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Storia di Afragola
Anna Mocerino
Created on December 16, 2021
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STORIA
afragola
Iniziamo!
indice
6. Scienze
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7. Storia dell'Arte
3. Storia
8. Fisica
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3. Geografia
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Le Origini del Nome.
Da Villa Fragorum a Afragola.
La prima menzione del nome, Afraore, risale all'anno 1131. Altre varianti in carte successive sono "Afragone", "Afraolla", "Fraolla", "Afrangola". Il nome medievale del casale è registrato nei documenti di età angioina e aragonese come "Villa Fragorum". Lo stemma araldico di Afragola è certo: l'origine del nome della città deriva dalle fragole, come potrebbe far sospettare anche l'assonanza fra le parole. Oppure dal dialettale 'a fragola, con uno spostamento dell'accento in avanti.
I Simboli.
I simboli di Afragola sono lo stemma e il gonfalone, così come riportato nello Statuto comunale.
- Lo stemma di Afragola è costituito da uno scudo sannitico di color oro su cui è sovrapposta una mano che impugna quattro fragole rosse. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di alloro e uno di quercia, legati insieme da un nastro tricolore.
- Lo scudo, che è timbrato da una corona turrita colore oro o nero, simbolo del titolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 29 marzo 1945, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato.
Afragola
L'Età Medievale.
Con la caduta della rete sociale e politica dell'Impero romano d'Occidente e l'impaludamento del fiume Clanio, vi fu un silenzio delle fonti archeologiche e documentarie fino al X secolo. Da questa data iniziò a manifestarsi un ripopolamento di tutta la Pianura Campana. Il sito della futura Afragola era occupato da diversi pagi, villaggi rurali di piccola dimensione, occupati dai coloni delle vastissime terre: Arcopinto, Arcora, Salice, San Salvadore delle Monache, Cantarello. Tra il XII e XIII secolo questi villaggi cominciarono ad essere assorbiti da insediamenti demici più grandi, riuniti ciascuno intorno ad una chiesa: Santa Maria d'Ajello, San Giorgio e San Marco. Afragola si formò nel XIII secolo dal progressivo ampliamento e dall’ unione di queste tre entità demiche principali; diverso fu, tuttavia, il caso di Arcora, mai incorporato nel tessuto urbano primigenio per la sua lontananza e che nella seconda metà del XIII secolo risultava addirittura spopolato. Risulta quindi senza fondamento la tradizione che vuole che la città sia stata fondata nel 1140 dal re Ruggero II di Sicilia, detto Ruggero il Normanno, il quale avrebbe distribuito terre incolte ai suoi veterani; episodio raffigurato nell'affresco della sede municipale, eseguito dal pittore Augusto Moriani nel 1886. Tale tradizione, malgrado tutto, è stata già da tempo riconosciuta come falsa dallo storico ottocentesco Bartolommeo Capasso. Compreso nel suo territorio si trova il feudo dell'arcivescovo di Napoli e uno dei "casali" considerati parte integrante di Napoli. Alcune terre furono possesso feudale di vari personaggi, mentre altre appartenevano al demanio regale; la collettività locale si era organizzata in una universitas guidata da un syndicus.
La Storia di Afragola.
L'Età Antica.
Tra il Neolitico avanzato e non avanzato e l'età del bronzo, l'area in cui oggi sorge Afragola era occupata da popolazioni non identificate che si erano stabilite nel territorio con piccoli villaggi, ad esempio il villaggio del bronzo antico di Afragola. L'eruzione del Vesuvio, nota come "Pomici di Avellino", spazzò via queste comunità e ricoprì l'area di cenere e piroclasti, provocando l'insabbiamento dei villaggi e l'innalzamento del terreno di oltre un metro. Dal IV secolo a.C. il territorio fu nuovamente interessato da fenomeni di insediamento demico, di provenienza sannita, seppur di scarsa dimensione: a questo periodo risalgono diverse tombe risalenti al III secolo a.C.; una di queste è esposta, completamente restaurata, nella sala LXVII del Museo archeologico nazionale di Napoli. Fino al 1949 era presente presso la Tenenza dei Carabinieri una colonna con incise iscrizioni di dedica all'imperatore Augusto, distrutta ignominiosamente; oltre a un'ara augustea e altri oggetti di uso quotidiano come un torchio per il vino. Negli scavi degli anni Sessanta del Novecento presso la località Badagnano fu rinvenuta, inoltre, una moneta adrianea del II secolo d.C. che, se non denuncia la persistenza sicura di un abitato nell'area, segnala che essa rimase tuttavia di passaggio fra la costa e l'interno.
