liberamente la Bella Notizia senza imposizioni di sorta, potrà partire dal suo punto zero e far girare la ruota per essere accompagnato sulla strada per una crescita personale verso altri. Così sarà sempre una nuova ripartenza valida per ogni persona, in una circolarità continua, "...perchè tutti corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, con lo sguardo fisso su Gesù..." Eb 12,1-2.
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11/3Mi congedo con alcune semplici parole che spesso usava dire il nostro carissimo parroco don Gianni, che ci ha lasciato prematuramente e di corsa: "Ma lasa star, cusa vöt ca conta..." Era certo che Colui che l'ha chiamato a sè, di là, nel suo Regno fa sempre nuove tutte le cose per tutti e così Lui compie semplicemente e in piena libertà la Sua Volontà: "Che tutti, proprio tutti, siano salvati in Cristo, perchè nessuno si perda". 1Tm 2,4 e Gv 6,39-40 e Gv 17,1-3. Perchè Dio non ha mai rotto la sua Alleanza in eterno, nè mai la romperà! Non sarebbe il Dio di Gesù Cristo il Risorto. Lo possiamo credere per certo. E così potremo con piacere "rendere ragione della speranza che è in noi" 1Pt 1.