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ALDA MERINI
Andreea Mirabela
Created on April 15, 2021
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Transcript
Alda Merini
" Se le donne sono frivole è perchè sono intelligenti a oltranza" .
DATI PERSONALI
VITA
POESIE
BIOGRAFIA
- In seguito Alda, la mamma e il fratellino si rifugiarono a Vercelli dalla zia, in una specie di stalla per poi rimanerci tre anni.
- In seguito tornarono a Milano per trasferirsi in un locale abbandonato tutta la famiglia; loro tre insieme al padre e la sorella maggiore.
- Alda Merini nacque il 21 marzo 1931 nella sua casa a Milano.
- Tra i tanti incarichi affidati a lei sin da piccola, dovette occuparsi del parto della mamma per dare alla luce il fratellino, a soli 12 anni.
- A soli 22 anni, nel 1953, sposò Ettore Carniti, un panettiere, dal quale ebbe quattro figlie; quest’ultimo però non era propenso all’apprezzamento dei testi della moglie continuandola a demoralizzarla nel campo poetico
- Lui ebbe sempre un comportamento molto violento nei suoi confronti, motivo per il quale una sera Alda, spazientita, gli scaraventò una sedia dalla forte rabbia facendolo finire in ospedale.
- Da qui iniziano gli internamenti di Alda presso l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano. Negli intervalli concessi tra manicomio e casa vengono concepite Barbara e Simona, le ultime due figlie.
- Finalmente nel 1979, la Merini fa il suo ritorno definitivo a casa dove inizia di nuovo a scrivere, raccontando della sua esperienza durante l’internamento nel manicomio.
- Lei torna a Milano dove trasforma il suo vecchio appartamento in un malridotto deposito con pareti usate come agende di numeri di telefono e pavimenti sotterrati da mozziconi di sigarette ormai spente.
- Nel 1983 muore Ettore Carniti e si sposa successivamente con il pugliese Michele Pierri, il quale la supportò da sempre nell’ambiente poetico.
- Si trasferisce a Taranto con lui ma si ammala e muore dopo solo quattro anni insieme.
- Qui vince nel 1993 il premio Librex Montale e nel 1996 il premio Viareggio; nel 2001 viene candidata al premio Nobel del Pen Club (un’associazione internazionale di scrittori fondata nel 1922).
- Alla sua morte nel 2009 presso l’ospedale San Paolo di Milano, a causa di un tumore dovuto le sigarette, le vengono tributati i funerali di Stato.
- 1953 risale il suo primo volume di poesie " La presenza di Orfeo " .
- Dopo " Tu sei Pietro " ( 1962 ) ha inizio la fase più acuta dei suoi problemi psichici, un silenzio artistico che durerà vent'anni.
POESIE
RACCOLTE PIÙ IMPORTANTI
Dopo la raccolta La volpe e il sipario (1997) pubblica Clinica dell'abbandono (2003) , in due volumi che raccolgono poesie scritte negli anni Novanta e componimenti successivi;
La Terra Santa (1984) , seguita da L'altra verità (1986). Diario di una diversa (1986) e da Ballate non pagate (1995).
La carne degli angeli (2003); Nel cerchio di un pensiero ( teatro per voce sola ), raccolta di poesie dettate per telefono.
Poesia come autenticità
- La poesia è per lei anche un modo di lenire il dolore e i drammi della vita.
- Nel 2006 ha detto : " Forse è grazie alla poesia che nella mia vita, pur avendo molto sofferto, non sono mai stata disperata. Quando ho incontrato il dolore, anzichè farmene annientare, ho deciso di cantarlo" .
- Alda Merini incarca l'idea di poesia come espressione spontanea, emotiva e visionaria, indifferente e anzi ribelle a ogni controllo razionale o stilistico.
- Fra i temi dei suoi testi ci sono la religione, l'amore, la sofferenza esistenziale.
IL DISTURBO BIPOLARE
Il disturbo bipolare è una patologia che non ha un’età d’insorgenza ben precisa; la componente genetica sembra essere un fattore causale abbastanza importante tra le persone che ne sono affette, insieme ai fattori ambientali (esperienze di vita complesse, traumi…).
Tra i vari personaggi che sono stati colpiti da questo disturbo lei ne faceva parte. Viveva a Milano, sposata e con figli. Un giorno, dopo un altro dei suoi soliti attacchi d’ ira, venne portata via dalla sua casa e fu internata. Ogni tanto Alda, infatti, diventava particolarmente aggressiva e ingestibile, come avviene tipicamente a molti che hanno la sua stessa patologia
All’ epoca non era ancora entrata in vigore la legge Basaglia, i manicomi, quindi, esistevano ancora e Alda venne ricoverata. All’interno del manicomio subì molte violenze: racconta di essere stata riempita di farmaci e di aver subito numerosi elettroshock (anche oggi , in casi particolarmente gravi, si sottopongono i pazienti all’elettroshock ; si usa principalmente come cura quando le altre terapie non hanno successo).
La stessa Merini, parlando dei manicomi , li definì “un’istituzione falsa, una di quelle istituzioni che serve solo a scaricare gli istinti sadici dell’uomo“. Parlò spesso della grossa sofferenza che provò in quegli anni.
Ascoltando le sue interviste emergono tante contraddizioni: una volta diceva di essere andata in manicomio per sua libera scelta, la volta dopo che il marito l’aveva costretta; raccontava di avere avuto tanti uomini, ma poi di non averne avuto alcuno; diceva di essere una grande amante in un’ intervista e in un’altra diceva di non aver mai realmente amato; diceva di essere stata una brava mamma e poi di aver ferito i suoi figli fin da piccoli.
