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Prima rivoluzione industriale

Sara Aschelter

Created on January 6, 2022

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Transcript

La rivoluzione industriale

Prof.ssa Sara Aschelter

Con il termine rivoluzione industriale si è soliti riferirsi a una serie di importanti cambiamenti economici e sociali che ebbero origine in Inghilterra alla fine del Settecento e presto si diffusero in tutto il mondo. Questa prima rivoluzione industriale sarà seguita da una seconda alla fine dell'Ottocento, poiché verranno introdotti nuovi modi di produrre, nuovi materiali e materie prime.

Indice

11. CAPITALISMO

6. VIDEO

1. QUANTITA/QUALITA

12. QUIZ

7. QUIZ

2. FATTORI

13.

8. INGHILTERRA

3. SETTORE TESSILE

14.

9. FABBRICA E CITTA'

4. SETTORE SIDERURGICO

15. CONTATTI

10. QUIZ 2

5. MEZZI DI TRASPORTO

Prof.ssa Sara Aschelter

QUALITA'

QUANTITA'

  • Crescita straordinaria della produzione.
  • Uso di macchine al posto degli uomini;
  • Uso di fonti inanimate di energia al posto degli animali;
  • Uso di nuove materie prime

Prof.ssa Sara Aschelter

Fattori dell'industrializzazione

  • Innovazioni tecniche e nuove scienze applicate alla produzione dei beni di consumo;
  • Diversa organizzazione del lavoro;
  • Inurbamento (=trasferimento di enormi masse di lavoratori delle campagne nelle città);
  • Disponibilità di capitali d'investimento, accumulati con attività agricola e commercio internazionale;
  • Dall'economia di autoconsumo al mercato nazionale e internazionale.

Perché ora?

I fattori che portarono al processo di industrializzazione.

Tutti questi cambiamenti furono stimolati:- dall'aumento della domanda interna (in particolare di tessuti, determinato dalla crescita della popolazione); - dalla disponibilità di denaro, più diffuso anche nelle campagne.

Pro.fssa Sara Aschelter

Prof.ssa Sara Aschelter

Il settore tessile

e gli effetti del suo sviluppo

Il settore tessile, in particolare quello della lavorazione del cotone, fu quello maggiormente riformato. L'Inghilterra importava dalle colonie in India e in America grandi quantità di cotone grezzo, che trasformava in filato e in tessuto. Esso soddisfaceva un bisogno primario, come quello di vestirsi, ma l'esigenza di raccogliere enormi quantià di materia prima aveva portato un maggiore sfruttamento della schiavitù, soprattutto da parte di afroamericani nelle Americhe. Un'invenzione come quella della navetta volante del 1733 permise di aumentare i ritmi di produzione, semplificando il lavoro di intreccio.

altre invenzioni!

Prof.ssa Sara Aschelter

Il settore siderurgico

e l'introduzione del carbon coke

I macchinari cui si legava lo sviluppo dell'industria tessile erano composti proprio da quei metalli che erano il prodotto dello sviluppo di altri due settori: il siderurgico e l'estrattivo.La vera innovazione fu introdotta a partire dal 1709 quando in Inghilterra venne utilizzato il carbon coke, un carbon fossile, al posto del carbone prodotto dalla combustione della legna. Per soddisfare l'enorme domanda di carbon fossile, dunque, anche l'industria estrattiva iniziò a lavorare a pieno ritmo, arrivando anche a raggiungere le falde acquifere. Questo portò a una nuova invenzione...

Prof.ssa Sara Aschelter

Nuovi mezzi di trasporto

e una nuova fase della rivoluzione industriale

I campi di applicazione in cui la nuova energia fornita dalla macchina a vapore aveva trovato maggior impiego furono sicuramente quello industriale e quello dei trasporti. Vennero infatti inventati il treno e il battello a vapore, grazie ai contributi di numerosi ingegneri e tecnici. il treno a vapore, vero e proprio simbolo di questa prima rivoluzione, inaugurò in Inghilterra una nuova fase: se il settore tessile si era dimostrato dapprima trainante, con l'invenzione della macchina a vapore questo ruolo passò al settore meccanico e in primo luogo alle ferrovie.

