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Napoleone

Bonaparte

Caduta repubblichesorelle

1799

Alcune date importanti...

Nascita repubbliche sorelle

1796

Battaglia di Waterloo

1815

Abdicazione di Napoleone

1814

Campagna di Russia

1812

Napoleone imperatore

1804

Napoleone primo console

1799

Napoleone console a vita

1802

La sua fama, come ci ricorda il dipinto di Gautherot, è collegata anche alle campagne militari che egli condusse comandando un esercito imponente, nel quale, il principio del merito individuale consentiva anche a persone di origini modeste di intraprendere brillanti carriere.

Napoleone è ricordato sia come colui che portò in gran parte dell'Europa alcune basilari innovazioni in campo giuridico e istituzionale che derivano dalla Rivoluzione francese, sia come l'uomo che mise fine alla Rivoluzione stessa, imponendo ordine e autorità dopo dieci anni di sconvolgimenti politici .

Gautherot, Napoleone ad Augusta

La Rivoluzione in italia e le "repubbliche sorelle"

La Rivoluzione in Italia

Durante questo lungo percorso, nel quale Napoleone Bonaparte ebbe un ruolo determinante, le idee rivoluzionarie arrivarono anche in Italia. I diversi territori della penisola, entrarono a far parte del sistema di dominio costruito da Napoleone tra la fine del Settecento e il 1815. Questo sistema fu così vasto e rilevante dal punto di vista delle novità politiche regolamentate da riferirsi a esso con l'espressione "età napoleonica".

I principi della Rivoluzione non rimasero all'interno dei confini; al contrario, si diffusero in Europa trasportati dagli eserciti che, combattendo fin dal 1792 contro le potenze nemiche della Francia rivoluzionaria, a mano a mano avevano assunto il controllo di ampie parti del continente.

L'armata d'Italia rispose alle difficili concezioni di guerra del comandante e gli consentì di istituire nei territori conquistati le cosiddette "repubbliche sorelle", cioè Stati che si richiamavano espressamente alla Repubblica francese nata con la Rivoluzione.

Le truppe, strumento delle prime vittorie di Bonaparte, erano frutto della Rivoluzione francese: una macchina da guerra la cui efficienza era solo limitata dallo scarso senso di disciplina e dallo spirito di avventura dei volontari del primo periodo rivoluzionario. Bonaparte le trasformò nel primo esercito contemporaneo, articolato in divisioni che consentivano scioltezza di movimenti e facilità di manovra.

Nella primavera del 1796 il Direttorio gli affida la guida della campagna d'Italia e mentre l'attacco principale era verso l'Europa centrale, Napoleone in Italia doveva servire per impegnare le truppe nemiche, e si rivelò un successo. Bonaparte scese in Italia a capo di migliaia di soldati. Con l'avanzata che mise in luce il suo genio militare, sconfisse il Regno di Sardegna e l'Austria, giungendo a Milano il maggio 1796.

La Rivoluzione in italia e le "repubbliche sorelle"

La Rivoluzione in Italia

La Rivoluzione in italia e le "repubbliche sorelle"

La Rivoluzione in Italia

Tuttavia, in breve tempo i territori veneti passarono in gran parte in mano austriaca: il trattato di Campoformio, infatti, siglato a ottobre 1797 tra Bonaparte e gli Asburgo, stabilì la cessione della plurisecolare Repubblica di Venezia all'Austria, alla quale si unirono l'Istria e la Dalmazia; in cambio Napoleone ottenne il riconoscimento della Repubblica cisalpina e l'acquisizione del Belgio.

Nella primavera del 1797, in alcune zone del Veneto si formarono amministrazioni cittadine che proclamarono l'indipendenza dalla Repubblica di Venezia, dove, nello stesso periodo, fu deposto l'ultimo doge.

• la Repubblica ligure, che comprendeva territori già inclusi nella Repubblica oligarchica di Genova.

• la Repubblica cisalpina, (maggio 1797) dopo la fusione dell'Amministrazione generale della Lombardia con la Repubblica cispadana ;

leone promosse la formazione di governi provvisori che risultarono composti perlopiù da individui che avevano aderito alla Rivoluzione francese e che avevano intenzione di diffonere le esperienze di democrazia che la Francia aveva conosciuto negli anni passati.

