Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

BASIC PRESENTATION

Teresa Brando

Created on May 20, 2021

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Il Giudizio Universale

Il Vasari e Michelangelo a confronto

Manierismo

Maniera Moderna

Con Maniera Moderna, gli studiosi intendono il periodo anche chiamato "Rinascimento maturo". Inizia dalla seconda metà del ‘400 con il dipinto la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, fino al sacco di Roma del 1527. Il termine venne coniato da Giorgio Vasari nelle Vide de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori.Le principali caratteristiche della Maniera Moderna sono:

  • Una prospettiva meno evidente, infatti gli sfondi sono destrutturati e le architetture sono molto rare
  • Si idealizza il paesaggio e l'uomo e si cerca di essere più naturali possibile nel costruire le figure.

I personaggi principali sono Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio.

Manierismo

Con il termine Manierismo ci si riferisce al periodo che va dal Sacco di Roma (1527), fino al Concilio di Trento (1563).Il termine "maniera" è presente già nella letteratura del 400 ed era sinonimo di stile. Viene ripreso dal Vasari e assume un significato più specifico e fondamentale, nell'interpretazione dei fenomeni artistici. Quindi anche qui come nella Maniera Moderna il termine si deve al Vasari. Le principali caratteristiche del Manierismo sono:

  • La libertà espressiva dell'artista, quindi sono abbandonate la prospettiva e le proporzioni classiche o rivisitate in maniera personale.
  • Si rappresenta la realtà in modo irreale, con colori nuovi e sgargianti.
  • La tecnica è portata a livelli molto raffinati.
  • Le opere figurative rappresentano spesso temi allegorici e narrazioni a soggetto mitologico, che rafforzano il distacco dal mondo reale.

CURIOSITA'

I personaggi principali sono Jacopo Pontormo, Rosso Fiorentino, Benvenuto Cellini e Giorgio Vasari.

La vita del Vasari e le sue opere.

Giorgio Vasari è stato uno dei più importanti pittori, architetti e scrittori del Rinascimento Italiano. È conosciuto grazie al suo "Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori", il Vasari ha consacrato la sua eterna fama. Infatti grazie a questa opera noi sappiamo molte notizie fondamentali su grandi artisti riportati nella sua opera. Giorgio Vasari nasce ad Arezzo il 30 luglio del 1511: fondamentale fu la sua istruzione. Venne istruito da grandi precettori ma fu a Firenze che la sua vita cominciò a cambiare. Fu un frequentatore assiduo della bottega di Andrea del Sarto. Inoltre godette del mecenatismo ma soprattutto dell'amicizia della famiglia Medici. Il tutto però venne momentaneamente interrotto a causa della morte del padre: infatti dovette farsi carico della sua famiglia. Fu proprio in questi anni bui, che incontrò Rosso Fiorentino, pittore del periodo Manieristico, scappato da Roma dopo il Sacco di Roma. A causa di varie vicende, i rapporti con la famiglia Medici divennero molto più difficili: infatti Vasari si trasferì a Roma nel 1538, i rapporti con la famiglia Fiorentina si ripristinarono solo nel 1554. Dal 1538 iniziò il suo viaggio in giro per l'Italia, visitò infatti grandi città come Napoli dove realizzò la Sacrestia di Sant'Anna dei Lombardi e lavorò nel Duomo di Castel Capuano. Andò anche a Venezia, Rimini e nel Veneto. A volte tornò a Firenze: questo suo viaggiare nei luoghi dell'arte Italiana su fondamentale per raccogliere materiale per Le vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori. Dopo aver viaggiato per 8 anni in giro per l'Italia, decise di stabilirsi a Roma nel 1545 dove divenne il protetto del duca Alessandro Farnese. Grazie a ciò, decorò una sala del palazzo della Cancelleria.

Il Vasari, grazie a questo ricco di cultura, poté dedicarsi al suo Libro de’ disegni di Giorgio Vasari: una raccolta di disegni e schizzi di artisti italiani. Ma non solo, realizzò anche una raccolta di biografie che chiamò Vite: erano le biografie di artisti da Cimabue fino ai suoi tempi. Nel frattempo iniziò una relazione con Maddalena Bacci, con cui ebbe due figli illegittimi. Per evitare ripercussioni sposò la sorella appena undicenne di lei: data la giovane età della sua sposa, Giorgio Vasari tornò a Firenze dove affidò la stampa delle Vite al tipografo Lorenzo e dedicò l’opera a Cosimo I de’Medici. Nel 1554, rinnovò il palazzo della Signoria a Firenze, ma una delle sue opere principali è il complesso degli Uffizi. La realizzazione di quest’ultima durò dal 1560 al 1565. Dopo realizzò il Corridoio Vasariano, un percorso per unire il palazzo della Signoria a Palazzo Pitti. Poi realizzò molte altre opere come la ristrutturazione delle basiliche di Santa Croce e Santa Maria Novella e a Pisa progettò i palazzi dell'Ordine di Santo Stefano e il palazzo della Carovana. Nel 1566, continuò il suo viaggio in giro per l'Italia, visitando l'Umbria, le Marche, l'Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. Realizzò così la seconda edizione delle Vite. Importante è la revisione della biografia di Michelangelo Buonarroti, scomparso il 18 febbraio 1564. Negli ultimi anni, Vasari ricevette numerose commissioni: fra queste, la realizzazione dello Studiolo in Palazzo Vecchio, per Francesco I de' Medici. Nel 1572, Cosimo de' Medici affidò a Vasari la progettazione delle Logge di Arezzo e la decorazione ad affresco della cupola del Duomo di Firenze. Fu quest'ultimo incarico a concludere il rapporto di amicizia e mecenatismo tra i due: il Vasari morì a Firenze il 27 giugno del 1574.