Prof.ssa Sara Aschelter

La Rivoluzione industriale spiegata in grafica digitale dal canale Storici Subito.

Prof.ssa Sara Aschelter

Prof.ssa Sara Aschelter

Rivoluzione

industriale

QUIZ

start

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 1/5

DIMINUI'

AUMENTO'

Dal punto di vista della quantità di beni prodotti, possiamo affermare che con la rivoluzione essa...

RIMASE UGUALE

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 2/5

FALSO

VERO

Nella prima rivoluzione industriale vennero introdotte nuove fonti d'energia e nuove materie prime.

SOLO NUOVE MATERIE

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 3/5

TESSILE

SIDERURGICO

Il primo settore a godere degli effetti della rivoluzione industriale fu quello...

ESTRATTIVO

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 4/5

CARBON COKE

PETROLIO

Grazie a quale fonte d'energia funzionava la macchina della prima rivoluzione?

VAPORE

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 5/5

TRASPORTI

TESSILE

Quale altro settore oltre a quello industriale si giovò dell'invenzione della macchina a vapore?

NESSUN ALTRO

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 5/5

TRASPORTI

TESSILE

Quale altro settore oltre a quello industriale si giovò dell'invenzione della macchina a vapore?

NESSUN ALTRO

Prof.ssa Sara Aschelter

OTTIMO

COMPLETATO

FINE

Prof.ssa Sara Aschelter

SBAGLIATO!

Prova di nuovo

back

Perché proprio in Inghilterra?

Pro.fssa Sara Aschelter

La prima rivoluzione industriale ebbe inizio in Inghilterra. Ma quali furono i fattori che determinarono i mutamenti di questo periodo?

Prof.ssa Sara Aschelter

Abbondanza capitali e forza lavoro

Fattori industrializzazione inglese

In particolar modo, l'abbondanza di capitali era dovuta all'evoluzione di due classi sociali:- i proprietari terrieri, che si erano arricchiti grazie alle enclosures ; - i mercanti, che avevano beneficiato dell'espansione dei mercati nelle colonie. Inolte, con l'introduzione delle recinzioni i contadini che si dedicavano a parti di terreno collettive avevano perso la propria occupazione. Divennero dunque importante forza lavoro per il settore industriale in crescita, che richiedeva numerosi impiegati.

  1. Ricchezza di materie prime (soprattutto cotone) dalle colonie;
  2. Miniere di ferro e carbone in Inghilterra;
  3. Numerosi corsi d'acqua e canali artificiali come vie di comunicazione;
  4. Importante sviluppo commerciale legato sia al mercato nazionale, sia a quello internazionale;
  5. Imponente flotta commerciale;
  6. Notevole domanda di beni;
  7. Abbondanza capitali e forza lavoro.

Prof.ssa Sara Aschelter

Contesto politico

Un Paese con maggiori libertà

Oltre ai fattori economici illustrati, bisogna ricordare che l'Inghilterra stava attraversando un periodo di grandi libertà maturate in seguito ai moti rivoluzionari: la monarchia inglese era divenuta parlamentare. The glorious revolution del 1688 aveva infatti creato le condizione politiche ideali per favorire l'iniziativa individuale: - le leggi tutelavano la proprietà privata; - la società tutta premiava l'iniziativa individuale; - la monarchia aveva accettato di porre dei limiti al proprio potere nel 1689 con il Bill of Rights.

Bill of Rights 1689

La fabbrica e le città industriali

Pro.fssa Sara Aschelter

La fabbrica diventa ben presto l'edificio che raccoglie centinaia di operai, vera e propria unità produttiva dell'età industriale. Uomini e donne avevano abbandonato le campagne in cerca di fortuna nelle città (inurbamento), sede delle fabbriche e centro della vita economica. La fabbrica rappresentò un nuovo modo di lavorare e organizzare la produzione.