Sull'onda dell'occupazione militare, tra il dicembre 1796 e l'estate 1797 si editarono due repubbliche rivoluzionarie:

Dopo le vittorie sui Savoia e sugli austriaci (1796), Napo-

Le "repubbliche sorelle"

La Rivoluzione in italia e le "repubbliche sorelle"

mappa Italia a fine 1700

Successivamente, nello stesso anno, gli eserciti francesi si impadronirono del Piemonte e della Toscana , gran parte dell'Italia si trovò sotto la diretta influenza francese.

Nacquero infatti:

  • la Repubblica romana, (1798) dopo che l'esercito francese invase lo Stato pontificio ed espulse il papa;
  • la Repubblica napoletana (1799);
  • la Repubblica di Lucca (1799).

In ogni caso, il modello rivoluzionario francese continuò a diffondersi e, tra il 1798 e il 1799, si assistette alla trasformazione in repubbliche democratiche di altre parti della penisola.

Il trattato creò sconforto a quelli che nel frattempo avevano combattuto per una trasformazione della Serenissima in repubblica democratica, sperando in una liberazione dell'intera Italia dal dominio delle vecchie dinastie: i francesi, che erano apparsi come liberatori, avevano invece usato quei territori come moneta di scambio al fine dei propri interessi politici.

Le "repubbliche sorelle"

La Rivoluzione in italia e le "repubbliche sorelle"

L'Italia delle repubbliche sorelle dal 1796 al 1799

le repubbliche

I patrioti

I sostenitori italiani delle idee della rivoluzione francese definivano se stessi "PATRIOTI". Come tali sostenevano un'Italia unita, repubblicana, indipendente, anche se posta sotto la protezione della Francia, e retta da istituzioni democratiche. Ciò voleva dire garantire eguaglianza giuridica, redistribuzione della ricchezza e giustizia sociale. Infatti, quando nel 1796 il governo provissorio di Milano bandì un concorso su quale fosse il governo libero migliore per l'Italia, i patrioti risposero convinti "la REPUBBLICA". Così, ad assumere la guida delle repubbliche furono i giacobini più moderati, poiché non tutti i patrioti concordavano in soluzioni così estreme e nelle repubbliche.

Bonaparte si rassegna alle truppe schierate a Milano in occasione della nascita della Repubblica Cisalpina

Scontro tra le truppe francesi e quelle della seconda coalizione

Il triennio rivoluzionario

L'influenza francese sulle repubbliche sorte in Italia si espresse in due modi: o abbattendo alcune istituzioni dell'Antico regime, come la nobiltà, il feudalesimo, i privilegi.., o imponendo alla popolazione una rovinosa pressione fiscale da parte dei militari francesi che, dopo aver conquistato molti territori della penisola, ne erano diventati padroni. Milano, Genova, Roma, Napoli e Lucca erano le capitali delle Repubbliche democratiche italiane. Tuttavia, quando nel 1799 venne costituita una seconda coalizione antifrancese, che inflisse pesanti sconfitte alle truppe francesi in Italia, queste repubbliche sarebbero state destinate a cadere.

I sanfedisti

A Napoli, oltre all'esercito della seconda coalizione antifrancese, a far crollare la repubblica fu un'armata di contadini e di briganti, guidata da Fabrizio Ruffo, che si accanì contro i filofrancesi. I componenti di questo esercito vennero chiamati "sanfedisti" perché si battevano contro la Rivoluzione e per l'affermazione dei valori cattolici, ossia la "santa fede". Una volta tornato sul trono, il sovrano Ferdinando IV di Borbone decretò ben 120 condanne a morte di persone che passarono alla storia come martiri per l'affermazione della moderna idea di libertà in Italia.

