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La piramide dei bisogni di Maslow

Ally

Created on April 9, 2021

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Transcript

Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Alina Rotaru 4^R

Abraham Harold Maslow

Nato nel 1908 a New York e morto nel 1970 a Menlo Park, Maslow è stato uno psicologo statunitense, che ha elaborato la teoria sulla gerarchizzazione dei bisogni. Punto principale di questa sua teoria è la gerarchia su cui vengono posizionate le varie necessità, che si muove dalle più basse (quindi bisogni primari e fisiologici) a quelle più alte (come realizzazione del proprio potenziale umano e auto-realizzazione). A detta di Maslow, bisogni e motivazioni hanno lo stesso significato e si strutturano in gradi, connessi in una gerarchia. Il passaggio ad uno stadio superiore si può avere solamente dopo che si sono soddisfatti i bisogni di grado inferiore. Egli sostiene che la base di partenza per lo studio dell'individuo è la considerazione di esso come globalità di bisogni, per saperli riconoscere e favorire un'assistenza adeguata, centrata sulla persona.

I bisogni

Definiamo bisogno uno stato di mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere della persona. Possiedono cinque diverse caratteristiche fondamentali:

  • la lillimitatezza: ovvero la certezza che si ripresenteranno sempre, favoriti anche dallo sviluppo della società
  • la soggettività: perchè possono essere avvertiti da alcuni individui e non da altri
  • la saziabilità: visto che diminuirà o scomparirà nel momento in cui viene soddisfatto
  • la risorgenza: poichè tentono a ricomparire a distanza nel tempo
  • la variabilità: infatti mutano in relazione al luogo o alle situazioni climatiche in cui ci troviamo
Le teorie di Maslow permettono quindi di porsi in una condizione di autocritica, analizzando la personale capacità di soddisfare i propri bisogni e, in base a questi, di saper comprendere quelli che sono le necessità dell'altro.

Tipologie di bisogni

  • Fisiologici: sono l'insieme dei bisogni che devono essere soddisfatti per garantire la sopravvivenza fisica dell’individuo. Devono essere sempre appagati a causa dell’istinto di autoconservazione, che fa sì che il corpo preservi sè stesso
  • sicurezza: servono principalmente a garantire all’individuo protezione e tranquillità. Grazie a questo, sarà poi capace di rilassarsi e pensare alle altre necessità
  • appartenenza: rappresentato dall’aspirazione dell'essere umano ad essere un elemento della comunità, potendo così beneficiare di tutti gli elementi che questa ha da offrire
  • stima: che può essere ottenuta dall'essere competente e produttivo, sentendosi un membro funzionante della suddetta società
  • autorealizzazione: soddisfatto quando l'individuo riesce ad esserea essere ciò che desidera, sfruttando le proprie facoltà mentali e fisiche

Carl Rogers

Fondatore della terapia non direttiva, Rogers è nato nel 1902 ad Oak Park et è morto nel 1987 a La Jolla. Noto per i suoi studi sul counseling e sulla psicoterapia fonderà la psicologia umanistica, finalizzata a scovare e valutare positivamente risorse e qualità dell'individuo. Questi infatti sostiene che ogni soggetto dispone di autodeterminazione ed è capace di utilizzarla per migliorarsi nei vari ambiti. Questo processo viene definito tendenza attualizzante poichè consiste nella volontà naturale di vivere, perfezionarsi e modificarsi. Rogers sarà il primo a considerare l'essere umano capace di raggiungere e mantenere la propria salute autoregolandosi e questo suo pensiero sarà contrario a quello psicoanalitico, venendo così definito innovativo. Altra peculiarità di Rogers era la sua veduta su chi riceveva la terapia: questi non era un paziente ma bensì qualcuno che aveva semplicemente bisogno di un po di supporto.

Teoria di Rogers

La terapia di Rogers è focalizzata sul cliente ed è quindi definita non direttiva o rogersiana. Sostiene che non siano le pulsioni e gli istinti a motivare il soggetto ma è sono il bisogno di conoscere e di autorealizzarsi. Viene quindi superato il pessimismo di Freud, che vedeva solamente le pulsioni come comportamenti impulsivi e non razionali, quando hanno invece una logica e si pongono degli obiettivi. Questa tipologia di terapia viene anche definita "centrata sul cliente" sopratutto perchè questi non viene visto come malato e trattato come tale, ma piuttosto come qualcuno che ha bisogno di aiuto perchè non riesce a far fronte ad una certa difficoltà da solo. Abbiamo quindi dei punti chiave nella relazione che si instaura tra l'assistito e lo psicologo: questa deve essere infatti fondata sull'empatia, l'accettazione e la non-direttività, che pone entrambi gli individui a pari livello, con il terapista che incoraggia la persona ad utilizzare le proprie risorse per individuare una soluzione al problema. Importantissimo seguire questi step per far si che il cliente possa aprirsi completamente con il terapista in maniera autentica e veritiera, per poter risolvere il prima possibile le proprie difficoltà.