Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

Terremoti

cmagnani02

Created on May 8, 2021

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Smart Presentation

Practical Presentation

Essential Presentation

Akihabara Presentation

Pastel Color Presentation

Visual Presentation

Vintage Photo Album

Transcript

TERREMOTO DELL' AQUILA 2009

ALLE 3:32 DEL 6 APRILE 2009 L’AQUILA E MOLTI PAESI ABRUZZESI VENNERO COLPITI DA UNA DEVASTANTE SCOSSA DI TERREMOTO, CHE PROVOCÒ NUMEROSI DANNI A PERSONE E COSE.

Gli effetti del terremoto si fecero sentire maggiormente in prossimità dell’epicentro, ovvero in località Colle Miruci (zona compresa tra le frazioni di Roio Colle, Genzano e Collefracido), interessando in misura variabile buona parte dell'Italia Centrale, tanto che fu percepito anche a Roma e Napoli. La scossa principale ebbe una magnitudo momento (Mw) pari a 6,3 (5,8 o 5,9 sulla scala della magnitudo locale MI o scala Richter). Tuttavia questa scossa non fu l’unica, la si può infatti collocare all'interno di una serie di eventi sismici che ebbero inizio già il 14 dicembre 2008, con una lieve scossa, a seguire il 16 gennaio 2009 e altre scosse che andarono man mano crescendo di magnitudo per poi arrivare a quella di aprile, considerata, su scala Mercalli, di ottavo/nono grado, così da essere catalogato come il 5° terremoto più forte avvenuto in Italia in epoca moderna. La stessa notte tra il 5 e 6 aprile si verificarono ripetute scosse (circa 300), che nelle 48 ore successive, furono circa 256, si può parlare dunque di uno sciame sismico.

il bilancio dei danni

Il fatto che la grande scossa del 6 aprile sia avvenuta nella notte, ha purtroppo contribuito all’ aumento delle vittime poiché molti non fecero in tempo ad accorgersene e fuggire in strada. Ad evento concluso, dunque, il bilancio definitivo fu di 309 vittime, oltre 1.600 feriti, circa 80.000 sfollati e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. Essenziale ed immediato fu l’intervento delle forze dell’ordine tramite soccorso aereo e terrestre, intervennero infatti forze di polizia, vigili del fuoco, protezione civile ed esercito.

Terremoti

In base a quanto detto finora, alcune domande potrebbero sorgere spontanee, del tipo: in cosa consiste un terremoto? Cos’è l’ epicentro? Qual’è la scala di riferimento? Cos’è la magnitudo?

Quindi Cerchiamo di analizzare più in generale cosa sono i terremoti, perché avvengono, come si classificano, cosa provocano… Innanzitutto premetto che andremo ad analizzare solo i terremoti tettonici, poiché in realtà, pur essendo i più comuni, non sono gli unici. Infatti i terremoti possono essere anche : di origine vulcanica da crollo da esplosione Inoltre questi possono causare ulteriori catastrofi, tra cui: cedimenti strutturali, incendi (dovuti ad es. da rotture di tubature con fuoriuscita di gas), frane, tsunami, liquefazione.

+info

DEFINIZIONE DI TERREMOTO

Il Terremoto, o sisma, è un fenomeno naturale che consiste in una serie di rapide oscillazioni del terreno causate da una brusca liberazione di energia elastica nel sottosuolo. Sappiamo infatti che la crosta terrestre è formata da zolle o placche, le quali sono sempre in movimento e sono infatti sottoposte a spinte o pressioni, per cui, nonostante abbiano proprietà elastiche, si vanno man mano deformando fino a raggiungere un limite di rottura. In tal caso la roccia si spezza e l’energia accumulata che si sprigiona diviene energia cinetica, per cui si creano delle vibrazioni che si propagano sotto forma di onde sismiche.

FAGLIE

Il termine scientifico per indicare la spaccatura di una roccia è faglia e la superficie lungo cui si verifica si chiama "superficie di faglia" oppure "piano di faglia".

Su questa superfice i due blocchi rocciosi (se ancora sottoposti a pressione), scivolano l’ uno sull’ altro, ma in diversi modi. La faglia infatti può essere di tre tipi:

INVERSA

NORMALE

TRASFORME

Scorre parallelamemente

Scivola verso il basso

Spinta a risalire

Comunque bisogna sapere che un terremoto può originarsi anche dall’attivazione di una faglia già preesistente e non necessariamente appena formata.

ipocentro ed epicentro

Già con la descrizione del terremoto dell'Aquila, si è parlato di ipocentro ed epicentro, ma cosa sono?

L’ ipocentro è il punto da cui si sprigiona l’energia ed è quindi situato nel sottosuolo, mentre l’ epicentro non è altro che la sua proiezione sulla superfice (ed essendo il punto più vicino all’origine, gli effetti del terremoto sono maggiori).

