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VULCANI E TERREMOTI IN GIAPPONE
Francesca Masera
Created on April 16, 2021
Francesca Masera
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VULCANI E TERREMOTI IN GIAPPONE
FRANCESCA MASERA
Giappone: vulcani e terremoti
Il Giappone è situato nella zona vulcanica denominata cintura di fuoco del Pacifico. Le scosse di terremoto in Giappone sono frequenti (con un'intensità da ridotta a moderata) e l'attività vulcanica occasionale si avverte in forma attiva nelle isole. Hanno luogo più di 5.000 movimenti sismici all'anno, dei quali 1.000 sono percepiti dalla popolazione, e di essi solo alcuni sono terremoti violenti. Il Giappone è infatti l'isola più sismica del mondo.
La "CINTURA DI FUOCO DEL PACIFICO"
La ‘cintura di fuoco del Pacifico' è una zona che, partendo dalla Nuova Zelanda arriva al Cile, passando per Filippine e Giappone. Questa zona è caratterizzata da frequenti terremoti (si calcola che il 90% dei terremoti mondiali avvenga all'interno di questa fascia) ed eruzioni vulcaniche, estesa per circa 40 000 km tutto intorno all'oceano Pacifico, con una forma che ricorda grossolanamente un ferro di cavallo: è caratterizzata dalla presenza di numerosissimi archi insulari (Polinesia, Filippine, Nuova Zelanda, Indonesia, Giappone ecc.), fosse oceaniche e catene montuose vulcaniche.
La "cintura di fuoco del Pacifico" si è formata in seguito ai movimenti delle differenti placche presenti nell'area, che vanno incontro al fenomeno chiamato ‘subduzione' che, secondo la teoria della tettonica delle placche, vede le placche continentali scorrere l'una sull'altra. In pratica la placca Nordamericana, quella Euroasiatica, quella delle Filippine e quella Pacifica si ‘incontrano' tutte in Giappone provocando, con i loro movimenti, frequenti terremoti.
VULCANI IN GIAPPONE
Caratteristiche morfologiche e geologiche fanno del Giappone uno dei luoghi vulcanici più attivi della terra. La maggior parte delle eruzioni vulcaniche, più o meno violente, si registrano all’interno del cosiddetto “Anello di Fuoco”.In Giappone ci sono circa 200 vulcani; sessanta di essi sono in attività, come il Monte Fuji o il Sakurajima. L'attività degli altri vulcani si è ridotta nel tempo ad una tendenza di tipo geotermale, che ha portato alla nascita di piccole sorgenti di acqua calda termale un po' ovunque in Giappone.
Monte fuji
ll monte Fuji è un vulcano del Giappone. Con i suoi 3776 metri è la massima elevazione del paese, è situato nella sezione centromeridionale dell'isola di Honshu, a sud-ovest di Tokyo e a una ventina di chilometri dalla costa della baia di Suruga. Ha forma conica regolare, con un cratere profondo 250 metri e il diametro di circa 600 metri.Con la sua cima innevata per dieci mesi all'anno è uno dei simboli del Giappone, luogo speciale di bellezza paesaggistica e uno dei siti storici del paese, nonché patrimonio mondiale come sito culturale.
Il monte Fuji è ricoperto da una fitta vegetazione di pini, cedri e cipressi fin verso i 2700 metri. Il suo nome deriva da un antico vocabolo, che significa fuoco, ma dal 1707 la sua attività è limitata a modeste manifestazioni solfatariche. Considerato montagna sacra dai giapponesi, è inoltre circondato da templi e santuari. Alle sue falde settentrionali e occidentali, si trovano i cinque laghi di Fuji.
L'origine del Fuji è molto complessa. E' classificabile come uno stratovulcano e la sua forma conica regolare e quasi simmetrica è la conseguenza della sovrapposizione di vari strati di lava solidificata e ceneri vulcaniche. Il vulcano si trova proprio sul punto in cui la placca delle Filippine si inabissa a grande profondità sotto quella euroasiatica, con un movimento tettonico che, fondendo le rocce, dà luogo alla formazione di notevoli sacche magmatiche. E' in fase di quiescenza dal 1708. L'ultima eruzione documentata, infatti, iniziò il 16 dicembre 1707 e terminò il 1º gennaio dell'anno successivo. Durante l'eruzione l'attuale Tokyo venne ricoperta da uno spesso strato di cenere.