Vicerè di Napoli 1693
L'Età Moderna.
Nel 1576 essa acquistò i diritti della parte feudale e della parte demaniale del suo territorio, mentre il re si riservava il diritto di nominare un governatore per l'amministrazione del "casale".Nel 1639 Ramiro Felipe Núñez de Guzmán, duca di Medina, viceré di Napoli, decise di vendere i "casali" per finanziare la guerra dei Trent'anni e gli abitanti di Afragola furono costretti a versare 18.000 ducati per essere mantenuto in demanio. Nel 1799 Afragola partecipò alla Repubblica Napoletana e fu issato nell'attuale piazza Municipio l'albero della libertà. Solo nel 1809 si ebbe la prima amministrazione comunale.
Ramiro Felipe Núñez de Guzmán
Rè di Napoli 1693
Carlo II di Spagna
L'Età Contemporanea. (Periodo Fascista)
Re d'Italia 1935
Sotto il regime fascista Afragola fu amministrata da un podestà. L'area urbana si ampliò, e molte strade furono dotate di rete fognaria e pavimentazione regolare. Il 5 ottobre 1935 il re Vittorio Emanuele III conferì al Comune il titolo di "città", come commemorato da una targa marmorea affissa nell'atrio di Palazzo Civico il successivo 28 ottobre. Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, la città fu occupata dai tedeschi, che posero un campo di prigionia all'interno del Casone Spena, nell'area dell'Arcopinto e durante le quali furono assassinate 11 persone. Tuttavia, il 2 ottobre le truppe corazzate alleate provenienti da Somma Vesuviana, i 2 ottobre dello stesso anno compirono due stragi, la cosiddetta Strage di Afragola, insieme ad alcune autoblindo venute da Casalnuovo di Napoli, si diressero verso Afragola, dove si trovava il quartier generale della brigata, con l'intenzione di spingersi fino ad Acerra, assediata dalle truppe naziste. Il 3 ottobre dello stesso anno, dopo scontri a fuoco con i tedeschi, provenienti da Cardito e da Caivano questi ultimi furono messi in fuga dai contingenti alleati. Nel mentre, le truppe naziste occuparono la strada statale 87 Sannitica. Fino al 4 ottobre, le truppe tedesche, per far fronte agli scontri alleati, formarono una linea di difesa con cannoni semoventi al bivio Cardito-Afragola-Casoria, nei pressi della masseria Lombardi, oltre a batterie di artiglieri, mitragliatrici, trincee e unità di fanteria alla masseria della principessa Caracciolo e nella Porchiera. In seguito alla fuga dei tedeschi, gli Alleati allestirono un campo di prigionia, il cosiddetto campo 209, sotto il comando dei militari inglesi.
Vittorio Emanuele III
Führer
Adolf Hitler
La Cucina.La cucina afragolese si inserisce nella tradizione della Campania centro-settentrionale con alcune varianti: ad Afragola viene preparato il "casatiello salato", rustico tradizionale della festività Pasquale, insieme alla pastiera e alla "pizza di tagliolini", e i “taralli frolli”, mentre il "tortano" è ancora una pietanza differente. Il menù delle feste comprende le polpette di San Marco, e i croccantini o torroncini di Sant'Antonio, venduti sulle bancarelle in occasione delle celebrazioni per il santo protettore.
Le TRadizioni.
La Festa di Sant’ Antonio di Padova.Quella del 13 giugno è la festa principale della città, gli afragolesi, infatti, riconoscono come loro protettore Sant'Antonio. Secondo la tradizione, nel XIX secolo, nei giorni precedenti la festa, dei carretti giravano casa per casa per raccogliere le offerte in natura che venivano infine vendute all'asta. La tradizione della raccolta delle offerte continua tuttora, ma vengono raccolte solo offerte in denaro. La statua del santo viene rivestita dei paramenti liturgici alla vigilia della festa. Durante la notte, è traslata sul sagrato della Basilica per permettere ai fedeli di rendere omaggio all'effige. Durante la giornata vengono celebrate 14 messe alla presenza di un Vescovo la statua del Santo gira in processione per tutto il territorio comunale e alcuni quartieri della vicina Casoria, e sosta ogni sera presso la Cappella in piazza Municipio. Il 20 giugno dalla vicina Casoria parte la processione di conclusione, conosciuta come la "ritirata" del santo, i fedeli seguono il Santo per l'ultimo chilometro prima che rientri in Santuario a notte inoltrata. L’Incendio del campanile è una manifestazione pirotecnica che risale ad un'antica tradizione, ripristinata nel 1995 in occasione degli ottocento anni dalla nascita del Santo. Il giorno dell'Assunzione, per oltre un decennio si è ripetuto lo spettacolo pirotecnico che ha come fulcro il campanile della basilica di Sant'Antonio. Negli ultimi anni la manifestazione è stata nuovamente abolita in seguito al restauro del campanile, oggi, nella stessa giornata, si tengono spettacoli canori o fontane d'acqua danzanti. Festa di San Marco Evangelista. Patrono del quartiere "Casavico" si tiene il 25 aprile. Festa dei fujenti. Legata al culto della "Madonna dell'Arco", venerata nell'omonimo santuario del comune di Sant'Anastasia e che fu introdotta nel XIX secolo.
