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Saba e la città di Trieste
Maria Productions
Created on May 13, 2021
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Saba e la città di Trieste
Umberto Saba nasce a Trieste nel 1883. Il rapporto saldissimo, di profondo affetto, insieme psicologico e poetico, che unì il poeta alla sua città, costituisce uno degli aspetti più caratterizzanti della sua attività letteraria.
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Prima tappa: la casa natale
Umberto Saba nasce il 9 marzo 1883 in una casa del vecchio ghetto ebraico di Trieste. La casa si trovava a Via di Riborgo, n°25, attualmente non più esistente. Via di Riborgo partiva da da piazzetta San Giacomo, non più esistente e, affacciata su via del Corso, l'attuale Corso Italia, attraversava il ghetto ebraico. Durante il fascismo, molte case vennero demolite tra cui quella di Saba. Via di Riborgo corrisponde oggi alla via del Teatro Romano.
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Seconda tappa: "Italia cinema-teatro"
Nel 1919, prima di aprire la Libreria Antiquaria, Saba lavora per alcuni mesi al Cinema-Teatro “Italia” gestito dal cognato Enrico Wölfler; si occupa della pubblicità per i film in programmazione scrivendo versi promozionali. Nello stesso edificio si trovava la sede del giornale irredentista “L’indipendente”, pubblicato dal 1877 al 1923, a cui collaborò Italo Svevo.Indirizzo: Via Dante Alighieri, 3
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Terza tappa: Libreria Antiquaria
Nel 1919 Saba e l’amico Giorgio Fano acquistano la libreria di Giuseppe Mayländer, rivenditore di libri usati. L’intenzione iniziale è di rivendere il locale, ma i vecchi libri colpiscono Saba che convince il socio a riaprire l’attività come Libreria Antiquaria. Saba si occupa della libreria per oltre trentacinque anni: in Primavera d’Antiquario (1926) si proclama “custode di nobili morti”.Durante la seconda guerra mondiale, a causa delle leggi razziali è costretto a una finta cessione dell’attività a Carlo Cerne, suo dipendente dal 1924, che poi rimane suo socio. Dopo la morte del poeta, Cerne prosegue l’attività lasciandola a sua volta nelle mani del figlio Mario che la gestisce tuttora. Indirizzo: Via San Nicolò, 30
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Quarta tappa: la statua
All'angolo tra via S. Nicolò e via Dante Alighieri è posizionata la statua in bronzo di Umberto Saba rappresentato, a grandezza naturale, mentre si incammina verso la sua libreria distante pochi metri. Lo scultore Nino Spagnoli l'aveva originariamente raffigurato con la pipa fra le labbra, oggetto che è stato costantemente presente nella vita del poeta. Tuttavia, a causa di continui furti, la pipa è oggi un elemento mancante nella statua.
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Quinta tappa: lo studio di Edoardo Weiss
Tra il 1929 e il 1931 Saba è in cura da Edoardo Weiss, medico triestino allievo di Sigmund Freud. Weiss è stato il primo ad introdurre in Italia la psicoanalisi. Saba dichiara che l’incontro con Weiss rappresenta per lui l’inizio di una nuova fase esistenziale: riscopre l’importanza che aveva avuto nella sua vita la balia, con la quale recupera i rapporti e spesso fa visita.Indirizzo: Via San Lazzaro, 8
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Sesta tappa: la casa della balia
In Via del Monte, n°15, si trova la casa della balia alla quale Saba viene affidato nei suoi primi anni di vita.Alcune poesie de "Il piccolo Berto" fanno riferimento al dolore per il distacco dalla balia che la madre avrebbe licenziato per gelosia e perché, essendo una popolana cattolica, cercava di educare il bambino nel cattolicesimo. E' da ricordare che la madre di Saba era di origini ebraiche.
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Settima tappa: Caffè Garibaldi
Negli anni successivi alla prima guerra mondiale il caffè del Municipio diventa caffè Garibaldi e alla compagnia di intellettuali a cui si aggrega Saba, si aggiungono altri membri tra cui gli scrittori Svevo, Joyce, Quarantotti Gambini, Stuparich e il poeta Virgilio Giotti. Indirizzo: Piazza dell'Unità d'Italia, 5
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Ultima tappa: Caffè Tommaseo
Nella piazza Nicolò Tommaseo si trova il Caffè dei Negozianti, l'attuale Caffè Tommaseo. Il Tommaseo è uno dei più antichi e prestigiosi Caffè di Trieste. Dopo la prima guerra mondiale, Saba incontra al Tommaseo gli altri intellettuali.
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"La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva."
Umberto Saba, "Trieste", tratta da "Il Canzoniere"