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Alice Zuffante

Created on May 26, 2022

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Transcript

Museo archeologico al Teatro Romano

Alice Zuffante, Cecilia Zardini, Enrico Perusi, Giulio Sette

Museo archeologico al Teatro Romano

Teatro Romano

Il museo archeologico al teatro romano è un grande complesso museale che sorge nel quartiere di Veronetta, in prossimità dell'ansa del fiume Adige. Esso è composto da Palazzo Fontana, che funge da ingresso all'ampia area, dal Sito Archeologico del Teatro Romano di Verona e dal Museo vero e proprio.

Museo

Palazzo Fontana

Museo archeologico al Teatro Romano

Il Museo è situato negli ambienti dell’ex monastero di San Girolamo che includono il monastero stesso, il Chiostro, l’edificio sopra il Chiostro e la chiesa di San Girolamo. Il monastero fu eretto nel XV secolo dai Gesuati, fondati da Giovanni Colombini da Siena nel 1367. È collocato sul Colle di San Pietro a Verona ed è stato edificato a ridosso della cavea del teatro romano e parzialmente sopra di esso.

PLANIMETRIA

Museo archeologico al Teatro Romano

Da un rilievo archeologico effettuato nel 2011/2012 emerge che il museo si sviluppa in altezza per sei livelli; i più bassi sono parzialmente scavati nella roccia, inglobando l’Intercapedine, un ambiente scavato dagli antichi romani nella roccia e profondo tra i 16 e i 18 metri. Esso serviva a impedire alle acque provenienti dalla collina di danneggiare le strutture della cavea.

PLANIMETRIA

Museo archeologico al Teatro Romano

L’esposizione è organizzata su alcune terrazze poste a quote diverse e propone materiali dell'edificio teatrale provenienti da Verona e provincia e da collezioni acquisite nel corso del tempo. Il museo archeologico al Teatro Romano costituisce uno straordinario esempio di museo della città, collocato in una delle zone panoramicamente più suggestive e archeologicamente più interessanti di tutta Verona.

PLANIMERIA

Il teatro

Il teatro di Verona era costruito secondo il modello greco. Del grande edificio oggi rimane meno della metà.Le gradinate (cavea) in pietra chiara, sono per metà ancora ben conservate e permettono al pubblico di assistere alle rappresentazioni e ai concerti che si svolgono in estate. Erano solcate da file di gradini più piccoli in pietra rossa che consentivano un più comodo accesso ai vari settori. Il contrasto tra i colori della pietra dà un effetto molto elegante e ricercato. La scena era una struttura architettonica fissa, realizzata in pietra tufacea. Ne resta solo qualche muro diroccato in mezzo ai cipressi. Davanti al palco si distingue chiaramente l'orchestra. La parte più alta del teatro era decorata da una serie di archetti. Sui pilastri sono incisi i nomi delle famiglie che donarono denaro per la costruzione di questo edificio pubblico. Tra esse la gens Gavia che sponsorizzò molte opere pubbliche, tra cui l'Arco dei Gavi.

Storia del Museo

La memoria, quasi mitica, di un teatro romano a Verona è sempre stata presente.

Appena entrati nella palazzina della biglietteria in una piccola sala si trova la ricostruzione tridimensionale del teatro romano. Il modello si basa sui disegni di Palladio.

Il primo scavo intenzionale si deve alla famiglia Fontana, che possedeva nella seconda metà del Settecento il palazzetto d’ingresso al teatro.

Ma fu solo verso la fine dell'800 che Andrea Monga, un ricco commerciante veronese con la passione per l'archeologia, acquistò l'area e iniziò i primi scavi e le demolizioni degli edifici per riportarlo alla luce. In quasi duemila anni, case, una chiesa, edifici vari tra cui lo stesso monastero dei Gesuati eretto nel XV secolo, avevano completamente ricoperto l'antico teatro del I secolo avanti Cristo.

Storia del Museo

I primi reperti archeologici provenivano da collezioni private che furono donate al Comune di Verona nel corso degli anni, in particolare nell'Ottocento, da importanti famiglie veronesi. Finalmente nel 1904 il Comune acquistò, dagli eredi di Andrea Monga, tutta l'area su cui insisteva il sito archeologico del teatro. Il museo archeologico venne così istituito nel 1924 e trovò sede nel quattrocentesco convento dei Gesuati, un complesso che domina dall'alto l'area del Teatro Romano . Solo negli anni Settanta vi furono alcuni interventi di restauro, ma più importanti lavori di consolidamento delle strutture e il rinnovamento dell'allestimento museale furono eseguiti solo tra il 2013 e il 2016, quando il museo fu così riaperto al pubblico con un'aggiornata veste museografica.

INGRESSO AL MUSEOsala delle iscrizioni sacre

Salendo per le ripide scalinate si accede all'ex monastero dove si trova il Museo archeologico vero e proprio. Al centro della sala è inserito un mosaico policromo del III sec. d.C. raffigurante Bacco con pantere, rinvenuto all’interno di una ricca domus romana in piazza Bra. Sono inoltre esposte numerose iscrizioni sacre, paraste e cornicioni degli edifici pubblici di Verona dell'epoca imperiale; comprendono decorazioni in pietra finemente lavorate a bassorilievo con motivi floreali, geometrici e volute, che ci danno una chiara idea dello sfarzo della città in epoca antica.

IL CHIOSTRO DELLE EPIGRAFI

Salendo al piano successivo ci si trova nel suggestivo chiostro del vecchio monastero. Qui è stata allestita la collezione di epigrafi, le pietre tombali con iscrizioni funerarie in ricordo dei defunti, di età imperiale. Alcune sono decorate con raffigurazioni della persona a cui sono dedicate o con figure mitologiche legate al regno dell'aldilà, come gli eroti, figure alate e piangenti appoggiate a fiaccole capovolte che rappresentano la fine della vita.