Le Polpette di San Marco
Il Territorio.
Afragola
Storicamente rappresenta uno dei maggiori centri dell'entroterra napoletano, con una forte vocazione rurale ma anche con un centro fortemente urbanizzato sin dal XVI secolo, quando divenne la città più popolosa della Terra di Lavoro. Durante il I secolo a.C. e il II secolo d.C., il territorio fu sottoposto a centuriazione dai romani, in particolare quelle di Ager Campanus I e Acerrae-Atella I. Oggi é situata in posizione baricentrica del Piano Campano e confina, senza soluzione di continuità, con quelli di Casoria, Acerra, Cardito, Caivano e Casalnuovo di Napoli; in particolare il suo agglomerato costituisce un unicum urbano con Casoria e Cardito.
The Population.
The habitants resident in Afragola are about 61 913. The data held account for the results of the permanent population census. Non-Italian citizens with habitual residence in Italy are considered foreign citizens. Foreigners residing in Afragola as of January 1° 2021 are 1,869 and represent 3.0% of the resident population.
foreign population with italian citizenship
Gli atleti e le strutture sportive di Afragola
Nonostante le sue dimensioni e la densità di popolazione paragonabili ad una città, Afragola rimane un paese che manca di numerose risorse necessarie per renderlo un posto ricco di attività; queste comprendono centri dove i giovani possono praticare attività sportiva. Sono diversi i campi e parchi dove ragazzi del quartiere si incontrano per passeggiare, giocare a calcio e praticare attività fisica, un esempio la Pineta comunale (che possiede semplici attrezzature per attività sportiva amatoriale), ma ciò non compensa la mancanza di centri sportivi pubblici che possiedono gli strumenti necessari per eseguire attività sportiva a livello agonistico.
Angela Carini
Raffaele Cerbone
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L’importanza di avere strutture pubbliche efficienti che possono dare la possibilità a tutti i cittadini di poter praticare attività fisiche deve essere considerata un diritto imprescindibile. Non si può pensare al giorno d’oggi che per praticare attività sportiva bisogna essere in una situazione economica familiare agevole. Non è possibile pensare, inoltre, di poter negare a chi ha delle disabilità la possibilità di poter rivendicare la propria libertà e di riuscire a sentirsi liberi, uguali agli altri e riuscire a praticare sport come passione, modo di confrontarsi e crescere come persona.
Luigi Rosario Troiani
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Luigi Grillo
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AFRAGOLA E LA RELIGIONE.
Da quel giorno fu inviato sia al nord Italia e il sud della Francia per le predicazioni.Antonio, per i talenti che dimostra di saper mettere a servizio del Regno di Dio, riceve anche l’incarico di MInistro provinciale del nord Italia. Antonio dimostrerà poi di prediligere la città di Padova e la piccola comunità francescana presso la semplice chiesa di Santa Maria Mater Domini.Muore tra il 1230 e il 1231.Prima di morire, su sua richiesta fu portato a Padova, ma morì poco prima di arrivarci all’ età di 36 anni.Dopo qualche giorno, con solenni funerali, Antonio viene sepolto a Padova, presso la chiesetta di Santa Maria Mater Domini. Un anno dopo la morte, papa Gregorio IX lo nomina Santo il 30 maggio del 1232.La Chiesa poi nel 1946 proclama sant’Antonio di Padova "dottore della chiesa universale", col titolo di Doctor evangelicus.
La città di Afragola è anche riconosciuta per l’ importanza delle sue chiese, costruite in memoria dei Santi che la popolazione del posto onorava. Ogni Santo ha una diversa caratteristica nella propria storia che lo caratterizza.
