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TOTALITARISMO IMPERFETTO

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Created on May 22, 2021

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Transcript

Definizione: Totalitarismo

Totale identificazione dello Stato in un unico partito, nel suo capo e nella sua ideologia.Dittatura che non solo cerca l'obbedienza dei cittadini, totalmente privati di ogni tipo di libertà, ma che vuole conquistare la loro coscienza, facendo sì che credano a una religione laica dello Stato.

02. La storia della parola

01

Giovanni Amendola

1923, conia la parola "totalitario".

02

Benito Mussolini

Giugno 1925, "I fascisti hanno una feroce volontà totalitaria".

03

Anna Arendt

1949, "Le origini del totalitarismo".

Giovanni Amendola

E' il 1923, l'anno delle elezioni. Mussolini opta per il ritorno a un sistema maggioritario, così da rafforzare la propria maggioranza e indebolire le altre forze politiche. Giovanni Amendola, esponente liberaldemocratico, conia il termine "totalitario", scrivendo nel suo giornale "Il mondo" che il fascismo lascia intravedere "una promessa di dominio assoluto e incontrollato".

Utilizzo da parte della propaganda

Benito Mussolini e Giovanni Gentile

Il termine viene ripreso dallo stesso Mussolini, che afferma che i fascisti hanno una "feroce volontà totalitaria". Grazie a Giovanni Gentile la parola si carica poi di una concezione anti-individualistica: il singolo diviene privo di valore e la sua vera realtà è esclusivamente lo STATO in cui identificarsi.

02c. Anna Arendt

Filosofa ebrea, nasce nel 1906 ad Hannover, studia tutta la vita come teorica della politica, nome con cui ama definirsi. E' lei a consacrare il nome e a definire il fascismo una dittatura imperfetta. Totalitarismi completi erano infatti solo nazismo e comunismo nella sua idea.Studia politica tutta la vita, nella certezza che sia proprio la carenza di interesse e analisi della politica ciò che porta gli uomini a compiere azioni inumane, che generano mostruosità come i totalitarismi.

Presenza della monarchia

VITTORIO EMANUELE III

I fascisti convivono per tutta la durata del regime con il re, Vittorio Emanuele III, capo dello Stato e comandante delle forze armate cui Mussolini era sottoposto, nonostante godesse del suo appoggio. Si parlò a lungo di DIARCHIA.

Autorità della chiesa

A Roma rimaneva infatti il papa, a differenza della Germania che era più libera. La chiesa era radicata in ogni ambito della società, grazie alla presenza capillare delle parrocchie. Mantenne la sua indipendenza in virtù dei patti laternanesi, stipulati nel febbraio 1929.

Il parlamento

Una dittatura nel parlamento

Il terzo motivo riguarda lo Stato, che non viene abolito nella sue istituzioni: il fascismo di fatto si innesta nel Parlamento, lo svuota di senso, ma non lo scioglie come fa il nazismo. Lo Stato mantiene la supremazia rispetto al partito e il paese è guidato da organi statali quali prefetti e podestà, l'ordine mantenuto dalla polizia di Stato e non dalla milizia nazionale volontaria.