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Castello di Issogne
Abigailnaiwanda Ferri
Created on October 9, 2022
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Transcript
Castello di Issogne
- Abigail Ferri
- Vanessa Clementi
- Donato Saleri
Pogetto di:
Indice
01. Introduzione
10. Fontana del melograno
07. La fontana del melograno
04. Struttura
02. Le origini
05. Gli interni
08. Affreschi
11. La contessa di Challan
12. Sitografia
09. Graffiti
06. 1° piano
03. Storia
01. Introduzione
IIl castello di Issogne è uno dei più famosi castelli della Valle d'Aosta. È situato nel capoluogo di Issogne, sulla destra idrografica della Dora Baltea, e appare come una dimora signorile rinascimentale, creando una sorta di contrasto con l'austero castello di Verrès che si trova quasi di fronte al lato opposto del fiume.
Le origini
02.
Il primo documento in cui è citato il castello di Issogne è una bolla di papa Eugenio III del 1151, che attesta la presenza ad Issogne di una casaforte di proprietà del vescovo di Aosta. Tale casaforte doveva essere simile alla casaforte Villette di Cogne o alla tour Colin di Villeneuve. Molto probabilmente però il sito era già sede di una villa romana simile alla villa romana di Aosta fin dal I secolo a.C., come dimostrano alcuni muri perimetrali rinvenuti nelle cantine dell'attuale castello Il potere del vescovo era però contrastato della famiglia De Verrecio, signori di Verrès, e le tensioni culminarono intorno al 1333 con un assalto da parte di Aymon de Verrès alla casaforte vescovile, che fu data alle fiamme e seriamente danneggiata[5]. Issogne rimase sede vescovile fino al 1379, quando il vescovo di Aosta infeudò della giurisdizione della signoria l'allora signore di Verrès Ibleto di Challant. Ibleto iniziò così i lavori di ristrutturazione del castello trasformando la casaforte vescovile in una dimora complessa ed elegante, improntata sullo stile del gotico cortese, composta da una serie di torri e corpi di fabbrica racchiusi da una cinta muraria[4]. Alla morte di Ibleto nel 1409 il feudo e il castello di Issogne passarono al figlio Francesco di Challant, che nel 1424 ottenne dai Savoia il titolo di primo conte di Challant. Francesco però non ebbe figli maschi, e alla sua morte nel 1442 si generò una lotta di successione tra la figlia Caterina e suo cugino Giacomo di Challant-Aymavilles. Dopo anni di lotte nel 1456 Caterina dovette cedere i suoi possedimenti a Giacomo, che divenne così il secondo conte di Challant e nuovo signore di Issogne.
03 Storia
Dopo essere appartenuto ai Duchi di Aosta, il castello è passato nelle mani della famiglia Challant. Fu tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500 che Giorgio di Challant, priore di Sant’Orso, lo trasformò radicalmente per farne una sontuosa dimora per la cugina Margherita de La Chambre ed il figlio Filiberto. Fu allora che il castello assunse l’aspetto attuale: nacque lo splendido giardino all’italiana, il porticato ed alcune stanze private si arricchirono di affreschi che rappresentano scene di vita quotidiano. Nel giardino sorse la fontana in ferro battuto conosciuta come “Fontana del melograno”, simbolo di prosperità. Nel 1872 la dimora fu venduta all’asta pubblica ed acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo, divenne oggetto di un’attenta campagna di restauro che le restituì l’antico splendore. Oggi il castello appartiene alla Regione Autonoma Valle d’Aosta. Sicuramente chi entrava nel castello in antichità doveva rimanere meravigliato dagli affreschi “Miroir pour les enfants de Challant”, una sequenza di stemmi che raffigurano i diversi rami della famiglia e le principali alleanze della casata. Una curiosità: tra tutti gli stemmi araldici manca proprio quello di Caterina, che come sappiamo, aveva problemi con i fratelli. Nel centro del cortile sorge invece la delicatissima fontana, la fontana del melograno. Costruita in ferro battuto, la particolarità di questa fontana e che presenta i piccoli frutti rossi del melograno, ma le foglie sono della quercia. Questa è la simbologia scelta per rappresentare la famiglia: i frutti del melograno stanno ad esprimere la fertilità, mentre la quercia simboleggia la forza e l’unione. Nelle lunette, gli affreschi rappresentano scene di vita quotidiana del basso medioevo: ci sono i soldati, mentre giocano a carte in un momento di relax, il fornaio intento nel suo lavoro, la bottega del sarto, il mercato gremito di venditori, il salumiere, etc.: insomma, una vera e propria rappresentazione di vita quotidiana medievale, una grande testimonianza storica! Una particolarità sono i numerosi graffiti lasciati nel corso dei secoli dai visitatori e dagli ospiti del castello, dai servitori o dagli stessi castellani, testimonianze di ogni epoca.