Sant'Antonio Da Padova
Sant'Antonio nacque in Portogallo, a Lisbona, nel 1195 da una famiglia nobile, che lo battezzarono col nome di Fernando. A circa 15 anni entra nel convento agostiniano S. Vincenzo, fuori Lisbona, per aderire al progetto di consacrazione a Dio che aveva maturato.Vive qui per circa due anni. In seguito, col permesso dei religiosi si sposta a Coimbra, a quel tempo capitale del Portogallo, dove sorge un’altra abbazia di canonici agostiniani. Rimarrà a Coimbra 8 anni, approfondendo la sua formazione religiosa e dedicandosi allo studio delle scienze umane, bibliche e teologiche, diventando uno degli ecclesiastici più colti del Duecento. A soli venticinque anni viene ordinato sacerdote. Nel 1220, egli viene a contatto con i frati minori, religiosi animati da Francesco D’ Assisi, che si trovava in Italia.L’incontro si rivelerà fondamentale nel percorso di fede del giovane religioso, che nel settembre 1220 decide di lasciare i Canonici agostiniani per entrare a far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi. Per l’occasione, abbandona il nome di battesimo per con quello di Antonio. Dopo un viaggio all’estero, Sant’ Antonio si ammala e torna in Italia. Dopo la guarigione, può finalmente incontrare Francesco D’Assisi, nel 1221. In seguito nel 1222,sostituendo il predicatore per le ordinazioni religiose a Forlì, scoprirà il suo talento per la predicazione.
San Giorgio Martire
San Giorgio nasce tra il 275 e il 285 in Cappadocia, una regione della Turchia odierna, figlio di Policromia, una donna cappadoce, e di Geronzio, di origini persiane. Educato alla religione cristiana dai genitori, si trasferisce in Palestina per poi entrare a far parte dell'esercito dell'imperatore Diocleziano: sotto le armi dimostra di essere un soldato abile e valoroso, così da guadagnare il diritto di entrare nella guardia del corpo di Diocleziano e ottenere il grado di ufficiale delle milizie. Il 23 aprile del 303, Giorgio muore martire a Nicomedia. Proprio il 23 aprile è la data in cui la chiesa cattolica celebra il santo.
Vita e leggenda di San Giorgio
Cimitero dei colerosi
Edificato probabilmente dopo il 1656, presso la chiesa della Scafatella e la strada provinciale 341 Capomazzo - Cinquevie, fu utilizzato in seguito come discarica.
Entrata al cimitero
Piazza del municipio.
In origine esisteva come piccolo slargo con il nome di "piazza dell'Arco". Vi si affacciava la piccola chiesa di San Nicola di Bari. L'antica universitas, organizzazione degli abitanti che rappresentava la città, che si era riunita inizialmente nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (piazza Ciampa), prese in affitto nella prima metà del XVIII secolo alcuni ambienti di "palazzo Tuccillo" in via San Giovanni. Nel 1860 si decise di abbattere alcuni edifici, compresa la chiesa di San Nicola, tra la via suddetta e il vicolo dell'Arco per creare una piazza antistante; fallite le trattative per l'acquisto del palazzo Tuccillo, una nuova sede municipale fu eretta nel 1870 sul fondo della piazza, ad opera degli architetti Carlo Ciaramella e Francesco Danise. Sull'attuale piazza si affaccia anche il "palazzo Migliore", del XVII secolo.
Piazza del Municipio
Centro Storico.
É la parte della città compresa tra i quartieri di Santa Maria, San Giorgio, Rosario, Ciampa e Casavico.
Centro Storico
CASTEllo.
ÉDocumentato dal 1495, fu probabilmente costruito dopo il 1420 dalla famiglia che deteneva in quel momento il feudo di Afragola. Secondo la tradizione fu residenza della regina Giovanna II d'Angiò. Si presentava in origine come un vasto quadrilatero protetto da quattro torri e circondato da un fossato, più tardi riempito. Nel 1571 fu venduto all'universitas, corrispondente all'attuale comune. In stato di degrado fu venduto nel 1726 a Gaetano Caracciolo duca di Venosa, che lo restaurò. Nuovamente in abbandono alla fine del secolo, vi fu installato un orfanotrofio. Attualmente il castello ospita una scuola dell'infanzia e primaria paritaria, denominata Addolorata, il cui ente gestore è la Città di Afragola, la cui frequenza è gratuita. Tale scuola è erede dell'orfanotrofio gestito dalle Suore Compassioniste Serve di Maria nel secolo scorso in base a un protocollo d'intesa, non più vigente, siglato tra la fondatrice della Congregazione, la beata suor Maria Maddalena Starace, e l'amministrazione comunale. La Congregazione ha ancora una comunità nel castello, che ospita anche il centro di accoglienza diurno "Il Bruco", semiconvitto per ragazzi in difficoltà gestito da una cooperativa sociale.
