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Gerusalemme
Sanithi
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GERUSALEMME
Terra Santa e tormentata - Sanithi Galappatthi Baduge 3a H
Indice
Cliccare sull'argomento interessato
Gerusalemme oggi
Pagina XVII
Le crociate
Pagina VII
Terra Santa
Pagina II
Sitografia
Pagina XXXIV
Gerusalemme: tre volte santa
Il centro naturale della Cristianità, quello che richiama tutti i Cristiani alle origini della loro religione, è Gerusalemme. Questa città, però, il cui nome significa “Città di pace”, è considerata “santa”, per motivi diversi, non solo dai Cristiani, ma anche dagli Ebrei e dai Musulmani. Ciò ha fatto sì che, nel corso della storia, essa fosse contesa tra i fedeli delle tre maggiori religioni monoteiste, di cui ospita i monumenti religiosi più importanti. Ancora oggi il suo possesso è oggetto di un sanguinoso contenzioso tra Ebrei e Palestinesi.
Gerusalemme: tre volte santa
La città della dimora di Yahwéh…
Storicamente Gerusalemme è stata Città Santa prima di tutto per gli Ebrei. Conquistata intorno al 1000 a.C. dal re Davide, in essa il suo successore, Salomone, fece edificare il Tempio: l’unico luogo, dove era consentito rendere culto al dio unico, Yahwéh. Nel Tempio di Gerusalemme era custodita l’Arca dell’Alleanza ed esso era considerato il luogo della dimora di Dio in mezzo al suo popolo, il segno concreto della sua presenza.
Più volte distrutto e ricostruito, del Tempio rimane solo un muro perimetrale(“Muro del Pianto”, dinanzi al quale gli Ebrei si raccolgono per pregare e che costituisce il luogo più sacro per il mondo ebraico). Varie vicende nel corso della storia hanno allontanato gli Ebrei dalla loro Città Santa, (deportazione in Babilonia fino alla dispersione del popolo ebraico- diaspora- iniziata nel 70 d.C. con la distruzione della città per opera dei Romani), ma Gerusalemme rimane ancora, da 3000 anni, il luogo più sacro per religione ebraica.
Gerusalemme: tre volte santa
Città Santa per i cristiani
Il Cristianesimo, fin dal suo sorgere, ebbe in Gerusalemme uno dei centri più importanti. Gesù era un ebreo ed ebrei erano tutti i suoi apostoli: era dunque naturale che la nuova religione, sorta all’interno della tradizione ebraica, attribuisse a Gerusalemme una notevole importanza. Nella città, inoltre, si erano svolti gli eventi culminanti della vicenda terrena di Gesù: alcuni tra gli episodi più importanti della sua vita pubblica, ma soprattutto la sua morte e la sua resurrezione.
La prima persona a recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme fu sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, la quale, secondo la tradizione, vi ritrovò la croce sulla quale era stato inchiodato Gesù. Dopo di lei, numerosissimi furono i pellegrini che si recarono a visitare i luoghi santi. Nel IV e V secolo, in Palestina fu tutto un fiorire di monasteri, che testimoniano dell’importanza che tutta la regione (da allora definita Terrasanta), e non solo Gerusalemme, aveva assunto per i Cristiani
Gerusalemme: tre volte santa
Il luogo dove Maometto ascese al cielo…
Nel 691 fu edificata la Cupola della Roccia e, successivamente, la grande Moschea di al-Aqsa (cioè la “distante, la lontana”, perché fu la moschea più lontana da La Mecca ad accogliere Maometto). Questi monumenti sorgono nell’area, detta Monte del Tempio o Spianata delle Moschee (in arabo al-Haram ashSharif, cioè “nobile recinto o giardino sacro”), dove un tempo sorgeva il Tempio ebraico, tanto che uno dei muri di contenimento della Spianata è proprio il Muro del Pianto sacro agli Ebrei.
