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carpe diem

Giada Paladino

Created on May 14, 2021

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Transcript

Carpe diem

Com'è cambiato il significato nel corso dei secoli? Da chi venne utilizzato?

ORIGINI (Odi 1, 11, 8)

Carpe diem: tradotto letteramente come "cogli l'attimo" è la locuzione più famosa di Orazio. Con tale espessione Orazio ci invita ad afferrare l'oggi, a cogliere l'attimo per valorizzare e vivere a pieno ciò che la vita ci offre.

Con passare degli anni

Questa famosa locuzione divenne emblema e simbolo, quasi ragione del nostro modo di intendere la vita, di viverla.

Ma siamo sicuri che l’espressione sia rimasta proprio così intatta e non si sia anch’essa adeguata ai tempi che corrono?

Orazio probabilmente sarebbe decisamente contrario, ad esempio, a quella che, in linguaggio psicologico, definiremmo ansia anticipatoria. Inutile preoccuparsi di qualcosa che potrebbe accadere perché il potrebbe non è una certezza, ma una possibilità, lo si farà se e quando quel qualcosa accadrà.

Carpe diem e coronavirus

Nella situazione in cui ci troviamo adesso una cosa che facciamo tutti è pensare al futuro, in quale situazione ci troveremo tra 2/3 settimane.

Carpe Diem attraverso i secoli:l'influenza nella letteratura

LORENZO DE' MEDICI (XV secolo) Il Trionfo di Bacco e Arianna

«Donne e giovinetti amanti, viva Bacco e viva Amore! Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore! Ciò c'ha esser, convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.» (VIII strofa)

«Quant’è bella giovinezza che sifugge tuttavia; chi vuol esser lieto, sia,di doman non v’è certezza» (Ritornello)

«Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi siàn, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.» (VII strofa)

LUDOVICO ARIOSTO (XVI Secolo) (L'Orlando Furioso, Canto I, ottava 57)

«Se mal si seppe il cavallier d’Anglante pigliar per sua sciocchezza il tempo buono, il danno se ne avrà; che da qui inante nol chiamerà Fortuna a sì gran dono (tra sé tacito parla Sacripante).»

TORQUATO TASSO (XVI secolo) (Aminta, Coro)

«Amiam, che non ha tregua con gli anni umana vita, e si dilegua. Amiam, che ‘l sol si muore e poi rinasce, a noi sua breve luce s’asconde, e ‘l sonno eterna notte adduce.»

ALPHONSE DE LAMARTINE (XIX secolo) Il Lago, strofa 8/9/10

TRADUZIONE:

«Ma chiedo invano alcuni momenti ancora, Il tempo fugge; Dico a questa notte: "Sii più lenta"; e l'alba Dissiperà la notte.» «"Amiamo dunque, amiamo dunque!" delle ore fuggitive, Acceleriamo, usufruiamo! L'uomo non ha affatto porti, il tempo non ha affatto rive; Fluisci, e passiamo!» «Tempo geloso, può darsi che questi momenti d'ebbrezza dove l'amore a lunghe onde ci versa la felicità, volino lontano da noi con la stessa velocità dei giorni di disgrazia?»

«Mais je demande en vain quelques moments encore, Le temps m’échappe et fuit; Je dis à cette nuit:"Sois plus lente"; et l’aurore Va dissiper la nuit.» «"Aimons donc, aimons donc!"de l’heure fugitive, Hâtons-nous, jouissons! L’homme n’a point de port, le temps n’a point de rive; Il coule, et nous passons!» «Temps jaloux, se peut-il que ces moments d’ivresse, Où l’amour à longs flots nous verse le bonheur, S’envolent loin de nous de la même vitesse Que les jours de malheur?»

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