Castello
Fortillicium.
Su via Alighieri, provenendo da via Arena, poco prima di incrociare via Sicilia, si apprezza, sul lato destro, un muraglione in pietra grigia che, in corrispondenza del suddetto incrocio, assume un'insolita forma tondeggiante. Il manufatto, ormai in gran parte inglobato negli edifici vicini, altro non è che un residuo dei bastioni di questa antichissima opera di fortificazione afragolese. Sebbene si abbia notizia certa della sua esistenza solo a partire dal 1388, si ritiene che sia stato eretto molto prima, dai Normanni e posto, a salvaguardia dell'ingresso settentrionale dell'antica Afragola, sull'arteria viaria principale del tempo, la quale si dipartiva dall'Appia antica e, superato il Lanium (poi divenuto "Regi Lagni" dopo gli interventi di bonifica di epoca borbonica), attraversava il Bosco di Sant'Arcangelo, il borgo di Casolla Valenzano, la contrada tuttora chiamata “Int’Cantare”, giungeva proprio nei pressi dell'attuale incrocio tra via Arena e via Alighieri e, costeggiato il fortillicium, proseguiva per le attuali via Ciampa, via Cirillo, via Olmo, piazza San Marco, via Nunziatella e, seguendo il percorso della "Cantariello", menava a Napoli attraverso l’antichissima via delle Puglie.
Fortillicium
Villa Comunale.
Esiste un parco, vicino alla basilica di Sant'Antonio, adibito a villa comunale, detto dagli abitanti del posto "La pineta".
Villa Comunale
Le ChieseDi Afragola.
Il territorio comunale di Afragola è disseminato di chiese e cappelle, quasi tutte di rilevante interesse storico-artistico, architettonico o culturale. Ad eccezione di Santa Maria la Nova e di alcune cappelle non più esistenti in località Cantariello e in contrada Salice, gli edifici di culto sono tutti situati nell'abitato principale del Comune.
Negli anni '60 il territorio risultava essere suddiviso in oltre 40 parrocchie, ridotte a 12 negli anni '90 e rimaste, attualmente, a sole 8 con l'ultimo ridimensionamento operato dalla Diocesi di Napoli, che ha anche esteso i confini del decanato a Casoria. Tali riforme si sono rese necessarie, nonostante l'incremento della popolazione, a causa della penuria di sacerdoti secolari. Le chiese più antiche e le chiese più rilevanti sotto il profilo artistico sono le seguenti:
Dopo un viaggio all’estero, Sant’ Antonio si ammala e torna in Italia. Dopo la guarigione, può finalmente incontrare Francesco D’Assisi, nel 1221. In seguito nel 1222, egli sostituisce il predicatore per le ordinazioni religiose a Forlì, e dà lì si scoprì il suo talento per la predicazione.Da quel giorno fu inviato molto spesso al nord Italia e il sud della Francia per le predicazioni.Antonio, per i talenti che dimostra di saper mettere a servizio del Regno di Dio, riceve anche l’incarico di MInistro provinciale del nord Italia. Antonio dimostrerà poi di prediligere la città di Padova e la piccola comunità francescana presso la semplice chiesa di Santa Maria Mater Domini.Muore tra il periodo del 1230 e il 1231.Prima di morire, su sua richiesta fu portato a Padova, ma morì poco prima di arrivarci all’ età di 36 anni.Dopo qualche giorno, con solenni funerali, Antonio viene sepolto a Padova, presso la chiesetta di Santa Maria Mater Domini. Un anno dopo la morte, papa Gregorio IX lo nomina Santo il 30 maggio del 1232.La Chiesa poi nel 1946 proclama sant’Antonio di Padova "dottore della chiesa universale", col titolo di Doctor evangelicus.
Chiesa di Sant'Antonio.
Basilica di Sant'Antonio di Padova.