Gerusalemme divenne Città Santa anche per i Musulmani a partire dal VII secolo, quando fu conquistata per la prima volta dagli Arabi. Fino a quel momento l’Islam aveva due città sante, La Mecca (dove è custodita la Pietra nera) e Medina (dove si trova il sepolcro di Maometto). A partire dal VII secolo, si fa strada una nuova interpretazione della XVII sura del Corano, che identificava nella roccia del Monte Moriah, nel cuore di Gerusalemme, il luogo nel quale Maometto avrebbe iniziato il proprio “viaggio mistico” verso il cielo, per giungere fino ad Allah.
Le crociate
1099 - 1270
Otto spedizioni cristiane per fermare l'avanzata islamica e conquistare il controllo sulla Terra Santa
Le crociate: Le cause
Religiose, politiche, economiche
Economiche:
Politiche:
Religiose:
I mercanti cercavano di conquistare approdi e rotte commerciali con l’oriente
Molti sovrani parteciparono con lo scopo di allargare i loro domini
I cristiani volevano Togliere al dominio musulmano la Terra Santa
Le crociate: Papa Urbano II
Concilio di Clermont - Ferrand
" Per tutti quelli che partiranno, se incontreranno la morte in viaggio o in battaglia contro gli infedeli, vi sarà l’immediata remissione dei peccati… "
Papa Urbano II, nel Concilio di Clermont-Ferrand nel 1095:
- Chiama i Cristiani a salvare Gerusalemme e il Santo Sepolcro
- Promette l’indulgenza plenaria= perdono di tutti i peccati
- Pietro l’Eremita è il predicatore che diffonde l’appello del papa
Appello di Papa Urbano II
" Poiché avete promesso a Dio di osservare tra voi la pace è il caso di impegnare le forze della vostra onestà in qualche altro servizio a vantaggio di Dio e vostro. E’ necessario che vi affrettiate a soccorrere i vostri fratelli orientali che hanno bisogno del vostro aiuto. Infatti i Turchi, gente che viene dalla Persia (…) che hanno ucciso molti uomini e altri ha reso schiavi, che hanno rovinato chiese e devastato il regno di Dio, sono giunti fino al Mediterraneo (…) Diventino allora Cavalieri di Cristo quelli che fino a ieri sono stati briganti, combattano a buon diritto contro i barbari coloro che prima combattevano i fratelli. Conseguano il premio eterno coloro che hanno fatto il mercenario per pochi soldi! "
Le crociate: la crociata dei pezzenti
Pre-crociata
Costui, mentre ancora papa Urbano II tentava - attraverso la predicazione di vescovi ed abati - di organizzare un esercito regolare da far affluire prima a Costantinopoli e poi in Palestina, era riuscito a radunare attorno a sé circa 15.000 persone tra uomini e donne, che avevano abbandonato le loro case, animati dall'irresistibile aspirazione di partire subito per raggiungere Gerusalemme. Ma Pietro l'Eremita, rimasto a Costantinopoli, fu tra i pochi superstiti.
Le vere e proprie spedizioni armate furono precedute da un tentativo del tutto spontaneo, votato all'insuccesso, a seguito della predicazione di un monaco francese Pietro l'Eremita.
La prima Crociata
Goffredo di Buglione, Raimondo IV di Tolosa, Boemondo di Taranto e Tancredi di Altavilla.
(1096-1099)
Il disastro della Crociata popolare di Pietro l'Eremita aveva dimostrato che la semplice fede e lo zelo religioso, senza una adeguata preparazione militare, non avrebbero mai aperto ai Cristiani la via della riconquista di Gerusalemme. I principi occidentali che risposero all'appello del papa non caddero nello stesso errore di Pietro, ma organizzarono con gran cura la spedizione, predisponendo truppe ben addestrate e rifornimenti di viveri e di denaro per sostenere una lunga campagna militare. Nessuno, quindi, riuscì a partire dal suo feudo prima dell'agosto del 1096 e tutti si trovarono radunati con le loro truppe a Costantinopoli soltanto nella primavera dei 1097.
C'erano, tra gli altri, il duca della Bassa Lorena Goffredo di Buglione, suo fratello Baldovino, conte di Fiandra, il conte di Tolosa Raimondo IV, il duca normanno di Taranto, Boemondo, con suo nipote Tancredi.
