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Bronzi di Riace

monicamele18

Created on April 16, 2021

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Transcript

I BRONZI DI RIACE

COSA SONO?

IPOTESI SULLA DATAZIONE

DESCRIZIONE E STILE

IL MISTERO DELLA TERZA STATUTA

IL MISTERO: DOVE SONO FINITI ELMO, LANCIA E SCUDI?

COSA SONO?

I Bronzi di Riace, considerati tra le testimonianze più significative dell’arte greca classica, sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia, divenuti simbolo della città di Reggio Calabria. Le statue sono oggi esposte al Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono tornate nel dicembre 2013 dopo il restauro del museo, tutt’ora in corso.I Bronzi furono ritrovati nel 1972, in eccezionale stato di conservazione, sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina, da Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo, durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m.Le ipotesi sulla provenienza, sulla datazione e sugli autori delle statue sono diverse. Risalenti probabilmente alla metà del V sec. a.C., si è supposto che i Bronzi fossero stati gettati in mare durante una burrasca per alleggerire la nave che li trasportava o che l’imbarcazione stessa fosse affondata con le statue.

IPOTESI SULLA DATAZIONE

I due bronzi sono quasi certamente opere originali dell'arte greca del V secolo a.C., e dal momento del ritrovamento hanno stimolato gli studiosi alla ricerca dell'identità dei personaggi e degli scultori. Ancora oggi non è stata raggiunta unanimità per quanto riguarda la datazione, la provenienza e tanto meno gli artefici delle due sculture. Tra chi sostiene che si tratti di opere realizzate in tempi diversi qualcuno afferma che la parte superiore della statua A appare alquanto statica, ricordando alcuni modi dello Stile severo della prima metà del V secolo a.C., mentre la statua B, con la sua esatta e naturale presenza nello spazio, sarebbe dimostrazione di quel superamento di rigidezza nella figura, che la scultura greca incominciò a presentare solo nel corso della seconda parte del V secolo a.C.; ciò ha portato a ipotizzare che la statua A potesse essere opera di Fidia o della sua cerchia, realizzata intorno al 460 a.C. e che la statua B fosse da collegare a Policleto, nella torsione del busto e nella posizione di riposo della gamba sinistra, realizzata perciò alcuni decenni dopo, verso il 430 a.C.

DESCRIZIONE E STILE

I Bronzi di Riace presentano una notevole elasticità muscolare essendo raffigurati nella posizione definita a chiasmo.Le statue trasmettono una notevole sensazione di potenza, dovuta soprattutto allo scatto delle braccia che si distanziano con vigore dal corpo. Le due statue sono di bronzo, dallo spessore molto tenue, tranne alcuni particolari in argento, in calcite e in rame. Sono in argento i denti della Statua A. In rame sono stati realizzati i capezzoli, le labbra e le ciglia di entrambe le statue, oltre che le tracce di una cuffia sulla testa del Bronzo B. In calcite bianca è la sclera degli occhi, le cui iridi erano in pasta di vetro, mentre la caruncola lacrimale è di una pietra di colore rosa.

IL MISTERO DELLA TERZA STATUTA

"E' stata portata a Roma apposta per vennerla...". Comincia così la clamorosa testimonianza rilasciata ad Antonino Monteleone delle Iene da parte di un appassionato di archeologia romano che frequenta tombaroli e mercanti d’arte con pochi scrupoli e che svelerebbe l'esistenza di un terzo Bronzo di Riace, trafugato all'epoca del ritrovamento delle statue e rivenduto a un museo privato degli Stati Uniti. In particolare, nell'intervista esclusiva trasmessa su Italia1, l'uomo spiega di conoscere un mercante, tra i più noti dell’ambiente, che avrebbe trattato l’acquisto di una statua pregiata in bronzo, proveniente dalla Calabria, per circa 400 milioni di lire per poi rivenderla agli americani del Getty Museum di Malibù, in California per una cifra stratosferica.

Sembra proprio che le due statue, esposte oggi al museo di Reggio Calabria, non siano gli unici reperti ritrovati nell’agosto del 1972, nei fondali di Riace. In un'altra puntata delle Iene si è parlato anche di uno scudo, un elmo, una lancia Sulla denuncia del ritrovamento del sub romano Stefano Mariottini infatti si legge a proposito di una delle statue: “Risulta coricata su di un fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio sinistro uno scudo”. Sui Bronzi che tutti conosciamo, però, lo scudo non c’è, nonostante sia ben visibile la presenza del reggiscudo proprio sul braccio sinistro.

MISTERO: DOVE SONO FINITI ELMO, LANCIA E SCUDI?

A parte l'ipotesi – che mai nessuna inchiesta giudiziaria ha stabilito – del terzo bronzo o di altre statue presenti al momento del ritrovamento, la domanda che da sempre aleggia ai Bronzi di Riace è dove siano finiti elmo, lancia e scudi. Purtroppo nessuno sa dirlo. Si tratta, infatti, di uno dei misteri che girano attorno ai Bronzi. Alcuni sostengono che siano stati trafugati, altri ritengono che siano andati semplicemente persi nel naufragio. Ma nemmeno sull'ipotesi naufragio gli storici sono concordi. Potrebbe, infatti, essere andata diversamente. E la nave che portava il carico se ne sbarazzò quando il pericolo del mare rese il carico insopportabile. Dai fondali di Riace è difficile attendere delle risposte in questo senso, dopo tutti questi anni non resta che sperare esista qualcuno in grado di poter testimoniare come siano andati davvero i fatti in quel giorno del lontano 1972.