Prof.ssa Sara Aschelter

La divisione del lavoro

La mano invisibile

Un'altra teoria di Smith che ebbe successo fu quella della mano invisibile. Secondo l'economista, perché si produca la crescita di ricchezza e di benessere generale della società è necessaria la libertà economica, cioè la possibilità per chi vende e per chi compra di perseguire i propri interessi personali. La ricerca egoistica del proprio interesse agisce come una sorta di fato, di Provvidenza che regola in autonomia i processi economici: come una mano invisibile che guida il commercio.

L'economista Adam Smith aveva notato che l'introduzione delle macchine accelerava il processo di divisione del lavoro e l'incremento della produttività che si basava su due principi fondamentali:- Scomposizione dei passaggi per produrre un oggetto in operazioni elementari, facili da eseguire e da apprendere; - Separazione tra conoscenze tecniche e teoriche (tecnici e ingegneri) e lavoro manuale (operai).

Lo sfruttamento degli operai

Prof.ssa Sara Aschelter

La servitù dell'operaio

Nelle fabbriche vi era abbondanza di manodopera non specializzata che per questo veniva pagata pochissimo. Ben presto, dunque, si determinarono le condizioni per una spietata concorrenza tra poveri. In generale, gli operai vissero in condizioni di miseria, scarsa igiene e sfruttamento. Anche le donne e i bambini erano coinvolti nel settore, con ritmi di lavoro estenuanti. I salari erano bassissimi, le condizioni di lavoro ai limiti dello sfruttamento: - Settimana lavorativa di sei giorni; - Turni anche di 15 ore al giorno; - Ambienti malsani e pericolosi, senza alcuna prevenzione.

Info

Prof.ssa Sara Aschelter

La critica di Karl Marx

Contro la divisione del lavoro e la schiavitù dell'operaio

Karl Marx (1818-1883), filosofo ed economista tedesco, nel suo saggio Il Capitale analizza la nuova società industriale individuando la servitù dell'operaio ai ritmi delle macchine. Egli sosteneva infatti che la macchina riduceva l'uomo a semplice strumento utile al suo funzionamento. Definì la condizione tipica degli operai delle prime fabbriche come alienante. Il lavoratore non dispone più liberamente del suo tempo, né può usufruire direttamente dei prodotti del suo lavoro, destinati invece al mercato. Nell'età industriale, dunque, le abilità pratiche dell'artigiano erano ridotte a semplici operazioni ripetitive, che potevano esser svolte davvero da qualsiasi operaio non specializzato, tanto erano essenziali. Si perde così non solo il valore del proprio lavoro, ma anche la capacità di ideazione e progettazione, che veniva ora affidata a tecnici e ingegneri secondo una rigida divisione del lavoro.

Prof.ssa Sara Aschelter

Crescita delle città industriali

Cambiamenti nella popolazione inglese

In Inghilterra, dunque, le città industriali iniziarono a crescere a ritmo frenetico, seguendo quello dell'inurbamento. Nel 1750 solo Londra ed Edimburgo superavano i 50.000 abitanti. Nel 1801 divennero 8 città, nel 1851 furono poi 29. A partire dal 1850 la metà della popolazione inglese viveva nelle città. Il rapido aumento degli abitanti creò problemi igienico-sanitari, legati alla carenza di acquedotti, fognature e ospedali. A pagarne le conseguenze più gravi furono i più poveri, che vivevano in case malsane, con poca luce, in quartieri sovrappopolati: malattie come il tifo e il colera si diffusero frequentemente.

Prof.ssa Sara Aschelter

Fabbriche

e città industriali

QUIZ

start

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 1/5

PROGETTAVANO

REALIZZAVANO

La fabbrica era il luogo in cui gli operai ... prodotti da commerciare.

INVENTAVANO

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 2/5

SOLO UOMINI

UOMINI E DONNE

UOMINI, DONNE, BAMBINI

Nelle fabbriche venivano impiegati...