La prima Crociata
Conquista di Gerusalemme: 1099
La marcia dei Crociati in direzione di Gerusalemme attraverso l’Asia Minore e la Siria, fu lenta e sempre accanitamente contrastata dai Turchi. Le rivalità dei principi la ritardarono ulteriormente. Infatti alcuni tra i più abili e coraggiosi tra di loro, non appena ebbero ottenuto i primi successi, abbandonarono l’impresa per creare un potere feudale personale in quelle terre.
Nonostante le defezioni, i Crociati arrivarono a Gerusalemme e, dopo un lungo assedio, presero d'assalto la città nel 1099. Anche la regione costiera della Siria e della Palestina fu conquistata dai Cristiani: con Gerusalemme essa costituì il Regno latino di Gerusalemme.
Gerusalemme conquistata
Seconda e Terza crociata
1144 e 1187
Seconda Crociata
Con la conquista di Edessa (1144) ad opera dei Turchi cominciò la controffensiva musulmana e cadde il primo degli Stati cristiani sorti dopo la Crociata. L'impressione causata in Occidente dall'avvenimento fu grande e, ad opera soprattutto di San Bernardo di Chiaravalle, fu predicata una nuova Crociata. Ad essa aderirono il re di Francia Luigi VII e l'imperatore di Germania Corrado III. L'unico episodio di rilievo della spedizione fu un breve e inconcludente assedio alla città di Damasco (1148). Fallito l'assedio, entrambi i re rinunciarono ad ogni tentativo ulteriore e ripresero la via dell'Europa.
Terza Crociata
La controffensiva musulmana culminò nel 1187 con la riconquista di Gerusalemme ad opera di un grande guerriero turco, il Saladino. Per una nuova impresa di liberazione del Santo Sepolcro partirono l'imperatore di Germania Federico Barbarossa, il re di Francia Filippo II Augusto e il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone. Ma nel 1190 il Barbarossa annegò nel varcare il fiume Salef in Asia Minore; Filippo Augusto ritornò ben presto in Francia e Riccardo Cuor di Leone, dopo aver subito una sconfitta davanti a Gerusalemme, preferì stipulare col Saladino una tregua.
E tante altre crociate...
Punti salienti:
NELLA SETTIMA LUIGI IX, RE DI FRANCIA, CADDE PRIGIONIERO
NEL 1291 TUTTI I TERRITORI CRISTIANI PASSARONO AL SULTANO D’EGITTO
NELL’OTTAVA MORI’ A TUNISI E FU PROCLAMATO SANTO
Riepilogo crociate
Cliccare sul + per maggiori dettagli
1096-1099
Prima Crociata
1146-1149
Seconda Crociata
Terza Crociata
1189-1192
1202-1204
Quarta Crociata
1217-1221
Quinta Crociata
1228-1229
Sesta Crociata
1248-1254
Settima Crociata
1270
Ottava Crociata
Uno sguardo al passato
Piccoli approfondimenti
Passare il cursore sopra al simbolo con gli occhi per scoprire dettagli sul passato!
Gerusalemme oggi
Qual è la situazione oggi?
Un conflitto che va avanti dal 1947
La storia del conflitto
Dal 1947 a oggi. Cliccare i + per approfondire l'anno interessato.
1947-1949
1974-1979
2002-2021
1987-1995
1981-1982
1956-1973
1996-2001
01
1947-1949
Le radici del conflitto
Forte della sua egemonia (politica e militare) nel territorio, per i trascorsi coloniali e per i mandati dell'ONU, la Gran Bretagna, abbandonerà però molto presto l'appoggio agli arabi per dirottarlo verso la causa ebraica.
Le radici profonde del conflitto risalgono addirittura al 1947, quando l'Assemblea dell'ONU vota la delibera che, spartendo la Palestina tra arabi ed ebrei, da luogo alla creazione del nuovo stato d'Israele. Qui si riversano quindi migliaia di ebrei scampati alle recenti persecuzioni naziste. Fino agli anni successivi alla prima guerra mondiale la Gran Bretagna appoggiava, anziché gli ebrei, ill nazionalismo arabo, considerato un buon alleato per contrastare il pericolo dall'espansionismo turco nel mediterraneo.
