ADONE-MARINO_milianta
Milianta Michela
Created on October 15, 2022
una ricerca sull' Adone di GianBattista Marino in formato slide e grafico!
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Transcript
Milianta Michela 4D a.s. 2022/2023
di Gian Battista Marino
ADONE
indice
"elogio della rosa"
condanna di Urbano VIII
un poema di pace
trama bifocale
tema principale
trama
introduzione
l'autore
Nacque a Napoli nel 1569 ed è stato un poeta e scrittore italiano. Viene considerato il fondatore della poesia barocca ed il suo massimo esponente. Il lavoro di Marino si affermò anche nei paesei maggiori del continente come Francia, Inghilterra e Spagna.
L'autore: Gian Battista Marino
L'Adone di Marino è un poema che va considerato come il frutto più rappresentativo della letteratura barocca. Richiese molti anni di lavoro e fu pubblicato nel 1623. Con ben 20 canti, è il poema più lungo della nostra letteratura. Non segue un ordine narrativo consequenziale e il suo linguaggio vuole stupire il lettore atrraverso combinazioni linguistiche e figure retoriche.
Adone giunge a Cipro dove, sotto l'influsso di una vendetta d'amore, si innamora della dea Venere ed è ricambiato. Adone e Venere, sotto la guida del dio Mercurio, visitano i Giardini del Piacere, le cui porte simboleggiano i cinque sensi, la fontana d'Apollo e i nove cieli dove sono riunite le meraviglie dell' universo. La Gelosia raggiunge il cuore di Marte che scopre di essere stato tradito da Venere e Adone è costretto ad allontanarsi. La maga Falsirena ne approfitta e prova a sedurre il giovane, che la rifiuta e verrà quindi imprigionato e torturato. Riuscirà poi a scappare con l'aiuto di Mercurio e ritornerà da Venere e verrà incoronato re. Alla fine, un cinghiale, aizzato da Marte, uccide Adone. L'opera si conclude con funerali e giochi in suo onore.
Marino dovette rinunciare definitivamente ad ogni progetto di poema epico, sostituendo alla guerra l'amore, com motivo dominante L'azione è abbastanza limitata all'amore di Venere per Adone e alla sua morte o quando, dopo essere fuggito da Falsirena che lo aveva imprigionato, egli si ritrova coinvolto in una lotta tra due bande di briganti alla quale scampa miracolosamnete e riesce a ricongiungersi a Venere. Marino si sofferma sulla descizione di realtà raffinate e amorose lasciando quindi la guerra da parte. Nell' Adone sono presenti altri racconti e digressioni, che raccontano altre vicende mitologiche, come la favola di Amore e Psiche, raccontata dalla stessa Amore.
Ed è proprio per il precedente motivo che quest'opera verrà definita un poema di pace, destinato ad una società ormai stanca delle continue e inutili guerre che da anni insanguinavano l'Europa.
La duplicazione di sequenze narrative, che si ripetono quasi identiche, ha fatto sì che il critico letterario Giovanni Pozzi ipotizzasse una struttura bifocale, riconducibile alla figura geometrica dell'ellisse. La trama permette alla storia di ripetersi due volte: un primo momento felice del matrimonio, e un intervento di forze negative con Marte che porta alla fuga di Adone; poi di nuovo il momento felice col riavvicinamento degli amanti e ancora il ritorno di forze negative sempre con Marte che interviene in quella che sarà l’ultima battuta di caccia di Adone. Ne “L’Adone”, Marino con una trama ellittica e bifocale ha voluto esprimere l’irresolutezza dell’uomo seicentesco di fronte a due modelli cosmici tra loro contraddittori: geocentrismo di Tolomeo ed eliocentrismo di Copernico.
Immediatamente stampato il poema, Marino tornava in Italia ma tornavano a galla le questioni irrisolte con l'Inquisizione, l'istituzione ecclesiastica fondata dalla chiesa per indagare chi sostenesse ideologie contrarie al cattolicesimo. Un'opera come L'Adone non si adattava al clima del pontificato del neoeletto Urbano VIII. L'intervento del papa contro Marino è uno dei primi atti del suo pontificato. Si può ritenere che questo sia il primo passo del lungo e doloroso percorso che porterà nel 1633 alla terribile condanna di Galileo Galilei, che si sospettasse non sostenesse le idee della chiesa. L'opera venne condannata ben tre volte, e la terza fu quella definitiva, nel 1626, quando ormai GianBattista Marino era morto.
L'elogio della rosa racconta l'incontro tra Venere e Adone e quindi l'inizio della loro storia d'amore. Venere è stata punta da una spina di rosa. Va a bagnarsi in una fontana dove incontra il giovane addormentato. Come abbiamo affermato prima, il tema principale è l'amore e la bellezza che vengono celebrati con questo inno alla rosa, fiore appunto dell'amore simbolo di cui Venere celebra la bellezza.