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Ovidio, ARS AMATORIA
angelamazza0003
Created on April 16, 2021
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Transcript
"ARS AMATORIA""arte di amare" -Ovidio.
Exue fastus, | curam mansuri quisquis amoris habes!
Ovidio
Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile!
traduzione.
cos'e' l'ars amatoria?
poemetto in distici elegiaci, articolato in 3 libri con 2.000 versi
Ovidio si presenta come PRECEPTOR AMORIS(maestro dell'amore). E' un componimento didascalico di argomento erotico. L’opera è una sorta di trattato sulla seduzione per gli uomini e per le donne. Nel I libro si insegna agli uomini a conquistare le donne, nel II a conservare la donna conquistata, nel III si insegna alle donne a conquistare gli uomini.
come struttura l'opera?
scrittura ORIGINALE per l'aspetto didascalico.
Trasferisce la materia amorosa nell'epica didascalica, adattando ad essa temi e convinzioni. Usa un tono solenne, proemi, invocazioni, digressioni e formule. Mescola aspetti diversi: elegia, epica, aspetto didascalico con anche un tono ironico(come un gioco).
ARS significa arte.
Solitamente si faceva riferimento a precetti relativi a materie tecniche (grammatica, retorica...) Anche per questo fu un'opera molto discussa, non solo per il contenuto.
"Arbitrio dominae tempora pede tuae!""Consuma il tempo secondo il capriccio della tua donna!"
OVIDIO E IL RAPPORTO CON LE DONNE ROMANE
Ovidio insegna agli uomini di mantenere un carattere mite, di essere consapevoli dei tradimenti facendo finta di non sapere nulla. Egli infatti fa riferimento a Vulcano con Venere e Marte,Effettivamente le donne romane erano molto viziate e tenevano particolarmente alla loro estetica. Erano emblema di seduzione e di eroticità, cadendo spesso in tradimenti e/o adulteri.
APPROFONDIMENTO SUL I LIBRO
Approfondimento
Nella prima parte, che costituisce il proemio, il poeta si rivolge ai suoi lettori e li invita a "cogliere nuovi amori". A vegliare su di lui vi sarà Venere, la quale lo aiuterà ad addomesticare Cupido con le sue arti. Nei versi 3-4 compare il primo di una lunga serie di exempla: così come Automedonte e come Tifi,anche Ovidio sarà timoniere e auriga di Amore, contro cui dovrà faticare. Si sdoppia il praeceptor: se da un lato sarà insegnante dall'altra sarà guida del dio.
Nei vv 25-27 il poeta opera una recusatio (una delle cinque parti della retorica): nega l'ausilio sia di Apollo che delle Muse, elemento invece richiesto dalla tradizione. Non saranno loro a ispirargli il carme, bensì solamente la sua esperienza. Dopo aver innalzato il tono del canto con queste parole, Ovidio termina il proemio con i versi più contestati della sua opera, quelli a cui successivamente si appellerà per difendersi dall'accusa di corruttore dei costumi. Quivi egli indica le uniche donne a cui si riferisce l'opera: le donne libere.
Dal verso 35 si entra nel vivo degli insegnamenti: per prima cosa, egli suggerisce il luogo in cui il giovane può cercare l'amata. Sono da privilegiare i luoghi affollati come il circo, il teatro il banchetto o addirittura il Foro. Questo suggerimento era in aperto contrasto con la tradizione dell'elegia erotica, in quanto i poeti precedenti che cantavano la stessa materia preferivano gli spazi chiusi dove gli amanti potevano rimanere soli, piuttosto che quelli aperti e affollati. Molto propizie sono, inoltre, le corse dei cavalli, sport amato dai romani. Qui, avvistata la preda, sarà necessario che il cacciatore si dimostri sicuro di se stesso e prontamente chiacchieri con la fanciulla di un qualsiasi argomento. Qualora egli non sappia rispondere a qualche sua domanda, deve ricorrere all'invenzione e mai tacere. Dal verso 392 poi, Ovidio passa a disquisire sui modi per conquistare la giovane, senza minimamente prendere in considerazione la possibilità che essa possa rifiutare il corteggiamento
Il poeta narra, dal verso 289 al verso 326, la nota leggenda di Pasifae, la regina di Creta che si unì con un toro. Dalla stessa famiglia, per altri motivi, sarà attinto successivamente un altro exemplum.Altro consiglio è quello di conoscere l'ancella quella a cui la donna affida i più segreti pensieri e che può aiutare il corteggiatore ad entrare nelle sue grazie. Qualora poi sia l'ancella a mostrarsi disponibile non è disdicevole accontentarla.Fondamentali per attrarre la preda nella rete della seduzione sono i doni. Il poeta specifica che non bisogna fare doni all'amante ma prometterli:con la speranza di riceverli lei si concederà. Se invece sarà lei a riceverli, perderà l'interesse. È in questo che si evidenzia il gioco delle parti: da una parte sarà vittoria del corteggiatore ottenere la fanciulla senza dare nulla; dall'altra sarà vittoria della corteggiata ricevere dei doni, senza concedersi.Ovidio prosegue il carme occupandosi dell'aspetto del corteggiatore, che non deve essere troppo curato, bensì pulito e ben vestito. La carrellata di consigli termina con la metafora della nave che si ferma per breve tempo, per continuare il suo viaggio nel libro successivo.
Fine