Condanna a morte del cardinale arcivescovo di Napoli

9 novembre(18 brumaio) 1799

  • Napoleone ritorna in Francia e conquista il potere con la forza=> COLPO DI STATO
  • Impone il CONSOLATO (la più alta carica politica nella Roma repubblicana), una forma di governo formata da 3 uomini con potere esecutivo
  • Diventa PRIMO CONSOLE (unico uomo con tutti i poteri)

La Francia scontra vittoriosa l'Austria e l'Inghilterra nella battaglia di Marengo. In seguito alla firma della pace con l'Austria e l'Inghilterra i francesi danno fiducia a Napoleone e lo proclamano CONSOLE A VITA

1800 seconda campagna d'Italia

La nuova Costituzione

Nel dicembre del 1799 entrò in vigore la Costituzione dell'anno VIII che in seguito venne sottoposta a un plebiscito, quindi a una votazione diretta del popolo, senza la mediazione degli organismi di rappresentanza. Il testo introdusse nuovamente il suffragio universale maschile e descrisse un nuovo sistema elettorale. I cittadini designavano una rappresentanza di "grandi elettori", che a loro volta si occupavano di eleggerne una lista più ristretta. I componenti di questa lista, successivamente, selezionavano la lista nazionale, dalla quale un Senato sceglieva a proprio arbitrio i nominativi di coloro che avrebbero formato il Tribunato e il Corpo legislativo. Il primo si occupava di discutere le leggi presentate dal governo, il secondo di approvarle o di respingerle.

La quarta Costituzione pubblicata il 15 dicembre 1799

  • 1802 Napoleone diventa console a vita
  • 1804 si proclamò imperatore alla presenza del pontefice Pio VII
  • Napoleone conservò molti principi della rivoluzione quali: l'abolizione del feudalesimo, l'eliminazione dei privilegi, l'eugualianza dei cittadini davanti alla legge, la tutela della proprietà privata e la libertà di iniziativa economica

Nascita dell'impero napoleonico

  • 1801 Pio VII e Napoleone scrissero un concordato che attribuiva a Bonaparte forti poteri di controllo sul clero
  • Il cattolicesimo era la religione della maggioranza della nazione
  • Napoleone dichiaró la definitiva avocazione dei beni ecclesiastici
  • 1802 la domenica tornó ad essere il giorno di riposo
  • Nel giorno della sua incoronazione, Napoleone si fece accompagnare sul trono dal pontefice, dimostrando di aver abbandonato la tradizione anticlericale della Rivoluzione, ma fu lui stesso a porsi sul capo la corona, per significare di non volersi sottomettere all'autorità del papa.

I rapporti con la chiesa

L'Antico regime aveva impedito ai francesi di formare una cittadinanza unitaria ed egualitaria. Durante l'età napoleonica gli abitanti del paese continuarono a costituire un unico grande corpo, ciascuno dei cui componenti di sesso maschile godeva degli stessi diritti. A differenza dell'epoca rivoluzionaria, i diritti si limitavano al semplice ambito civile e non si estendevano più a quello politico. Nella Francia napoleonica il governo imponeva il rispetto delle leggi con grande efficacia. La cittadinanza non godeva più del diritto di partecipare attivamente alla politica. Questo compito, infatti, era passato interamente nelle mani di Napoleone. Quello napoleonico era insomma un regime democratico sotto il profilo dell'eguaglianza giuridica degli abitanti, ma monarchico per quel che aveva a che fare con i meccanismi di controllo e di esercizio del potere.

Cittadinanza unitaria

Il Codice Civile o Codice Napoleone

Sul tutto il territorio francese vigevano le stesse leggi:

  • si usavano le stesse unità di misura e peso
  • si pagavano le tasse che erano definite a seconda del reddito di cui ciascuno disponeva
  • tutti erano soggetti a prestare il servizio militare
L'egualitarismo delle leggi fu il frutto di un lavoro imponente di codificazione, di cui il più importante esempio fu il CODICE CIVILE, promulgato dall'imperatore nel marzo 1804. Questo codice poneva fine a secoli di diseguaglianza giuridica, istituendo un corpo di leggi unitario valido su tutto il territorio nazionale e uguale per tutti i cittadini.

Il Codice Napoleone

Comuni

Cantoni

Dipartimenti

Amministrazionecentralizzata

Il rafforzamento dell'amministrazione pubblica fu lo strumento che Napoleone utilizzò per realizzare questo progetto egualitario. Al momento della sua massima espansione (1812), l'impero contava poco meno di 44 milioni di abitanti.

