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UGO FOSCOLO
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Created on April 5, 2021
dei sepolcri
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Transcript
Ugo Foscolo
Dei Sepolcri
INDICE
Stile e metro
Struttura
Introduzione
Parte III
Parte II
Parte I
Parte IV
Introduzione
I Sepolcri sono un poemetto sotto forma di epistola poetica indirizzata all'amico Ippolito Pindemonte. L'occasione fu appunto una discussione con Pindemonte a Venezia nell'aprile 1806, originata dall'edito napoleonico di Saint-Cloud; questo si inseriva in un sistema di riforme di matrice illuministica già attuate dal governo austriaco, secondo cui le tombe dovevano essere prive di iscrizioni sulle lapidi, e imponeva che le sepolture avvenissero fuori dei confini della città.Alla base dell'edito c'era un motivo igienico e politco derivante dal principio di uguaglianza fra tutti i cittadini,sancito dalla Rivoluzione francese.In ogni caso, il fatto aveva suscitato moltepolemiche e i cattolici, come Pindemonte, difendevano il culto dei defunti e l'istutzione della sepoltura dalpunto di vista religioso. Foscolo era ateo e materialista e,in un primo tempo, si era pronunciato a favore della legge, successivamente meditò sul tema della morte e mutò parzialmente parere riconoscendo che le tombe,se non sono utili ai morti,giovano ai vivi. Il potere del ricordo riesce infatti a stabilire un legame tra le generazioni presenti e passate.
Il "famoso enigma" P.Giordani
- Una meditazione filosofica non argomentata come "sillogisma", ma liricamente e sentimentalmente intensa
- Si susseguono toni diversi,immagini che spaziano nel tempo e in luoghi geografici vari
- Le connessioni sono spesso ellittiche
- Lo stile è elevato: termini aulici (classicheggianti),sintassi varia, figure retoriche
- Metro: endecasillabi sciolti
Struttura
Il carme, che Foscolo definì "un'epistola in versi" (ovvero una lettera poetica scritta all'amico Pindemonte), può essere diviso in quattro parti, come suggerì lo stesso autore.
- PARTE I (vv.1-90)
- PARTE II(vv.91-50)
- PARTE III(vv.151-212)
- PARTE IV(vv.213-295)
La prima parte (vv. 1-90) affronta il tema dell’utilità della tomba e dei riti funebri. La tomba, da un punto di vista materialista, non è importante ma diventa una corrispondenza di amorosi sensi. Essa ha un forte valore affettivo per le persone care che ricordano il defunto. Quando i vivi si recano sulla tomba dei loro cari avvertono ancora un collegamento con essi,per questo trovano un momento di pace per l’animo. Il tema della tomba e della corrispondenza tra vivi e morti era già stato affrontato da Foscolo nei Sonetti. In particolare In morte del fratello Giovanni, nel quale ricorda il fratello e immagina di parlare con lui e visitare la sua tomba. Il sepolcro quindi è fondamentale per la sopravvivenza dei vivi, che possono trovare conforto al proprio dolore. Esempio negativo: il sepolcro ignoto di G.Parini
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Nella seconda parte (vv 91-150) Foscolo prende in considerazione i vari tipi di sepolture che si sono susseguite nel corso della storia e ricorda che c'è un nessoinscindibile tra la cura e la sepoltura dei morti e la civiltà umana. Il modello di sepoltura cattolico viene considerato sorpassato, mentre viene osannato il modello classico. La tomba viene considerata quindi da un punto di vista storico come espressione della civiltà del mondo.Esempio positivo: le tombe medievali Esempio positivo: i sepolcri romani Esempio positivo: i cimiteri inglesi Esempio negativo: le tombe contemporanee
La terza parte (vv. 151-212) indaga sul significato pubblico della morte: vengono infatti ricordate le tombe dei grandi personaggi, tra cui Machiavelli e Alfieri, sepolti nella chiesa di Santa Croce a Firenze.Foscolo insiste in particolare sul fatto che le tombe dei grandi stimolano i caratteri più virtuosi a continuare la loro opera. Visitando le sepolture di personaggi illustri si tende ad imitare il loro buon esempio. L’invito dell’autore è quindi a ritrovare la dignità dei grandi ideali trasmessi dalle personalità del passato grazie al valore della tomba.
La quarta parte (vv. 213-295) ribadisce il valore morale della morte: essa ricompensa tutte le ingiustizie subite in vita. Questa conclusione è fondamentale perché, a partire da questa tematica, l’autore afferma il concetto di poesia eternatrice. Anche la tomba è soggetta all’usura del tempo, per questo soltanto la poesia può conservare la memoria di una persona per sempre. Per fare ciò, cita l’autore per eccellenza, Omero, che ha cantato la guerra di Troia e ha permesso di ricordare il valore di tutti i personaggi, vincitori e vinti. La poesia quindi assume lo stesso significato delle tombe,quello di preservare il ricordo e inoltre,è anche in grado di durare per sempre e resistere al trascorrere del tempo.
“Il coraggio non deve dar diritti per soverchiare il debole.”Ugo Foscolo
Lavoro a cura di:Clelia Schifano IV B sc