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CHRONOLOGICAL LINE generazione spontanea

Stefano Berti

Created on January 3, 2023

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Transcript

Dibattito sulla generazione spontanea

Berti Stefano, Pellegrini Mattia, Portaro Luigi, Quirini Claudio

1668 d.C.

IV sec. a.C.

1745 d.C

John Needham

Francesco redi

Aristotele

1675 d.C.

XVII sec. d.C.

Anton Van Leeuwenhoek

Jean Baptiste Van Helmont

1761

1908 d.C.

Arrhenius

Lazzaro Spallanzani

XX sec. d.C.

1864

Louis Pasteur

Francis Crick

Jeane Baptiste Van Helmont

Aristotele

Aristotele (IV sec. a.C.) sintetizzò tutte le idee relative alle generazione spontanea dei filosofi precedenti a lui.Secondo il grande pensatore dell’antichità gli organismi viventi nascono, in genere, da altri organismi a loro simili, però a volte possono anche scaturire dalla materia inerte. Esisterebbe infatti, in tutte le cose, un "principio passivo" rappresentato dalla materia e un "principio attivo" rappresentato dalla forma. Questa sarebbe una specie di forza interna che guida e indirizza la materia stessa dandole forma. Il fango, ad esempio, è materia inerte, ma contiene un principio attivo che non è nulla di materiale, una predisposizione a organizzare la materia in qualcosa di vivo come potrebbe essere un verme.

Van Helmont è stato un chimico, fisiologo e medico fiammingo del XVII sec. d.C.Fù il primo a fare un esperimento sulla generazione spontanea: annunciò di avere condotto un esperimento mettendo a contatto chicchi di frumento e una camicia sporca, in seguito al quale sarebbero nati dei topi dopo 21 giorni. Secondo Van Helmont il sudore umano avrebbe rappresentato il principio attivo necessario per spingere la materia inerte a trasformarsi in materia vivente.

IV sec. a.C
XVII sec. d.C.

Leeuwenhoek

Francesco Redi

Anton Van Leeuwenhoek (1632–1723) era un naturalista olandese, che osservò per la prima volta la presenza di microrganismi attraverso un rudimentale microscopio da lui stesso costruito. Egli esaminò sempre più sostanze con il microscopio e osservò sempre più microrganismi all’interno di esse. Questo fece risorgere l’idea della generazione spontanea che gli esperimenti di Redi sembravano aver allontanato. Le osservazioni di Leeuwenhoek stimolarono nuove ricerche in quella direzione e la disputa fra teoria della biogenesi, cioè che gli organismi viventi si riproducono continuamente solo a partire da altri organismi, e teoria della abiogenesi, cioè che la vita si origina da sostanze non viventi, si spostò dal mondo macroscopico dei vermi e delle mosche a quello microscopico dei protozoi e dei batteri.

Francesco Redi era un poeta e medico toscano: nel 1668 fece un esperimento per tentare di dimostrare che la generazione spontanea non esiste.Egli dispose 3 barattoli contenenti pezzi di carne: uno era senza coperchio in modo che la carne fosse a contatto con l'aria e con le mosche, il secondo era coperto da una garza in modo che la carne fosse a contatto con l'aria ma non con le mosche, mentre il terzo era chiuso ermeticamente in modo che la carne non fosse a contatto ne con l'aria ne con le mosche. Redi trovò delle larve solo nel primo barattolo, e cosi dimostrò che le larve potevano nascere solo dove c'erano state in precedenza altre mosche, in questo modo smentì l'idea della generazione spontanea

John Needham

Lazzaro Spallanzani (1729-1799)

Spallanzani svolse l’esperimento svolto da Needham e ottenne lo stesso risultato del chimico inglese. Il chimico italiano però non era convinto che i batteri erano generati dal brodo. Per lui era impossibile che dal brodo potessero nascere degli organismi viventi se la bottiglia di vetro era chiusa ermeticamente. Dunque Spallanzani prese due bottiglie con del brodo, ma decise di fondere il collo della bottiglia. Le due bottiglie vennero bollite con tempi e temperature differenti. Vide che in entrambe non erano presenti organismi viventi. Grazie a questo esperimento dimostrò che gli organismi viventi nascono da altri organismi viventi e non da un corpo inerte.

John Needham era un naturalista inglese che nel 1745 condusse una serie di esperimenti che dettero nuovo vigore alla tesi dell’abiogenesi. Egli pose del brodo di pollo in un contenitore che aveva riscaldato e poi chiuso. Dopo alcuni giorni notò che i microrganismi si erano generati automaticamente grazie a una forza vegetativa intrinseca presente nella materia inorganica. I risultati dei suoi esperimenti lo convinsero che la generazione spontanea era effettivamente possibile.

Esperimento svolto da Lazzaro

Esperimento svolto da Needham

Svante Arrhenius

Louis Pasteur (1822-1895)

Svante Arrhenius (1859-1927d.C) è stato un chimico e fisico svedese; a lui si deve la formazione di una teoria chiamata teoria della biogenesi; questa teoria si basa sull’ipotesi che la vita si sposta da un pianeta all’altro sotto forma di spore o germi che verrebbero sospinti dalla pressione di radiazione delle stelle fino ad incontrare un altro pianeta su cui evolversi a forme di vita più complesse; il viaggio nello spazio è però molto complesso, per esempio le temperature vicine allo 0 oppure temperature troppo elevate in prossimità di stelle avrebbero distrutto qualsiasi forma di vita anche se messi in degli involucri protettivi. Si è pensato che le spore si trovassero nei meteoriti.

All’epoca di Pasteur una parte della comunità scientifica riteneva che con il surriscaldamento del brodo isolato dall’aria questo perdeva il principio attivo. Così il chimico francese pose fine a questa discussione. Versò della soluzione nutritiva in un pallone di vetro con un lungo tubo a forma a S, lasciato aperto. Le soluzioni e i tubi vennero riscaldati per uccidere i batteri, e vennero poi raffreddati. Il brodo anche dopo qualche ora rimaneva limpido infatti non si generano i batteri all’interno del liquido ma solo nel tubo. Pasteur arrivò ad affermare che TUTTI gli organismi viventi sono generati da altri organismi. E non esiste alcun principio attivo nelle sostanze inerti.

Pallone con il collo a S

Francis Crick

Francis Crick (1916-2004) è stato un biofisico ingelse, premio nobel per la medicina nel 1964; lui pensò che alcune forme di vita extraterrestri venute da un altro pianeta, fossero arrivate nel nostro pianeta e avrebbero lasciato qualche residuo del loro viaggio. Il problema di questa teoria è che se la vita provenisse da altre forme di vita intelligenti, allora la vita non sarebbe nata, ma sarebbe esistita da sempre.