L'età comunale in Italia
Sara Aschelter
Created on November 9, 2021
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Transcript
Prof.ssa Sara Aschelter
iniziamo
L'Italia nel Duecento e nel Trecento
l'età comunale in italia
Prof.ssa Sara Aschelter
stilnovismo
contatti
religiosa
siciliana
volgari
federico ii
intellettuale
cultura
valori
mercante
società
politica
L'età comunale in Italia
indice
Prof.ssa Sara Aschelter
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NORD E CENTRO: Comuni;CENTRO: Stato della Chiesa (attuale Lazio e parte della Toscana);SUD: monarchie basate sul feudalesimo.I Comuni sono lacerati da lotte interne e spesso in conflitto tra loro. Di questa situazione approfittano uomini ambiziosi, appartenenti a famiglie nobili o molto ricche, che impongono il loro potere creando nuove organizzazioni statali, le Signorie. La Chiesa, corrotta e dedita ai beni terreni, perde importanza politica e morale. Anche per questo motivo, il papa francese Clemente V trasferisce la sede papale da Roma ad Avignone, cercando la protezione del re di Francia, Filippo IV (1268-1314).
Dal punto di vista politico, l'Italia del Duecento e del Trecento presenta profonde differenze.
La situazione in Italia
politica e società
Prof.ssa Sara Aschelter
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nell'età comunale
Società
Prof.ssa Sara Aschelter
Una caratteristica fondamentale di questa nuova figura è l'attenta amministrazione del denaro. Questa particolare attenzione, che il signore feudale guardava con disprezzo, viene considerata dal mercante una virtù. Per il mercante il lavoro diventa un vero e proprio valore, una qualità che contraddistingue l'uomo che crea la sua fortuna.
Con la nascita dei Comuni, il centro della vita economica e sociale si sposta dalla campagna alla città. L'economia è ora aperta, cioè fondata sullo scambiio delle merci e sulla rapida circolazione dei capitali, a differenza di quella feudale che rimaneva chiusa nel feudo.L'attività principale diviene quella del mercante.
La visione del mondo
la figura del mercante
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Prof.ssa Sara Aschelter
E' evidente come la visione del mondo sia più dinamica rispetto al passato. La realtà cittadina, proprio perché caratterizzata da un'economia aperta, è in continuo cambiamento. Questo influenza la visione del mondo, destinato a trasformarsi anche lui per mano dell'uomo, grazie alle sue intelligenza e volontà. Il mercante è inoltre spinto a cercare e conoscere luoghi lontani, per soddisfare la curiosità derivante dai suoi interessi. Questa attenzione verso la realtà concreta rende l'uomo più consapevole dell'importanza della propria vita. L'interesse per i beni materiali era dunque più che giustificato!
I valori mercantili
una nuova visione del mondo
Prof.ssa Sara Aschelter
La nuova concezione del mondo si riflette anche sulla cultura. I principali luoghi di elaborazione della cultura sono:- la scuola, inizialmente sotto la guida dei religiosi;- l'università, in cui si elaborano le forme più alte del sapere;- le corti signorili, dove i signori amano circondarsi di artisti e letterati. La diffusione orale della cultura avviene anche in spazi pubblici come:- la bottega, in cui avviene la formazione professionale;- la strada, la piazza, il mercato, posti in cui i giullari cantano e recitano soprattutto poemi cavallereschi. Emerge la figura dell'intellettuale cortigiano al servizio di un signore che lo protegge per dare lustro alla sua corte, per redigere documenti ufficiali o come ambasciatore.
Scuola, università, spazi pubblici
i luoghi della cultura
Prof.ssa Sara Aschelter
Dalla scuola siciliana inizia la lunga storia della poesia e della letteratura italiane, destinata ad ampi e secolari sviluppi.Con l'affermarsi delle Signorie nascerà poi un altro tipo di corte: i signori amano circondarsi di uomini di cultura e di letterati, per ricavarne prestigio e ammirazione.
