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Gabriele D'Annunzio

gianpaolo caniatti

Created on May 16, 2021

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Transcript

Chi era?

Fine

Le Città Nelle Quali Ha Vissuto

Il Vittoriale

La sua Ideologia

La Sua Vita Nel Campo Giornalistico

D'Annunzio e l' impresa di Fiume

L'ideale della tartaruga

La Sua Poesia

La Sua Esperienza Nell' Aereonautica Italiana

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Le Sue Opere

Gabriele D'Annunzio da giovane

Gabriele D'Annunzio è nato il 12 Marzo del 1863 a Pescara da una famiglia benestante. Si è trasferito a Roma con l'intenzione di iscriversi a Lettere. In questa città amava fare vita mondana ed infatti frequentava molti salotti; nel 1898, poi, insieme alla sua compagna e attrice Eleonora Duse si trasferisce a Firenze. Da convinto interventista parteciperà alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale viene anche ferito, e perde l'utilizzo di un occhio, periodo nel quale scriverà Il Notturno.Scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e Patriota Italiano, è stato un simbolo del decadentismo e fu anche una celebre figura del primo conflitto mondiale. Soprannominato il Vate (poeta sacro), Cantore dell'Italia Umbertina, o anche l'Immaginifico, occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. E' stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti. La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia (e non solo) del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo. Muore il 1 Marzo 1938 a Gardone Riviera.

Gabriele D'Annunzio, che si pone al di sopra delle masse diventando un interprete delle nuove tendenze in cui l'Estetismo si unisce alla rivendicazione, per il poeta, di un ruolo di guida e di veggente: una di quelle figure che, considerando la società che ci circonda, non sarebbe utile, ma indispensabile. Per capire meglio il concetto di superuomo, bisogna conoscere il periodo in cui esso era inserito ovvero il Decadentismo. La figura dell'intellettuale era entrata in crisi e dunque di fatto il Superuomo rappresenta la necessità, da parte del poeta, di riacquistare la posizione di un tempo all'interno della società .

Nel settembre 1919 d'Annunzio, alleatosi con un gruppo paramilitare, guidò una spedizione di «legionari», partiti da Ronchi di Monfalcone , per l'occupazione della città di Fiume, che le potenze alleate vincitrici non avevano assegnato all'Italia. A Fiume, occupata dalle truppe alleate, già nell'ottobre 1918 si era costituito un Consiglio nazionale che propugnava l'annessione all'Italia, di cui fu nominato presidente Antonio Grossich. D'Annunzio con una colonna di volontari occupò Fiume e vi instaurò il «Comando dell'Esercito italiano in Fiume d'Italia». Alcuni sostengono che D'Annunzio avesse usato mezzi repressivi per il governo di Fiume, i quali precorsero quelli poi usati dai fascisti. È diffusa l'opinione che l'uso dell'olio di ricino come strumento di tortura e punizione dei dissidenti sia stato introdotto proprio dai legionari di D'Annunzio, poi fatto proprio e reso famoso dallo squadrismo fascista. D'Annunzio per un certo periodo guardò con curiosità ai bolscevichi, tanto che il 27 e il 28 maggio 1922 ospitò al Vittoriale Georgij Vasil'jevič Čičerin, commissario sovietico agli affari esteri arrivato in Italia per la conferenza di Genova. La breve guerra, definita Natale di sangue, causò numerosi morti e il bombardamento della città. Ai tempi di Fiume D'Annunzio soprannominò sprezzantemente Cagoja l'ex primo ministro Francesco Saverio Nitti. Lo Stato libero di Fiume non ebbe vita facile. Anche dopo la partenza di d'Annunzio, fu sconvolto dal conflitto tra autonomisti e annessionisti, fino a quando nel 1924 la città fu annessa dall'Italia fascista.

