Carpe Diem

Il tema del"carpe diem" nella filosofia

Lorenzo Chirco Enrico Angileri

"Dum loquimur, fugerit invida aetas : carpe diem, quam minimum credula postero"

Orazio (Odi 1, 11, 8),

Scuola Epicurea

Principi Epicurei:

• cogliere i sani momenti che la vita ci offre
• accontentarsi di ciò che si possiede
• non eccedere in smodatezze viziose
• non lasciarsi tormentare dall’insicurezza di un futuro oscuro e incerto
• La sua filosofia si divide in: logica, fisica ed etica

Epicuro

La felicità secondo Epicuro è riuscire a vivere con quanto basta. Questo ci è possibile, però, solo riconoscendo che esistono importanti differenze tra i nostri bisogni e i piaceri che derivano dal soddisfarli.

Edonismo

Concezione filosofica secondo cui il piacere è il bene sommo dell'uomo e il suo conseguimento il fine esclusivo della vita. Riprende i concetti del piacere catastematico della dottrina Epicurea.

La Logica:

Anche chiamata Canonica, viene attuata per la ricerca della verità. La verità va cercata nell'evidenza, che deriva dall'esperienza. Quindi grazie alle sensazioni ed emozioni che proviamo possiamo antcipare un'avvenimento.

La Fisica:

La fisica epicurea è strettamente legata all'atomismo meccanicistico di Democrito. Epicuro però attribuisce agli atomi una realtà e un peso che non vengono influenzati dal moto.

Etica

La filosofia epicurea ha il suo momento fondamentale nell'etica, che si insipira a quella dei cirenaici e in particolare a quella di Aristippo. Epicuro affermò: "noi dichiariamo il piacere principio e fine della felicità"

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