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ppt di educazione civica
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Transcript
I BENI CULTURALI
e GLI EFFETTI DELL'INQUINAMENTO
Cosa sono i beni culturali?
I beni culturali sono solo una parte del patrimonio culturale italiano che può essere privato o pubblico, infatti dobbiamo distinguere tra beni culturali e beni paesaggistici :
BENI PAESAGGISTICI: sono delle porzioni di territorio più o meno estese – da singole strade o piazze fino a quartieri o interi paesi e località – che presentano, secondo criteri dati dalla normativa sui beni culturali, un interesse quali espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici di una determinata area geografica
BENI CULTURALI: sono sostanzialmente tutte quelle cose mobili e immobili che presentano, secondo criteri dati dalla normativa sui beni culturali, un interesse artistico, storico, archeologico, archivistico, bibliografico, etnoantropologico.
Sono considerati beni culturali :
Monumenti architettonici (edifici religiosi, palazzi, castelli, cinte murarie, torri, statue monumentali, fontane, cimiteri, architetture industriali, ecc)
Musei (collezioni pubbliche e private di dipinti, statue, oggetti d’arte o d’interesse storico, etnografico, scientifico, ecc. )
Archivi e Biblioteche, Giardini e parchi storici
centri storici e siti archeologici
Insiemi di costruzioni, raggruppate o isolate, la cui architettura si integra nel tessuto urbano o nel paesaggio conferendo un carattere particolare alla regione
COME POSSIAMO CLASSIFICARLI?
Esistono tantissime tipologie di beni culturali; possiamo parlare di beni artistici, archivistici, storici, archeologici, architettonici... ma convenzionalmente questi possono essere classificabili in tre categorie:
IMMATERIALI
MOBILI
IMMOBILI
Tutti i beni che possono essere spostati senza pregiudicarne l’integrità ed hanno una loro consistenza materiale con una forma definita e stabile.
Tutti i beni che sono agganciati e/o incorporati al suolo o che sono stati realizzati per rimanere fissi in un determinato punto, ed hanno una loro consistenza fisica, materiale, con una forma definita e stabile.
Tutti quei beni e manifestazioni umane che non hanno una evidenza materiale definita e stabile, ma vengono definiti solo nel momento in cui sono creati e si manifestano.
Parole chiavi per descrivere un bene culturale
RISORSA SIA ECONOMICA CHE SOCIALE ISPIRAZIONE E INVESTIMENTO PER IL FUTURO è UN VALORE, OVVERO QUALCOSA CHE STABILISCE UNA RELAZIONE IMMATERIALE FRA L'UOMO E LA MATERIA STESSA STABILISCe UN SENSO DI COMUniTà E DI APPARTENENZA
Quindi perchè sono importanti?
In ogni paese, il patrimonio culturale è una testimonianza di vita e storia, ed è anche una fonte insostituibile di creatività ed ispirazione. Il nostro patrimonio, come il nostro DNA, determina ciò che siamo dandoci sia un'identità, sia i valori che guideranno le nostre vite in un mondo in costante mutamento.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale
Il mondo, sia per i cambiamenti climatici sia per i cambiamenti globali, è in continua evoluzione, quindi per salvaguardare il patrimonio culturale è necessario studiare dei possibili scenari futuri.
In primo luogo sono state svolte delle ricerche riguardo i fenomeni di degrado
FATTORI DI DEGRADO
Infatti, i monumenti per loro natura si consumano ma negli ultimi 100 anni le cause di degrado hanno avuto una accelerazione dovuta a cambiamenti socio-economici cha hanno reso sempre più grave il «rischio antropico»,cioè causato dalle azioni umane. Le cause di deteriorazione delle opere sono molte e variano soprattutto in relazione al materiale e all’ambiente in cui esso è custodito, ad esempio il granito, il porfido e il basalto sono materiali molto resistenti, mentre le arenarie sono rocce relativamente tenere e soggette all’azione del vento e dell’acqua. In generale si può dire che tanto più le condizioni ambientali sono stabili, anche se non ideali, tanto meno velocemente il bene si degrada. Quando si toglie l’oggetto dall’ambiente in cui é stato per anni si provoca immediatamente una reazione che può essergli fatale. È opportuno fare abituare lentamente l’oggetto alle nuove condizioni ambientali.
I maggiori fattori di degrado sono:
- CAUSE NATURALI : Terremoti, Eruzioni vulcaniche Inondazioni, Uragani, Maremoti, Tempeste Fulmini fattori climatici, deposito di sali Animali, Vegetazione Polvere, Inquinamento, Smog Ecc.