LA CHIESA e i mosaici

Dal Chiostro si accede alla chiesa di San Gerolamo, protettore dei Gesuati. Qui sono stati esposti alcuni mosaici provenienti da domus e ville romane del territorio di Verona. Molti stupiscono per la modernità dei motivi decorativi geometrici che non sfigurerebbero in un'attuale casa di design. Alcuni mosaici provengono dalla villa romana di Negrar, in Valpolicella, scoperta per la prima volta negli anni '30 ma solo recentemente scavata in tutta la sua interezza.

PIANO SUPERIORE edificio attorno al CHIOSTRO

La sala è divisa in varie sezioni dedicati a vari argomenti LA CASA ROMANA Sono esposte decorazioni in pietra e bronzo delle domus patrizie: una fontanella in pietra finemente scolpita, una testa in bronzo di una balaustra. C'è poi una bella collezione di antefisse, le tegole finali dei tetti romani, spesso decorate con figure mitologiche come gorgoni e mostri che dovevano tenere lontani gli spiriti maligni. RITI FUNEBRI In questa sezione le urne cinerarie e i corredi funebri rinvenuti in alcune sepolture scoperte in territorio veronese. Particolarmente interessante è il corredo funebre proveniente dalla cosiddetta "Tomba del Medico". Nel sarcofago furono infatti rinvenuti numerosi strumenti chirurgici in bronzo come bisturi, pinzette, ecc. Da un sarcofago in piombo emersero invece due monete d'oro. Venivano messe nella tomba del defunto perché ci pagasse Caronte per la traversata del fiume che separa il regno dei Morti.

PIANO SUPERIORE edificio attorno al CHIOSTRO

MONUMENTI E LUOGHI DI SPETTACOLO sezione dedicata ai grandi monumenti ed edifici di spettacolo. L’ARCO DEI GAVI un modello in legno del '700 ci mostra come appariva l'Arco dei Gavi prima che venisse demolito da Napoleone. L’ARENA E I GLADIATORI Nel '700 era di moda tra i nobili stupire i propri ospiti con oggetti curiosi che nascondessero "sorprese". È qui esposto un tavolino da caffè che si apriva mostrando al suo interno una perfetta riproduzione in legno dell'Arena di Verona. È talmente dettagliata che si possono vedere i negozi, le botteghe, le abitazioni che un tempo occupavano gli arcovoli dell'anfiteatro e l'allestimento interno per la "caccia", una specie di corrida tra tori e cani mastini molto popolare nel XVIII secolo.

PIANO SUPERIORE edificio attorno al CHIOSTRO

GLADIATORI E PUGILI Particolarmente suggestiva è la testa di una statua in pietra raffigurante un gladiatore (elmo di Secutor). Altrettanto affascinante la mano in bronzo di un pugile che impugna un cestus (cestus del Pugile). Era il caratteristico "guantone" dei pugili antichi, una specie di micidiale tirapugni fatto di strisce di cuoio rinforzato. Nella stessa sezione sono esposti i pavimenti a mosaico di una domus scoperta a Verona. Raffigurano combattimenti di gladiatori con i dettagli delle loro armature e i momenti salienti dell'incontro. Sembra quasi che il ricco proprietario della villa volesse avere sempre sott'occhio i propri beniamini che andava ad ammirare in Arena. Proprio come oggi un appassionato di calcio ha il poster della squadra del cuore appeso in camera da letto.

IL REFETTORIO e le sculture

Teste senza corpo. Alcune sorprendono per la grande verosimiglianza che mostra non solo dettagli di acconciature elaborate, ma anche piccoli difetti della fisionomia tipici del realismo di certi periodi dell'arte romana.

Corpi senza testa. Si possono ammirare le grandi figure di uomini e donne, avvolti nelle loro toghe e stole drappeggiate sontuosamente. Era forse la statua di un imperatore il torso con la lorica, la tipica armatura romana, rappresentata nei minimi particolari.

LE CELLE e i vetri romani

Bronzetti Italici Le altre celle sono invece dedicate ai bronzetti. Si tratta di piccole statuine che venivano usate come offerte votive nei templi. Rappresentano la divinità a cui si chiedeva la grazia oppure un offerente in atto di preghiera, o ancora parti del corpo o animali per la cui guarigione si chiedeva l'intervento divino. Le provenienze e le epoche sono varie, i più antichi sono di epoca preromana e risalgono al VII-V secolo a.C.

Nelle piccole celle dei monaci è esposta una collezione di vetri romani. Olle per la raccolta delle ceneri funerari, balsamari e ampolle per la conservazione di unguenti e profumi, coppe e bicchieri per i simposi che mostrano la maestria degli artigiani romani.

LA GRANDE TERRAZZA e i Reperti architettonici

Una grande terrazza a picco sulla città. .All'aperto, nella terrazza sono stati collocati grandi resti di strutture architettoniche come una parte delle colonne che decoravano l'Arena, capitelli, grandi cippi funerari, ecc. Vi sono anche due arcate rimaste dell’antico chiostro.

Bibliografia

http://www.archeoveneto.it/portale/wp-content/filemaker/stampa_scheda_estesa.php?recid=60 https://www.theatrum.de/fileadmin/pdf-dokumente/Verona-Teatro_Sculture_guida_2010.pdf https://ianus.co/portfolio/museo-archeologico-al-teatro-romano-verona/# https://museoarcheologico.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42704 http://www.veronissima.com/sito_italiano/html/musei-verona-teatro-romano.html