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TUCIDIDE
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Created on April 26, 2021
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Transcript
TUCIDIDE E LA PESTE
FU UN ATTO DI BULLISMO?
BRANO
La peste di Atene
Tucidide
Lo storico greco Tucidide nel brano "La peste di Atene" racconta e delinea l'epidemia di peste che attaccò , intorno al 430 a.C, Atene durante la guerra del Peloponneso. All'interno dello scenario di guerra, in cui i Peloponnesi invasero l'Attica e devastarono il territorio Una terribile peste colpì la terra. "Un tale contagio e una tale strage non erano avvenuti in nessun luogo a memoria d’uomo. Ché non bastavano a fronteggiarla, neppure i medici, i quali non conoscendo la natura del male, lo trattavano per la prima volta; anzi loro stessi morivano più degli altri, in quanto più degli altri si accostavano al malato, e nessun’altra arte umana bastava contro la pestilenza." Tutte le suppliche fatte nei luoghi sacri e ogni rivolgersi ai vaticìni e a cose del genere risultò inutile, e alla fine gli uomini abbandonarono questi espedienti, sopraffatti dal male. La potenza evocativa delle sue parole interpella con forza anche noi e ci esorta a lottare ogni giorno con forza e determinazione per affermare le ragioni della solidarietà e dell'amore contro quelle dell'odio e dell'indifferenza
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CONFRONTO
IERI E OGGI
La Peste e Il Coronavirus
E’ un racconto antico quello di Tucidide, storico di uno dei conflitti più violenti della storia greca, cioè la Guerra del Peloponneso, tra le due superpotenze del V a.C., cioè tra Atene e Sparta. Ma se noi sostituiamo il nome delle località con i nomi geografici della cronaca di oggi, forse possiamo essere d’accordo con l’antico detto: Historia magistra vitae. La storia maestra di vita. Lo Storico è molto preciso nell'informarci sulla diffusione dell'epidemia,che interessò tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo ovvero, tutto il mondo. Come si intuisce si trattò quindi di una vera e propria pandemia, che percorse il mondo antico da nord a sud e da est a ovest. Un ruolo particolare nell’affrontare il contagio ebbero, allora come oggi, i medici. Nel V secolo a.C. la medicina aveva visto una svolta epocale sotto l’influsso di Ippocrate . La cura dei malati diveniva una pratica scientifica e razionale, che rifiutava ogni commistione con la superstizione. L’arma del medico era la conoscenza: quanti più casi clinici poteva richiamare tanto maggiore diveniva la sua possibilità di effettuare diagnosi.
"Ché non bastavano a fronteggiarla, neppure i medici, i quali non conoscendo la natura del male, lo trattavano per la prima volta; anzi loro stessi morivano più degli altri, in quanto più degli altri si accostavano al malato, e nessun’altra arte umana bastava contro la pestilenza."
Tucidide
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OGGI
Il Bullismo
oggi
Con il termine bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate di sovente da bambini che, senza sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo
Il bullismo: cyberbullismo
Il cyberbullismo è definito come un atto aggressivo, intenzionale condotto da un individuo o un gruppo usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi . Esso ha però delle caratteristiche identificative proprie: il bullo può mantenere nella rete l’anonimato, ha un pubblico più vasto, ossia il Web, e può controllare le informazioni personali della sua vittima. La vittima al contrario, può avere delle difficoltà a scollegarsi dall’ambiente informatico, non sempre ha la possibilità di vedere il volto del suo aggressore, e può avere una scarsa conoscenza circa i rischi insiti nella condivisione delle informazioni personali su Internet. Proprio per queste maggiori difficoltà da parte della vittima, talvolta essa può arrivare a compiere atti davvero tragici. Una recente ricerca ha cercato di studiare meglio il fenomeno del suicidio adolescenziale e se effettivamente l’associazione cyberbullismo – suicidio adolescenziale sia statisticamente significativa quanto si crede. Gli autori dello studio hanno così concluso che il cyberbullismo è un fattore presente in alcuni suicidi, ma quasi sempre ci sono altri fattori come la malattia mentale o la presenza di altre forme di bullismo, come quello faccia a faccia. Il cyberbullismo in genere rientra nel contesto del normale bullismo.
FU UN ATTO DI BULLISMO?
Credo che si possa considerare un caso di bullismo poichè,così come agl'inizi della pandemia del coronavirus ci sono stati casi di razzismo ed attacchi nei confronti del popolo orientale, anche Tucidide nella sua opera evidenzia atti di "bullismo" nei confronti del popolo afflitto dalla peste. E questo fece si che molte persone morissero solo perchè nessuno era disposto a rischiare di prendersi cura di loro.
De Marinis Giorgia