- CAUSE UMANE : Guerre, Attentati/Terrorismo Fanatismo, Incendi, Sviluppo urbano, Lavori pubblici Lavori agricoli Scavi clandestini Furti Vandalismo Ecc. Traffico illegale di opere d’arte, Graffiti/scritte murali Abbandono, Mancanza di leggi, Sorveglianza inadeguata, Restauri inappropriati Ecc.
le conseguenze dello smog sui monumenti
A causa dello smog il marmo delle statue ha perso la sua durezza e assume la consistenza del gesso: questo si deposita sulle superfici e poi penetra in profondità. Sul bronzo invece il cambiamento è perlopiù estetico, il marmo subisce danneggiamenti alla struttura. Le parti della cattedrale più deteriorate vengono portate in apposite botteghe dove vengono costruite ex novo con le stesse tecniche utilizzate nel rinascimento. Lo smog va rimosso soprattutto nelle zone più nascoste, dove si annida di più, facendo attenzione a non rovinare il marmo sottostante. Per ripulire completamente una facciata sono richiesti numerosi anni di lavoro che richiede precisione e pazienza. Sono usati laser, spugnature, spazzolini da denti e talvolta anche il bisturi da chirurgo. Un esempio è la cattedrale di Firenze, la quale, grazie ai restauratori, mantiene la durezza del suo marmo. in questo momento si stanno occupando della pulitura dello stipite di bronzo della porta sud del battistero che è nero a causa di una serie di degradi causati dall’inquinamento atmosferico. Il comune di Firenze ha perciò adottato provvedimenti per ridurre il traffico delle auto nelle aree monumentali in modo che lo smog si depositi più lentamente.
Per aiutare il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio culturale l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) ha elaborato una Carta del Rischio del patrimonio culturale. Essa si basa sullo studio continuo delle cause di degrado e dei loro effetti e serve come griglia per analizzare i beni osservati, dividendo così il rischio in:
rischio ambientale-aria
rischio antropico
rischio statico
Dall'elaborazione dei dati raccolti relativi all'inquinamento e al clima, individuiamo 3 indici comprendenti aspetti del possibile danno ambientale recato al patrimonio: l'indice di erosione, basato sul modello di Lipfert per i materiali a matrice calcarea; indice di annerimento, basato sull'influenza esercitata dalle emissioni di particellato atmosferico; indice di stress fisico, basato sull'interazione termica ed igrometrica tra ambiente e materiale
Si è affrontato lo studio di sei fenomenologie (sismica, delle frane e dissesti, delle esondazioni, delle valanghe, vulcanica, della dinamica dei litorali) che più di altre possono avere incidenza sulla statica dei monumenti. Si è così composta la banca dati della "Carta della Pericolosità Statico-strutturale"
Ovvero quelle azioni che possono causare un'alterazione del bene o del contesto in cui esso è ubicato. Infatti è stata così composta la cosiddetta "Carta del rischio Antropico" che va a quantificare le seguenti dinamiche: l'abbadono delle aree, la concentrazione di popolazione, la pressione turistica e la suscettibilità al furto.
l'archittettura e i cambiamenti
Proprio per far fronte ai cambiamenti del mondo l'architettura risponde con grande creatività e voglia di fare; sono tanti i progetti di edifici che cercano di ridurre al minimo l'inquinamento, essendo questi ultimi la causa del cinquanta per cento del consumo di energia. Sono tanti gli esempi di come l'architettura tenda ad adattarsi ai cambiamenti climatici, basti pensare alle Batak House in Indonesia o alle Floating Schools in Africa
LA TUTELA
La tutela dei beni culturali consiste in quell'insieme di attività pubbliche che hanno la finalità di preservare il patrimonio culturale conosciuto, in modo tale da assicurarne la trasmissione alle generazioni future, e di accrescerlo.
Perché è importante occuparsi della tutela dei beni culturali? Impegnarsi nella tutela dei beni culturali, favorirne la loro trasmissione e il loro godimento, è fondamentale: rappresenta un fortissimo stimolo per riflettere sulla nostra cultura e per migliorare la qualità dell'ambiente in cui viviamo. Questa tutela avviene in particolar modo tramite delle leggi.
L'esperienza legislativa italiana
1800
1700
1500
1820: viene emanato l'Editto Pacca dal cardinale Bartolomeo Pacca che diverrà il modello per gli altri stati.1874: il ministro della Pubblica Istruzione Ruggiero Bonghi affida la Direzione Generale di Antichità e Belle Arti a Giuseppe Fiorelli, professore dell'università di Napoli e direttore degli scavi di Pompei.
Avvengono gli scavi di Pompei ed Ercolano e vengono emanate leggi che vietano gli spostamenti dei reperti
1515: Raffaello viene nominato dallo Stato Pontificio primo ispettore di Belle Arti (primo atto nominativo per la gestione dei monumenti antichi).
2000
1900
1939: in piena epoca fascista si afferma la prerogativa di tramandare il patrimonio culturale alle generazioni future e si afferma che i ritrovamenti culturali sono prerogativa dello Stato1948: con la nuova costituzione viene sancito l'articolo interamente dedicato alla tutela del patrimonio culturale. 1974: viene instituito il Ministero per i beni culturali e ambientali 1998: Il Ministero per i beni culturali e ambientali si trasforma in Ministero dei beni e delle attività culturali 1999: viene scritto il Testo Unico delle disposizioni legislative sui beni culturali e ambientali, anche se consiste in leggi abbastanza frammentarie e talvolta contraddittorie.