Si stima che le abbondanti piogge e nevicate che si verificano ogni anno sul Fuji contribuiscano alla formazione e alla sopravvivenza di fiumi e sorgenti sotterranei per un volume di 4,5 milioni di tonnellate d'acqua al giorno. Grazie alla sua abbondanza, alla sua temperatura stabile e ai minimi livelli di impurità, tale risorsa è stata utilizzata fin dall'antichità per l'uso quotidiano dagli abitanti che vivevano nelle vicinanze del monte, mentre oggigiorno è sfruttata in ambito industriale nel campo della produzione della carta, di prodotti chimici e di apparecchiature elettroniche.
MONTE ASAMA
Il monte Asama è un vulcano complesso, al centro di Honshū, la principale isola del Giappone. È il vulcano più attivo di tutta l'isola e riesce a mandare su oltre 2000 metri di ceneri e polveri. L'Agenzia meteorologica giapponese ha classificato il monte Asama come rango A. È alto 2.568 metri e si trova sul confine tra la prefettura di Gunma e la prefettura di Nagano. Molto recenti le sue ultime eruzioni tra cui quella del settembre 2004 e del 2009. Nel 1783 le sue ceneri portarono 1500 vittime alla nazione.
SAKURAJIMA
Il Sakurajima è un vulcano attivo, nonché isola omonima nella Prefettura di Kagoshima, nel Giappone sud-occidentale. E' alto 1117 metri e vine edefinito come uno dei vulcani più attivi del Giappone. È uno stratovulcano con la cima divisa in tre picchi: il Kitadake a nord, il Nakadake al centro e il Minamidake a sud, unico picco tuttora attivo.
SAKURAJIMA:ERUZIONE DEL 1914
L'eruzione del 1914 è stata la più potente eruzione vulcanica del XX secolo mai avvenuta in Giappone, e le colate prodotte in essa unirono il vulcano alla terraferma. Prima di quell'anno, il vulcano era stato quiescente per più di un secolo. L'eruzione iniziò l'11 gennaio 1914. Allarmata dai frequenti terremoti che da qualche tempo si avvertivano in maniera sempre più crescente, la popolazione s'era già messa al sicuro. Il vulcano dapprima manifestò una serie di forti esplosioni che crearono un'altissima nube eruttiva, poi generò imponenti colate laviche che si riunirono ben presto in un unico fiume di fuoco liquido. Il 13 gennaio, un violentissimo terremoto uccise 35 persone.
Dopo il 1914, il Sakurajima entrò nuovamente in eruzione nel 1955, costringendo nuovamente gli abitanti a lasciare la zona. Cinque anni dopo, sulla montagna fu eretto l'omonimo Osservatorio Vulcanologico, al fine di monitorare il vulcano e di prevederne le eruzioni. L'attività vulcanica continua tutt'oggi, e consiste soprattutto nell'emissione di cenere che ricopre i dintorni del monte, oltre alla stessa Kagoshima. Sono stati costruiti appositi rifugi nei dintorni della città, al sicuro da colate piroclastiche e dalla pioggia dei lapilli, ove le persone possono mettersi al sicuro nel più breve tempo possibile grazie ad adeguatissimi ed efficientissimi piani d'evacuazione, che scattano con il suono di una sirena.
eruzione sakurajima 12/11/2019
MONTE ASO
Il monte Aso è il più grande vulcano attivo del Giappone, ed è tra i maggiori al mondo. Esso si trova nella prefettura di Kumamoto, sull'isola di Kyūshū. E' alto1592 m. Il monte Aso ha una delle più grandi caldere del mondo, contiene addirittura la città di Aso e si estende per circa 18 km da est a ovest e per circa 25 km da nord a sud.Il gruppo del cono centrale dell'Aso si compone di cinque vette: Monte Neko, Monte Taka, Monte Naka, Monte Eboshi, e il Monte Kishima.