01
1947-1949
Le radici del conflitto
Tale circostanza, unita alle notevoli migrazioni ebraiche verso i territori palestinesi assegnati dalle Nazioni Unite, costituisce pertanto la primissima fonte di malcontento tra i paesi arabi. Tanto che alcuni di essi, in particolare Egitto, Siria, Giordania, Libano ed Iraq, attaccano nel 1948 il neonato stato israeliano, provocando la sua immediata reazione e originando la prima guerra arabo israeliana. La fine delle belligeranze avviene con l'armistizio del 1949 e Israele si ritrova ad avere, a causa della sua sostanziale vittoria, un territorio ancora più vasto di quello deciso dall'ONU, Lo stato ebraico è anche ammesso tra i membri della stessa ONU e viene riconosciuto dagli USA e dall'URSS.
1956-1973
Seconda Fase. Cliccare sul + per approfondire i conflitti.
Si prosegue poi con la terza, nel 1967, meglio conosciuta come la "guerra dei sei giorni". Ed è durante questo ennesimo capitolo di odio che israele occupa i famigerati territori di Gaza, della Cisgiordania, del Golan e del Sinal.
Per arrivare, nel 1973, al quarto conflitto arabo-israeliano (guerra del Kippur) Nel frattempo l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), nata nel 1964, inizia la sua attività di guerriglia contro Israele.
Da questo momento in poi è un susseguirsi di tensioni e schermaglie fra lo stato di israele, sostenuto dagli Stati Uniti, ed i paesi arabi. Si comincia nel 1956 con la seconda guerra arabo israeliana, provocata dalla crisi del canale di Suez.
1947-1949
Terza fase
Nel biennio 74-75, grazie alla mediazione USA, Israele restituisce ad Egitto e Siria parte dei territori occupati durante le guerre. In particolare nel 1979, con gli accordi di Camp David ed il delicato lavoro di negoziazione del presidente americano Jimmy Carter, si giunge al primo vero trattato di pace fra il premier egiziano Sadat ed il primo ministro israeliano Begin. In virtù di tali accordi Egitto riconosce l'esistenza della stato di Israele, in cambio della restituzione della penisola di Suez.
Sadat pagherà con la vita, qualche anno più tardi (1981), il riconoscimento di Israele, rimanendo vittima di un attentato.
1981-1982
Quarta fase
I venti di pace sono presto dimenticati. Nel 1981 Israele occupa le alture del Golan ed un anno dopo sferra un improvviso attacco al Libano, occupandone la parte meridionale. L'operazione bellica prende il nome di "pace in Galilea" ed è a ragione considerata la quinta guerra arabo-israeliana. L'obiettivo palese dell'attacco è l'annientamento dell'OLP.
L'azione di guerra provoca la severa condanna da parte della comunità internazionale, la quale disapprova decisamente anche la successiva strage di civili palestinesi nei campi profughi di Beirut, ad opera di militari libanesi di fede cristiano maronita, ma con la responsabilità indiretta dell'esercito israeliano deputato alla sorveglianza di quei quartieri di Beirut. In seguito a tale evento, che segna una profonda crisi nella reputazione di Israele, l'allora ministro della difesa Ariel Sharon è costretto a dimettersi. Ritornerà però al governo, eletto come primo ministro, nel 2001.
1987-1995
Quinta fase
Nel 1987 si intensifica il malessere tra i profughi che vivono nei territori occupati e a dare voce a questo disagio è, sempre più, l'OLP di Vasser Arafat. Nel 1988 la protesta prende corpo attraverso il movimento integralista di Hamas che dichiarando il jihad (guerra santa) contro Israele, dà inizio alla prima Intifada (scossa, brivido, ovvero rivolta popolare con mezzi improvisati come le pietre). Intanto il Libano firma un accordo di pace con la Siria e promuove il disarmo di tutti i gruppi armati. Non accettano il disarmo gli Hezbollah filo-siriani ed anti israeliani, i quali rappresenteranno negli anni futuri il pericolo maggiore per l'esercito israeliano.