Sant'Antonio nacque in Portogallo, precisamente a Lisbona, nel 1195 da una famiglia nobile, che lo battezzarono col nome di Fernando. A circa 15 anni entra nel convento agostiniano S. Vincenzo, fuori le mura di Lisbona, per aderire al progetto di consacrazione a Dio che aveva maturato.Vive qui per circa due anni. In seguito a distrazioni causate da amici e parenti della città, col permesso dei religiosi si sposta a Coimbra, a quel tempo capitale del Portogallo, dove sorge un’altra abbazia di canonici agostiniani. Rimarrà a Coimbra 8 anni, approfondendo la sua formazione religiosa e dedicandosi allo studio delle scienze umane, bibliche e teologiche, diventando uno degli ecclesiastici più colti del Duecento.A soli venticinque anni viene ordinato sacerdote. Nel 1220, egli viene a contatto con i frati minori, religiosi animati da Francesco D’ Assisi, che si trovava in Italia.L’incontro si rivelerà fondamentale nel percorso di fede del giovane religioso: con grande sorpresa di tutti, nel settembre 1220 decide di lasciare i Canonici agostiniani per entrare a far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi. Per l’occasione, abbandona il vecchio nome di battesimo per assumere quello di Antonio.
Esterno
Interno
Chiesa di san Giorgio.
Basilica di San Giorgio Martire.
Situata alle spalle del Castello, fu eretta tra il 1695 e il 1702 al posto di una precedente cappella. Questa, attestata dal 1131 e rimaneggiata nel 1380, sorgeva nel punto più alto della città e andò distrutta nel terremoto del 1688. La cupola, opera dell'architetto Blasotti, fu realizzata nel 1741. Il campanile, di Mario Gioffredo, è del 1772. Accanto è possibile ammirare la cappella dell'Ave Gratia plena, rimasta intatta sin dal XII secolo, anche se chiusa al pubblico perché in corso di restauro.
Esterno
Interno
Interno
Teatri di afragola.
Il Teatro Gelsomino.
Vi sono presenti tre teatri sul territorio afragolese. Nella parte sud-ovest della città si trova il Teatro Gelsomino, adibito anche a cinema, il quale con una capienza di 582 posti è la più grande struttura teatrale sul territorio ed è quello in cui vengono presentati spettacoli di maggiore rilevanza sia regionale sia nazionale. Nel centro storico invece è presente un piccolo teatro denominato Civico 33 - Il Teatro in Una Stanza, che si concentra sulla commedia e che offre anche corsi di recitazione comica. Infine, nella periferia settentrionale della città, più precisamente nel rione Salicelle, è collocato il Teatro Troisi, ove vengono svolti vari eventi culturali e presentate pièces variegate, anche in anteprima oppure gratuitamente.
Esterno
Opere. Il suo trattato <<Cucina teorico-pratica>>, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1837 alla quale aggiunge, nella seconda edizione del 1839, l'appendice <<Cusina casarinola co la lengua napolitana>>, presenta numerose ricette dell'epoca, provenienti dalle diverse classi sociali. Il libro ebbe, dal 1837 al 1865 nove edizioni, abbastanza diverse fra di loro in quanto venivano continuamente ampliate dall'autore. La <<Cucina teorico-pratica>> è un compendio di cucina tradizionale napoletana, alcune delle ricette sono di ispirazione francese, in quanto la cucina d'Oltralpe era all'epoca molto presente sulle mense dell'aristocrazia o dell'alta borghesia, l'appendice ci riporta invece alla cucina casareccia in uso all'epoca presso il popolo.
Ippolito cavalcanti.
Vita. Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino (Afragola, 2 settembre 1787 – Napoli, 5 marzo 1859), è stato un cuoco e letterato italiano. Discendeva dall'antica famiglia nobile dalla quale proveniva il più famoso Guido Cavalcanti, poeta nonché amico di Dante. La famiglia nel 1311 lasciò la Toscana per trasferirsi nel Regno di Napoli, dove nel 1352 Giovanna I nominò viceré uno dei Cavalcanti in Calabria. Già baroni di Buonvicino, nel 1720 i Cavalcanti ricevettero il titolo di duchi del medesimo feudo, in Calabria citeriore.Cavalcanti nacque ad Afragola nel 1787 da Guido Cavalcanti, quarto duca di Buonvicino e quarto di Montemurro dal 1799, patrizio di Cosenza, Governatore di Tropea nel 1783, di Napoli nel 1785 e della stessa Afragola nel 1787, e dalla sua seconda moglie, Anna Capparelli. Crebbe a Napoli, dove fu educato ed istruito e compose un libretto, dal titolo <<Esercizi di Cristiana virtù>> e varie orazioni. Nel 1810 sposa Angela Como dei duchi di Casalnuovo Monterotaro e baroni di Santo Stefano Molise. Con il cognato Giuseppe Como, barone di Santo Stefano, Ippolito Cavalcanti fece parte degli eletti di Napoli, una ristretta cerchia di nobili che collaboravano al governo della città. Cavalcanti morì a Napoli il 5 marzo 1859.