Un fenomeno unico nel suo genere è costituito dalla corte dell'imperatore Federico II di Svevia in Sicilia.Intorno all'imperatore, uomo colto, studioso e poeta egli stesso, si forma tra il 1230 e il 1250 una scuola poetica, costituita dai funzionari della corte stessa.Si tratta della scuola siciliana, che riprende nel volgare locale i temi dell'amore cortese della società provenzale, cantate nelle liriche dei poeti trobadori.
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La corte di Federico secondo
la corte come luogo di cultura
Prof.ssa Sara Aschelter
La figura del laico
l'intellettuale
CORTIGIANO
Con l'affermarsi delle Signorie nel corso del Trecento compare un nuovo tipo di intellettuale, il cortigiano. - Al servizio del signore, dà prestigio alla sua corte con presenza e opere;- Svolge incarichi per il signore, come ambascerie e redattore d'epistole o di documenti ufficiali. - Non partecipa attivamente alla vita cittadina- Produzione letteraria disinteressata, quasi di distacco dalla realtà.
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Più tardi rispetto alla corte di Federico II, nei comuni del Nord e del centro si sviluppa la figura dell'intellettuale cittadino.- Partecipa alla vita del Comune, ricopre cariche pubbliche, vive con passione le lotte tra fazioni.- Non vive del lavoro di scrittore, ma lo affianca a un'altra professione (giudici, notai, insegnanti, mercanti).- Educano la coscienza dei cittadini. La letteratura mira alla divulgazione = intento didattico- Diffondono passione politica = impegno civile
CITTADINO
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Dal latino al volgare
La nuova cultura è espressione della nuova classe sociale dei mercanti e dei banchieri, per questo trasmette i nuovi valori tipici della borghesia in una lingua diversa dal latino, che oramai conoscono solo le persone di cultura alta.Si diffonde così il volgare e il latino rimane come lingua in cui si tramanda la cultura più specialistica (medicina, diritto, ecc.).Quando poi la Toscana acquista sempre più importanza dal punto di vista culturale nelle opere in versi e in prosa prevarrà il toscano.Inoltre, le meravigliose opere di Dante, Petrarca e Boccaccio serviranno presto da modello per altri autori. Per questo motivo, il campo del toscano si restringe ancora di più ed è infine il fiorentino ad affermarsi come lingua letteraria in Italia. Nella vita comune, però, si continuano a usare i molti volgari che variano da luogo a luogo.
L'affermazione dei volgari
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San Francesco
letteratura religiosa
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La Chiesa ufficiale risponde alle eresie in diversi modi:- Creazione di oridini religiosi che si richiamano alla povertà, come i Francescani (1223), e all'ortodossia, come i Domenicani (1216) entrambi voluti da papa Onorio III. Entrambi gli ordini si dedicarono alla predicazione: Francescani attraverso parabole al popolo; Domenicani attraverso l'interpretazione dei passi delle Sacre Scritture;- Creazione del Tribunale della Santa Inquisizione, di fronte al qule erano spesso condonnati alle morti più atroci i colpevoli d'eresia o presunti tali. Le espressioni letterarie della devozione religiosa si registrano soprattutto nell'Italia centrale, tra Umbria e Toscana.
Il nuovo ceto mercantile è portatore di modelli di vita raffinati ed eleganti, che richiedono una grande disponibilità di denaro. Le classi più povere si differenziano ora in modo sempre più netto e si accentuano le situazioni di emarginazione e di disagio, non solo in campo politico e sociale, ma anche in quello morale e religioso. Queste diverse realtà favoriscono l'emergere delle eresie, movimenti religiosi differenziati tra loro ma accomunati dal forte desiderio di ritornare allo spirito dei Vangeli della Chiesa originaria, caratterizzata dalla povertà, dall'amore disinteressato per il prossimo, dalla vita semplice in comunità.
