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Shoah

Domenica Lavalle

Created on November 21, 2021

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Transcript

La Shoah

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Linea del tempo

Ideologia nazista

La razza ariana

L'antisemitismo

Leggi di Norimberga

Mein Kampf

Notte dei cristalli

Leggi razziali in italia

Campi di concentramento

Linea del tempo

Novembre 1923

8 maggio 1945

1920

Luglio 1919

1933

Hitler, nominato cancelliere dal presidente Hindenburg, assume la guida del governo tedesco.

Il giovane Hitler entrò in contatto con il partito dei lavoratori tedeschi

Hitler fonda un piccolo partito di destra che, un anno dopo, prende il nome di Partito nazionalsocialista.

Putsch di Monaco, in Baviera, ma il putsh fallisce e viene arrestato.

L'esperienza nazista come sistema di governo si è conclusa con la resa incondizionata dell'esercito tedesco.

Ideologia Nazista

L’ideologia nazista fonda le sue origini nel malcontento diffuso in Germania dopo l’armistizio del 1918, che aveva concluso la prima guerra mondiale e sancito la sconfitta tedesca, e dopo il trattato di Versailles, che aveva condotto il Paese sul lastrico. Si vennero così a creare numerosi partiti di estrema destra; tra questi, il partito degli operai tedeschi, che prese poi il nome di partito nazionalsocialista al quale s’iscrisse anche Adolf Hitler.

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La razza Ariana

L’idea cardine del nazismo, dalla quale derivarono tutte le altre, consiste in una trasposizione sul piano sociale delle teorie darwiniane. Si venne così a creare l’idea di una razza superiore, la cosiddetta “razza ariana”, l’unica degna di vivere e governare anche per mezzo della violenza.

Tutti coloro che non rientravano nei “canoni” prestabiliti e non erano perciò di razza ariana non meritavano nulla.

Il più forte trionfa, perciò non deve esistere compassione verso gli altri, né rispetto per le leggi

Hitler

L'antisemitismo

L’odio verso il diverso manifestato sin dal principio dal partito di Hitler colpì in maniera assai più violenta gli ebrei. L’antisemitismo venne favorito in Germania soprattutto dal piccolo numero di ebrei presenti nel territorio: fu così molto più facile diffonderne un’immagine falsata. La “lotta” del partito nazista non era di tipo religioso; si trattava piuttosto dell’unione di motivi politico-economici e pseudoscientifici, che evidenziavano una netta “differenza” e “incompatibilità” tra la razza ariana e quella e braica.

Proprio il concetto di “colpa” è basilare nel programma di propaganda di Hitler, poiché gli ebrei erano accusati di essere i responsabili della sconfitta durante la Prima Guerra Mondiale e di essere inoltre sostenitori del comunismo bolscevico. Inoltre ogni ebreo era parte integrante di una massa omogenea, nella quale tutti avevano le stesse colpe. Se un qualsiasi ebreo commetteva un delitto, automaticamente tutti gli ebrei l’avevano a loro volta commesso.

Aron Tamir: “L’ebreo è colpevole di qualsiasi cosa, sempre”

La notte dei cristalli - 9 e 10 novembre 1938

Nelle marce del novembre 1938 furono bruciate o completamente distrutte almeno 1406 sinagoghe e case di preghiera ebraiche, distrutti i cimiteri, i luoghi di aggregazione della comunità ebraica, migliaia di negozi e di case private.

A scopo intimidatorio e per prevenire ogni possibile ribellione, Müller e Heydrich ordinarono anche che si effettuassero tra gli ebrei degli arresti di massa di uomini giovani.

Alcuni dati

267

Le sinagoghe distrutte dai rivoltosi

Negozi che appertenevano a ebrei che vennero saccheggiati

7500

30.000

Ebrei maschi arrestati

91

La Kristallnacht costò la vita a 91 ebrei

Mein Kampf

Punti salienti del libro:

Mein Kampf (La mia battaglia) è il saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del Partito nazionalsocialista sotto forma di un'autobiografia.

  1. La creazione di un socialismo nazionale;
  2. La lotta al bolscevismo;
  3. L'antisemitismo;
  4. La caratterizzazione della razza ariana pura e superiore;
  5. L'alleanza con il Regno Unito al fine di evitare un'eventuale guerra su due fronti.

Leggi di Norimberga

Sono dette Leggi di Norimberga l'insieme di tre leggi promulgate il 15 settembre 1935 dal Reichstag dal Partito Nazionalsocialista, convocato a Norimberga. Le leggi comprendevano:

La legge sulla cittadinanza del Reich

La legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco

La legge sulla bandiera del Reich

Tutte e tre le leggi furono annullate il 20 settembre 1945 dalla Legge n. 1 della Commissione alleata di controllo.

Legge sulla cittadinanza del Reich

La legge sulla cittadinanza del Reich prevedeva la divisione della popolazione in "cittadini del Reich" cioè cittadini di sangue tedesco o simile e semplici appartenenti allo stato, cioè i "membri di razze estranee". Venne di fatto stabilita una società divisa in due classi, cittadini con pieni poteri politici e persone con poteri e diritti limitati.

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Legge sulla bandiera del Reich

La legge sulla bandiera del Reich stabiliva in maniera definitiva che la croce uncinata diventasse il simbolo sulla bandiera e che i colori del Reich erano nero, bianco e rosso, che divenne bandiera di stato e bandiera civile.

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Legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco

La legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco proibiva i matrimoni e i rapporti extraconiugali tra ebrei e non ebrei. Lo scopo era il mantenimento "della purezza del sangue tedesco", uno dei capisaldi dell'ideologia nazionalsocialista. Infrazioni alla legge erano considerate reato di oltraggio razziale e punite con il carcere. Le sanzioni per i rapporti tra ebrei e non ebrei erano previste solo per gli uomini, non per le donne.

Campi di concentramento

Il campo di concentramento (o internamento) è una struttura carceraria all'aperto adatta alla detenzione di civili e/o militari. Si tratta solitamente di una struttura provvisoria, adatta a detenere grandi quantità di persone, in genere prigionieri di guerra, destinati a essere scambiati o rilasciati alla fine del conflitto.

Leggi razziali in italia

Le leggi razziali fasciste furono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana.

Esse furono rivolte prevalentemente contro le persone ebree. Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini, da un palco posto davanti al Municipio in Piazza Unità d'Italia, in occasione di una sua visita alla città. Furono abrogate con i regi decreti-legge n. 25 e 26 del 20 gennaio 1944, emanati durante il Regno del Sud.

IL MANIFESTO DELLA RAZZA

  1. LE RAZZE UMANE ESISTONO.
  2. ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE.
  3. IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO.
  4. LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ È ARIANA.
  5. È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI.
  6. ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA".
  7. È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI.
  8. È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D'EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA.
  9. GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA.
  10. I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO.

Un documento importante in vista della promulgazione delle cosiddette leggi razziali fu il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato originariamente in forma anonima su Il Giornale d'Italia il 14 luglio 1938 col titolo "Il Fascismo e i problemi della razza".

È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo arianonordico.

(La difesa della razza, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2)