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arte
romano.gaia
Created on April 30, 2021
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Transcript
La Scapigliata
Leonardo da Vinci
Dati dell'opera Autore: Leonardo da Vinci Titolo: Testa di fanciulla, detta La Scapigliata Data: 1508 Tecnica: terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola Dimensioni: 24,7x21 cm Collocazione: Galleria Nazionale, Parma
01
Movimento artistico di rappresentanza: Rinascimento
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Periodo storico in cui ha vissuto: 1400-1500
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Luoghi in cui ha operato: Milano, Vinci, Firenze
Descrizione
A metà strada tra la pittura su tavola e il disegno preparatorio, La Scapigliata o Testa di fanciulla è una delle opere più misteriose di Leonardo: non sappiamo esattamente che cosa rappresenti, quando sia stata realizzata e per chi, né attraverso quante mani sia passata nel corso della sua storia.Secondo alcune testimonianze la sua prima destinazione fu la camera di Margherita la Paleologa, moglie di Federico Gonzaga e nuora di Isabella d’Este. All’inizio del XIX secolo la ritroviamo in casa del pittore parmense Gaetano Callani, il cui figlio la vendette all’Accademia di Belle Arti, poi Galleria Nazionale di Parma. Di chi sia quel volto dipinto a terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola non è dato sapere. C’è chi pensa si tratti di una Madonna, chi la riconduce a uno studio per Leda col cigno. Anche riguardo la datazione sono state avanzate le ipotesi più varie, dall’opera giovanile alla piena maturità.Resta la bellezza di una giovane dai lineamenti dolcissimi, con le palpebre socchiuse e le labbra morbide atteggiate a un lieve sorriso, la vibrante capigliatura scomposta in riccioli. L’uso sapiente del chiaroscuro fa emergere il viso dallo sfondo come un rilievo scultoreo, dando realizzazione concreta agli studi sui moti dell’anima cui Leonardo si dedicò con passione.
Linee di forza: le linee di forza si riscontrano sicuramente sul viso, specialmente sugli occhi dove si delineano chiaramente le emozioni della donna Colori predominanti: essendo una bozza i colori predominanti restano quelli dello schizzo, ovvero un giallino ocra misto al marrone e il nero con il quale ha disegnato controrni e ombre Distribuzione della luce: la fonte di luce è sicuramente una luce naturale, si nota specialmente nella parte alta del viso dove la figura assume colorimolto più chiari, creando anche dei chiaroscuro
Quale idea o emozione vuole comunicare l'autore: Il dipinto ritrae in primo piano una giovane fanciulla dallo sguardo schivo. Proprio attraverso i suoi lineamenti il pittore tramette diverse emozioni, come leggerezza, grazia e pudore Quale sensazioni suscita in te: Questa differenza tra il volto e la capigliatura mi da un senso di leggerezza, armonia. Proprio il movimento dei capelli mi ricorda la libertà; come quando hai il vento nei capelli e ti senti leggero e libero.
Autore: Michelangelo Buonarroti - PontormoTitolo: Venere e Amore Data: 1533 circa Tecnica: olio su tavola Dimensioni: 128 x 194 cm Collocazione: Galleria dell'accademia, Firenze
VENERE E AMORE
Movimento artistico di appartenenza: Rinascimento Periodo storico in cui ha vissuto: 1400-1500 Luoghi in cui ha operato: Firenze, Carrara, Roma
Descrizione Venere giace in tutta la lunghezza del dipinto, col busto sollevato su un panno azzurro e il capo rotato a baciare Cupido, suo figlio e amante, che le arriva da dietro, intrecciandosi a lei col braccio che le volta la faccia coprendole il collo e la gamba che copre, solo in parte, il pube. Venere afferra la freccia che Cupido tiene in mano, forse un'allusione agli inganni dell'amore, a cui rimandano anche le due maschere attaccate all'arco di Cupido a sinistra, vicine ad altri elementi simbolici: un fantoccio moribondo in una scatola scura e un bacile ricolmo di rose. Al centro si trova un'apertura paesistica.
Linee di forza: i punti di forza del quadro si riscontrano nel lato destro, quando i corpi di Venere e Cupido si sfiorano Colori predominanti: color carne, azzurro/blu, nero Distribuzione della luce: vi sono dei chiaroscuro dovuti alla luce che arriva da sinistra o dal retro della scena
Quale idea o emozione ha voluto comunicare l'autore: Ben lontana dalla bellezza castigata delle Veneri e delle donne più famose del Cinquecento, la nudità della Venere michelangiolesca divenne presto un’icona figurativa ed emblema di una sensualità estetica rivoluzionaria. Suadente, seduttiva, definita addirittura “eroica”, la Venere ideata dall’artista trasmette una sicurezza tutta maschile, visibile nella muscolatura e nella possanza. Quali sensazioni suscita in te: Gli sguardi delle due figure non sono sereni, come se quello che stanno facendo fosse qualcosa di proibito, mi ispira molta curiosità nel analizzarlo a fondo.