Il controllo del governo

Per far funzionare il nuovo sistema amministrativo c'era bisogno di un personale ben preparato e fortemente motivato. Venne così creato un nuovo sistema di istruzione superiore: vennero istituiti licei statali, università e scuole politecniche. Tuttavia, benchè l'istruzione fosse statale e pubblica, solo giovani di classi elevate potevano godere dei livelli più alti di istruzione e formare il futuro corpo di funzionari statali.In età Napoleonica fu adottata una politica detta dell'"amalgama" in cui il governo, tornato alla forma monarchica, cercò una conciliazione con l'ex aristocrazia che con la Rivoluzione era stata allontanata dalle responsabilità di governo, ma continuò a reclutare i propri funzionari in prevalenza negli strati borghesi. In questo modo, Napoleone, dava la possibilità a quello che prima della Rivoluzione era chiamato "terzo stato", di salire i gradini della piramide sociale e di conseguire onori e ricompense per i propri meriti e per la fedeltà allo stato.

Prefetto, sottoprefetto e sindaco erano funzioanari statali, nominati e stipendiati dal governo. L'intero territorio era controllato e amministrato da un vero e proprio "esercito" burocratico, incaricato di imporre ovunque il rispetto delle stesse norme e di dimostatre ai cittadini che la legge è uguale per tutti.

I funzionari statali

L'obiettivo di Buonaparte era quello di rinsaldare i legami tra imperatore ed esercito. Molti di quelli che vennero da lui nobilitati si erano guadagnati la considerazione pubblica prestando servizio nell'esercito, la Grande Armata napoleonica. Chi aveva insignito dei nuovi titoli nobiliari godeva di un'accresciuta considerazione pubblica, ma comunque rimanevano cittadini uguali agli altri.

Nel 1808 Napoleone diede vita a una Nuova Aristocrazia titolata. Questa iniziativa va considerata come esempio di contaminazione tra la forma dell'Antico Regime e la sostanza del nuovo. La nobiltà Napoleonica risultò costituita per il 22,5% da esponenti di famiglie già aristocratiche prima del 1789, il 58% da figure degli strati elevati dell'ex Terzo Stato, il 19,5% persone di estrazione popolare.

L'aristocrazia

La sconfitta navale a Trafalgar

Napoleone subì inizialmente una clamorosa sconfitta navale a Trafalgar da parte dell'inghilterra, che costituì anche una terza coalizione antifrancese, cui avevano aderito l'Austria, la Russia, la Svezia e il Regno di Napoli

Napoleone sconfitto

Austerlitz

Jena

L'esercito francese vinse gli austriaci e i russi ad Austerlitz il 2 dicembre 1805 e i prussiani a Jena nel 1806. A questo punto Napoleone aggiunse al suo impero i territori del Veneto, di Istria, della Dalmazia, del Tirolo, del Regno di Napoli, della Baviera e parte della Prussia, della Germania e di gran parte della Polonia. Successivamente invase il Portogallo che venne però liberato dagli inglesi e nel 1808 conquistò la Spagna e lo Stato Pontificio.I principi fondamentali del sistema napoleonico erano: l'unicità della legge, l'eguaglianza dei cittadini, e l'abolizione dei privilegi.

L'espansione napoleonica

Il blocco continentale contro l'inghilterra

Napoleone, capendo di non poter vincere l'Inghilterra sui mari, provò ad indebolirla imponendo a tutti i porti dell'impero e dei paesi sottomessi di respingere le navi inglesi e rifiutare le merci. Così facendo limitò molto il commercio inglese.

L'Austria

L'Austria nel 1809 cercò la rivincita, ma fu nuovamente sconfitta nella battaglia di Wagram e Napoleone pretese di avere in sposa la figlia del sovrano austriaco, Maria Luisa D'Asburgo.Lo zar Alessandro I e il re di Prussia Federico Guglielmo II firmarono con Napoleone la pace di Tilsit.

Il secondo modo consisteva nella creazione di stati satelliti affidati a congiunti o familiari dell'imperatore oppure a regnanti a lui fedeli.

