Want to create interactive content? It’s easy in Genially!
A SILVIA-LEOPARDI
Marta Orofino
Created on April 15, 2022
Start designing with a free template
Discover more than 1500 professional designs like these:
View
Modern Presentation
View
Terrazzo Presentation
View
Colorful Presentation
View
Modular Structure Presentation
View
Chromatic Presentation
View
City Presentation
View
News Presentation
Transcript
A Silvia
Introduzione
Giacomo Leopardi
La poesia "A Silvia" di Leopardi parla principalmente del fatto che i sogni e le speranze della giovinezza sono destinati a svanire. Silvia (che forse è uno pseudonimo utilizzato per Teresa Fattorini) è una giovane piena di vita e bellezza che muore troppo presto, diventando per il poeta il simbolo di quanto la vita sia fragile. Leopardi si sofferma sulla tristezza e la delusione che prova nel vedere che, insieme a Silvia, anche le sue speranze giovanili sono andate in frantumi. Il poeta riflette su come nella gioventù si hanno tanti desideri e aspettative, ma la realtà della vita spesso porta delusione e sofferenza, soprattutto a causa del tempo e della morte. Il tono della poesia è malinconico, perché Leopardi esprime la sua amarezza per un futuro che non si realizza mai come si sperava. Con “A Silvia” si definisce una forma poetica nuova che si distacca dall’endecasillabo sciolto e dalla forma tradizionale della canzone, rimandando alla canzonetta arcadica come soluzione di passaggio per la “canzone libera Leopardiana”. Il titolo è un doppio riferimento: ⁃ richiama l’Aminta di Tasso, in cui viene narrato l’amore tra il pastore (Aminta) e la ninfa (Silvia); ⁃ richiama il classicismo e in particolare il genere letterario della tragedia, per la presenza del nome all’interno del titolo.
Strofe 1-2
Nucleo di contenuti
Analisi
Riassunto
Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Il tempo utilizzato è il presente, in contrapposizione con la morte di Silvia/della giovinezza; Silvia (Apostrofe - per rivolgersi); Lieta e pensosa (Ossimoro - prelude alla morte); Il limitare di gioventù salivi (Metafora e Anagramma - la vita viene paragonata a una strada in salita).
1-2. Richiamo al ricordo di Silvia e al suo canto quotidiano (vv. 1-14) 1-Tema: Introduzione al ricordo di Silvia. Nella prima strofa il poeta richiama la figura di Silvia, chiedendosi se essa possa ricordare i giorni della sua gioventù. Descrive la sua bellezza, i suoi occhi "ridenti e fuggitivi" e il momento in cui, giovane e piena di speranze, stava varcando la soglia della giovinezza. Silvia viene identificata come simbolo di freschezza, vitalità ,innocenza ed è colma di aspettative per il futuro non ancora infranto. 2-Tema: La quotidianità di Silvia e il suo canto. Nella seconda strofa, il ricordo si concentra sul contesto domestico: Silvia, mentre lavora serenamente alle attività femminili (probabilmente il filare), canta, e il suo canto risuona nelle stanze e nelle vie circostanti. Questo momento trasmette un senso di pace, armonia e spensieratezza, rappresentando la serenità della giovinezza. Il mese di maggio e il profumo dei fiori contribuiscono a creare un'atmosfera idilliaca.
Leopardi ricorda Silvia nella sua giovinezza, piena di vitalità e speranza. La ragazza è rappresentata mentre svolgeva le sue attività quotidiane nella sua bellezza, serena e all'oscuro del destino che la attendeva. Leopardi ricorda le speranze che entrambi condividevano, pieni di aspettative per il futuro.
Strofe 3-4
Nucleo di contenuti
Riassunto
Analisi
Io gli studi leggiadriTalor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte. Lingua mortal non dice Quel ch'io sentiva in seno.
Si passa all’imperfetto e sono presenti aggettivi che descrivono suoni, odori e pensieri, il tutto senza tempo proprio come la giovinezza.Studi leggiadri/Sudate carte (Chiasmo e Metonimia - faticose sin da far sudare); Faticosa tela (Metonimia); Lingua mortal (Metonimia).
3-4 L'osservazione di Silvia (vv. 15-27) 3,4-Tema: L’osservazione del poeta e l'illusione di felicità Contenuto: Leopardi descrive come, distogliendo per un momento l'attenzione dagli studi, ascoltava la voce di Silvia mentre lavorava, colpito dalla sua vivacità e dalle promesse di un futuro ancora ignoto. Il poeta si affaccia dai veroni della casa paterna e osserva il mondo intorno a lui: il cielo sereno, le vie, il mare e la montagna, elementi che esprimono una sorta di armonia universale. La giovinezza di Silvia riflette quella del poeta, ed entrambi condividono un momento di sogno e speranza ma in particolar modo di illusione di felicità.
