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BASILICA DI SANT'ANTONIO A PADOVA
alice_abba_2005
Created on July 16, 2021
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Transcript
La Basilica di Sant'Antonio
A Padova
alcuni cenni storici
INTRODUZIONE
GLI STILI PRESENTI
LA PLANIMETRIA
Indice
LA DESCRIZIONE INTERNA
LA DESCRIZIONE ESTERNA
I MATERIALI UTILIZZATI
ANEDDOTI E CURIOSITA'
Introduzione
La Basilica di Sant’Antonio a Padova, conosciuta con il nome “Il Santo”, è l’edificio religioso più importante della città e meta di migliaia di pellegrini che ogni anno il 13 giugno, festa del Santo, invadono le vie del centro per la famosa processione
La Basilica, che fu iniziata nel 1232 per custodire la tomba del frate francescano Antonio, morto a Padova nel 1231, sorge nel luogo ove già dal 1110 esisteva una chiesa dedicata a Maria poi inglobata nella Basilica come Cappella della Madonna Mora.
Nel 1229 era sorto accanto alla chiesetta il convento dei frati fondato probabilmente dallo stesso Sant’Antonio. L’attuale Basilica è in gran parte l’esito a cui si è giunti attraverso tre ricostruzioni, succedutesi nell’arco di una settantina d’anni: 1238-1310.
Non si conosce l’architetto che ha progettato la basilica. Probabilmente è stato un francescano dotato di grande genio e una vasta cultura figurativa. La costruzione è iniziata nel 1232, un anno dopo la morte del santo
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alcuni cenni storici
La Basilica di Sant’Antonio di Padova fu costruita tra il 1232 ed il 1310 laddove secondo una tradizione tardo medievale sorgeva in età romana un tempio a Giunone
Nel Medioevo sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria Mater Domini, a fianco della quale nel 1229 fu fondato un convento dei francescani, forse proprio da Sant’Antonio che vi soggiornò tra il 1229 ed il maggio 1231. Quando Frate Antonio morì all’Arcella il 13 giugno 1231 la sua salma fece ritorno a Padova in questo convento e composta in questa chiesa.
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gli stili presenti
La Basilica di Sant’Antonio a Padova presenta nella sua complessa struttura una caratteristica fusione di stili
La lunetta del portale maggiore in cui il Mantegna raffigurò i santi Antonio e Bernardino da Siena, oggi conservata al Museo Antoniano, è sostituita da una copia di Nicola Locoff. Le tre porte in bronzo sono state realizzate dall’architetto Camillo Boito (1895).
Elementi romanici nella facciata a campana, gotici nella pianta del deambulatorio con le sette cappelle, bizantini nelle otto cupole rivestite in piombo e moreschi nei due campanili sottili e slanciati. Il tempio fu subito oggetto di attenzioni e cure, anche da parte del Comune di Padova che chiamò i più valenti artisti per decorarlo, a partire da Giotto che pare lavorò per il Capitolo dei Frati, nell’attuale omonimo chiostro
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La planimetria
La planimetria è una vera sorpresa per un romanico-gotico di matrice veneta
La pianta è impostata su una particolare centralità che nelle tangenti del transetto converge al corpo longitudinale, tuttavia la croce, per l’allungamento della nave, è latina. Sei sono le cupole emisferiche che s’appoggiano ad alti tamburi sorretti dai pilastri, la settima cupola si schiude a corolla sopra il coro.
Le navate laterali (quelle sul lato nord cubiche, quelle sul lato sud poligonali) sono coperte da volte a crociera. In testa la basilica si conclude con l’abside semicircolare del coro, attorniata dal deambulatorio coronato da cappelle a raggiera, anche questi elementi sono coperti da volte ogivali a crociera.
Nel transetto, nella zona presbiterale e nel deambulatorio la copertura delle volte si presenta più slanciata rispetto alle prime quattro campate del corpo longitudinale (nave). Questo perché la costruzione si prolungò per un po’ più di un secolo.
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i materiali utilizzati
I materiali utilizzati sono diversi, ma prevale certamete il marmo
Il marmo rosso prevale sicuramente nella maggior parte della Basilica, tra cui tutto il pavimento e in alcune delle cappelle. Prevale sicuramente per la maggior parte della Tomba di Sant'Antonio e l'oro nella cappella delle reliquie. Si notano anche dei particolari in legno, presente negli altari
L’alzato frontale è marcato da una loggetta con camminamento a due piani, che lo spartisce orizzontalmente staccando il timpano con rosone centrale affiancato da bifore dalla sezione inferiore ritmata simmetricamente da archi a sesto acuto rientranti, che inquadrano il portale centrale e le due porte alle estremità laterali del muro di facciata. La plasticità dell’insieme è data dal rientro delle ogive, dalle cornici bianche degli elementi architettonici, e dall’ampiezza degli archiacuti esterni rispetto a quelli più stretti in prossimità del portale principale incastonato da lesene che sorreggono un arco a tutto sesto sopra il quale s’apre una nicchia con la statua del santo patrono; nell’interno delle cornici architettoniche le strette aperture a strombo, di diversa lunghezza. La fronte tradisce la spartizione a tre navate dell’interno. Le navatelle meno ampie della centrale corrispondono ai due archi esterni. Sempre all’esterno si possono ammirare i costoloni incassati nei muri perimetrali derivati dal gotico francese così come gli archi a ogiva e il rosone.
la descrizione esterna
La imponente basilica di Sant'Antonio si erge suntuosa nel centro di Padova, con le sue tre cupole e i suoi due campanili
La facciata è a capanna semplice di derivazione romanica; la copertura a due spioventi è impreziosita dagli archetti pensili del Romanico lombardo (derivati dall’architettura tardo imperiale), coronata da un campanile cilindrico (elemento orientale) terminato con cuspide, che prolunga il vertice del timpano.
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la descrizione interna
L’interno della Basilica di Sant’Antonio a Padova, a croce latina e a tre navate che si uniscono in semicerchio dietro la tribuna, dove si aprono nove cappelle radiali,
E' un concentrato di capolavori, tra cui il complesso donatelliano: trenta opere, alcune ammirabili presso l’altare maggiore, che il grande Donatello ha creato a Padova, dal 1444 al 1450, e che costituiscono uno degli eventi fondamentali del rinascimento e dell’arte non solo italiana.
e la Cappella del Tesoro, opera barocca del Parodi (allievo dei Bernini), che custodisce le reliquie del Santo, tra cui la sua lingua
Tra le cappelle più importanti ci sono la Cappella della Tomba di Sant’Antonio, chiamata anche Arca, la Cappella del Beato Luca Belludi, interamente affrescata da Giusto de’ Menabuoi (1382),
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L'altare maggiore
La cappella delle reliquie
La cappella di San Giacomo
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La cappella di sinistra
I chiostri
La tomba di Sant'Antonio
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ANEDDOTI E CURIOSITA'
La cappella delle Reliquie è una delle cappelle più spettacolari presenti nella Basilica, non accessibile e sbarrata da due cancelli chiusi, che separano i visitatori da una stanza semi circolare e decorata d'oro
Nella cappella delle Reliquie , vengono appunto conservati i resti del Santo. Tra cui il mento e la lingua incorrotta del Santo, il macigno guanciale, l'apparato vocale e cute del capo. La cosa che più colpisce è che le reliquie vengono conservate in una teca adornata di decorazioni dorate. Inoltre vengono conservati, in teche differenti: il piviale rosso utilizzato dal Santo, la tonaca del Santo e le casse
grazie per l'attenzione
Lavoro eseguito da: Alice Abbà