Solo il cratere settentrionale (il primo cratere che si è formato), è stato attivo per gli ultimi settanta anni.L'eruzione che ha formato l'attuale vulcano Aso è avvenuta circa 300.000 anni fa. Quattro grandi eruzioni si sono verificate nel corso di un periodo che va da 300 000 a 90000 anni fa. La quarta eruzione è stata la più grande e la più disastrosa, con la cenere vulcanica che ha coperto l'intera regione di Kyūshū estendendosi anche fino alla prefettura di Yamaguchi.
ERUZIONE MONTE ASO 14/09/2015
MONTE ONTAKE
Il monte Ontake è un vulcano che si trova sull'isola di Honshū, al confine tra le prefetture di Nagano e Gifu, a circa 200 km a ovest di Tokyo. È il secondo vulcano più alto del Giappone, con un'altezza massima di 3.067 metri sul livello del mare, secondo solamente ai 3.776 metri del Fuji. Da diversi secoli è considerato dai giapponesi una montagna sacra.
È stato considerato inattivo fino all'ottobre del 1979, quando una serie di eruzioni causò la fuoriuscita di circa 200.000 tonnellate di cenere. Ci sono state eruzioni più lievi nel 1991 e nel 2007. Il 27 settembre 2014 un'eruzione particolarmente forte ha provocato 57 morti e 6 dispersi.
TERREMOTI IN GIAPPONE
I terremoti in Giappone risultano estremamente distruttivi, spesso dando come risultato gli tsunami, con una frequenza di varie volte in un secolo. I terremoti principali più recenti includono il terremoto di Kobe del 1995, il terremoto di Chūetsu del 2007 e il terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011.I Giapponesi hanno imparato a convivere con i terremoti e, in generale, con tutti gli eventi legati al suo turbolento sottosuolo. Nonostante i passi avanti della scienza, è ancora pressoché impossibile prevedere l’arrivo di un sisma. Quindi, l’unica arma disponibile contro questi disastri naturali, è la preparazione per limitare al massimo i danni a persone e a cose: e in questo campo il Giappone è all’avanguardia.
TERREMOTO DI KOBE
Il 16 Gennaio 1995 un forte sisma colpì con violenza la parte meridionale della Prefettura di Hyogo, nell’Isola di Honshu, in Giappone. Circa 400.000 strutture e diversi binari ferroviari andarono distrutti intorno all’area di Kobe. Inoltre la scossa provocò numerosi cortocircuiti e successivamente lo scoppio di almeno 300 incendi che fecero registrare altri danni e vittime. Le vittime furono oltre 4.000. In totale 68 bambini e ragazzi sotto i 18 anni rimasero orfani, e 332 persero almeno uno dei genitori. Il 22% degli uffici del centro di Kobe rimasero inagibili e più della metà delle case vennero dichiarate inabitabili.
TERREMOTO DI CHUETSU
16 LUGLIO 2007
TERREMOTO DI TOHOKU
11 MARZO 2011
Gli edifici in Giappone devono rispettare severi criteri anti-sismici. Pene severe sono previste per quei costruttori che non rispettano le norme. Si sta facendo un grande sforzo per insegnare alla popolazione il corretto comportamento da tenere in caso di un terremoto: sono frequenti le esercitazioni che coinvolgono anche cittadini. E’ grazie a tutte queste misure che, molto spesso, anche in presenza di terremoti di una certa entità, i danni a cose e a persone sono lievi, se non inesistenti.
IL "BIG ONE"
Molti scienziati prevedono che, prima o poi, in Giappone arriverà un terremoto fortissimo, il cosiddetto “Big One”, capace di provocare centinaia di migliaia di morti. Minacciosa è anche la previsione di un atro terremoto distruttivo che dovrebbe colpire la zona del Tokai entro un paio di decenni. Ma riuscire a prevedere i terremoti rimane la sfida principale; lo studio dei movimenti delle placche tettoniche, dei vari segnali che ci invia la terra, il monitoraggio costante delle attività vulcaniche, possono sicuramente essere utili a tale scopo. Fino ad allora bisognerà convivere con l’idea che un forte terremoto può arrivare in qualsiasi momento, senza preavviso.