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Napoli
Nina Diener
Created on May 25, 2021
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Transcript
Napoli Munaciello
Il munaciello
Il munaciello è uno spiritello leggendario del folclore napoletano. Spirito di natura sia benefica, che dispettosa, è di solito rappresentato come un ragazzino deforme o una persona di bassa statura, abbigliato con un saio e fibbie argentate sulle scarpe.
La leggenda narra...
È una storia d'amore tra Caterina Frezza, figlia di un ricco mercante di stoffe, e Stefano Mariconda, un semplice e povero garzone. La coppia si incontrava di nascosto durante la notte, per non farsi scoprire dalla famiglia della ragazza. Il giovane raggiungeva la casa di lei percorrendo un pericoloso sentiero sui tetti di Napoli. Una sera, però, fu lanciato nel vuoto e morì. Caterinella fu rinchiusa subito dopo in un convento, dove diede alla luce il bimbo frutto di quella relazione clandestina. Il piccolo nacque però deforme e la madre cominciò a vestirlo con un saio col cappuccio, come quello che indossano i frati domenicani. Veniva deriso per le vie del quartiere Porto e tutti cominciarono a chiamarlo "lu munaciello". Morì poi misteriosamente, anche se poco dopo ossa di nano furono rinvenute in una cloaca e molti avanzarono l'ipotesi che potesse essere stato ucciso dai Frezza. Il popolo napoletano, tuttavia, continuò a vederlo per le strade della città e ad attribuire alla sua sete di vendetta gli eventi sfavorevoli che si verificavano.
La sua manIfestazione
Si ipotizza:
Una terza ipotesi sull’origine dei munacielli li rappresenta come piccoli demoni, dispettosi e cattivi; essi nascondono oggetti o lasciano monete, ma solo con l’intento di attirare a sé i vivi.
Il munaciello si manifesta agli abitanti della casa con gesti che esprimono simpatia o antipatia, a seconda delle situazioni. Non a caso un antico proverbio recita: “O munaciello: a chi arricchisce e a chi appezzentisce”.
Un'altra leggenda...
Secondo un’altra leggenda, i munacielli non erano che pozzari di Napoli sotterranea, protetti da un elmetto e un mantello di lavoro, per mezzo dei quali sembravano preti. Spesso, risalendo dal sottosuolo, giungevano nelle case del centro storico, dove approfittavano per fare uno spuntino, per rubare qualche oggetto di valore e per conquistare le donne.