Tuttavia, proprio in tale momento di radicalizzazione delle posizioni, giunge un forte segnale di pace: POLP si dichiara disponibile ad accogliere la risoluzione n. 242 dell'ONU, che prevede il riconoscimento di Israele e la nascita dello stato indipendente di Palestina Il negoziato, tenuto inizialmente segreto dalle parti, sfocia negli accordi di Oslo del 1993, nei quali israele e OLP si riconoscono reciprocamente ed aprono un canale diplomatico per definire l'autonomia amministrativa della striscia di Gaza e di Gerico. La firma finale del trattato tra Rabin e Arafat avviene a Washington, di fronte al presidente USA Bill Clinton nella sua qualità di mediatore.
1987-1995
Quinta fase
Sulla scia dell'accordo raggiunto, I leaders arabi e israeliani formalizzano successivamente altre intese, di cui la più importante è quella detta di "Oslo 2" del 1995. Essa prevede in particolare l'impegno di Israele a ritirare le proprie truppe da buona parte della striscia di Gaza e dalla Cisgiordania, con la trasmissione della relativa sovranità alla neonata Autorità Nazionale Palestinese (ANP), la quale avrebbe dovuto costituire il primo organo politico del futuro stato palestinese.
Tuttavia la strada inaugurata per la pace si rivela ben presto lastricata di insidie. Innanzitutto, i termini degli accordi stipulati sono poco chiari, di difficile interpretazione, e ciò non agevola di certo la convivenza del popoli nei devastati territori occupati. Poi, nel novembre del 1995, viene assassinato il premier Rabin, per mano di un militante dell'estrema destra religiosa israeliana. Questi eventi determinano, dalla parte israeliana, una lunga crisi politica - resa manifesta dall'avvicendarsi di vari governi alla guida del paese - e, da quella palestinese, il riemergere dell'estremismo ed il conseguente arresto del processo di pace.
1996-2001
Sesta fase
Ma le relazioni tra le parti sono sempre tese, tante che nel 2000 esplode la seconda Intifada. Da questo momento in poi aumentano in modo impressionante gli attacchi di guerriglia urbana contro gli israeliani, compresi gli attentati suicidi finalizzati all'uccisione di civili ebrei, mentre resercito di Tel Aviv risponde con delle rappresaglie in cui gli interventi militari puntano all'assassinio di individui sospettati di essere terroristi palestinesi Il numero del morti aumenta in modo esponenziale e le prospettive di pace si fanno sempre più lontane.
In Israele si alternano i governi di Shimon Peres, Benjamin Netanyahu, Chud Barak e Ariel Sharon. Il fronte diplomatico vede un parziale successo con il ritiro dell'esercito israeliano da alcuni territori occupati: Libano meridionale. Gaza e 28 centri della Cisgiordania.
2002- Oggi
Notizie recenti
Negli ultimi anni sono da registrare due importanti iniziative a favore della pace La prima, voluta dal presidente americano George W. Bush, consiste in un piano cadenzato di impegni per entrambe le parti, denominato "Road Map". Esso intende porre definitivamente fine al conflitto, sulla base del principio "due popoli due stati". Prevede l'obbligo, a carico delle forze palestinesi, di abbandonare ogni forma di azione terroristica e la creazione, in ogni caso, dello stato palestinese. La Road Map ha ricevuto il parere favorevole di ONU, UE e Russia L'altro tentativo di portare la pace in Medio Oriente è stato avviato ad opera di due figure considerate sopra le parti il laburista israeliano Yossi Beilin e Tex ministro palestinese Adeb Rabbo.