Il secondo modo per l'espansione territoriale

Il primo modo consisteva nell'espansione pura e semplice con l'annessione di nuovi terrirori. Il 1812 fu il momento di massima espansione. Rimasero fondamentalmente non conquistati il Regno di Gran Bretagna, la Russia, l'Impero Ottomano, il Portogallo, la Sardegna e la Sicilia.

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Il primo modo per l'espansione territoriale

Anche l’Italia, come il resto d’europa, fu investita dall'espansione del dominio napoleonico e fu ovviamente influenzata dalle varie trasformazioni politiche e sociali presenti in Francia in quel periodo. Dopo la caduta delle "repubbliche sorelle", successiva alla battaglia di Marengo in cui i francesi sconfissero gli austriaci, la penisola italiana tornò sotto al controllo francese. Ci furono diversi cambiamenti, uno dei primi fu l’allontanamento dei sovrani dai loro troni. Tra l’Italia precedente e quella “nuova” troviamo diverse differenze: prima era costituita da repubbliche, invece ora da regni. l’Italia del 1799 era portata avanti da una democrazia, che favoriva la partecipazione al potere di almeno una parte della cittadinanza; nell’italia dei regni invece il potere era organizzato dall’alto.

L'età napoleonica in Italia

1810

1797

Nel 1810 la penisola si presentava divisa in tre porzioni: - i dipartimenti italiani dell'impero francese - il regno d'Italia - il regno di Napoli La penisola era interrante sotto i francesi che avevano istituito le stesse leggi fondamentali per tutti.

Dunque la penisola si trasformò: scomparvero i piccoli stati a se per lasciare spazio alle unità politiche più vaste. Nel 1797 in Italia sono presenti 9 stati e 3 territori formati indipendentemente.

UN CONFRONTO GEOGRAFICO E POLITICO

Oltre che nella politica, ci furono cambiamenti anche nella vita quotidiana. Ora ci si poteva sposare con rito civile e il matrimonio non era più un vincolo indissolubile, dal momento che venne introdotto il divorzio.La Chiesa non rappresentava più l’istituzione alla quale dare ascolto in caso di incertezze e pericoli: era allo stato che bisognava indirizzarsi per chiedere aiuto e consiglio.Fu abolito il feudalesimo e inoltre fu introdotto un sistema scolastico statale gratuito. Questo diede a tutti i mezzi per coltivareil proprio talento e inoltre aiutava chi era nato senza privilegi ad affermarsi nella società

l'impatto nella quotidianità

Ritratto di una famiglia in epoca Napoleonica

I cittadini erano ora considerati come individui dotati di eguali diritti e poteri. Si mirava a favorire il libero sviluppo dell'attività e della capacità dei singoli.Specialmente all'interno dell'ambito famigliare, le cose cambiarono per quanto riguarda il tema della successione. Alcuni articoli del Codice abolirono l'instituto del fedecommesso. Mutò profondamente anche la percezione dello spazio. Il Regno d'Italia arrivò a comprendere nuove regioni e, sempre secondo il Codice civile del 1806, non si parlava più di sudditi ma bensì di cittadini. Non si faceva più distinzione fra lombardi/veneti/ pontifici.. ma tutti erano italiani. Il riconoscimento dei diritti civili fu esteso anche agli ebrei.

Il nuovo modello della cittadinanza

Milano Napoleonica

Ad amministrare ogni località erano dei funzionari statali di nomina governativa. Le carte d'identità divennero un documento obbligatorio consentendo_ ai cittadini di fruire dei servizi pubblici_ allo stato di esercitare controllo sugli individuiGli italiani impararono a conoscersi e a scoprire il senso di comune appartenenza allo stesso stato. Potevano spostarsi da un territorio all'altro senza essere interrotti da frontiere, godendo della libertà di movimento.