Leopardi ricorda con nostalgia i momenti in cui, durante la sua giovinezza, si prendeva una pausa dai suoi studi per ascoltare il canto di Silvia affacciato alla sua finestra, ammirando il paesaggio attorno. In quel momento Leopardi provava un'emozione molto intensa nel suo cuore indescrivibile da ogni parola.
Strofe 5
Nucleo di contenuti
Analisi
Riassunto
Che pensieri soavi, Che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia La vita umana e il fato! Quando sovviemmi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura. O natura, o natura, Perchè non rendi poi Quel che prometti allor? perchè di tanto Inganni i figli tuoi?
L’io lirico si rivolge dapprima a Silvia, in seguito alla natura; Il Tu si trasforma in un Noi, mentre il tema passa dalle speranze deluse al lamento del poeta nei confronti della natura, che inganna gli uomini con le sue “promesse”; La tensione aumenta, si alternano passato e presente e le frasi diventano più brevi, esprimendo rabbia e protesta. Si ripetono le figure dell’apostrofe, della metafora e dell’anafora.
5-Il dolore della disillusione(vv.28-39) Tema: Le speranze giovanili e la disillusione. Contenuto: Il poeta ricorda con dolcezza e nostalgia i pensieri e le speranze della giovinezza, quando la vita sembrava promettere felicità e realizzazione. Tuttavia, queste speranze si rivelano effimere pertanto il poeta chiede disperatamente conto alla Natura, inoltre il ricordo di quell'illusione provoca nel poeta un sentimento di dolore e sconforto. In questo passaggio, in cui il destino del poeta e di Silvia si uniscono, emerge il confronto tra le aspettative della gioventù e la dura realtà della vita.
Leopardi paragona il destino di Silvia al suo caso. Anche lui ha perso ogni speranza e sogno di felicità, così come Silvia ha perso la vita.
Strofe 6
Nucleo di contenuti
Analisi
Riassunto
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi Il fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Nè teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Questa strofa è la rappresentazione del “pessimismo cosmico”. La condizione umana è quella dell’infelicità e quando dall’odorosa stagione si passa a quella “invernale” le illusioni sono definitivamente cadute e ciò che la natura sembrava promettere diventa solo un inganno. Le poche subordinate si ricollegano al tema del ricordo e quindi al tempo.
6. Il destino tragico di Silvia (vv. 40-48) Tema: La morte prematura di Silvia. Contenuto: Leopardi ricorda come Silvia sia stata colpita da una malattia (il "chiuso morbo") e sia morta prima di poter vivere appieno la sua giovinezza. Non ha avuto il tempo di vedere sbocciare la bellezza della sua età né di sperimentare l'amore. Silvia non ha potuto godere dei momenti di spensieratezza, delle lodi degli ammiratori o della dolcezza dell'amore che accompagna la giovinezza. La sua morte rappresenta una tragica fine delle speranze e dei sogni legati alla giovinezza.
Il poeta riflette su come i sogni e le illusioni della giovinezza siano svaniti. La morte di Silvia diventa un simbolo della fine di ogni speranza umana.
Strofe 7
Nucleo di contenuti
Analisi
Riassunto
Anche peria fra poco La speranza mia dolce: agli anni miei Anche negaro i fati La giovanezza. Ahi come, Come passata sei, Cara compagna dell'età mia nova, Mia lacrimata speme! Questo è quel mondo? questi I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi Onde cotanto ragionammo insieme? Questa la sorte dell'umane genti? All'apparir del vero 2 Tu, misera, cadesti: e con la mano La fredda morte ed una tomba ignuda Mostravi di lontano.
7. Si raggiunge il climax dell’opera, e il poeta si riferisce alla “Lacrimata speme” attraverso la personificazione; l’allegoria ricorrente è quella della Silvia moribonda che rappresenta la morte della speranza dell’uomo.
7. La riflessione sul destino e la giovinezza (vv. 56-72) Tema: L'associazione tra la morte di Silvia e la perdita delle speranze del poeta. Contenuto: Il poeta riflette su come anche la sua giovinezza sia stata segnata dalla delusione e dall'amarezza. Le speranze e le illusioni che Silvia rappresentava sono svanite anche per lui, poiché la giovinezza non ha mantenuto le promesse fatte. Questa sezione esprime il parallelo tra la fine della vita di Silvia e il crollo delle illusioni giovanili del poeta, portando alla constatazione che il destino riserva per gli esseri umani sofferenza, amarezza, disillusioni e morte.
Leopardi conclude con una riflessione sul passare del tempo e sull’inevitabilità della morte. Tutti i sogni, sia di Silvia che suoi, sono andati perduti.