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Ubezio Giulia

Created on October 18, 2022

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Transcript

L'Adone

di giovan battista marino

Giovanbattista Marino

Giovanbattista Marino nasce a Napoli 1569, da un’agiata famiglia borghese. Abbandona presto gli studi di legge, a cui lo aveva destinato il padre, per dedicarsi esclusivamente alla poesia. L’Adone, la cui prima stampa risale al 1623, è una delle opere più ampie della nostra letteratura. Tra i poemi, detiene il primato solitario: è il più lungo, più di 40.000 versi in ottave, divisi in 20 canti. Questi ultimi sono preceduti anche da un proemio.

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L'Adone

e analizzazione dei canti

Marino vi aveva lavorato per vent’anni. All’inizio era stato concepito come un poemetto idillico-mitologico; poi divenne un vero e proprio poema, immaginato in opposizione o in competizione con la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, e anzi volutamente più ampio e complesso. I venti canti possono essere suddivisi in quattro blocchi: 1: I primi quattro canti espongono l’evento iniziale: Cupido, per vendicarsi della madre, Venere, che lo ha battuto, la induce a innamorarsi di un mortale, Adone, approdato all’isola di Cipro. Dapprima Venere vede il bel giovane addormentato e se ne innamora, poi Adone cura la dea ferita dalle spine di una rosa e a sua volta cade in amore. Cupido, Clizio (il poeta Vincenzo Imperiali, amico di Marino) e Mercurio cominciano l’iniziazione di Adone, raccontandogli favole e mostrandogli rappresentazioni sceniche; 2:i canti V-XI narrano come Adone venga iniziato alle delizie dei cinque sensi nel giardino del piacere e successivamente a quelle dell’intelletto e delle arti. Adone apprende anche i primi elementi della scienza moderna (compare qui anche l’esaltazione di Galileo). Nel frattempo Mercurio congiunge i due amanti in matrimonio;

3: Icanti XII-XVI narrano le peripezie di Adone che deve superare una serie di prove di iniziazione. In particolare egli deve difendersi (aiutato da un anello fatato datogli da Venere) dagli agguati di Marte, geloso di Venere, ed è costretto a fuggire da Cipro. Dopo numerose peripezie, infine torna a Cipro e ottiene la signoria dell’isola dopo una vittoriosa partita a scacchi. Ma Adone rifiuta di esercitare il potere, anche dopo che, in seguito a un concorso di bellezza da lui vinto, è nominato re dell’isola; 4: Infine i canti XVII-XX hanno per oggetto la partenza di Venere dall’isola, la morte di Adone, ucciso da un cinghiale mandatogli contro da Marte e reso furioso dall’amore (Adone lo aveva ferito con una freccia di Cupido), il processo al cinghiale (assolto perché mosso da amore), la sepoltura del protagonista e gli spettacoli e i giochi indetti da Venere in onore del defunto.

Il Marinismo

alune curiosità

Il Marinismo si caratterizza per: •ricerca, spesso esasperata, di effetti sorprendenti, perché lo scopo è quello di stupire, di suscitare nel lettore meraviglia; •La donna della poetica di Marino viene vista in un contesto di realismo quotidiano intenta in occupazioni domestiche come pettinarsi, specchiarsi, cucire, suonare uno strumento, cantare, mungere o addirittura mendicare o nell’atto di spulciarsi; •Non esiste un canone preciso che distingua il bello dal brutto: col Marinismo tutto diventa oggetto di poesia, anche i pidocchi o gli orecchini dell’amata. •La tipologia della figura femminile si allarga a tutte le categorie sociali, dalla signora, alla schiava, alla mendicante.•I poeti Marinisti cantano la donna senza turbamenti e coinvolgimento passionale. •L’amore per il Marinismo non è più passione e sentimento ma diventa un gioco.La ricerca esasperata dell’originalità finalizzata allo stupore viene perseguito attraverso l’uso della metafora ardita e continuata, perché questo strumento stilistico per Giovan Battista Marino permette di creare relazioni sorprendenti tra le cose, mostrando che oggetti apparentemente diversissimi o lontanissimi fra loro, in realtà, da un qualche punto di vista, si somigliano (esempio: la metafora dei capelli visti come onde dorate e mare in tempesta, o l’ago della donna che cuce paragonata alla freccia d’amore).Molti lirici nella civiltà letteraria del Seicento si sono ispirati al Marinismo, come dimostra la folta schiera di imitatori della poetica marinista. Inoltre la melodiosità della sua poesia, più semplice ed elementare, contribuisce allo sviluppo del melodramma