Il volo su Vienna del 9 agosto 1918, detto anche "folle volo", fu una trasvolata compiuta da Otto Ansaldo S.V.A. dell'87ª Squadriglia Aeroplani, ideata dal poeta italiano Gabriele D'Annunzio, con la quale vennero lanciati nel cielo di Vienna migliaia di manifestini tricolori contenenti una provocatoria esortazione alla resa e a porre fine alle belligeranze. Il volo era stato progettato dallo stesso Gabriele D'Annunzio più di un anno prima, ma difficoltà tecniche e politiche, legate soprattutto al problema dell'autonomia degli apparecchi per un volo di mille chilometri ed al rischio che il Poeta potesse finire in mani nemiche, con conseguenze propagandistiche incommensurabili, avevano indotto il comando supremo dapprima a negare il consenso e poi a ordinare cautamente delle prove di collaudo. Il 4 settembre del 1917 D'Annunzio compì con un Caproni Ca3, pilotato dai tenenti Pagliano e Gori, un volo di dieci ore e mille chilometri senza particolari problemi ma, a ridosso della successiva partenza per Vienna, l'autorizzazione venne definitivamente negata. In verità, D'Annunzio aveva già considerato il problema dell'autonomia di volo, sottoponendolo ai tecnici della Pomilio, la fabbrica torinese che all'epoca costruiva gli S.V.A. Il problema era stato brillantemente risolto, attraverso una serie di piccole modifiche aerodinamiche e strutturali, da Ugo Zagato, un giovane caporeparto della Pomilio, destinato a divenire un protagonista nella storia dell'automobile.

I temi delle opere di Gabriele D'Annunzio sono molti e diversi: lo scrittore amava giocare con lo stile, con i ritmi e le parole. Quando scriveva, infatti, si ispirava spesso alla sua vita avventurosa e a tratti sregolata, ma anche alle opere che venivano pubblicate in altri paesi Europei. Nel romanzo Il Piacere possiamo riconoscere episodi della sua vita a Roma, ma anche l'influenza dei romanzi di Joris-Karl Huysmans e di Oscar Wilde: entrambi raccontavano le vicende di dandy, cioè uomini raffinati e amanti del bello che vivevano nel lusso, rifiutando qualsiasi regola morale. Gli scritti del filosofo Friedrich Nietzsche ispirarono alcuni personaggi dei suoi romanzi, uomini pieni di energia, che vivevano seguendo la propria volontà, senza distinguere tra il bene e il male, i «superuomini».

OPERE

Poesia

Prosa

Teatro

  • Primo Vere
  • Laudi del Cielo
  • Laudi del mare
  • Laudi della Terra
  • Laudi degli eroi
  • La Figlia di Loiro
  • Francesca da Rimini
  • La fiaccola sotto il moggio

Novelle

Romanzi

  • Novelle della Pescara
  • Il Piacere
  • L'Innocente
  • Il Trionfo della Morte

Nella sua intensa e burrascosa vita, Gabriele D’Annunzio è stato anche un giornalista che, tra la fine dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale, soprattutto nel periodo trascorso a Roma, ha voluto mettere in evidenza i costumi e le abitudini dell’epoca. Legato alla nascita della Terza Pagina (quotidiano dell'epoca) in cui veniva annunciata la sua tragedia intitolata Francesca da Rimini, D'Annunzio diventa l’interprete di un giornalismo che esalta e valorizza l’arte italiana e che rivela il suo stile e la sua concezione di estetismo con estrema eleganza e raffinatezza. In queste cronache mondane, il Vate descrive gli atteggiamenti e le tendenze dell’aristocrazia con un’attenzione specifica nei riguardi delle dame appartenenti all’alta nobiltà romana, anche per quello che concerne lo sport tipico delle classi elevate e colte. Sullo sfondo di tali scritti, la città di Roma è presentata in chiave fantastica e idilliaca come un essere umano in grado di sedurre e far innamorare i suoi pretendenti. Il D’Annunzio giornalista, al pari del D’Annunzio poeta e scrittore, adopera un linguaggio descrittivo e ricercato ma allo stesso tempo accurato e realistico con toni tipicamente satirici e ironici, quasi a voler prendersi beffa della nobiltà di cui egli stesso fa parte e nella quale si identifica per credenze e valori.

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Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all'aperto, giardini e corsi d'acqua eretto tra il 1921 e il 1938 a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda. Committente del complesso fu il poeta e romanziere Gabriele d'Annunzio che vi è qui sepolto e che ne affidò il progetto all'architetto Giancarlo Maroni in modo che il luogo rappresentasse la memoria della "vita inimitabile" del poeta-soldato e delle imprese dei soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Spesso con Vittoriale ci si riferisce alla sola abitazione di d'Annunzio, situata all'interno del complesso. Il Vittoriale oggi è un monumento aperto al pubblico e visitato ogni anno da circa 210.000 persone.

D'Annunzio si identificò spesso nella tartaruga per una ragione magica essendo simbolo dell'astuzia, del silenzio, della prudenza e della longevità.

Fine