La vita di Michelangelo e le sue opere.

Michelangelo Buonarroti è stato uno dei principali protagonisti della Maniera Moderna italiana. Nasce a Caprese nel 1475 e in quel periodo la famiglia attraversava un momento di crisi economica. Infatti a Settignano, il neonato venne affidato a una balia. Nel 1487 Michelangelo finalmente approdò alla bottega di Domenico Ghirlandaio. Michelangelo fu mandato a bottega proprio dal padre a causa della difficoltà economiche della famiglia. In quel periodo la bottega del Ghirlandaio stava lavorando alla Cappella Tornabuoni in Santa Maria Novella, dove Michelangelo cominciò ad imparare delle tecniche pittoriche avanzate. Michelangelo cominciò a frequentare il giardino di San Marco, un’accademia artistica sostenuta da Lorenzo il Magnifico, piena di sculture antiche dei Medici, che i talenti potevano copiare e studiare. Verso il 1490 il giovane artista venne accolto come figlio adottivo dalla famiglia Medici. Al periodo del soggiorno in casa Medici risalgono due opere, la Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri. Il tutto cambia con Carlo VIII e Savonarola, infatti, Michelangelo è costretto a fuggire dalla città di nascosto. Si recò prima Venezia e poi a Bologna e infine rientrò a Firenze verso la fine del 1495. Nella città infatti, erano nel frattempo rientrati alcuni Medici. Tra cui Lorenzo di Pierfrancesco, che prende sotto protezione Michelangelo, commissionandogli due sculture purtroppo perse, un San Giovannino e un Cupido dormiente. Quest’ultimo, fu al centro di una vicenda che portò Michelangelo a Roma. Arrivò in capitale nel giugno del 1496. Neppure dieci giorni dopo, l'artista iniziò a scolpire una statua a tutto tondo di un Bacco. Il Bacco è una delle poche opere perfettamente finite di Michelangelo e dal punto di vista tecnico segna il suo ingresso nella maturità artistica. Sempre a Roma, Michelangelo ricevette altre importanti commissioni in ambito ecclesiastico, tra cui una Pietà in marmo per la chiesa di Santa Petronilla, oggi in San Pietro. Quest’opera fu importante per Michelangelo perché fu il suo primo capolavoro.

Il 16 agosto del 1501 l'Opera del Duomo di Firenze gli affidò una statua del David da collocare in uno dei contrafforti esterni della cattedrale. Michelangelo completò l'opera in tre anni. L'artista affrontò il tema dell'eroe in maniera insolita rispetto all'iconografia data dalla tradizione, rappresentandolo come un uomo giovane e nudo, dall'atteggiamento pacato ma pronto a una reazione, quasi a simboleggiare il nuovo ideale repubblicano. Così la Signoria decise di farne il simbolo della città. Tra il 1503 e il 1504 realizzò un tondo dipinto, rappresentante la Sacra Famiglia con altre figure. In essa, i protagonisti sono grandiose proporzioni e dinamicamente articolati, sullo sfondo di un gruppo di ignudi. Nel 1504, gli venne commissionato un monumentale affresco per la Sala Grande del Consiglio in Palazzo Vecchio, ma Michelangelo fece in tempo a realizzare il solo cartone, perduto nel 1506. Chiamato a Roma nel marzo 1505, Michelangelo ottenne il compito di realizzare una sepoltura monumentale per il papa. Nella primavera del 1506 Michelangelo, mentre tornava a Roma scoprì che il suo progetto non era più al centro degli interessi del papa. Michelangelo fuggì da Roma sdegnato e in tutta fretta. Ci vollero ben tre lettere del papa perché Michelangelo prendesse infine in considerazione l'ipotesi della riconciliazione. I rapporti con Giulio II erano sempre tempestosi, per il forte temperamento che li accomunava. Il papà però decise di occupare l'artista con una nuova, prestigiosa impresa, la ridecorazione della volta della Cappella Sistina. L'impresa si dimostrava di proporzioni colossali ed estremamente complessa, ma avrebbe dato a Michelangelo l'occasione di dimostrare la sua capacità di superare i limiti in un'arte quale la pittura. Mentre l'artista riprendeva la Sepoltura di papa Giulio, venne eletto al soglio pontificio Paolo III, che confermò l'incarico di decorare la parete di fondo della Cappella Sistina con il Giudizio universale, ma nominò Michelangelo pittore, scultore e architetto del Palazzo Vaticano. Nel 1537 riceve la cittadinanza onoraria in Campidoglio. Tra il 1547 e il 1550 l'artista progettò dunque il completamento della facciata e del cortile di Palazzo Farnese. Dal 1550 circa iniziò a realizzare la cosiddetta Pietà dell'Opera del Duomo, opera destinata alla sua tomba e abbandonata dopo che l'artista frantumò, il braccio e la gamba sinistra del Cristo. Nel 1560 fece un disegno a Caterina de' Medici per la tomba di Enrico II. Il 31 gennaio 1563 Cosimo I de' Medici fondò, su consiglio dell'architetto aretino Giorgio Vasari, l'Accademia e Compagnia dell'Arte del Disegno di cui viene subito eletto console Michelangelo. Il 18 febbraio 1564, Michelangelo morì a Roma, nella sua modesta residenza.