In base alla posizione dell’ ipocentro, si può fare un ulteriore categorizzazione dei terremoti, infatti possono essere di tre tipi: - SUPERFICIALI: (con ipocentro compreso fra 0 e 70 km di profondità), sono i più frequenti (nel 90% dei casi) ma sono anche i più distruttivi poiché si generano vicino alla superficie e quindi hanno ancora la loro forza distruttiva; -INTERMEDI :(ipocentro fra 70 e 300 km di profondità) -PROFONDI: (ipocentro fra 300 e 720 km di profondità) sono meno distruttivi poiché nel raggiungere la superficie perdono forza e intensità.

ONDE ELASTICHE

Andiamo ora a parlare delle onde elastiche o onde sismiche le quali si propagano in maniera differente a seconda del fattore geologico (ovvero i materiali che devono attraversare) e possono essere quindi più o meno distruttive. In particolare si possono distinguere 3 topologie di onde sismiche: le onde P, le onde S e le onde R o L.

Sed hendrerit, ex at imperdiet rhoncus, dolor lectus eleifend nisi, viverra convallis nibh ex ut sem. Phasellus ac enim magna.

ONDE LONGITUDINALI O DI COMPRESSIONE = Le onde P (o onde primarie) sono le più veloci e possono propagarsi in ogni mezzo, sia solido che fluido (acqua, terra, aria…) e sono onde a compressione per cui, al loro passaggio, le particelle di roccia oscillano avanti e indietro nella direzione di propagazione dell’onda. (per capire questo effetto basti pensare ad una molla) ONDE TRASVERSALI O DI TAGLIO= Le onde S (o onde secondarie) si propagano con oscillazioni perpendicolari alla direzione di propagazione dell’ onda (si pensi ad una corda sferzata orizzontalmente) e al loro passaggio provocano una distorsione della roccia e quindi ne cambiano la forma ma il volume rimane invariato. Inoltre queste non possono propagarsi attraverso i fluidi e sono più lente delle onde P. ONDE SUPERFICIALI Le onde R o L dipartono dall’epicentro, per poi disperdersi.Queste possono assumere forme diverse poiché sono il risultato della combinazione tra onde p e onde s le quali non giungono in superfice sempre nello stesso modo. Sono infatti molto complesse e potenzialmente sono quelle che creano più danni essendo molto veloci ma anche molto ampie. Le onde sismiche del terremoto dell’ Aquila erano proprio di questo tipo.

Sed hendrerit, ex at imperdiet rhoncus, dolor lectus eleifend nisi, viverra convallis nibh ex ut sem. Phasellus ac enim magna.

Sed hendrerit, ex at imperdiet rhoncus, dolor lectus eleifend nisi, viverra convallis nibh ex ut sem. Phasellus ac enim magna.

come si misura la forza di un terremoto?

Due sono le scale di valutazione che permettono di misurare l’entità di un terremoto. La SCALA MERCALLI (venne introdotta prima della Richter) valuta gli effetti del terremoto per la sua intensità, ma registra dati non oggettivi, per cui la valutazione viene fatta in base agli effetti visibili del danno prodotto dal sisma sulle persone, sugli edifici e sul terreno. Ci sono 12 gradi di questa scala e solo a partire dal IV grado le scosse sono avvertite dalla maggior parte delle persone e si hanno lievi lesioni ai fabbricati. Al VII grado invece i danni agli edifici diventano importanti, mentre il XII grado della scala, prevede la totale distruzione di ogni opera umana. Ricordo che il terremoto dell’ Aquila era al VIII/IX grado. La SCALA RICHTER o scala della magnitudo, è più rigorosa della precedente, poiché registra dati oggettivi sull’energia sprigionata dal sisma, infatti è basata sulla misurazione dell’ ampiezza delle onde sismiche. La scala logaritmica (per cui ogni passaggio di livello la forza del terremoto è 10 volte superiore) va da un minimo di magnitudo 0 a un max di 10. Il SISMOGRAMMA(citato sopra e mostrato in figura), è lo strumento di misura utilizzato per registrare graficamente le onde sismiche, il quale permette di ricavare informazioni molto importanti sui sismi, come ad esempio la loro entità, durata o posizione dell’epicentro.

previsione terremoti

E'POSSIBILE PREVEDERE UN TERREMOTO?

Nonostante fare una previsione certa dei terremoti non sia assolutamente possibile, ci sono due tipi di previsioni sismiche possibili:

STATISTICA

DETERMINISTICA

Attraverso l’esame dei fenomeni premonitori e quindi di quei parametri chimici e fisici del suolo e del sottosuolo che subiscono variazioni osservabili prima del verificarsi di un terremoto.

Basata sulla storia sismica e quindi lo studio di ogni tipo di documentazione in grado di fornire informazioni.

rischio sismico

Il rischio sismico è un indicatore, frutto di un’analisi matematico-ingegneristica, che stima il danno e le conseguenze di un terremoto e perciò la probabilità che in una data area ed in un certo intervallo di tempo si verifichi un terremoto che superi una soglia di intensità o magnitudo . Nel dettaglio il rischio sismico dipende dall’interazione di 3 fattori:

01

02

03

pericolosità' dell'area (p)

esposizione (e)

vulnerabilita'(v)

Sed hendrerit, ex at imperdiet rhoncus, dolor lectus eleifend nisi, viverra convallis nibh ex ut sem. Phasellus ac enim magna.