04. Struttura
Esternamente il castello appare come una dimora fortificata dall'aspetto poco appariscente, senza particolari decorazioni o affreschi e con le torrette angolari poco più alte del resto dell'edificio, situato al centro dell'abitato di Issogne. La pianta del castello è di forma quadrangolare, di cui tre lati sono occupati dall'edificio stesso e il quarto quello orientato verso sud è costituito da un giardino all'italiana separato dall'esterno da un semplice muro di cinta.
05.
Gli interni
Avendo trovò infatti, al momento dell’acquisto dell’immobile, un vero e proprio inventario dei mobili e delle suppellettili presenti, con tanto di disegni esplicativi. Gli fu quindi possibile, nel tempo, recuperare i beni originali o far ricostruire quelli dispersi.
Gli interni colpiscono poi per la gran quantità di arredi presenti, e ciò è dovuto all’opera di recupero effettuata negli anni da uno dei proprietari successivi del maniero, il pittore Vittorio Avendo, che donò poi il castello allo Stato italiano.
06. 1° piano
Dopo aver visitato la cucina e la sala da pranzo, al piano terra, si percorre una scala a chiocciola che conduce al primo piano. Qui si trovano alcune stanze da letto e una cappelletta, in cui è possibile ammirare un trittico originale dell’epoca. Ritornando poi al piano terra, il tour del castello si conclude con la visita alla Sala d’Armi e in ultimo con quella di Rappresentanza, splendidamente affrescata con paesaggi di luoghi lontani, dalla Baviera a Gerusalemme.
07.La fontana del melograno
Questa fontana ottagonale con al centro un albero di melograno in ferro battuto, carica di simboli, venne fatta realizzare da Giorgio di Challant per il figlioccio Filiberto. L’opera, raffinata e originale, è posta al centro del cortile.
Affreschi
08.
Il ciclo degli affreschi delle botteghe artigiane che troviamo nel Castello di Issogne [Château d’Issogne] sono stati fatti nel periodo 1498 e il 1501 e sono attribuiti da ignoto pittore detto Maitre Colin (Maestro Colin), che troviamo a volte citato come "Magister Collinus", in virtù di un graffito, presente proprio al di sopra della panca nella lunetta del corpo di guardia, che appunto indica il suo nome come autore dell'opera.
09. Graffiti
Una delle caratteristiche del castello di Issogne, oltre ai famosi affreschi e alla fontana del melograno, sono i numerosi graffiti lasciati nel corso dei secoli dai visitatori e dagli ospiti del castello, dai servitori o dagli stessi castellani, preservati dal fatto che il castello non ha mai subito profondi rimaneggiamenti e testimoni della vita quotidiana che ruotava intorno al maniero. Questi graffiti, solitamente incisi sulle pareti tramite punte metalliche, sono presenti in tutto il castello ma in particolare sono visibili nel porticato del cortile, nei corridoi e nelle strombature di porte e finestre. Le scritte sono soprattutto in francese, latino o italiano, e tra di esse si trovano commenti di viaggiatori tristi oppure sollevati per la loro partenza dal castello, massime sulla vita e sul denaro, confessioni di innamorati e commenti canzonatori. Le lunette affrescate del porticato mostrano, oltre alla firma del pittore maestro Colin, commenti sull'una o l'altra delle professioni raffigurate, mentre nella galleria che porta alla camera della contessina si può leggere l'epitaffio per la morte del conte Renato di Challant e testimonianze di tristezza in occasione dell'anniversario della data.
10. La contessa di challant
La Contessa di Challant fu decapitata a Milano. Si narra che da allora il suo fantasma risieda nel castello di Issogne e, inquieto, vaghi per le stanze facendo qualche breve apparizione solo per turbare i visitatori.
Bella, giovane e inquietante, il fantasma della Contessa di Challant scuote ancora oggi i sonni tranquilli degli abitanti di Aosta. La leggenda che ruota attorno a questa drammatica storia si tramandata da anni e si raffigura con immagini più o meno raccapriccianti che rappresentano la donna decapitata.
Anche la letteratura non ha potuto fare a meno di raccontare le vicende scandalosamente intriganti della contessa. Ma ciò che rende ancora più suggestivo l’intero racconto è il mistero che aleggia sul castello di Issogne, teatro di apparizioni inspiegabili che vedono una splendida figura femminile vagare per la struttura. Alcune di queste storie sono anche più macabre e narrano di una donna che cammina tenendo tra le mani la sua testa!
11.
Sitografia
Wikipedia
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Valle d'Aosta
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