A tale iniziativa, cur è stato dato il nome di "accordi di Ginevra", hanno aderito molti personaggi dello scenario politico internazionale. Anche questi ultimi accordi hanno contributo quantomeno a creare un tavolo di discussione per la risoluzione dei problemi sul tappeto, ma si differenziano dalla Road Map, oltre che per il diverso carisma dei promotori, per l'auspicato coinvolgimento delle forze internazionali nel processo di pace e per l'originale soluzione della questione di Gerusalemme, che verrebbe divisa in vari settori (con sovranità separate) per diventare la capitale di due stati
Eventi recenti
Da ricordare
2004
La morte di Arafat , al quale è succeduto il primo ministro Abu Mazen, con il conseguente riacutizzarsi di azioni di guerriglia e di controguerriglia
2005
Lo sgombero della striscia di Gaza, disposto unilateralmente dal premier israeliano Ariel Sharon, e la sua consegna all'Autorità Nazionale Palestinese. Sul valichi di questo territorio è stata chiamata a vigilare una forza di pace dell'Unione Europea
L'ennesima offensiva militare di israele contro il Libano, in risposta agli attentati missilistici rivolti verso lo stato ebraico. L'obiettivo dichiarato è l'annientamento degli Hezbollah, ma come sempre l'attacco armato non ha fatto altro che fomentare gli animi ed aumentare ulteriormente il numero delle vittime, tanto che a dirimere la guerra sono stati costretti ad intervenire, in missione di pace, i caschi blu dell'ONU,
2006
Altre notizie da ricordare sono:
Nel 2007 il Presidente americano George W. Bush provò a mettere pace tra le forze in campo convocando la Conferenza di Annapolis, la quale vide un'ampia partecipazione di delegati e rappresentanti di Stato ma di fatto si concluse con una speranzosa dichiarazione di buona volontà, di mera esortazione al rispetto degli impegni assunti con la roadmap del 2002. Il fallimento della trattativa fu chiaro quando più tardi (2008) scoppiò l'ennesima guerra tra Israele e Hamas. Israele lanciò infatti attacchi aerei, nonché un'offensiva di terra nella Striscia di Gaza, in risposta al lancio di razzi nei suoi territori da parte di Hamas.
Altre notizie da ricordare sono:
- il Presidente americano Barack Obama cercò in varie occasioni (durante la sua amministrazione iniziata nel 2009) di creare una situazione di pace in MO, chiedendo ad esempio al governo israeliano di Benjamin Netanyahu di interrompere ogni espansione degli insediamenti nei territori palestinesi occupati.
- nel 2012 l'Assemblea Generale dell'ONU riconobbe alla Palestina la trasformazione dello status di osservatore da "entità" a "stato non-membro" con il voto favorevole di 138 Paesi, 9 contrari (tra cui USA e Israele) e 41 astenuti. Un riconoscimento simbolico che però "certifica" la partecipazione della Palestina nell'ONU.
- nel 2014 altri scontri tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.
Altre notizie da ricordare sono:
- il 23 dicembre 2016 la risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiese ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi dal 1967, inclusa Gerusalemme Est. I confini tra le due parti sono quindi per l'ONU quelli del 1967, tranne modifiche da concordarsi con appositi negoziati.
- il 6 dicembre 2017 Trump riconosce Gerusalemme come capitale di Israele e successivamente, nel marzo 2018, annuncia il trasferimento dell'ambasciata USA nella città santa.
- 2021-il cumulo di tensioni tra israeliani e palestinesi esplode nell'ennesimo conflitto. Migliaia di missili di nuova generazione vengono lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, la quale risponde con i bombardamenti della sua aviazione sulle postazioni e sui tunnel utilizzati da Hamas. Decine di morti tra i civili compresi numerosi bambini.
Approfondimenti
Link utili
Video informativi
- La nascita dello Stato d'ISRAELE: una storia mai risolta
- Intervista "Porta a Porta", Bruno Vespa e gli Ambasciatori Dror Eydar (d'Israele) e Abeer Odeh (della Palestina)
- RAELE e PALESTINA: storia e spiegazione in breve - Parte 1
- RAELE e PALESTINA: storia e spiegazione in breve - Parte 2
liVE map
Sitografia
Lista siti utilizzati per realizzare l'elaborato
01
https://www.studiamo.it/pages/storia-i-motivi-storici-del-conflitto-arabo-israeliano/#:~:text=Le%20radici%20profonde%20del%20conflitto,scampati%20alle%20recenti%20persecuzioni%20naziste.
02
https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_di_Suez
03
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dei_sei_giorni
04
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kippur
05
https://youtu.be/NC8Nv7A9grc
06
https://youtu.be/deA1x-MQecM
07
https://youtu.be/3l89asHt_Os
08
https://youtu.be/2ChRMjjStl8
09
https://israelpalestine.liveuamap.com/
Grazie per l'attenzione!
Realizzato da: Sanithi Galappatthi Baduge 3^H