2004: viene instituito un nuovo codice dei Beni culturali e del Paesaggio che pone le basi per una riorganizzazione più strutturale della legislazione che tutela questa disciplina e viene evidenziato il rapporto fra cultura e territorio.2016: da questa data è in corso la riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Quali sono i soggetti responsabili per il patrimonio culturale italiano?
Regioni ed enti locali
Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
Soprintendenze
Si occupa della conservazione del patrimonio artistico e culturale e del paesaggio nazionali attraverso la promozione di varie attività culturali, dello spettacolo (attività teatrali, musicali, cinematografiche, di danza, circensi, dello spettacolo viaggiante) e dello sport, grazie allo sviluppo di servizi volti all’offerta di alta formazione nelle materie di competenza.
Alla Soprintendenza compete un’ articolata attività di tutela che include la conoscenza del patrimonio archeologico, storico-artistico, architettonico e paesaggistico, la verifica e la dichiarazione del suo interesse, le attività di manutenzione e restauro, o il controllo su tale attività svolta da terzi, e una vasta attività di valorizzazione e di gestione svolta in accordo con gli altri enti pubblici e privati coinvolti.
Si occupano di promuovere le attività culturali e di valorizzare il patrimonio culturale e sempre a questi viene affidato il compito di redigere gli elenchi dei beni e trasmetterli al Ministero.
LA CONVENZIONE DI FARO
Si tratta di un’intesa stretta a Faro (in Portogallo) il 27 ottobre 2005 tra diversi Paesi (attualmente 20), e che l’Italia ha firmato a febbraio 2013, in cui i paesi aderenti s'impegnano a riconoscere il diritto all'eredità culturale e alla partecipazione alla vita culturale e l'uso sostenibile del patrimonio punta ad un miglioramento della qualità di vita dell'uomo.
Alla base di questi propositi c’è la meritoria convinzione che “chiunque, da solo o collettivamente, ha diritto a trarre beneficio dall’eredità culturale e a contribuire al suo arricchimento, e pertanto ognuno ha il dovere di rispettare le ricchezze culturali.
La Convenzione non impone specifici obblighi di azione per i Paesi firmatari, lasciando ad essi la libertà di decidere sui mezzi più convenienti per l'attuazione delle misure in esso previste. Sostanzialmente la Convenzione rimarca il valore e il potenziale del patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo durevole e per la qualità della vita e individua il "diritto al patrimonio culturale", riconoscendo la responsabilità individuale e collettiva nei confronti di esso e sottolineando l'importanza della sua conservazione ed il suo ruolo nella costruzione di una società pacifica e democratica. La Convenzione definisce quindi i diritti e le responsabilità concernenti il patrimonio e fissa l'impegno per le Parti firmatarie a riconoscere il suo interesse pubblico, a valorizzarlo, a predisporre disposizioni legislative conseguenti e a favorire la partecipazione alle attività ad esso correlate.
Il Patrimonio del Vaticano e l'Unesco
UNESCO è un’acronimo e sta per “United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization", che in italiano viene tradotto con “Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura" e viene fondata il 16 novembre 1945. Il suo scopo è proprio quello di promuovere la pace tra le nazioni attraverso la cultura.
Una massiccia quantità di beni sono invece di proprietà dello Stato della Chiesa e tali beni ecclesiastici sono regolati non solo dal Codice dei beni culturali e del paesaggio ma anche tra vari accordi tra l'Italia e la Chiesa
Il codice dei Beni Culturali e del Paesaggio
È il principale riferimento normativo italiano che attribuisce al Ministero per i beni e le attività culturali il compito di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale dell'Italia.E' composto da 184 articoli e 2 allegati in cui:
- si distingue nettamente fra tutela e valorizzazione e fruizione dei beni;
- si rafforza la gestione indiretta dei beni pubblici;
- si articola la disciplina della privatizzazione dei beni culturali;
- viene assimilata per la prima volta la disciplina del paesaggio e si impone il piano paesaggistico, cioè la pianificazione delle misure atte a tutelare il paesaggio.
ARTICOLO 9.
"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
L'articolo 9 della costituzione italiana è un articolo tanto breve e semplice (composto da due soli commi) quanto importante ed è volto alla tutela dei beni culturali.
Questo articolo mette in relazione sia
- il tempo (inteso come arte che il passato ci ha lasciato)
- lo spazio (nonché territorio, il “paesaggio”) rispetto al cittadino ma va anche ad unire l’aspetto statico del patrimonio ad un innovativo aspetto dinamico che sta nella ricerca: i beni culturali sono infatti visti come qualcosa in continuo cambiamento.
Team
Trezza Sara
Piscitelli Immacolata
Piccolo Sara
Toscano Alessandra