Il Giudizio Universale del Vasari e di Michelangelo

L'opera del Vasari datata 1572 decora l'interno della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, realizzata da Filippo Brunelleschi. Giorgio Vasari non riuscì però a completarla perchè morì nel 1574 e dopo lui vi lavorò Federico Zuccari. Il Giudizio Universale di Michelangelo invece, venne realizzato dal 1536 al 1541 e si trova a Roma, nella Cappella Sistina. Al Vasari venne commissionata dalla famiglia Medici mentre Michelangelo ebbe la commissione dal papa Clemente VII. Entrambe le commissione furono finanziate da esponenti della famiglia Medici, quindi questo fa notare come la casata volesse sia rendersi immoratale ma anche legare il suo nome a grandi opere. La prima grande differenza possiamo notarla nel luogo dove viene rappresentato il giudizio: il Vasari decora l'interno di una cupola, mentre Michelangelo la parete vicino alla porta d'ingresso della Cappella. La seconda differenza evidente si ha con chi diresse i lavori: Michelangelo si occupò in prima persona dell'incarico, mentre Giorgio Vasari non potè farlo per tutto il tempo a causa della sua morte. Altra differenza la notiamo con i colori: infatti nell'opera Romana prevale il blu, mentre in quella fiorentina il giallo e in parte l'azzurro tenue del cielo. Al centro dell'opera di Michelangelo abbiamo Cristo che giudica con la mano alzata, mentre nell'altra opera abbiamo i seniori dell'apocalisse. Per quanto riguarda la tecnica, Michelangelo usa la tecnica dell'affresco, mentre Il Vasari opta per una tecnica a tempera.

L’ottagono prospettico del Vasari crea un effetto visivo di schiacciamento che non rende giustizia allo slancio della cupola del Brunelleschi: inoltre il Vasari non tiene conto della distanza delle pitture dall’osservatore e riempie le immagini di particolari come un dipinto classico. Con Michelangelo questo viene meno sia perchè decora una parete rettangolare sia perchè gestisce bene la collocazione delle figure nello spazio. Da un punto di vista dell'osservatore infatti, l'opera del Buonarroti è ben collocata nello spazio,le figure sono scelte con precisione e non si ha un sovraccarico come nell'opera del Vasari. In quest'ultima infatti Giorgio Vasari riempie lo spazio in maniera errata, perchè così facendo viene meno il senso prospettico che Filippo Brunelleschi aveva voluto dare all'opera. Abbiamo quindi:

  • appena entrati nella cattedrale, guardando l'opera un senso di luce, anche di stupore se vogliamo
  • quando però si cammina sul ponte che collega le due estremità della cupola e si alza lo sguardo, ci si sente come travolti da questo dipinto e ci si sente piccoli davanti alla moltitudine di elementi presenti.
Con Giorgio Vasari abbiamo 4 fasce concentriche che culminano con i sentori dell'Apocalisse, con Michelangelo abbiamo 3 zone:
  • Gli angeli con gli strumenti della Passione in alto;
  • Il Cristo e la Vergine tra i beati;
  • La fine dei tempi, gli angeli che suonano le trombe dell'Apocalisse, la resurrezione dei corpi, l'ascesa al cielo dei giusti e la caduta dei dannati all'Inferno;

