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in qual parte del ciel in quale idea

ludovica di gennaro

Created on March 14, 2022

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Transcript

In qual parte del ciel in quale idea

Ludovica Di Gennaro

Index

parafrasi

2. tema

3. ritmo

4. metrica

5. fonica

6. sintassi

7. contestualizzazione

testo

parafrasi

  1. In qual parte del ciel, in quale idea
  2. era l’exempio, onde Natura tolse
  3. quel bel viso leggiadro, in ch’ella volse
  4. mostrar qua giú quanto lassú potea?
Qual nimpha in fonti, in selve mai qual dea, chiome d’oro sí fino a l’aura sciolse? quando un cor tante in sé vertuti accolse? benché la somma è di mia morte rea. Per divina bellezza indarno mira chi gli occhi de costei già mai non vide come soavemente ella gli gira; non sa come Amor sana, et come ancide, chi non sa come dolce ella sospira, et come dolce parla, et dolce ride.

In quale luogo del cielo, in quale idea divina si trovava il modello (exempio) da cui la Natura ha tratto (tolse) il viso bello e dolce (di Laura) e nel quale (viso) ha voluto mostrare sulla terra quanto si può lassù (in cielo). Quale ninfa delle sorgenti, quale dea dei boschi (selve) sciolse al vento capelli così biondi? Quando un cuore accolse in sé così tante virtù morali? Sebbene la somma (della bellezza fisica e spirituale di Laura) sia la causa delle sofferenze che mi condurranno alla morte. Chi non vide mai gli occhi di Laura e come lei soavemente li volge, inutilmente cerca (indarno mira) sulla terra la bellezza divina; Chi non conosce la dolcezza dei suoi sospiri, della sua voce e del suo sorriso, non sa come l’amore può salvare e uccidere.

VS

tema

-il tema della contemplazione della bellezza di Laura; Laura è manifestazione sulla Terra dei più alti modelli trascendenti e divini, prova offerta dalla Natura delle proprie potenzialità, tuttavia è difficile immaginare che esistano un’idea e un modello adeguati a realizzare una bellezza quale quella di Laura -effetti contrastanti che Amore provoca nell’animo del poeta-celebrazione della Natura (Dio)

Procesos

metrica

fonica

ritmo

Il ritmo nelle quartine è lento e troncato, a causa del frequente utilizzo di enjambant, mentre nelle terzine è svelto e fluente

A livello fonetico, il linguaggio utilizzato è dolce, dato dall’utilizzo di vocali aperte (ydea,potea,dea,rea) Per descrivere la bellezza della donna utilizza un modello fonico caratteristico sia dello stil novo che della letteratura provenzale

Il sonetto è costituito da 14 endecasillabi e seguono lo schema delle rime incrociate ABBA ABBA CDC DCD

sintassi e struttura

-sintassi per coordinazione-accurata simmetria -struttura ad intreccio

esistono corrispondenze sintattiche tra la prima e la seconda quartina per la presenza di interrogative dirette che servono ad esprimere come sia difficile immaginare che esistano un’idea e un modello adeguati a realizzare una bellezza quale quella di Laura

la struttura è ad intreccio. I vv. 9-11 riprendono i vv. 1-7 e i vv. 12-14 riprendono il v. 8la struttura compositiva del sonetto poggia su una contrapposizione tra passato e presente: l’avverbio di tempo “or” è ripetuto due volte sia al v. 4 che al v. 13; c’è una continua oscillazione tra l’imperfetto di alcune forme verbali e il presente di altre forme verbali.

interrogative dirette ed indirette che indicano la contemplazione

Figure retoriche

iperbole, 'et come ancide', con il fine di accentuare gli effetti distruttivi sull'animo del poeta, anche l'utilizzo di termini come dea e ninfa sono elementi enfatici delle caratteristiche morali e fisiche di Laura

metafora 'chiome d'oro' per indicare il colore biondo dei capelli di Laura

In qual parte del ciel, in quale idea era l’exempio, onde Natura tolse quel bel viso leggiadro, in ch’ella volse mostrar qua giú quanto lassú potea? Qual nimpha in fonti, in selve mai qual dea, chiome d’oro sí fino a l’aura sciolse? quando un cor tante in sé vertuti accolse? benché la somma è di mia morte rea. Per divina bellezza indarno mira chi gli occhi de costei già mai non vide come soavemente ella gli gira; non sa come Amor sana, et come ancide, chi non sa come dolce ella sospira, et come dolce parla, et dolce ride.

Sehnal, 'l'aura', elemento tipico della poesia provenzale

Antitesi , 'come Amor sana et come ancide''

Antitesi, 'benchà la somma è di mia morte rea'

contestualizzazione

Non conosciamo la datazione precisa di questo sonetto, ma sappiamo che è collocato nella terza fase del canzoniere. Rientra nella serie di poesie dedicate a Laura ancora in vita: esalta la bellezza divina della donna e le sue doti morali. In questa fase dell'opera emerge una sublimazione della figura di Laura, data da formule linguistiche stilnoviste che rimandano al concetto della donna angelo