Ricette. Il trattato ed il compendio in lingua napolitana rivestono una notevole importanza anche dal punto di vista storico, poiché in essi vengono descritte alcune delle ricette più diffuse nella moderna cucina italiana. Vi si trova, ad esempio, la prima descrizione di una pasta (vermicelli) condita con il pomodoro. Molte altre sono le ricette presenti in queste opere, ed in alcune di esse sono chiaramente riconoscibili i tratti di quella che è la moderna cucina napoletana. Di seguito elenco non esaustivo: parmigiana di melanzane; panzerotto o pizza fritta; vermicelli con le vongole; vermicelli con il pomodoro; baccalà fritto; pasta e fagioli; pasta e piselli; minestra maritata; pasta cacio e ova.
TRE OPERE SU AFRAGOLA
- Memorie Storiche del Comune di Afragola
- Gente e Luoghi di Afragola
Afragola: sessantamila anime a pochi passi da Napoli; una delle più belle stazioni ferroviarie al mondo, centri commerciali, negozi, cinema, agricoltura fiorente, eppure nota ai più per vicende che non rendono giustizia alla operosità e ai valori di una gente dalle tradizioni antiche, ancora legata alle forti radici che non hanno mancato di dare rigoglio a getti illustri, nei campi più disparati. Antonio Silvestro ci offre visioni di questo mondo e di queste persone, elaborate alla luce dei ricordi di chi li ha conosciuti direttamente, in una vita di impegno e passione. Sprazzi di vita vissuta, inquadrature che indugiano su uomini, luoghi, episodi che, ciascuno a modo suo, possono incuriosire chi – per età e provenienza – abbia potuto conoscere Afragola e il suo passato solo attraverso la lente distorta di una cronaca spesso ingenerosa.
TRAMA
IL CASO AFRAGOLA
Afragola nasce come entità demica nel XIII secolo pur avendo conosciuto una continuità abitativa fin dalla Preistoria. Situata ai margini meridionali della terra di lavoro e in posizione baricentrica fra il mare e l’Appennino Campano, la città è stata nel Medioevo uno dei principali casali de corpore di Napoli e ha mantenuto un ruolo di primo piano nelle vicende del Regno anche in età moderna fino alla seconda Restaurazione borbonica e all’unità d’Italia. La sua storia è contrassegnata da eventi in gran parte sconosciuti e che tornano alla luce grazie a nuove fonti, a pietre ignorate in passate e a testimonianze rivalutate con l’occhio della moderna storiografia.In questo volume l’autore analizza gli aspetti meno conosciuti della Storia di Afragola utilizzando una metodologia storica serrata e sottoponendo a critica tutte le fonti finora disponibili. Il Caso Afragola costituisce solo un primo passo verso la riscoperta di un patrimonio storico, artistico ed etnografico per lungo tempo dimenticato.
Alla Stazione Ad Alta Velocità di Afragola vengono segnalate 53 discariche sottosuolo. -22 Settembre 2019 La stazione ferroviaria della T.A.V. di Afragola è stata costruita su 53 discariche di rifiuti tossici e pericolosi, sotterrati dalle associazioni camorristiche napoletane e campane durante gli ultimi anni. Secondo le indagini della procura Napoletana, lo sversamento di scorie radioattive risalirebbe all’anno 2014, negli anni in cui il business dei rifiuti della camorra ha inquinato interi ettari di terreno, lo stesso su cui è stata inaugurata la stazione e situati terreni che vengono coltivati. Afragola –Casoria, nubi tossiche si innalzano tra i due paesi -16 Marzo 2017 Situato nel tratto di strada che passa davanti al complesso dell’ Uci Cinemas per portare ad Afragola passando per l’IKEA, nuovi casi di roghi di rifiuti di ogni genere sono registrati nel 2017. Vere e proprie nubi di diossina sono osservate nella cosiddetta “zona Cantariello”.
L'inquinamento.