  • Michelangelo:
Tra il 1536 e il 1541 Michelangelo torna alla pittura per completare la decorazione della Cappella Sistina con il Giudizio Universale sulla parete dietro l’altare. Le figure si stagliano contro l’azzurro oltremarino del cielo. I dannati precipitano verso l’inferno mentre i beati salgono verso il Paradiso. Le due lunette superiori, simmetriche, sono occupate dagli angeli. In centro, si trova Cristo con la Vergine. Gesù al suonare delle trombe dell’Apocalisse risveglia le anime e separa i beati dai dannati. Intorno alla figura di Cristo sono disposti a corona alcuni personaggi dell’Antico Testamento. Gesù guarda a destra ed è rappresentato seminudo: la sua mano destra alzata chiama a sé i beati, con la mano sinistra destina i dannati nell’Inferno. Quello che appare davanti agli occhi dell’osservatore è una visione: è il giorno dell’ira tremenda di Dio in cui tutti saranno giudicati. Tutto è messo in moto dal gesto imperioso e terribile del braccio destro di Cristo-giudice, mentre il sinistro, piegato verso la ferita del costato, ricorda la sua Passione. I piedi invece portano ancora i segni dei chiodi, altro simbolo della passione. La Vergine è dipinta in posizione leggermente inferiore a Gesù e la sua espressione è di sofferenza ma compassata. La fascia sottostante è divisa in cinque settori: • al centro gli angeli con le trombe e i libri che annunciano la fine dei tempi, • il risveglio dei morti, in basso a sinistra, • la salita degli eletti, in alto a sinistra, • la cacciata dei dannati, in alto a destra • e l'inferno in basso a destra; qui c’è Caronte, che Michelangelo non raffigura come il demone della mitologia pagana, ma come il traghettatore dell’Inferno di Dante.
  • Il primo settore è verso est, sopra la cappella del Corpo di Cristo. Troviamo gli angeli, i cherubini e i serafini, Gesù con la spada della giustizia e il giglio della misericordia, Maria e Giovanni Battista, i progenitori Adamo ed Eva, e i 7 santi fiorentini
  • Il secondo settore è orientato a nord-est, sopra la sacrestia nuova. Ci sono gli angeli che mostrano la croce, la gerarchia dei troni, i libri del male e del bene, gli apostoli e gli evangelisti. Il dono dello Spirito santo è la sapienza, quella dei pacifici è la virtù e l’amore fraterno; gli angeli ,mandano all'inferno gli invidiosi e aiutano i pacifici a salire in cielo. Il peccato capitale è l'Invidia
  • Il terzo settore è orientato al nord, verso il transetto di sinistra. Sono disegnati gli angeli con la colonna della flagellazione, i pontefici, i vescovi e i sacerdoti. Il dono dello spirito è l’intelletto, la virtù è la prudenza. Gli angeli accompagnano in cielo i beati e cacciano all’inferno gli accidiosi; il vizio capitale è l’Accidia.
  • Il quarto settore è orientato a nord-ovest, sopra la navata sinistra. Abbiamo gli angeli con i chiodi, i fondatori degli ordini e le vergini sante. Il dono dello spirito è la pietà, la virtù è la temperanza. Gli angeli accompagnano in cielo i casti e cacciano all’inferno i lussuriosi, il vizio capitale è la Lussuria.
  • Il quinto settore è orientato a ovest, verso la navata centrale. Abbiamo gli angeli che mostrano i dadi e la veste di Gesù, gli uomini e le donne cristiane e degli amici del Vasari. Il dono dello spirito è il timor di Dio, la virtù è l’umiltà. In basso c'è la caduta degli angeli ribelli e Lucifero. Il vizio capitale è la Superbia
  • Il sesto settore è orientato a sud-ovest, in corrispondenza della navata destra. Vediamo gli angeli con la corona di spine, gli imperatori, i re, i principi. Il dono dello spirito è il consiglio, la virtù è la giustizia. Gli angeli portano in cielo i misericordiosi e mandano all’inferno gli avari; il peccato capitale è l’Avarizia.
  • Il settimo settore è orientato a sud, in corrispondenza del transetto di destra. Vi sono raffigurati gli angeli che mostrano il secchio e la canna con la spugna dell’aceto. Il dono dello spirito è la scienza, la virtù è la sobrietà. Gli angel portano in cielo gli astinenti e mandano all’Inferno i golosi. Il vizio capitale è la Gola.
  • L’ottavo settore è orientato a sud-est, sopra la Sacrestia vecchia. Ci sono gli angeli con il calice e la lancia e i martiri. Il dono è la fortezza e la virtù è la pazienza. In cielo, gli angeli portano i pazienti e mandano gli’iracondi all’inferno; il vizio capitale è l’Ira.
  • I Seniori Dell'Apocalisse;
  • Il giudice e il tribunale celeste;
  • Il Paradiso;
  • L'Inferno;

Il Giudizio Universale

Teresa Brando 3A Scientifico a.s. 2020/2021.