LEGGE BASAGLIA
La Legge numero 180 del 13 maggio 1978, conosciuta come Legge Basaglia, sancisce, in Italia, la tematica degli accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori. Si tratta di una Legge particolare, poiché tocca degli argomenti molto delicati, stravolgendo il modo che fino a quel momento si riteneva giusto per trattare il problema ed i malati, migliorando le loro condizioni di vita e modificando le idee sulla salute mentale.
Entrando più nel dettaglio, si può affermare che, grazie a questa Legge, che prende il suo nome dallo psichiatra Franco Basaglia, promotore della riforma psichiatrica in Italia, anche se l’estensore è stato lo psichiatra Bruno Orsini, l’Italia è stato il primo Paese in Europa a non avere manicomi.
Secondo la Legge Basaglia, gli ospedali psichiatrici dovevano essere aboliti, poiché basava le proprie considerazioni sull’idea che i malati con disturbi mentali avessero gli stessi diritti di cittadinanza delle persone sane, non dovevano essere rinchiusi e, soprattutto, dovevano essere aiutati e curati anche mediante l’integrazione nella comunità e non (come spesso di faceva) attraverso l’esclusione e l’emarginazione.
BASAGLIA CHIUDE I MANICOMI : 13 MAGGIO 1978
Questo turbinio di emozioni che accompagnò la vita della Merini è espresso in modo molto più chiaro dalla poetessa stessa nelle sue poesie e ben rispecchia le caratteristiche tipiche di chi soffre dello stesso disturbo. Fu proprio lei a scrivere: “Ogni giorno cerco il filo della ragione, ma forse non esiste o mi ci sono aggrovigliata dentro.” E ancora, scrisse: Corpo, ludibrio grigio con le tue scarlatte voglie, fino a quando mi imprigionerai? anima circonflessa, circonfusa e incapace, anima circoncisa, che fai distesa nel corpo?
Disse che a volte, in base al momento della malattia in cui era, vedeva il mondo con occhi diversi e si chiedeva se non fosse tutta una finzione, se il mondo fosse solo una sua fantasia. Alda Merini non è l'unica poetessa del 900 ad aver avuto malattie mentali, anche Amelia Rosselli, era ossessionata di essere spiata.
La figlia più piccola della Merini la definì una madre poco presente, disse che tutto l’amore della mamma era possibile percepirlo solo attraverso le poesie e in nessun altra circostanza. Anche questo non sorprende: le madri con disturbo bipolare sono solitamente poco affettuose, hanno difficoltà a dare ai figli la protezione di cui necessitano nei primi momenti di vita.
Si è spenta qualche anno fa, precisamente nel 2009, ci ha lasciato tante poesie e tanti libri ricchi di saggezza e spunti di riflessione. La poesia fu la sua cura, il suo psichiatra le consigliò di non smettere mai: era la sua medicina.
Il giorno del suo funerale la seppellirono con il suo cappello di paglia (quello che amava tanto!); le misero lo smalto , come piaceva a lei ; un pacchetto di sigarette ; la foto del marito; 20 euro nel reggiseno.
AMELIA ROSSELLI
È rimasta una figura di scrittrice unica per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l'uso della lingua con l'universalismo della musica. Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Roma, nella sua casa a via del Corallo, dove è morta suicida l'11 febbraio 1996 per cause connesse ad una grave depressione.
FIGURA IMPORTANTE NEL 900
Alla fine la più forte di tutti è stata proprio lei. I demoni interiori l'avevano inseguita tutta la vita, e così il dolore, i lutti, il "vuoto d'amore" come scriveva, e poi la malattia mentale, l'isolamento, la solitudine... ma alla fine ce l'ha fatta, ha vinto su tutto e su tutti imponendosi come una delle poetessa più ammirate del Novecento italiano.
Il cambiamento radicale lo si ricorda solo alla fine degli anni Ottanta e inizio dei Novanta, quando finalmente il pubblico riconosce il suo valore e fioccano i premi, nel 1996 il Viareggio, nel 1997 il Procida-Elsa Morante e nel 1999 il premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri settore poesia. La sua poesia comincia a circolare e anche la sua strana vita di isolata in due luride stanzette vicino a Ripa di Porta Ticinese a Milano diventa una leggenda per i fan, giornalisti, editori, intellettuali che l'andavano a trovare e che lei accoglieva con il suoi modi graffianti, soggiogando l'interlocutore dei pensieri più strambi e folgoranti e dove continuava a vedere le figlie a cui rimase sempre legatissima.
La "ragazzetta di Milano" la chiamava ai tempi dell'esordio negli anni Cinquanta Pier Paolo Pasolini che molto l'apprezzava. Degli intellettuali diceva che erano "noiosi e spocchiosi", eppure fu amica di tanti, da Enrico Baj a Vanni Scheiwiller Quasimodo, Montale, ed è stata a lungo "la favorita" di un sofisticato scrittore come Manganelli, con cui c'era stata anche una storia d'amore che molti anni dopo ricordò così: "Ho pianto più per la morte di Lady Diana che per quella di Manganelli". Eppure furono queste amicizie a sostenerla nel suo talento, tra le decine di alti e bassi che contraddistinsero la sua vita.
Fine
Lavoro a cura di : Andreea Duceag, Emiliana Mingrone, Chiara Lancellotta e Shuamy Toscano.