La “Terra Dei Fuochi” è una zona situata nella maggior parte del Sud Italia che comprende numerose zone, tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. L’area geografica della Terra Dei Fuochi coinvolge diversi comuni della zona campana, considerati oggi ad alto rischio per la salute umana. La questione, il cui scandalo risale agli inizi del 2000, non è ancora conclusa ed ha forte impatto non solo sulla salute delle persone, ma anche sulla integrità del cibo. Uno di quei comuni, purtroppo, è Afragola, per cui numerosi avvenimenti sono stati segnalati nella zona che comprendono roghi, discariche abusive, rifiuti tossici sotterrati e non solo. Il 22 Settembre del 2019, infatti, è arrivata la notizia che alle vicinanze della Stazione ad alta velocità di Afragola sono stati trovati oltre 53 siti di stoccaggio nel sottosuolo, sotterrate dalla camorra nel corso degli anni precedenti. Questo è solo uno dei numerosissimi problemi legati all’inquinamento ed allo scarico di rifiuti abusivo. Tali avvenimenti non solo hanno avuto un forte impatto sul territorio, ma anche sulla qualità dell’aria del paese, con frequenti incendi e roghi di piccola scala, ma che possono arrivare a correre seri rischi per la qualità dell’aria, come il rogo della “zona Cantariello” avvenuto il 14 Marzo del 2017 nella zona tra Afragola e Casoria.
I MATERIALI INQUINANTI Gli inquinanti atmosferici sono le sostanze che alterano la normale composizione chimica dell’aria, con conseguenza di salute sull’uomo e sull’ambiente. Nell’atmosfera le sorgenti predominanti di origine antropica di metalli pesanti sono la combustione ed i processi industriali. Tra queste sostanze troviamo: biossido di zolfo; monossido di carbonio; idrocarburi; ozono; biossido di azoto; PM10; piombo e metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio e nichel.
Il Liceo contro l'inquinamento.
Liceo Filippo Brunelleschi
Recentemente ci siamo anche offerti di pulire il giardino anteriore della nostra scuola, Liceo Scientifico Filippo Brunelleschi, e abbiamo trovato rifiuti di tutti i tipi: buste di plastica, borse, merende, lattine di birra, gomme e molto altro. Bisogna dire che la nostra scuola però è l'ambiete, a nostro parere, più pulito e più curato della città.
Pulizia del giardino
Censimento ad afragola .
Nell'accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche della popolazione (come, ad esempio, il numero di persone per nucleo familiare ed eventuali beni posseduti da ciascuna di esse).
Il primo ed unico censimento effettuato con periodicità quinquennale.
154Il primo censimento della popolazione a cui è stato abbinato anche quello delle abitazioni.
Il questionario viene diviso in sezioni. Per la raccolta dei dati si utilizzano elaboratori di seconda generazione con l'applicazione del transistor e l'introduzione dei nastri magnetici.
Il primo censimento della popolazione viene effettuato nell'anno dell'unità d'Italia.
Il primo censimento di rilevazione dei gruppi linguistici di Trieste e Bolzano con questionario tradotto anche in lingua tedesca.
Come nel precedente censimento, l'unità di rilevazione basata sul concetto di "famiglia" non prevede la distinzione tra famiglie e convivenze.
Viene migliorata l'informazione statistica attraverso indagini pilota che testano l'affidabilità del questionario e l'attendibilità dei risultati.
Viene adottato il metodo di rilevazione della popolazione residente, ne fanno parte i presenti con dimora abituale e gli assenti temporanei.
Il questionario viene tradotto in sei lingue oltre all'italiano ed è corredato di un "foglio individuale per straniero non residente in Italia".
La data di riferimento del censimento viene spostata a febbraio. Vengono introdotte schede individuali per ogni componente della famiglia.
Per la prima volta viene previsto il limite di età di 10 anni per rispondere alle domande sul lavoro.
Lo sviluppo della telematica consente l'attivazione del primo sito web dedicato al Censimento e la diffusione dei risultati online.
L'ultimo censimento gestito dai comuni gravati anche delle spese di rilevazione. In seguito le indagini statistiche verranno affidate all'Istat.
Il Censimento 2011 è il primo censimento online con i questionari compilati anche via web ed anche l'ultimo censimento di tipo tradizionale con rilevazione a cadenza decennale.
Per la prima volta i dati raccolti vengono elaborati con macchine perforatrici utilizzando due tabulatori Hollerith a schede
CONSIDERAZIONI SULLA CITTà DI AFRAGOLA
cura dell'ambiente
sicurezza
spazi verdi
Cosa cambieresti nella tua città?
no
sì
Ritieni adeguati gli spazi per i giovani?
sì
...
Ritieni che gli istituti scolastici siano adatti alle esigenze degli alunni?
niente
educazione
CONSIDERAZIONI SULLA CITTà DI AFRAGOLA
Cosa NON cambieresti nella tua città?
no
...
Ritieni adeguati gli spazi per la terza età?
no
Il territorio da molte opzioni e scelte di vita?
sì
GRAZIE!