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LATINO CARME 31

Andrea Sarta

Created on April 6, 2021

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Transcript

CAtullo torna alla sua sirmione

Liber, XXXI

Andrea Mauri, Andrea Sarta, Daniel Ceroni

Index

Riassunto

Confronti

Analisi

Impressioni

Commento

Bibliografia

Riassunto

Catullo in questo componimento parla del suo ritorno a Sirmione, sul Lago di Garda, dopo un esperienza fallimentare in Asia Minore. Parla di quanto sia gradevole il ritorno nella sua terra natia e in un luogo a lui tanto caro e anche di cosa si prova a rivedere i suoi affetti più cari.

Nel componimento Catullo racconta del ritorno nella nativa Sirmione. Catullo, infatti aveva intrapreso un viaggio in Tinia e in Bitinia con il padrone Gaio Memmio. Ebbe occasione di visitare la lapide del fratello morto. Nel ricordo di questo Catone scriverà successivamente il Carme 101 al quale si ispirerà anche Foscolo

«Sirmione, perla delle penisole e delle isole, di tutte quante, sulla distesa di un lago trasparente o del mare senza confini, offre il Nettuno delle acque dolci e delle salate, con quale piacere, con quale gioia torno a rivederti; a stento mi persuado d'avere lasciato la Tinia e le contrade di Bitinia, e di poterti guardare in tutta pace. Ma c'è cosa più felice dell'essersi liberato dagli affanni, quando la mente depone il fardello e stanchi di un viaggio in straniere regioni siamo tornati al nostro focolare e ci stendiamo nel letto desiderato? Questa, in cambio di tante fatiche, è l'unica soddisfazione. Salve, amabile Sirmione, festeggia il padrone, e voi, onde del lago di Lidia, festeggiatelo: voglio da voi uno scroscio di risate, di tutte le risate che avete.»

«Paene insularum, Sirmio, insularumque Ocelle, quascumque in liquentibus stagnis Marique uasto fert uterque Neptunus, Quam te libenter quamque laetus inuiso, Vix mi ipse credens Thyniam atque Bithynos Liquisse campos et uidere te in tuto! O quid solutis est beatius curis, Cum mens onus reponit, ac peregrino Labore fessi uenimus larem ad nostrum Desideratoque acquiscimus lecto? Hoc est quod unum est pro laboribus tantis. Salue, o uenusta Sirmio, atque ero gaude; Gaudete, uosque, o Lydiae lacus undae; Ridete, quidquid est domi cachinnorum.»

Analisi vv. 1,2

Paene insularum, Sirmio, insularumqueOcelle, quascumque in liquentibus stagnis

Sirmione, perla delle penisole e delle isole,di tutte quante, sulla distesa di un lago trasparente o del mare

Verso 1

Verso 2

• Paene: significa quasi, qui è apposto ad un sostantivo (insularum) mentre di solito è con un aggettivo o un avverbio. • Sirmio: la posizione centrale di questo vocativo indica un riferimento all’epica e anche il voler intendere Sirmione come centro del mondo per Catullo.

• Ocelle: è un diminutivo di oculus, usato tipicamente da Catullo per aggraziare; qui ha significato di metafora affettiva, come se personificasse l’isola. • Quascumque: da quicumque = tutte quelle che. • Liquentibus stagnis marique vasto: è un inarcamento (o enjambement)

Analisi vv. 3,4

Marique vasto fert uterque Neptunus, Quam te libenter quamque laetus inuiso,

senza confini, offre il Nettuno delle acque dolci e delle salate, con quale piacere, con quale gioia torno a rivederti;

Verso 3

Verso 4

C’è un’allitterazione delle nasali • Libenter…laetus: esprime la gioia di Catullo; sono un avverbio e un aggettivo con significato molto simile: il primo indica una disposizione d’animo, mentre il secondo l’esternazione del sentimento (in potenza e in atto).

• Neptunus: intento epico di Catullo, che si trova poi anche nei versi successivi; vuole richiamare l’immagine dell’eroe che torna a casa, come Ulisse.

Analisi vv. 5,6

Vix mi ipse credens Thyniam atque Bithynos Liquisse campos et uidere te in tuto!

a stento mi persuado d'avere lasciato la Tinia e le contrade di Bitinia, e di poterti guardare in tutta pace.

Verso 5

Verso 6

• Liquisse: non esiste, è al posto di relinquo, e ciò indica l’uso di un arcaismo, altro segno di grande erudizione. • Bithunos…campos: è un iperbato, cioè un’inversione dell’ordine naturale delle parole.

Nel primo emistichio c’è l’assonanza del gruppo ns, nel secondo della n. • Thuniam…Bithunos: non indicano proprio lo stesso territorio, infatti la prima è una regione a ovest della seconda; ciò indica quanto Catullo ami essere preciso. • Vix…credens: è un’espressione colloquiale

Analisi vv. 7,8

O quid solutis est beatius curis, Cum mens onus reponit, ac peregrino

Ma c'è cosa più felice dell'essersi liberato dagli affanni, quando la mente depone il fardello e stanchi

Verso 7

Verso 8

• Peregrino labore: è un inarcamento, ablativo di causa efficiente.

• Solutis curis: ablativo di paragone, retto da beatius, che è comparativo di maggioranza neutro.

Analisi vv. 9,10

Labore fessi uenimus larem ad nostrum Desideratoque acquiscimus lecto?

di un viaggio in straniere regioni siamo tornati al nostro focolare e ci stendiamo nel letto desiderato?

Verso 9

Verso 10

• Fessi: participio, che significa spossati. • Larem ad nostrum: anastrofe: una preposizione che regge due termini è frapposta tra l’aggettivo e il sostantivo. Larem è una metonimia (Lare – focolare).