2020

E' la valutazione della resistenza degli edifici (predisposizione a subire danni o modificazioni al verificarsi di un terremoto), perciò viene fatta una considerazione sul tipo di costruzione (progettazione, materiali…) e il livello di manutenzione.

Indica la probabilità che gli effetti di un terremoto si verifichino in una determinata area.

Indica la possibilità che, in caso di terremoto, un’ area subisca danni in termini di vite e/o edifici (tra cui beni culturali).

Rischio sismico e prevenzione

In paricolare, bisogna prestare molta attenzione alla vulnerabilità poiché è l’unico fattore su cui si può realmente intervenire e quindi limitare, per quanto possibile, i danni sismici.

In questo caso infatti, subentra la prevenzione, che consiste ad esempio nella costruzione di edifici antisismici o la loro messa in sicurezza. L’Italia ad esempio, essendo compresa fra la placca africana e quella euroasiatica, è continuamente sottoposta a sollecitazioni e, di conseguenza, soggetta ad un alto rischio sismico. Inoltre, sia la vulnerabilità che l’esposizione in questo Paese hanno valori molto alti, basti pensare infatti alla fragilità del patrimonio edilizio (infrastrutturale, industriale e dei servizi), ma anche all’elevata densità abitativa e alla presenza di un ricchissimo patrimonio storico, artistico e monumentale. È proprio al fine di salvaguardare tutto ciò che bisogna dunque adoperare al massimo ogni forma di prevenzione possibile.

protezione civile

QUANDO NASCE E PERCHE' ?Nonostante il rischio sismico nel nostro paese sia sempre stato molto elevato, fino agli inizi degli anni ottanta non vi era un organizzazione in grado di intervenire immediatamente e in modo coordinato sul territorio (si pensi ai drammatici ritardi dei soccorsi) ed è proprio per questo che, nel 1982, nasce la Protezione Civile. IN COSA CONSISTE? Dando una definizione di Protezione Civile, possiamo dire che è un organo superiore di coordinamento capace di intervenire in tempi brevissimi e mobilitare in ogni area tutte le risorse nazionali utili ad assicurare assistenza alla popolazione in caso di grave emergenza. Tuttavia non interviene solo in caso di pericolo, infatti opera con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere eventuali disastri. CHI COORDINA E CON CHI COLLABORA LA PROTEZIONE CIVILE?La protezione civile, quindi, coordina varie strutture operative come: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Forze Armate, Forze di Polizia, Servizio Sanitario Nazionale, Croce Rossa Italiana, Sistema Nazionale per l’ Ambiente e molti altri. QUANDO INTERVIENE? L’attività interessa trasversalmente tutti i settori della vita civile, è chiamata in campo all’insorgere di qualsiasi situazione od evento che comporti o possa comportare a persone, beni, ambiente, grave danno o pericolo di grave danno, di natura ed estensione tale da dover essere fronteggiato con misure straordinarie.

volontariato protezione civile

Molto importante, nella Protezione Civile, è la componente volontaria, infatti oltre 12.000 uomini e donne mettono a disposizione il proprio tempo, le loro energie e conoscenze gratuitamente. Chiunque può far parte della protezione civile, ma ovviamente ci sono dei requisiti, infatti i volontari devono essere maggiori di 18 anni e ricevere una formazione di base con specializzazione, poiché solo chi è adeguatamente preparato può dare un contributo efficace (senza essere d’ intralcio o mettere a rischio la propria salute). I volontari possono quindi intervenire insieme alle forze dell’ordine, per assistere la popolazione e mettere in sicurezza le aree colpite da incendi, terremoti, alluvioni … Bisogna dunque considerarli una grandissima ricchezza, essenziale nei momenti di bisogno e di emergenza. E tu, diventeresti un volontario?

grazie per l' attenzione!

cHIARA MAGNANI 5 AL

BIBLIOGRAFIA

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/3.32.-6-aprile-2009-64b1bc0c-749f-4834-a65e-370bb9318f91.html?refresh_ce

https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/terremoto-l-aquila-6-aprile-2009--scossa-di-mi-5-9-caus--309-vittime-95247

https://www.geoenv.it/lezioni/terremoti.htm

http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/schede-tecniche/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/l-origine-del-terremoto

https://www.youtube.com/watch?v=3YylHDKb-LQ

https://www.youtube.com/watch?v=xwGumJFkR8A

https://www.focus.it/ambiente/natura/scala-mercalli-e-richter-qual-e-la-differenza

https://online.scuola.zanichelli.it/lupiascienzeterra-files/Zanichelli_Lupia_Osservare_Sintesi_U13.pdf