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 3/5

MANO INVISIBILE

IL CAPITALE

Quale fu la più importante teoria dell'economista Adam Smith?

BILL OF RIGHTS

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 4/5

BORGHESI

ALIENANTI

Quale aggettivo usa Marx per descrivere le condizioni di vita e lavoro dell'operaio?

GIUSTE

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 5/5

URBANIZZAZIONE

URBANITA'

Come si chiama il fenomeno di migrazione dalle campagne alle città?

INURBAMENTO

Prof.ssa Sara Aschelter

SBAGLIATO!

Prova di nuovo

back

Prof.ssa Sara Aschelter

OTTIMO

COMPLETATO

FINE

Economia industriale e capitalismo

Ancora oggi, gli storici non concordano sugli effetti della prima rivoluzione industriale. Secondo alcuni, infatti, non vi fu l'auspicato miglioramento delle condizioni di vita per tutta la società. L'aumento della ricchezza complessiva non indica che tutti gli inglesi divennero più ricchi. Certo, vi fu un aumento della ricchezza, ma ciò diede piuttosto luogo a marcate differenze sociali.

Pro.fssa Sara Aschelter

Prof.ssa Sara Aschelter

Settori economici

SETTORE TERZIARIO Servizi

SETTORE PRIMARIO Agricoltura

SETTORE SECONDARIO Industria

Info

Info

Info

Dall'agricoltura all'industria

La rivoluzione industriale determinò un importante cambiamento nella distribuzione del reddito prodotto da tre settori dell'economia. Tra il 1770 e il 1846 aumentò sensibilmente la percentuale di ricchezza prodotta dall'industria, a scapito di quelle dell'agricoltura e del commercio insieme! Per la prima volta nella storia dell'uomo, inoltre, l'attività che maggiormente occupava la popolazione non era più l'agricoltura. Fu un cambiamento davvero epocale, assimilabile a quello della rivoluzione agricola del Neolitico: le abitudini e i modi di vivere dell'uomo sulla Terra cambiarono conseguentemente.

Pro.fssa Sara Aschelter

Il capitalismo

Prof.ssa Sara Aschelter

Il nuovo ruolo dei capitali investiti

Nel sistema economico che si sviluppa nasce il concetto di capitale come insieme dei mezzi di produzione (denaro, immobili, macchinari) investiti da chi li possiede in un processo produttivo al fine di realizzare un valore superiore a quello di partenza, chiamato surplus.Il surplus, tolte le spese necessarie alla produzione e alla commercializzazione, si distribuisce in due parti fondamentali: - PROFITTI: il guadagno di chi ha investito il capitale (datore di lavoro); - SALARI: il guadagno del lavoratore impiegato nella produzione (operaio). Il capitalismo, dunque, è il sistema economico basato sull'investimento di capitale al fine di ottenere profitti. Questa condizione si verificherà proprio alla fine del Settecento, con l'avvio del processo di industrializzazione e l'affermazione del libero mercato. Il capitalismo è dunque collegato alla società industriale.

Prof.ssa Sara Aschelter

Capitale

e capitalismo

QUIZ

start

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 1/3

PRIMARIO

SECONDARIO

L'attività commerciale in quale settore rientra?

TERZIARIO

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 2/3

PRIMARIO

SECONDARIO

Quale settore nel corso del Settecento crebbe di più rispetto agli altri?

TERZIARIO

Prof.ssa Sara Aschelter

Bene!

Risposta esatta

AVANTI

Prof.ssa Sara Aschelter

Domanda 3/3

PROFITTO

SALARIO

Come si chiama la porzione di surplus che spettava al proprietario del capitale?

CAPITALE

Prof.ssa Sara Aschelter

OTTIMO

COMPLETATO

FINE

Prof.ssa Sara Aschelter

SBAGLIATO!

Prova di nuovo

back

Prof.ssa Sara Aschelter

Buono studio

per aspera ad astra