• Desideratoque lecto: ablativo di stato in luogo senza preposizione (licenza poetica); sono separati per metterli in evidenza.

Analisi vv. 11,12

Hoc est quod unum est pro laboribus tantis. Salue, o uenusta Sirmio, atque ero gaude;

Questa, in cambio di tante fatiche, è l'unica soddisfazione. Salve, amabile Sirmione, festeggia il padrone,

Verso 11

Verso 12

• Ero: sostantivo arcaico (erudizione) che vuol dire padrone, ma nel senso affettivo del termine, non come dominus. • Gaude: imperativo

Esprime ironia e amarezza. • Tantis: è usato in senso ironico, in quanto pensava di trarre vantaggi economici dal suo soggiorno in Bitinia, ma è rimasto deluso.

Analisi vv. 13,14

Gaudete, uosque, o Lydiae lacus undae; Ridete, quidquid est domi cachinnorum.

e voi, onde del lago di Lidia, festeggiatelo: voglio da voi uno scroscio di risate, di tutte le risate che avete.

Verso 13

Verso 14

Nel secondo emistichio si pone l’accento sonoro per evocare lo sciacquio delle onde, prima degli imperativi, che indicano la concitazione delle onde e di Catullo stesso. • Lydiae lacus: è un erudito riferimento al lago: la zona nel 4° secolo era abitata dagli Etruschi (lago Benaco) e già Erodoto aveva detto che essi erano originari della Lidia.

• Ridete…cachinnorum: è per enfatizzare la gioia, quasi per finire il carme con una risata. Il primo termine è un imperativo, mentre il secondo è un genitivo partitivo collegato a quidquid.

Commento

Catullo rivolge un affettuoso saluto a Sirmione, esprimendo la propria felicità per il ritorno in patria. I sentimenti di affetto e di felicità con cui il poeta rivede Sirmione trasformano la realtà geografica in luoghi quasi mitici e idealizzati. La penisola sul lago di Garda è il simbolo della patria ritrovata dopo molte avversità e difficoltà Nel testo prevalgono i sentimenti positivi che il poeta sente forti in sé e che vorrebbe trasferire a Sirmione stessa.

Il riso è la risposta alle troppe pene da lui sofferte. Or, vedendo il lago, può abbandonarsi alla contemplazione delle bellezze della natura e goderne a piacimento. Le novità di questo bravo stanno nella grande affettività che ha per un luogo. La villa di Sirmione è per Catullo un luogo di pace; anche il tono del carme sembra esaltare questo sentimento di proprietà, grazie ad aggettivi e sostantivi particolari: si definisce l'Eros del luogo, in quanto la stessa villa è vista come una donna

Carducci, Pontano e Foscolo

Questa poesia di Catullo ebbe molto successo e fu molto apprezzata, infatti fu ripresa da Giovanni Pontano, ma anche da Giosuè Carducci e Ugo Foscolo. Il primo riprese il tema e lo stile da Catullo nel "Villam salutat a militia regressus". Il secondo, invece, si ispira a Catullo per scrivere "Sirmione", nel suo "Odi Barbare" Il terzo riprende Catullo nel terzo inno delle sue "Le Grazie"

Giovanni Pontano

Villam salutat a militia regressus

Umanista, poeta, nonché uomo politico, Giovanni Pontano (Cerreto di Spoleto 1426 – Napoli 1503) accompagnò il duca Alfonso di Calabria in molte imprese militari. Nel testo si allude probabilmente alla spedizione (1478-1480) contro i fiorentini, appoggiati da milanesi e veneziani, a sostegno del pontefice Sisto IV e degli alleati senesi.Lo slancio gioioso, con il quale il poeta saluta i propri possedimenti, trae certo spunto dal carme di Catullo, i cui versi sono peraltro spesso ricordati dal Pontano anche in altre composizioni latine.

Info

Giosuè Carducci

Sirmione, in Odi barbare

Terminata nel 1881, l’ode a Sirmione di Giosuè Carducci intreccia il tema dell’amore con quello della morte, secondo una modalità che si riscontra anche in Miramar, laddove, rievocando la triste storia di Massimiliano d’Asburgo, fucilato dai rivoluzionari messicani, e di Carlotta del Belgio, il poeta rammenta la vicenda di Protesilao e Laodamia, secondo la versione datane proprio da Catullo nel carne 68.

Info

Ugo Foscolo

Le Grazie, Pallade, Esordio (vv. 14-31)

L’omaggio a Sirmione e a Catullo è presente anche dal terzo inno delle Grazie di Ugo Foscolo (Zante 1778 – Londra 1827), dedicato alla dea Pallade

Info

Catullo in questo carme cerca di esprimere nella maniera più chiara possibile che, nonostante utti is uoi viaggi, il tornare in patria e risentire il profumo della sua serra è una sensazzione bellissima.Crediamo che Catullo sia riuscito nel suo intento di trasmettere i sentimenti che ha provato a noi.

Bibliografia e Sitografia

  • Uomini e Voci dall'Antica Roma
  • olivetti.it
  • classics.mit.edu
  • edu.lascuola.it
  • pedalateinlatino.alternavista.org
  • infonotizia.it
  • docu.plus
  • Learn Italian, English and Latin with Humaniores (Canale YouTube)
  • doc.studenti.it
  • skuola.it
  • medioclassica.loescher.it
  • perseus.project.edu.it
  • griselda.online
  • traccani.it
  • wikipedia.com
  • progettovidio.it
  • sapere.it
  • catullopoesiecarmi.alternavista.it
  • omneslitterae.it

Grazie per l'attenzione