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Art.10
maria.tedesco280904
Created on April 12, 2021
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Transcript
Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
La Costituzione estende i principi democratici dei diritti e delle libertà a coloro i quali abbiano richiesto asilo politico per sottrarsi alla giustizia ed all'autorità di un altro diverso Stato che non riconosca lo sviluppo dell'essere umano, praticando discriminazioni non conformi allo spirito della Costituzione democratica italiana. Si parla in questo caso dei diritti umani sanciti appunto dalla carta dei diritti umani, condivisi dalla costituzione italiana nell’articolo 2.
Accordi con la Libia
https://youtu.be/UYNTcKgkD2E
Secondo i dati 2020/21 di Amnesty international è continuata in Italia la cooperazione con la Libia sul controllo delle frontiere, che ha portato all’intercettazione da parte delle autorità libiche di oltre 11.265 persone, fatte poi sbarcare in Libia, dove rifugiati e migranti hanno continuato a subire torture e altri abusi sistematici. A gennaio, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di sospendere le attività di cooperazione che si traducevano, direttamente o indirettamente, nel rientro in Libia di persone intercettate in mare.
Articolo 13
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
A maggio, il tribunale di Messina ha condannato in primo grado tre cittadini stranieri a 20 anni di reclusione per tortura di rifugiati e migranti in un centro di detenzione a Zawiya, in Libia. Ad agosto, cinque richiedenti asilo eritrei sono sbarcati a Roma, muniti di visti concessi dalle autorità italiane per consentire loro di chiedere asilo in Italia. Il rilascio dei visti era stato ordinato nel 2019 da un tribunale italiano, che aveva stabilito che il gruppo era stato illegalmente respinto in Libia 10 anni prima. A ottobre è iniziato, dinanzi al tribunale di Catania, il processo contro l’ex ministro dell’Interno per l’illegittima privazione della libertà di oltre 100 persone soccorse sulla nave della guardia costiera italiana Gregoretti, nel luglio 2019.
Il memorandum d’intesa del 2017 con la Libia, a sostegno della collaborazione tra i due paesi in materia di controllo delle frontiere, è stato automaticamente prorogato per altri tre anni. A febbraio, il governo italiano ha proposto alcune leggere modifiche, sottolineando la necessità di migliorare le garanzie sui diritti umani per rifugiati e migranti ma queste non sono state accettate dal governo libico d’intesa nazionale. L’Italia ha comunque continuato a sostenere le autorità marittime libiche, anche protraendo il dispiegamento di personale militare italiano in Libia.