I cittadini del regno d'Italia avevano ora un solo governo e una sola capitale: Milano

Il Regno d'Italia

CONTRO

PRO

Ci furono comunque gravi pesi per i gruppi emergenti soprattutto sul piano fiscale. Inoltre era certamente vero che nell'esercito le persone facevano carriera grazie al loro talento, ma vi erano anche numerose morti.

borghesiaSi mostravano favorevoli poichè al vertice della società non c'era più l'aristocrazia legata al sangue e alla nascita, ma coloro in possesso di ricchezze, dunque i proprietari di terre, i commercianti, i professionisti, i funzionari e i militari.

Napoleone istituì inoltre una nuova nobiltà costituita da persone che hanno prestato servizio nell'amministrazione o nell'esercito, affiancata all'aristocrazia di sangue i quali non gradirono qusta iniziativa.

aristocrazia di sangueSi sentì estranea al cambiamento anche se approfittò della possibilità di acquistare i beni sottratti alla chiesa per poi rivenderli ai privati ed anche se alcuni suoi esponenti entrarono a far parte delle strutture del governo.

Le reazioni al governo napoleonico

La Costituzione di Cadice

L'occupazione francese in Spagna del 1808 fu seguita subito da un movimento di guerriglia, guidato da aristocratici e clero, che con il supporto inglese causarono ingenti perdite, anche economiche, all'Impero.Nel marzo 1812 la Spagna del Sud risultò già liberata dal dominio Napoleonico e con le Cortes di Cadice venne emanata una Costituzione che ristabiliva la monarchia borbonica ma prevedeva anche la sovranità nazionale e la separazione dei poteri.

L'INSURREZIONE SPAGNOLA

Mentre il dominio napoleonico si estendeva, piano piano iniziarono ad esserci alcuni segni di ribellioni in alcuni degli stati conquistati, soprattutto in quelli dove la popolazione aveva sempre mantenuto ideali radicali e mai principi individualistici

La caduta dell'impero di napoleone

Dato che lo zar Alessandro non aveva rispettato gli accordi stabiliti con la pace di Tilsit e aveva rivendicato una politica autonoma e la sospensione del blocco continentale contro l'Inghilteerra, l'esercito francese attaccò la Russia nel 1812.Lo zar allora ordinò al suo esercito di ritirarsi bruciando tutti i territori e i raccolti alle loro spalle, in modo da impedire che l'esercito francese potesse rifornirsi.I francesi raggiunsero Mosca il 14 Settembre, ma furono coinvolti in un volontario incendio della capitale da parte dei Russi, restando privi di alloggi e vettovaglie.Con l'arrivo dell'inverno Napoleone ordinò la ritirata, ma il clima rigidissimo del territorio e la mancanza di equipaggiamenti decimarono l'esercito francese.Nel novembre 1812 decine di migliaia di Francesi persero la vita nel tentativo di superare le acque gelate del fiume Beresina.

LA CAMPAGNA DI RUSSIA

Nel febbraio 1813 si costituì la sesta coalizione antifrancese, formata da Russia, Prussia, Austria e Svezia che nell'ottobre 1813 sconfissero a Lipsia l'esercito di Napoleone nella Battaglia delle Nazioni. A fine Marzo 1814 i russi invasero Parigi e il 6 aprile Napoleone fu costretto ad abdicare ottenendo la possibilità di formare un regno autonomo nell'Isola d'Elba.

LA SCONFITTA DI LIPSIA E L'ABDICAZIONE

Il campo di battaglia di Waterloo oggi

Nel marzo 1815 Napoleone fuggì dall'Isola d'elba e sbarcò a Cannes. In seguito raggiunse Parigi e si insediò sul trono francese.Questo nuovo regno durò soltanto 100 giorni, infatti i sovrani europei si unirono in una settima coalizione e nel giugno 1815 lo sconfissero definitivamente a Waterloo, vicino a Bruxelles.Napoleone fu esiliato nell'isola di Sant'Elena dove rimase fino alla morte, avvenuta il 5 maggio 1821

I CENTO GIORNI E LA BATTAGLIA DI WATERLOO

Presentazione di Storia 4G 14/12/2021 A.S.2021/2022

Benedetta Frateschi, Chiara Guerrieri, Alessia Martinelli, Alice Rossi, Giulia Carrucciu, Giulia Bruni, Krizza Mae Abante, Manuel Santi.

Grazie dell'ascolto :)