UMBRIA: San Francesco d'Assisi e Iacopone da TodiTOSCANA: Santa caterina da Siena
San Francesco
letteratura religiosa
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Corte di Federico secondo
scuola siciliana
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La poesia siciliana riprende i temi dei modelli provenzali, anche se introduce una nuova forma, che avrà una lunga fortuna non solo in Italia: il sonetto. I poeti siciliani sono tutti funzionati di corte: - Iacopo da Lentini (1210-1260) era notaio;- Pier della Vigna (1190-1249) era un esperto di arti cancelleresche - la cancelleria era l'ufficio addetto alla stesura e alla registrazione di documenti ufficiali;- Guido delle Colonne (1210-1287) era un giudice. In Sicilia vi era un forte potere monarchico assoluto e accentratore, non c'era spazio per una poesia d'impegno o civile. I temi trattati sono quelli della poesia d'evasione: amore come pure gioco aristocratico e raffinato.
Alla corte siciliana di Federico II di Svevia tra il 1230 e il 1250 sorgono imitatori della poesia provenzale che non usano la lingua d'oc, bensì il volgare siciliano, depurato e raffinato per questo definito siciliano illustre.I poeti siciliani creano così la prima poesia non in lingua latina d'Italia, in quello che sarà definito volgare italiano. I loro testi, tuttavia, non ci sono giunti nella loro redazione originale se non in rari casi, ma nella trascrizione dei copisti toscani. Questi hanno sovrapposto le loro caratteristiche a quelle del volgare siciliano (còri/amòri = cuore/amore).
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Corte di Federico
La scuola siciliana
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Il sonetto
Prof.ssa Sara Aschelter
Una nuova tendenza poetica
dolce stil novo
Prof.ssa Sara Aschelter
Perché si chiama così?
dolce stil novo
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Prof.ssa Sara Aschelter
- Firenze, ultimi decenni del Duecento.
- Poeti fiorentini.
- Stile limpido e piano, definito dolce.
- Visione angelicata della donna.
Una nuova tendenza poetica
dolce stil novo
Prof.ssa Sara Aschelter
Uno dei temi centrali è l'identificazione di amore e gentilezza, intesa come nobiltà d'animo. Infatti, la superiore nobiltà d'animo dell'amante stilnovista si rintraccia nel suo saper amare finamente (fin'amor), cioè nel suo essere in grado di scrivere poesia d'amore di cultura raffinata.La gentilezza è un dato legato alle qualità personali, non alla nascita o a un titolo ereditario.Un vero e proprio manifesto programmatico è il componimento a destra, di Guido Guinizzelli.
La nobiltà d'animo
amore e gentilezza
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Temi frequenti nelle sue poesie sono:- identificazione tra amore e gentilezza;- donna-angelo;- bellezza della donna paragonata alle eccellenze della natura;- il saluto della donna che dona salvezza;- gli effetti della passione amorosa sull'amante, che si consuma e distrugge. Tipico di Guinizzelli è il sottile ragionamento filosofico presente in molti componimenti, che risente della sua formazione nella storica università di Bologna. Il suo stile è limpido e scorrevole.
Guinizzelli fu un giudice nato a Bologna nel 1235, impegnato nelle vicende politiche della sua città.Di famiglia ghibellina, fu costretto a rifugiarsi sui colli Euganei, a Monselice vicino Padova, quando venne sconfitta la sua fazione e lì morì nel 1276.La produzione di sicura attribuzione comprende:5 canzoni15 sonettiLa canzone Al cor gentil rempaira sempre amore presenta tutte le caratteristiche dello stilnovismo.Dante lo definisce suo maestro e nel canto XXVI del Purgatorio lo chiama:"padre/mio e de li altri miei miglior che mai/rime d'amor usar dolci e leggiadre"(padre mio e degli altri poeti migliori di me che hanno composto rime d'amore soavi ed eleganti)
Al cor gentil rempaira sempre amore
guido guinizzelli
Prof.ssa Sara Aschelter
buono studio