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Catullo

marzanosal2004

Created on May 30, 2021

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Transcript

amare e bene valle

liber catullanium, carme 72

Esto es un párrafo listo para contener creatividad, experiencias e historias geniales.

amare e bene valle

Dicebas quondam solum te nosse Catullum, Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem. Dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam, sed pater ut gnatos diligit et generos. Nunc te cognovi: quare etsi impensius uror, multo mi tamen es vilior et levior. Qui potis est, inquis? Quod amantem iniuria talis cogit amare magis, sed bene velle minus

amare e bene valle

traduzione

Una volta dicevi di conoscere solo Catullo, Lesbia, e di non voler avere nemmeno Giove al posto mio. Una volta ti amavo, non tanto come la gente comune ama un’amica, ma come un padre ama i generi ed i cognati. Adesso ti ho conosciuto: perciò anche se ardo con maggiore violenza tuttavia mi sei molto più senza valore e di poca importanza. Come è possibile dici? Perché tale offesa costringe l’amante ad amare di più, ma a voler bene di meno.

Nel carme 72 il poeta si tormenta ricordando le contraddizioni della sua amata, Lesbia, e confessando di avere ancora una passione ardente per lei, passione che tuttavia da un lato fa crescere in lui il desiderio di lei e da un altro lo porta a volerle sempre meno bene; queste due emozioni sono chiamate da Catullo, con un’espressione famosa, Amare e Bene velle (“Amare“, in senso sessuale, e “Voler bene“, nel senso di affetto e di stima reciproca), e rappresentano un significato profondo del dualismo catulliano.

Petrarca:"dualismo"

il contrasto tra anima e corpo si complica in un vero e più moderno conflitto interiore tra il desiderio della bellezza del corpo femminile e il senso di colpa. Lo splendore di Laura turba i sensi del poeta e nello stesso tempo il sentimento del peccato e della fragilità è motivo di tormento. Mentre nella poesia stilnovistica, e soprattutto in Dante, l’amore viene sublimato in una dimensione spirituale, quasi depurato dalla contaminazione con il corpo a vantaggio delle esigenze dell’anima.

in Petrarca non è più possibile conciliare questi due termini subordinando l’uno all’altro. L’anima e il corpo hanno forza e diritti uguali e convivono nella coscienza del poeta sia pur con voci contrastanti. Da qui l’esperienza del" doppio uomo" che rende contraddittoria la sua vita interiore. Anche dopo la morte di Laura, Petrarca non arriverà mai al disprezzo per il corpo e quindi ad aderire ad una visione ascetica: il corpo viene apprezzato sempre nella sua bellezza anche dopo la morte